Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Il motto di Greenpeace: "Sostieni chi pesca sostenibile".

    By Filippo Foti il 3 April 2013
     
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    Una situazione difficile per i pescatori del Mediterraneo.



    Gente di mare che ha investito tutti i risparmi di una vita per l'acquisto di una barca ed altre attrezzature, spesso deve rimanere inattiva a causa della pesca eccessiva, dell’inquinamento e non ultimo dalle perforazioni petrolifere, che stanno causando l’estinzione di diverse specie ittiche.

    I pescatori non amano di certo gli ambientalisti e non ameranno Greenpeace. Ma ciò nonostante su questo nostro pianeta ci sono interessi diversi che devono trovare il giusto equilibrio tra di loro con una politica avveduta e lungimirante.

    Di un fatto si può essere certi, le risorse nel Mediterraneo sono diventate esigue, con oltre il 90 % delle popolazioni interessate ed i pescatori, che si sostengono con il poco pescato eseguito artigianalmente, stanno scomparendo. Certo la crisi economica e sociale che sta interessando ormai quasi tutta l’Europa, dovrebbe proteggere questi umili lavoratori anche non incoraggiando la pesca industrializzata e tutelando la pesca sostenibile. Ed è proprio per questo motivo che Greenpeace vuole portare all’attenzione di Bruxelles i troppi insulti che riceve il mare, per proteggerli meglio e mantenerlo vivo.


    A tale scopo, Arctic Sunrise, la rompighiaccio di Greenpeace, è partita da Costanza, in Romania, il 18 marzo per raggiungere nove stati europei per ricordare loro l’importanza della pesca sostenibile.
    La nave Arctic Sunrise toccherà: Bulgaria, Croazia, Francia, Grecia, Regno Unito, Romania, Slovenia, Spagna e l’Italia dove si fermerà a Favignana e Trapani, in Sicilia. Dal 25 al 27 aprile la ciurma del rompighiaccio cercherà di sensibilizzare tutti coloro che incontrerà organizzando varie manifestazioni e provvederà a dare utili informazioni realizzando e firmando barchette di carta che Greenpeace consegnerà poi ai rappresentanti dell’Unione Europea incaricati di rivedere la Politica Comune della Pesca.


    La tappa siciliana, come afferma Giorgia Monti, responsabile della campagna Mare di Greenpeace, è un atto dovuto: “ Lo scorso anno sono stati 49 i sindaci dell’isola che hanno aderito alla campagna contro le perforazioni in mare con l’iniziativa “U mari nun si spirtusa”, una iniziativa che ha raccolto 60.000 firme. Torniamo in Sicilia per ribadire il nostro no ad attività distruttive come le trivelle e per promuovere una gestione condivisa delle risorse del mare che tuteli l’ambiente, le economie locali e le attività sostenibili a partire dalla pesca artigianale”.

    Giorgia Monti


    La Politica Comune della Pesca dell'Unione Europea oggi è in fase di revisione. Per molto tempo, le politiche della Pesca hanno favorito le flotte più grandi e potenti che pescano in modo distruttivo, ecco perché i pescatori artigianali, che da generazioni utilizzano metodi responsabili ed a basso impatto, rischiano di perdere il loro lavoro e il loro stile di vita.

    Questo problema è diventato ormai globale e negli Stati Uniti alcun i studiosi del “Natural Resources Defense Council” hanno prodotto una relazione in cui hanno detto che le specie criticamente soggette ad un eccessivo sfruttamento può essere ricostruita, anche partendo da livelli molto bassi. “Quando a Madre Natura è data la possibilità di recuperare, tutto si può aggiustare e questa è una buona notizia in un mondo in cui la pesca eccessiva dilagante è un problema critico”, ha detto il principale autore dello studio Brad Sewell.


    La sfida della gestione della pesca è stata chiaramente illustrata nel caso della pesca del merluzzo bianco nel New England, la specie iconica il cui allarmante declino ha contribuito a far nascere il Congresso nel 1996, con la firma della legge “Magnuson-Stevens” - disciplina la gestione della pesca nel Stati Uniti, la legge prende il nome da Warren G. Magnuson, l'ex senatore dello stato di Washington e Ted Stevens, l'ex senatore dell'Alaska - nel tentativo di proteggere le popolazioni ittiche intorno coste americane, con l'obbligo che le scorte dovevano essere ricostruite entro un decennio (ad alcune sono state concesse delle eccezioni).
    "Il sistema globale sta lavorando e facendo progressi", ha dichiarato Galen Tromble, dell’Ufficio di pesca sostenibile del NOAA '. "Dobbiamo solo continuare a fare gli studi opportuni, raccogliendo tutti i dati che possiamo, e quindi regolando la nostra gestione."

    Da sinistra Brad Sewell e Galen Tromble.


    Ancora Galen Tromble : "Ci sono fattori ambientali ancora inspiegabili che stanno ancora inibendo la ricostruzione e pensiamo che la maggiore temperatura dell'acqua e l’aumento delle popolazioni di predatori, come il palombo (Mustelus mustelus), che probabilmente stanno impedendo una netta ripresa degli stock ittici.
    Galen Tromble è direttore della Divisione Nazionale per la pesca pesca NOAA. Egli è responsabile del coordinamento dell'attuazione nazionale della gestione della pesca nelle acque degli Stati Uniti ai sensi della legge Magnuson-Stevens, tra cui la pesca eccessiva e la ricostituzione delle scorte.
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Comments
  1. ricciomare
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    INTanto arriva il pesce surgelato dai paesi scandinavi scaduti e magari pieni di mercurio per alimentare le nostre batterie ....ops ...batteri ! EH !
     
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1 replies since 3/4/2013, 22:03   341 views
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