Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Homo sapiens o imbecillis? Malattia e autodistruzione

    Tags
    Natura
    By Filippo Foti il 7 May 2017
     
    +1   -1    0 Comments   506 Views
    .

    Si potrebbe vivere di gioia in un Pianeta dove l’uomo non dimostra di essere “Homo Sapiens”.


    bIzfPmR


    L’umanità è vecchia di 200.000 anni fa, ma continua a essere chiamata dall’uomo stesso “homo sapiens” uomo sapiente, saggio, e niente di più. Considerando l’età della Terra, non è che poi possiamo essere fieri più di tanto della nostra evoluzione che ha “progredito” solo sulla forma, ma poco sulla sostanza.

    Sta di fatto che noi esseri umani, nella nostra breve esistenza, abbiamo influenzato ogni angolo del mondo con lo smog, piogge acide, deforestazione per fare più spazio per noi stessi, e solo per pura crudeltà e uccisioni indiscriminate, abbiamo disturbato l'equilibrio ecologico della natura.

    Gli uccelli e gli animali stanno morendo e gradualmente stanno estinguendosi, criminali protagonisti di un ecocidio che mira solamente a cercare di essere più forti della natura. Siamo sempre più crudeli e le questioni ambientali, ci interessano poco o niente tanto che con un masochismo incontrollato stiamo uccidendo noi stessi.

    Giustifichiamo le nostre tendenze distruttive come atti indispensabili allo sviluppo e il progresso, ergendoci in un piano più alto di tutto il resto degli esseri viventi e non, ma gli alberi, gli uccelli, gli animali, gli uomini e la terra che calpestiamo, sono tutte parti inseparabili della natura.

    6a6YGPw


    Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -and a lot of courage to move in the opposite direction.” Ovvero: “Qualsiasi sciocco intelligente può rendere le cose più grandi, più complesse e più violente. Ci vuole un tocco di genio - e un sacco di coraggio di andare nella direzione opposta.” [E.F. Schumacher]

    Non c’è bisogno di essere grandi scienziati, filosofi, intellettuali per sostenere: “We are facing a tipping point of environmental crisis unprecedented in human history and our very survival is dependent on protecting nature.” Ovvero: “Siamo di fronte ad un punto di svolta della crisi ambientale senza precedenti nella storia umana e la nostra stessa sopravvivenza dipende dalla protezione della natura.” [Leonardo Dicaprio]

    Zu644dF


    Siamo dipendenti dalla natura, anche se la natura non è dipendente da noi, tranne se non la insultiamo. Quando distruggiamo un ecosistema e la vita che dipende da esso, viventi e non viventi, limitiamo le condizioni di vita sul pianeta. Tutte le azioni e le reazioni che avvengono e colpiscono una parte di un ecosistema, influenzano l'intero ecosistema in un modo o l'altro.

    Homo Sapiens ... Saggio!? La nostra saggezza è altamente discutibile. “Ovvero il cervello dell’uomo è cresciuto a dismisura, mettendolo in grado di contravvenire alle stesse leggi di natura” (Così provocatoriamente sostiene Bruno Sebastiani in una breve intervista). I dinosauri sono stati considerati poco intelligenti, a causa delle piccole dimensioni del loro cervello rispetto alle loro dimensioni corporee. Ebbene essi sono esistiti per 135 milioni di anni. Essi non hanno ucciso se stessi. Ma, l'uomo sta distruggendo se stesso

    Forse il nostro pianeta non è in pericolo, ma gli esseri umani lo sono. Il futuro per tutti noi è desolante. Il pianeta continuerà a vivere forse con altre forme di vita, altri tipi di vegetazione ed altri paesaggi.

    WojKmWZ


    E SE NOI FOSSIMO IL CANCRO DEL PIANETA?

    È uscito da poche settimane per l’Editore Armando, di Roma, “Il Cancro del Pianeta”, di Bruno Sebastiani. Chiedo all’autore, sociologo e filosofo amante della natura, di espormi in poche parole il contenuto di questo libro dal titolo così inquietante.

    Si tratta di un saggio a metà tra l’antropologia e la filosofia, che si prefigge, nientemeno, di demolire tutte le certezze su cui si fonda la nostra civiltà. Secondo me, infatti, l’elemento sul quale l’uomo ha da sempre basato il convincimento della sua presunta superiorità, l’intelletto, è in realtà l’origine di tutti i mali. L’evoluzione ha commesso un errore, ha imboccato una via senza uscita nel momento in cui - nella notte dei tempi - ha consentito al cervello dell’uomo di crescere a dismisura, mettendolo in grado di contravvenire alle stesse leggi di natura.

    Partendo da questo assunto ho analizzato, capitolo dopo capitolo, come la nostra specie si sia allontanata sempre più dallo stato di natura, distruggendo e devastando in misura crescente tutto ciò che ha incontrato sul suo cammino. Questa opera nefasta, che richiama alla mente l’azione delle cellule tumorali ai danni delle cellule sane nel corpo degli ammalati di cancro, è ormai giunta in prossimità dell’epilogo.

    La curva della crescita della popolazione mondiale, l’aumento dei consumi individuali e la limitatezza delle risorse del pianeta non lasciano scampo ad alcuna illusione. Le dimensioni del male sono tali da avvolgere l’intero pianeta (la famosa globalizzazione!).
    Che fare allora? Abbandonarsi al più cupo pessimismo? In uno degli ultimi capitoli del libro in realtà io lascio aperta una porta alla speranza. Al “pessimismo cosmico” suggerisco di affiancare un “ottimismo individuale”. È possibile cambiare vita, abbandonare i ritmi frenetici della città e del consumismo e ritirarsi a vivere in una dimensione più a misura d’uomo. Io stesso ne sono l’esempio: ho lasciato Milano e mi sono ritirato a vivere in una casetta ai margini di un bosco a Calice Ligure, dove gestisco, insieme a mia moglie, un B&B a cui ho dato nientemeno che il nome di “Joie de Vivre”!»

    ve7tyq3


    A presto con un altro post!
    E3o0aiC

      Share  
     
    .