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  1. Navi e piattaforme "fantasma" nel Canale di Sicilia...

    AvatarBy gpicchetti il 22 Oct. 2012
     
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    Navi e piattaforme "fantasma" nel Canale di Sicilia...

    di Guido Picchetti

    Una delle zone più trafficate del Mediterraneo è certamente il Canale di Sicilia. E per rendersene conto basta dare un'occhiata su Marine Traffic Com, un sito specializzato che riporta in rete, sulle mappe di Goggle con aggiornamenti in tempo reale, il traffico marittimo di tutti i mari del mondo. In pratica ogni natante, tramite un segnale radio AIS, viene posizionato e seguito sulla mappa durante i suoi spostamenti, identificato da un simbolino che, a seconda del colore, ci dice di che tipo di natante si tratti (nave passeggeri, cargo, peschereccio, petroliera, etc), mentre la sua forma (sagomata a freccia o con un quadratino) ci segnala se quel natante è in navigazione o ormeggiato.. Cliccando poi sul segnalino è possibile ancora ricavare tanti altri dati utili sul natante in questione: sul percorso di navigazione già fatto, sulla destinazione finale, sulle sue caratteristiche tecniche (con tanto di foto se disponibili...), e altro ancora...

    Il traffico marittimo nello Stretto di Sicilia sulle mappe di Marine Traffic Com tuttavia appare da sempre poco uniforme e stranamente sbilanciato. Risulta infatti molto intenso nel braccio di mare che separa, a NE di Pantelleria, quest'isola dalle coste siciliane, mentre appare estremamente ridotto sul versante opposto, nel canale tra Pantelleria e la Tunisia, a SO dell'isola. E' difficile capire il motivo dell'assenza in questa zona dei segnali AIS. Le cause possono essere diverse. A parte i pescherecci oltre un dato tonnellaggio, cui si richiede l'uso del relativo trasponder per l'emissione dei segnali AIS per motivi di sicurezza nella navigazione, pare non ci sia nessun obbligo o norma che imponga a un natante la trasmissione di tali dati. E fu questa la ragione per cui un anno fa, per l'esattezza a novembre dello scorso anno, scrissi una nota su Fb intitolata "Un canale 'oscuro' nel traffico marittimo dello Stretto di Sicilia" in cui denunciavo lo strano silenzio dei segnali AIS nell'area, nota che fu ripresa all'epoca anche da alcuni notiziari on line.

    Le cose però nei mesi successivi cominciarono a cambiare. Dall'inizio del 2012 sempre più numerosi sono diventati i pescherecci italiani che, operando in quest'area marina compresa tra Tunisia e Pantelleria sia dentro che fuori delle nostre acque territoriali, trasmettono i loro segnali AIS indicando la propria posizione. Ma un primo forte segnale, è proprio il caso di dirlo, si è avuto verso marzo, quando comincia a trasmettere il suo segnale AIS la "FPSO IKDAM" della Lunkin Petroleum, una nave specializzata in estrazioni e processi di raffinazione di prodotti petroliferi, da anni ancorata sul giacimento petrolifero off-shore "OUDNA" situato in acque tunisine a 31,6 mn a sud-ovest di Pantelleria, dove opera debitamente ormeggiata e assistita dai suoi rimorchiatori di servizio.

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    Ai primi di Luglio, a una novantina di miglia a sud di Lampedusa, inizia poi a trasmettere il suo segnale AIS anche una piattaforma petrolifera battente bandiera libica, la "BOURI FIELD DP3", una piattaforma di dimensioni di tutto rispetto (m 100 di lunghezza per 114 di larghezza), anch'essa debitamente ancorata sul fondale di un'altro giacimento off-shore, come rivela il relativo simbolo grafico di posizionamento sulla mappa di Marine Traffic Com. E ancora un paio di settimane dopo, sempre in acque libiche ma più prossime alla costa tunisina, anche la "FARWAH ", una grossa nave "floating storage/production" (in grado cioè di effettuare tutte le operazioni estrattive off-shore, stivaggio compreso), comincia a trasmettere il suo segnale AIS, rivelando così il suo stabile ormeggio operativo su un altro giacimento vicino.

