Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Basilicata: non vogliamo il petrolio, abbiamo i Sassi e campiamo di aria...!

    By Filippo Foti il 31 Jan. 2013
     
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    Provate a fare un viaggio nella regione Basilicata. Si affaccia a sudovest sul mar Tirreno nel Golfo di Policastro ed a sudest sul mar Jonio nel Golfo di Taranto. Conoscete Maratea, sulla costa tirrenica, dove la montagna calcarea della Basilicata si riunisce con il Mar Tirreno dando vita ad un paesaggio di incantevole meraviglia?


    E Metaponto e Policoro sulla costa ionica? Questi luoghi ci “parlano” di un viaggio di scoperta, di una terra dove due mari lambiscono le coste, e tra di loro si trovano marcate differenze nella morfologia e radici culturali, una regione il cui paesaggio può cambiare radicalmente da un miglio all’altro e dove la costa si sposta dalla sabbia frastagliata a laghi che conducono a montagne, castelli e fattorie.

    L'antico nome della regione era Lucania dal latino Lucuso "foresta". Tribù sannite (Carecini, Caudini, Irpini e Pentri) abitavano la zona, prima che i Greci nel 7° secolo a.C, fondassero colonie come Siris, Metaponto ed Eraclea. Dal 3° secolo a.C i Romani colonizzarono la regione ed iniziarono una politica di deforestazione per fornire il legno per costruire città, imbarcazioni e poter disporre terreno per la coltivazione. Il processo di deforestazione andò avanti per secoli fino ad esaurire le risorse naturali del legno della foresta nativa per poi arrivare al declino ed alla caduta dell'Impero.


    I Bizantini seguirono i Romani che diedero il nome attuale della regione Basilicata, derivato da basilikos che significa sia "principe" che "governatore".
    Successivamente Normanni e Svevi invasero la zona, come pure le violente e devastanti scorrerie dei pirati saraceni, costrinsero la popolazione locale ad abbandonare le coste e spostarsi verso l'interno per essere più al sicuro.

    Dopo l'unità d'Italia alla fine del 19° secolo, il governo italiano confiscò enormi estensioni di terra ai Pontefici cattolici romani e le ridistribuirono ad una manciata di famiglie nobili che però ebbero scarso interesse per lo sviluppo, e di conseguenza, le terre languivano ed il declino socio-economico avanzò. La povertà estrema creò fenomeni come brigantaggio. La Chiesa ed alcune frange della nobiltà sostennero ribellioni contro il nuovo Stato ed il movimento si trasformò in un vero conflitto politico e guerriglia che continuò per anni.


    Solo dopo la seconda guerra mondiale ci furono dei miglioramenti per l'organizzazione e la distribuzione delle terre coltivabili attraverso la creazione di piccole aziende agricole in grado di portare un poco di prosperità e stabilità nel territorio.
    Oggi la Basilicata, come Puglia e Calabria, sono mobilitate per evitare la concessione ministeriale per permessi di ricerca di petrolio e gas nello Jonio da parte di Shell e Apennine Energy che hanno presentato in tutto quattro richieste di prospezione sismica sui fondali, per verificare la presenza di depositi di idrocarburi con la tecnica del ”air gun”, il forte getto d’aria a riflessione.


    "Ma allora è vero che “Cristo si è fermato a Eboli”!?


    Fortunatamente la Basilicata, pur con i problemi che la gente lucana ha saputo da sempre affrontare e superare, è oggi famosa per i suoi Sassi (case di pietra scavate nella calcarenite). Qualcuno dirà: è poco! Ma che volete, qui qualcuno disse: “si campa d’aria”! E che volete che il meridione possa vantarsi se non di cose semplici!?


    Quasi ossessivo e bello, il paesaggio dei Sassi scivola scompostamente nel baratro, sotto il bordo del burrone Gravina formato dal fiume omonimo, che “sbadiglia” come un presepe gigante.
    A prima vista, i sassi appaiono come un guazzabuglio di capanne sbiadite di pietra, in cui stretti vicoli e scalinate conducono in tutte le direzioni dove i tetti sembrano strade con grotte, abitate fin dal Paleolitico. Il sassi di Matera raccontano una storia di povertà, difficoltà e di lotta.


    La storia della città è meglio immortalata nel libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli (pubblicato nel 1945), un titolo che suggerisce che questa regione era oltre la mano di Dio, un luogo dove la magia pagana esisteva ancora ed ha prosperato.
    L'autore racconta il suo esilio in Lucania e la scoperta della realtà contadina del Sud, arretrata e costretta a vivere in condizioni di miseria e di ignoranza.
    "Noi non siamo cristiani, non siamo uomini, non siamo considerati come uomini, ma bestie, bestie da soma, e ancora meno che le bestie, i fruschi, i frusculicchi..., perché noi dobbiamo invece subire il mondo dei cristiani, che sono al di là dell'orizzonte e sopportarne il peso e il confronto."

