Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Aleanna/BRS/Bonanza: no all'Italia petrolizzata!!

    By Filippo Foti il 2 Oct. 2011
     
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    No all'Italia petrolizzata - L'ENI, la vera grande azienda corrotta italiana - J Assange



    Polesine: l'estrazione del metano, durata fino ai primi anni sessanta, ha abbassato il delta di due o tre metri;
    questa è considerata una delle cause delle catastrofiche alluvioni di quegli anni.

    Clicca sull'immagine per conoscere nei dettagli il delta de Po.



    Thursday, September 29, 2011 - Susan Sinnott: ritornatene in Texas! - Aleanna Resources/BRS/Bonanza


    Chi vuole lasciargli commenti diretti su Facebook puo' farlo qui: https://www.facebook.com/pages/BRS-Resources/132530953482390
    Ecco cosa succede quando arrivano in Italia persone che dell'Italia non sanno niente e per i quali siamo solo territori di conquista. Gente che pensa di poter venire qui, raccontarci un po di balle e portarsi in Texas il bottino petrolifero per i loro investitori e soprattutto prendendoci in giro ben bene.
    www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=ma%...2QnnVkw&cad=rja
    In questo articolo c'e' di tutto, farebbe ridere se non che fa piangere: i petrolieri che parlano di "interventi di miglioramento ambientale", la subsidenza che e' una "mera modifica permanente" del territorio e le trivelle che portano benessere con il buono sconto della benzina!
    Da Ms. Susan Sinnott il direttore della BRS Resources Ltd, una ditta Canadese, con sede a Vancouver, in precendenza nota come Bonanza Resources, e che aveva sede in Texas. Questa BRS controlla il 7% della Aleanna Resources.

    Il 27 Settembre 2011 la Aleanna/BRS/Bonanza dichiara di avere concluso la fase di ispezioni sismiche in un area di 136 chilometri quadrati della concessione Ponte del Diavolo, nella bassa padana del Veneto. Vogliono ora acquisire altri dati presso la concessione Ponte del Grille e trivellare il pozzo Gallare presso la concessione Corte dei Signori.

    Dicono che devono finire di mettersi d'accordo coi proprietari terrieri della zona e appena sara' tutto pronto, faranno il buco. Dicono di essere "eccitati" e che prevedono di iniziare i lavori entro la fine dell'anno.

    Evviva.


    Intanto la gente del posto e' arrabbiata. Come riporta il Corriere del Veneto, l'assessore regionale Maurizio Conte aveva detto che la regione riservera' alla Aleanna/BRS/Bonanza la "massima opposizione", preoccupati soprattutto della subsidenza, che da decenni affligge il delta del Po, un terreno fragile gia' di per conto suo e che di tutto ha bisogno fuorche' di trivelle.

    Per chi lo ricorda, negli anni '50 e '60 le estrazioni di metano avevano causato spaventosi abbassamenti di terreno, con alluvioni gravi che avevano portato alla dismissione di tutti i pozzi di metano della zona.

    Ora la Aleanna/BRS/Bonanza ci riprova. Ecco allora che arriva Susan dal Texas a tranquillizzare tutti.

    SuperSusan dice, predendo in giro l'intelligenza degli Italiani che:


    Cara Susan, si rende conto delle sciocchezze che dice o parla giusto per far prendere aria ai denti? Il danno e' nel tempo dello sprofondare, mia cara, che durera' anni e che sara' attivo per tutta la durata delle trivelle. E' nell'andare dal livello che c'e' oggi al livello -1 metro, -2 metri, - 3 metri che ci saranno disastri come ce ne sono stati 50 anni fa.

    E che succede intanto che la sua "mera modifica" diventa permanente? Che succede alle fondamenta delle case che gia' si sono? Ai fiumi, agli argini, ai litorali?
    Ma se vuole proprio farle, queste "mere modifiche" vada a farle in Texas che in Veneto abbiamo gia' abbondantemente dato.

    Le sue parole sono un insulto a tutti quelli che hanno sofferto, sono morti e hanno dovuto lasciare le loro case per colpa delle alluvioni del Polesine. Si vergogni.

    2. Poi tira fuori ancora le balle delle royalties. Con lo sconto-benzina e il 10% di royalties - come se avessimo l'anello al naso, e ci possiamo accontentare delle briciole.

    E poi ci raccomanda di guardare a quello che succede in Basilicata dove hanno incassato ben 200 milioni di euro! :o:

    Si, guardate la Basilicata, la regione piu' povera d'Italia, con campi inquinati ovunque ti giri e da cui la gente scappa, stanca di puzze, malattie, futuro distrutto e paesaggi distrutti.

