Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Le "balle" di Vito De Filippo in Basilicata

    AvatarBy gpicchetti il 15 Feb. 2012
     
    +1   -1    0 Comments   301 Views
    .
    Dal Blog di Maria Rita D'Orsogna...

    Le "balle" di Vito De Filippo in Basilicata

    1202151c


    Ecco cosa ha in serbo per la Basilcata il nuovo decreto del Governo Monti sulle "liberalizzazioni". Lo rivela l'articolo del "Corriere Economia" di Confindustria del30 Gennaio u.s. che Maria Rita D'Orsogna ha riportato sul suo Blog in una sua ultima forte denuncia. L'articolo ha come titolo "Petrolio. La Lucania incassa 'più crescita e più occupati' " e come sottotitolo "Decreto liberalizzazioni: 6 miliardi per le opere e altri soldi dalle concessioni. Si riducono i pozzi, ma la produzione passa da 104 a 130 mila barili al giorno" !!! Un titolo e un sottotitolo che sono davvero tutto un programma ...
    L'articolo porta la firma di Vito Fatiguso ed è frutto di un intervista del giornalista di "Corriere Economia" al governatore della Basilicata De Filippo, il quale assicura." Garantito il rispetto dell'ambiente. Ci sarà una filiera.". Ed è la goccia che per me fa traboccare il vaso dell'assurdo. Come è possibile garantire il rispetto dell'ambente se si vuole aumentare la produzione del petrolio riducendo il numero dei pozzi già esistenti ? Si può fare una cosa simile solo impiegando nuove tecnologie che potenzino il rendimento di ciascun pozzo (probabilmente perforando a maggiori profondità, con più rilevanti conseguenze negative per l'ambiente...). E, se i pozzi come dichiarato venissero ridotti di numero, credo che l'aumento della produzione abbinato a quello degli occupati, pur esso prospettato, potrebbe derivare solo da una diversa soluzione nelle tecniche estrattive dei prodotti dal sottosuolo (vecchia come il mondo in verità...), quella di portarli su in superficie a forza di braccia, ancora meglio se rinunciando ad ogni altra tecnologia...
    Per non parlare poi dell'esperienza in materia di trivellazioni degli abitanti della regione che, acquisita direttamente sul campo e a proprie spese (con malattie e alterazioni biologiche varie nei loro organismi ??? ) , secondo il governatore della Regione potrà incidere favorevolmente sui "fondamentali", ossia su quei fattori ritenuti indispensabili per accrescere la competitività, che l'Unione Europea ha assunto come assi su portanti cui puntare: infrastrutture, esperienza e occupazione. Di qual tipo di esperienza si tratti, non si sa bene... Ed è tutto da ridere, se non fosse da piangere, l'ho già detto altre volte. (gp)
    Leggi "Il governatore Vito di Filippo sulla situazione in Basilicata", di Vito Fatiguso, da "Corriere Economia" del 30 Gennaio 2012, www.csun.edu/~dorsogna/nodrill/VitoDeFilippo.pdf

    Le balle di Vito De Filippo


    di Maria Rita D'Orsogna

    1202151bb


    TUESDAY, FEBRUARY 14, 2012 - Secondo il governatore della Basilicata Vito De Filippo e secondo Confindustria Basilicata, in Lucania è tutto a posto. Secondo loro, la Basilicata incassa, c'è più crescita e più occupazione. Ed è pure tutto pulito. Un paradiso. Dicono che grazie a questo magnifico "memorandum" - una sorta di inciucio politici-petrolieri con il quale si aumentano le estrazioni petrolifere in Basilicata - alla regione giungeranno altri 6 miliardi di euro, e più royalties. Dicono che le estrazioni passeranno da 104 a 130 mila barili di petrolio al giorno, ma promettono che ci sarà anche l'aumento di produzione di energia rinnovabile. Dicono che la Basilicata deve diventare una "filiera energetica".

    Ma... quanta energia usano i lucani? Gli servono davvero altri pozzi e pure altra energia rinnovabile? E da quando in qua il rinnovabile si fa per fare più petrolio? Ma non era che il rinnovabile si faceva per usare MENO idrocarburi? Detta così pare sola una gran presa in giro. Della serie: "trivelliamo di più, ma stai tranquillo che ti mettiamo pure una bella pala eolica per farti stare zitto". Soprattutto aumentano le trivellazione senza che sia mai stato fatto un vero studio comprensivo, completo sull'inquinamento portato alla Basilicata dall'ENI e dalla Total fino ad adesso.
    Dicono che in Basilicata c'è il progetto "Trend 1" dell'ENI (61%) - Shell (39%) in Val D'Agri, con perno a Cerro Falcone, Monte Enoc e Monte Alpi. Poi c'è quello "Tempa Rossa" della Total a Gorgoglione. E poi dicono che tutti questi buchi hanno portato al lavoro che incide sui "fondamentali", cioè che c'è gente assunta dall'Unione Europea per infrastrutture, saperi e occupazione. E che sperano all'apertura di piccole imprese.