    All'interno delle case-grotte, grandi famiglie vivevano allo stato semitrogloditico insieme ai loro animali e, ancora agli inizi degli anni ‘50, senza elettricità, acqua corrente e fognature. In tali condizioni igieniche, la malattia si diffuse, in particolare la malaria. Invece di dolci o denaro, i bambini imploravano il chinino.

    Togliatti nel '48 e De Gasperi nel '52 visitarono la città e quest'ultimo, nel 1954, firmò la prima Legge Speciale per lo sfollamento dei Sassi. Due terzi degli abitanti dovettero, per ordine dello Stato, abbandonare le loro case per trasferirsi in nuovi rioni, (La Martella, Serra Venerdì, Venusio, Lanera e Spine Bianche) progettati per accogliere 15.000 persone. Le "case dei Sassi" divennero, nella quasi totalità, demaniali.


    Fu una reazione alla indignazione da parte della gente, sulle rivelazioni del libro di Levi?
    Dopo un periodo di degrado e di abbandono avvenuto negli Anni '60, la fama di Matera fu tanta che attirò, paradossalmente, diversi abitanti a tornare nelle caverne. Ciò spinse le istituzioni ad iniziare gradualmente il recupero di questo immenso patrimonio con sovvenzioni private e pubbliche.
    La legge 271 del 1986 stanziò 100 miliardi di lire, seguiti da altri stanziamenti con successive manovre finanziarie.

    Molti cittadini hanno ottenuto un immobile nei Sassi gratuitamente per 99 anni, ( non ci piace questo periodo che ci ricorda la durata delle concessioni per altre "grotte"...) a condizione che i Sassi vengano restaurati secondo il "manuale del restauro" di tipo conservativo. Il capitale per la ristrutturazione, una cifra che va dal 40 al 60% (a seconda che si tratti di prima casa o di immobile commerciale), è erogata dallo Stato a fondo perduto. Oggi Matera, grazie all'unicità dei suoi Sassi, è conosciuta in tutto il mondo e gode di un turismo a livello mondiale degno di nota e, ironia della sorte, nel 1993 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio mondiale dell’umanità.


    Oggi, ancora ci sono edifici nei Sassi fatiscenti ed abbandonati, ma un numero sempre maggiore sono stati restaurati e trasformati in accoglienti dimore, ristoranti ed alberghi. Per uno sguardo nel passato, la Casa Grotta di Vico Solitario (nei pressi di Via Bruno Buozzi), offre una panoramica di arredi rupestri e condizioni di vita degli anni ‘50.
    Il modo migliore per vivere Matera è quello di passeggiare tra i vicoli labirintici e le strade dei due rioni, Sasso Barisano e Sasso Caveoso, nelle chiese rupestri e numerosi eremi individuali tagliati nel burrone.


    Queste Chiese rupestri sono state scavate dai monaci basiliani in fuga dalle persecuzioni durante l'Impero Bizantino. All'interno di queste chiese sono visibili affreschi sbiaditi dipinti tra i secoli 8° e 13°. La Chiesa Madonna delle Virtù, San Nicola dei Greci nel Sasso Barisano e la Chiesa di Santa Maria d'Idris (che è collegata da uno stretto corridoio alla chiesa incasso di San Giovanni in Monterrone ) nel Sasso Caveoso, sono riccamente decorate con affreschi.


    Il pittoresco paesaggio della Murgia che circonda Matera è anche costellato di grotte abbandonate, antichi insediamenti ed altre chiese rupestri. Qui, la "Cripta del Peccato Originale" è conosciuta come la Cappella Sistina delle chiese rupestri per i suoi ben conservati affreschi raffiguranti drammatiche scene del Vecchio Testamento.
    Per una vista mozzafiato dei Sassi, ci si reca al Belvedere, sul lato opposto del burrone profondo 200 metri e formato dal fiume Gravina.


    Al crepuscolo, con la guglia della cattedrale che sovrasta le luci di pietra della città e la sera con l’addolcimento nel tufo, non è difficile capire perché Matera è apparsa in molti film biblici tra cui "La Passione di Cristo". La bellezza di Matera è unica con i suoi sassi incantevoli e senza tempo.

    Edited by Filippo Foti - 31/1/2013, 17:31
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Comments
  1. ricciomare
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    Una regione che conosco molto bene sia per mare che per terra ed erano i miei luoghi di frequentazione da Taranto alla Punta delle Castelle ! Poi mi sorella ha insegnato per molti anni nel retroterra ... gente fantastica! Grazie Filippo ! Terrò il tutto nel mio archivio di cose belle d'ITALIA.

    Edited by Filippo Foti - 1/2/2013, 20:21
     
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