    Susan, mi sa che hai sbagliato paragone. Lo sa tutta l'Italia che la Basilicata e' stata distrutta dai petrolieri!

    3. Ancora la Susan tira fuori il fatto che le torri saranno erette per pochi anni - 20? 30? e che "solo se ci sara' successo" tireranno fuori il gas.

    Della serie, scusi ma quel terreno non e' suo, e' nostro, e' degli italiani! E lei non puo' pensare di venire qui, bucare alla meno peggio a destra e a manca e poi scegliere quello che le piace e trivellare nel "rispetto dell'ambiente". Non e' possibile, non e' vero, sono balle!

    MS SINNOTT: WHO THE HELL DO YOU THINK YOU ARE? 4. Infine la tattica della paura:
    No comment. da quando in qua i petrolieri portano a interventi di miglioramento ambientale? MAI NELLA STORIA DEL PIANETA! :woot: :woot:

    SCORRETE LE IMMAGINI PER RENDERVI CONTO, E POI,
    ALLA FINE DEL POST C'E' UNO "SCOOP" DIVERTENTISSIMO...


    MS SINNOTT: SHAME ON YOU ITALY DOES NOT WANT NOR NEED YOUR OIL RIGS CAPISC?

    Qui tutti gli interessi della Aleanna in Veneto.











    E qui in Basilicata:




    Ecco qui chi e' Susan Sinnott - petroliera texana da 35 anni.
    La signora Sinnott ha oltre 35 anni di esperienza internazionali del petrolio e del gas ed è stata determinante nel garantire l'interesse di appartenenza all'AleAnna Energy LLC, mettendo risorse BRS sulla terraferma in Italia. La signora Sinnott prima di entrare in BRS è stata presidente della Heartland Rig International (HRI) Inc., produttore mondiale di impianti di perforazione ed attrezzature. Ha anche ricoperto incarichi presso Arco Oil and Gas, Exxon NEFTEGAZ Limited, Nimir petrolio e Petrosakh USA. Ha frequentato la Southern Methodist University di Dallas, in Texas.



    è lei, è lei...l'abbiamo trovata nella sigla... sono identiche !!


    Aleanna è un nome, che ha una certa assonanza con il personaggio giapponese degli anni ‘80, Polyanna, un mito per tanti di noi che, , bambini son siamo più.
    L'AleAnna Resources LLC con sede a Houston) è una società senza scrupoli, che indebolisce il sottosuolo di diversi paesi italiani contribuendo a riempire di tossicità il pianeta blu.
    Aleanna ha delle "amichette", più piccole e più grandi, ma altrettanto cattive e "dispettose".
    Hanno nomi meno pittoreschi ma conosciutissimi come "untori" del mondo globalizzato e non come la Petroceltic, Eni, Shell, BP ed altre che confluiscono in Assomineraria.
    Com'è noto, la BP ha "unto" per tanti giorni il Golfo del Messico, i cui effetti si stanno ancora protraendo e continueranno per anni ed anni in quella parte del mondo.
    Ormai in Italia si trivella dappertutto e sarebbe il caso di dire: " da Trieste in giù ", purtroppo però non è .. per amore.. ma per seminare veleni, dalla Sicilia, all'Abruzzo, dalla Brianza alle isole Tremiti, dalla bassa padana all'Adriatico, ad Oristano, a Cagliari, alle Egadi, a Pantelleria, nello jonio calaberese e chi più ne ha.. ne metta.
    L’AleAnna Resources LLC ha sede legale a Houston (Texas), negli Stati Uniti ed i Italia ha trovato terreno fertile, una specie di eldorado in Italia, per diventare una sgradita vicina di casa a Matera in Basilicata, mentre a Ferrara si trova l’ufficio operativo. Naturalmente si occupa di esplorazione e produzione di petrolio e gas.
    Inoltre, non paga alcuna imposta per i primi 300.000 barili di petrolio all’anno: più di 800 barili di petrolio gratis al giorno.
    Richieste di trivellazione pervengono da molte regioni italiane, tranne ciò che riguarda le ricerche petrolifere offshore, per una distanza di 5 miglia da tutte le coste nazionali.
    Ora, con l’iter avviato dalla società petrolifera, se non ci sarà una ferma opposizione degli Enti locali, delle Province e della Regione e soprattutto di noi che leggiamo e diffondiamo, rischiamo di trovarci molto presto di fronte a centinaia di trivellazioni in tutto il "Bel Paese".
    Gli effetti di subsidenza già provocati nelle nostre zone dalle massicce estrazioni di gas-metano dal sottosuolo potrebbero riproporsi con dimensioni incalcolabili. E’ necessario pertanto mobilitarsi, anche se è una battaglia difficile, ma noi abbiamo una carta in più e ce la giocheremo, Lei:
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