    Che belle parole! Sarà... Io non ho visto niente di tutto ciò in Basilicata: ho solo visto il centro di sviluppo imprese lucano, in Val D'Agri, abbandondato, con le ragnatele sul citofono e arrugginito. Ho visto solo bar chiusi per la puzza di idrogeno solforato, ho visto solo contadini arrabbiati che non potevano più fare quello che facevano prima. Ho visto giovani con la voglia di partire e di non tornare più. Ma poi, se non si è sviluppato niente da quando il petrolio è arrivato, nel 1993, fino ad oggi - e sono quasi 20 anni! - come fa Vito De Filippo a pensare che adesso magicamente il petrolio porterà alla Basilicata effetti paradisiaci, gioia ed euforia? Forse porterà benessere ai petrolieri che vivono nelle loro belle case di Milano, di Londra, di Parigi. Non certo alla gente normale...

    Dicono che grazie a questo magnifico memorandum, Regione e Confindustria hanno avviato il "contratto di rete" del petrolio! Eh, e che significa? Cos'è un contratto di rete? Da come la leggo io, può significare una sola cosa: "INCIUCI". De Filippo dimentica che il "contratto di rete" una regione deve farla con i SUOI CITTADINI e non con una lobby. Dimentica che suddetta lobby petrolifera ha fatto solo danni in Basilicata nonostante la sua propaganda di stampo sovietico. E le carpe morte, il petrolio nel miele, la puzza di idrogeno solforato, la gente giovane che misteriosamente si ammala di tumori e di leucemie, la monnezza nei campi come sono state "attenuate" queste? I dati ISTAT non mentono: nonostante tutte queste balle di Vito De Filippo, la Basilicata è la regione più povera d'Italia, petrolio o non petrolio.

    Dicono che, se in Basilicata di lavora sul petrolio, è "inevitabile" che si sviluppino competenze; e allora è logico ritenere che le competenze lucane possano trovare spazi anche oltre i confini della regione. E di grazia, quali competenze? Io ho visto solo poveracci con lo sguardo spento uscire da quel centro oli, altro che competenze oltre i confini della regione! Ma che competenze vogliamo esportare? Come si buca un territorio sano? Come si pompa monnezza dal sottosuolo? Come si nascondono i rifiuti petroliferi? E che, secondo lei, in Italia sono queste le competenze che ci servono? Mai sentito parlare dell'hightech, nanotech, biotech? Mai sentito parlare dell'età dell'informazione, della programmazione, della scienza (vera e non quella al soldo dell'ENI)?

    Infine la chicca: dicono che pure a scrivere un articolo di giornale si inquina, che lo sanno che il petrolioè e' inquinante, ma che deve esistere una impronta ecologica accettabile, e che dunque è possibile trovare un compromesso. Si il famoso, odiato compromesso: siccome stampo una pagina di giornale, devo essere autorizzato a trivellare tutto il trivellabile. La mia proposta? Caro De Filippo, senta a me: prenda casa a Viggiano, ci porti i suoi figli e i suoi nipoti, e tutti assieme andate a vivere a 500 metri dal centro oli, giù, nelle vigne, in pianta stabile, e poi mi faccia sapere se il tanfo di uova marcie, i mal di testa, i rumori e tremolii continui sono una "impronta ecologica" accettabile o no. E poi, quando lei si sarà bello e sistemato, diciamo per un mesetto, e vedra' i suoi figli respirare quella monnezza giorno dopo giorno, mi faccia sapere qual'è il suo "livello emotivo" e quali centraline lo controllano. Mi sa tanto che per lei l'"impronta ecologica" è accettabile fintanto che riguarda gli altri, quelli che non hanno firmato nè "il contratto di rete" con Confindustria, nè il "memorandum", e dalle cui lacrime e dal cui sangue viene fuori il suo stipendio.

    http://dorsogna.blogspot.com/2012/01/le-balle-di-vito-de-filippo.html

    Edited by gpicchetti - 15/2/2012, 16:20
      Share  
     
    .