Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Cipro, Israele e Turchia. Occorre una moratoria sulle attività petrolifere nel Mediterraneo

    AvatarBy gpicchetti il 28 Jan. 2012
     
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    Cipro, Israele e Turchia. Occorre una moratoria sulle attività petrolifere nel Mediterraneo


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    Da quest'articolo di Matteo Zola, pubblicato in rete dall'East Journal pochi giorni fa (url http://eastjournal.net/2012/01/24/cipro-ne...ia-a-tutto-gas/), e che qui riporto a seguire, si può avere un'idea di come e quanto le ricerche di prodotti petroliferi nel Mediterraneo condotte dai vari Paesi che si bagnano in questo mare possano influenzare negativamente non solo le future condizioni ambientali di questo bacino chiuso che è il Mediterraneo, ma anche, e in tempi ben più stretti, la stessa sicurezza geopolitica dell'area. Cosa aspetta l'Unione Europea (se ancora esiste...) a muoversi sotto la spinta di questi due fattori oltremodo decisivi e concreti per gran parte dei Paesi dell'Unione, e a tentare di stabilire una moratoria su tutte le operazioni di ricerca e sfruttamento petrolifero nel Mar Mediterraneo, tagliando così la "testa al toro" ad ogni motivo di contesa e di disputa che non potrebbe in futuro che peggiorare le cose, e mettere in pericolo sia la pace che la qualità di vita di tutti coloro che vivono sulle sponde del Mediterraneo, e non solo quelli appartenenti a Paesi Europei ? (gp)

    CIPRO: Netanyahu vola a Nicosia, a tutto gas

    di Matteo Zola
    24 gennaio 2012, - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si recherà, il prossimo 16 febbraio, a Nicosia nella speranza di stringere più forti accordi energetici con Cipro in merito allo sfruttamento dell’immenso giacimento di idrocarburi presente nel sottosuolo del Mediterraneo orientale. La corsa all’accaparramento delle risorse energetiche dell’area sta creando una situazione di conflitto diplomatico tra i Paesi della regione, in particolar modo la Turchia sta cercando di prendersi una fetta della torta tramite l’influenza esercitata su Cipro nord. Ankara rivendica il diritto di Cipro nord a partecipare alla divisione dei benefici (e dello sfruttamento) dei giacimenti. Ma Cipro nord è una repubblica riconosciuta dalla sola Turchia che Ankara sta utilizzando per fare pressione su Israele (nemica dichiarata) e Cipro (sponsorizzata dalla Grecia, antica rivale). Nel frattempo, tra caccia israeliani che si alzano in volo, navi turche al largo di Cipro, e ditte americane dedite alle prospezioni del sottosuolo, è arrivata nel Mediterraneo orientale una nave da guerra russa. Tutti i dettagli nell’inchiesta: Cipro e la guerra del gas. I destini del Medio Oriente (http://eastjournal.net/2011/11/17/linchies...-medio-oriente/)


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    Ora guardatevi questa immagine. Mostra la zona dove si trovano i giacimenti di prodotti petroliferi nel bacino orientale del Mediterraneo che stanno scatenando le dispute tra Israele e Cipro da un lato (che bene o male hanno trovato un accordo per il loro sfruttamento), e il Libano e la Turchia dall'altro: il Libano, che ha ancora in atto un contenziono con Israele sulla definizione dei limiti delle proprie acque territoriali, e la Turchia che, considerando una parte dell'isola di Cipro come suo territorio nazionale, avanza anche pretese sui ricchi giacimenti individuati nell'area marina meridionale dell'isola. Quanti cani intorno a un osso, verrebbe da dire... Ma leggetevi anche la storia di questi giacimenti, estratta dall'inchiesta di Matteo Zola. citata in chiusura dell'altro suo articolo da me appena postato su FB. (gp)

    "... A fine dicembre 2010 la texana Noble Energy, in partnership con le israeliane Delek Energy e Avner Oil Exploration, avevano confermato l’esistenza di almeno due enormi giacimenti di gas naturale nelle acque del Mediterraneo Orientale. Una notizia destinata a far fibrillare le cancellerie mediorientali che già da tempo stavano con l’orecchio teso. E’ infatti dal 1998 che la Noble Energy trivella i fondali al largo di Israele ed è proprio nelle acque israeliane che, in quell’anno, scoprì il giacimento detto Mary-B. I lavori di analisi e trivellazione sono durati per anni nella convinzione che un grande giacimento di idrocarburi si estendesse da Israele alla Grecia. Nel gennaio 2009, la società Noble Energy e suoi partner, Delek Drilling, Avner Oil & Gas Ltd, Isramco, e Gas Dor Exploration, hanno segnalato la presenza di gas naturale nel giacimento Tamar-1 al nord della costa di Haifa, in Israele. Da quel momento in poi si susseguono le scoperte: dopo Tamar-1, le società hanno portato alla luce il giacimento Dalit e, lo scorso 3 giugno, quello di Leviathan. La Noble ha annunciato la presenza di 453 miliardi di metri cubi di gas nelle riserve del giacimento di Leviathan e 228 miliardi in quelle di Tamar-1. I giacimenti di Leviathan e Tamar si estendono sotto le acque tra Cipro, le coste siriane, libanesi ed ovviamente israeliane. Dal momento della scoperta la tensione è salita alle stelle."

    Edited by gpicchetti - 28/1/2012, 15:16
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