Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Maria Rita D'Orsogna dagli USA. Il giorno dopo...Quando il 17 porta iella...

    AvatarBy gpicchetti il 23 Jan. 2012
     
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    La consegna del riconoscimento di "Ambasciatrice della Natura 2012" a Maria Rita D'Orsogna
    presso il distaccamento CITES del Corpo Forestale dello Stato di Palermo

    Maria Rita D'Orsogna, rientrata negli Usa dopo l'audizione in Senato l'ultimo giorno del suo nutrito giro di conferenze nel sud dell'Italia, da Pantelleria a Pescara, ha già ripreso la sua battaglia a distanza in difesa del territorio terrestre e marino del suo Paese d'origine. E lo fa con l'immediata forza ed efficacia che la caratterizzano. Il suo ultimo post appena pubblicato sul suo Blog ne è la dimostrazione e invito caldamente tutti gli amici a leggerlo. Questo il suo link: http://dorsogna.blogspot.com/2012/01/il-giorno-dopo.html.

    Ma prima permettetemi di riportare qui a seguire, ripreso proprio da questo suo ultimo intervento in rete, l'articolo 17 del Decreto liberalizzazioni, che, pubblicato in Italia dal "Sole 24 ore" e ripreso per sommi capi da vari organi di stampa, ha suscitato le reazioni del senatore Angelo Bonelli dei Verdi, facendogli giustamente dichiarare che non è vero che le norme libera-trivelle siano state eliminate dal decreto liberalizzazioni, ma che sono state solo spostate con lievi modifiche (dagli artt. 21 e dintorni della bozza) all'art.17 e seguente del decreto finale, ma conservando gli intenti originari a favore delle società petrolifere e a danno di tutte le aree protette, sia di quelle già istituite (per la ridotta vicinanza cui vengono permesse le operazioni di ricerca e di estrazione), sia per quelle in corso di istituzione, dove restano validi le concessioni e i permessi già rilasciati.

    Questo il testo letterale dell'Art. 17:
    "Ai fini della tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9, da svolgersi all'interno delle acque delimitate dal perimetro delle aree protette individuate con decreto del ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del Mare da emanarsi entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. L'elenco viene aggiornato con cadenza annuale; nel caso di istituzione di nuova area protetta restano efficaci i titoli abilitativi già rilasciati."

    L'articolo 17 del decreto del governo sarà nei prossimi giorni in discussione al Parlamento. E Maria Rita sul suo blog lo mette a confronto con il comma 17 dell'art.6 di un altro decreto legislativo in materia, quello n° 152 del 2006, che recita invece così:
    "Ai fini di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, all'interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonchè di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare, di cui agli articoli 4, 6 e 9 della legge 9 gennaio 1991, n. 9".

    Dal 1991 al 2012 sono passati oltre venti anni. Ma venti anni non sono bastati ad uno stato dormiente in fatto di tutela ambientale a istituire ufficialmente le Aree Marine Protette che quella legge quadro del 1991 già aveva individuato e segnalato ufficialmente come "Aree di Reperimento". Quali sono queste 17 Aree Marine ? Ce lo ricorda un recente comunicato del WWF: 1) Area marina protetta Costa del Piceno; 2) Area marina protetta Isola di Gallinara; 3) Area marina protetta Arcipelago Toscano; 4) Area marina protetta Costa del Monte Conero; 5) Area marina protetta Capo Testa – Punta Falcone; 6) Area marina protetta Golfo di Orosei – Capo Monte Santu; 7) Area marina protetta Isole Eolie; 8) Area marina protetta Isola di Pantelleria; 9) Area marina protetta Penisola Salentina; 10) Area marina protetta Pantani di Vindicari; 11) Area marina protetta Arcipelago della Maddalena. Procedimenti in fase di avvio: 12) Area marina protetta Monti dell’Uccellina – Formiche di Grosseto – Foce dell’Ombrone Talamone; 13) Area marina protetta Costa di Maratea (L. 394/91); 14) Area marina protetta Isola di Capri; 15) Area marina protetta Isole Pontine; 16) Area marina protetta Monte di Scauri; 17) Area marina protetta Isola di San Pietro.

    Come si può vedere, sono aree che interessano tutti i mari italiani. E di questa inefficienza governativa ora i nodi vengono al pettine e potremmo pagarne le conseguenze. Di chi la colpa ? Ma per un napoletano come me è della cabala: 17 è il comma di quell'articolo del decreto della legge quadro del 1991; 17 è il numero dell'articolo del nuovo decreto sulle liberalizzazioni che da alle società petrolifere licenza di trivellare nelle aree marine protette ancora da istituire dopo oltre vent'anni; e 17 sono proprio quelle aree marine degne di tutela ambientale lungo le coste italiane che l'ignavia dei ministri dell'Ambiente succedutisi nel tempo, e non solo, non ha fatto realizzare quanto quella vecchia legge prevedeva... Di chi la colpa se non del numero 17 ?

    Edited by Filippo Foti - 23/1/2012, 17:35
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