Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Dal blog di M.R. D'Orsogna:Total e le perdite di gas nei mari inglesi.

    By Filippo Foti il 27 Mar. 2012
     
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    Nei mari del Nord attorno all'Inghilterra c'è una piattaforma petrolifera della Total, la Elgin Franklin che domenica 25 Marzo ha iniziato ad avere delle perdite di gas e che a tutt'oggi non sono state fermate.


    Testo di Maria Rita D'Orsogna


    Il pozzo si trova a ben 240 km dalla riva, mica a 10 come vogliono fare in Italia! La città più vicino alla costa è Aberdeen, in Scozia, ed è qui che tutti i lavoratori (238) sono stati evacuati, per precauzione. La piattaforma non è momentaneamente in produzione ma il guasto non è ancora stato risolto e così gran quantità di gas in eccesso continua a fuoriuscire dal pozzo.


    Sebbene la piattaforma si trovi cosi lontano dalla riva, la sua profondità e' di circa 93 metri ed è dunque considerata non di acque profonde.

    In condizioni normali, il petrolio della Elgin Franklin viene estratto dalla Total UK, pompato in oleodotti della BP e della sua sussidiaria Forties Pipeline Systems fino a Kinneil in Scozia e da qui mandato a Norfolk.

    Dopo più di 24 ore dalla perdita, sono visibili nubi di gas tossico fuoriuscire dalla piattaforma fino a 7 miglia in lontananza. Si vedono anche non meglio identificate chiazze di idrocarburi vicino al pozzo.


    La Total dice che il pozzo aveva dei "problemi" da un po di tempo a questa parte, e che volevano "ucciderlo", ma non ci sono riusciti prima di questa falla apertasi domenica scorsa.

    Poverini!

    Pare che ci siano delle fessure nelle pareti del pozzo e che per fermare il flusso di gas occorra trivellare un pozzo parallelo a quello che già c'è per diminuire la pressione. Ci vorranno mesi.

    Un momento dell'evacuazione.


    Jack Molloy della Total UK afferma:

    This option is likely to take several months and cost a lot of money. In the meantime a lot of gas may potentially get released into the atmosphere.

    Tradotto: un sacco di "monnezza" finirà in aria ed in mare prima che tutto sia sistemato e ci vorranno un sacco di soldi.

    E di che gas si tratta? Ma certo, di idrogeno solforato!

    "That gas has a high proportion of hydrogen sulfide and carbon dioxide and that makes it very flammable and quite poisonous."


    dice Simon Boxwall, un oceanografo inglese, al giornalista della BBC, esprimendo timori per i rischio di incendio e di avvelenamento del mare proprio a causa dell'idrogeno solforato.

    Intanto la Total ha portato dispersanti vicino alla piattaforma, ma non rilascia commenti ufficiali. Dicono solo che hanno chiamato i loro migliori esperti dalla Francia, ma che è tutto difficile.


    Certo, che può dire la Total? Non sanno niente di quando il tutto verrà risolto, ed è meglio tacere!

    Il governo dice che l'inquinamento sarà di meno in quanto non si tratta di petrolio.

    Come se questo fosse un vanto!

    Intanto siamo a 23 tonnellate di gas, in larga misura idrogeno solforato disperso in mare.

    La macchia di gas si è spostata e cosi, hanno evacuato una seconda piattaforma, questa volta della Shell, chiamata Shearwater a circa 4 miglia di distanza.


    Non si sa come andrà a finire.

    Questo è considerato un pozzo non profondo e cosi quando Assomineraria, la Saras, l'ENI, Corrado Passera, Corrado Clini, Stefano Saglia, Claudio Descalzi, diranno che in Italia non succederà mai, occorre solo ridergli dietro e dirgli:


    Ma voi c'avete la sfera di cristallo? O siete più bravi di tutti gli altri? O che 10 chilomentri sono una fascia sufficente a proteggere l'Italia? Ma dove vivete?

    La realtà è che questo è un pozzo poco profondo, e la Total e i suoi ingegneri non sanno che pesci pigliare.
    "Colorata" interpretazione dalla fonte: http://dorsogna.blogspot.it/

    Edited by gpicchetti - 27/3/2012, 13:32
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