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    A questo punto, con tutti i segnali AIS che provengono dal versante meridionale del Canale di Sicilia (inclusi quelli di alcune piattaforme petrolifere...) potremmo davvero dire che quel tratto di mare tanto "oscuro" più non è ... Che ciò accada a seguito di nuove disposizioni dei Paesi costieri mediterranei del Nord Africa? Ed è un interrogativo che viene viene spontaneo, confrontando quel comportamento dei paesi africani freschi di "primavera araba" con quello che noi, "paese civile" per contro, continuiamo a fare da anni, mascherando, ad esempio, come vere navi e piattaforme "fantasma" le strutture offshore della Edison (la piattaforma Vega" e la sua nave appoggio in cui viene stivato il petrolio estratto) davanti alla costa ragusana, in barba ad ogni minimo principio di sicurezza del traffico marittimo, neppure tanto scarso in quella zona, come chiunque può facilmente constatare...

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    Potremmo dire "fine del discorso" a questo punto... Ma in realtà la storia non è ancora finita. Una fine provvisoria, oggi come oggi, se vogliamo, possiamo anche trovarla, e tutt'altro che positiva... . Viviamo tempi in cui sono gli esempi cattivi a far presa. E a far presa sugli altri è l'esempio negativo dell'Edison, non quello degli altri sull'Edison... Ovvero, come qui le immagini a corredo di questa mia triste nota spero illustrino bene, quelle che, per un breve periodo di trasparenza, si erano rivelate con i loro segnali AIS navi e piattaforme petrolifere operative alla luce del sole, oggi invece sono tornate a nascondersi come "topi nelle fogne", senza offesa per alcuno... Vere e proprie "navi e piattaforme fantasma", di cui sappiamo poco o nulla: quante sono, dove sono, cosa fanno, e come operano, in uno Stretto di Sicilia diventato un novello "Triangolo delle Bermude" mediterraneo, dove navi e piattaforme petrolifere sono "fantasmi" sì, ma più che reali, e capaci di far davvero male... La riprova ? Eccola. E' nell'immagine che segue da me ripresa nei giorni scorsi su Marine Traffic Com, dove vediamo i due rimorchiatori di servizio della "IKDAM" ormeggiati nello stesso punto dove è ancorata pienamente operativa la nave FPSO della Lunkin Petroleum, la quale però non trasmette più da qualche tempo il suo segnale AIS...

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    Approfondimenti:
    - Sulla "FPSO Ikdam" e sul giacimento "Oudna"
    www.offshore-technology.com/projects/oudna-field/
    - "Un canale "oscuro" nel traffico marittimo dello Stretto di Sicilia..." di Guido Picchetti del 22/11/11
    https://www.facebook.com/notes/guido-picchetti/un-canale-oscuro-nel-traffico-marittimo-dello-stretto-di-sicilia/314693825209106
    - "Meno "oscuro" il versante meridionale del Canale di Sicilia ? " di Guido Picchetti dell'8/07/12
    http://www.guidopicchetti.it/.../ec_stampa%202012/ec_stampa_12_07.htm#Meno_oscuro_il_versante_meridionale_del_Canale_di_Sicilia
    - "Il Canale dei Misteri..." di Guido Picchetti del 13/07/12
    http://www.guidopicchetti.it/.../ec_stampa%202012/ec_stampa_12_07.htm#l_Canale_dei_Misteri...
    - "La "VEGA della "EDISON"... Chi l'ha vista ? Ecco dov'è..." di Guido Picchetti del 26/07/12
    http://www.guidopicchetti.it/.../ec_stampa%202012/ec_stampa_12_07.htm#La_VEGA_della_EDISON..._Chi_lha_vista
    - "Nel Canale di Sicilia la "VEGA" dell'EDISON a 22 km dalla coste siciliane" di Guido Picchetti del 26/07/12
    http://www.guidopicchetti.it/.../ec_stampa%202012/ec_stampa_12_07.htm#Nel_Canale_di_Sicilia_la_VEGA_dellEDISON

    Edited by gpicchetti - 22/10/2012, 22:30
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