Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. L'ebbrezza da profondità

    AvatarBy .H2O. il 28 June 2010
     
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    La narcosi da azoto, detta anche ebbrezza da alti fondali, si verifica talvolta durante le immersioni subacquee in caso di pressioni ambientali superiori a circa 4 atmosfere (quindi a oltre 30 metri di profondità) ed è accentuata dalla velocità di discesa tenuta per raggiungere tale profondità.
    Va comunque detto che la narcosi d'azoto non è strettamente legata a questo gas, ma ne coinvolge anche altri presenti nella miscela respirata sott'acqua.
    L'azoto è un gas inerte, cioè non partecipa agli scambi alveolo/sangue, e rappresenta il 78% dell'aria che si respira.
    All'aumentare della pressione esterna la pressione parziale dell'azoto disciolto nel sangue si innalza, aumentando sensibilmente la possibilità di legarsi all'ossigeno, formando ossido di diazoto (N20), un analgesico e anestetico noto anche come gas esilarante, provoca un effetto tossico nell'organismo, conosciuto col nome di narcosi da azoto o ebbrezza da alti fondali.
    Il limite di utilizzo per l'aria compressa è stimato intorno ai 66 metri oltre questa profondità l'aria diventa tossica e bisogna immergersi con miscele particolari, ma il limite per la subacquea ricreativa è 39 metri ed è opportuno che tutti i sommozzatori sportivi non superino mai, e per nessun motivo, questa quota, anche se questo tetto per la narcosi da azoto è assolutamente individuale e può variare a seconda delle circostanze in modo considerevole alcuni subacquei non subiscono questa patologia neppure oltre 50 metri.
    Gli effetti in immersione della narcosi da azoto sono molto simili a quelli provocati dall'uso di alcolici e, come in occasione di una bevuta eccessiva, il soggetto inizialmente vive uno stato di lucida euforia ma in seguito, se non inizia immediatamente a risalire, la sua mente si offusca completamente.
    Per ovviare alla narcosi d'azoto sono state messe a punto delle miscele in cui l'azoto è stato sostituito da altri gas inerti, fra cui l'elio, nella miscela trimix, che non induce narcosi. Queste miscele sono usate prevalentemente per immersioni professionali ,i costi sono molto alti, e il loro uso consente delle immersioni a 100 metri ed anche più. L'uso del trimix induce uno stress per l'organismo non indifferente: per effettuare queste immersioni è obbligatorio non farne altre il giorno precedente e successivo all'immersione in trimix.
    Naturalmente esistono delle apposite tabelle che tengono conto sia delle profondità così elevate, sia del diverso comportamento dei gas inerti usati ai fini della desaturazione. Inoltre l'elio, essendo molto volatile, raffredda più rapidamente il nostro organismo, imponendo quindi un abbigliamento altamente professionale.
    Recentemente si è affermata anche per l'uso amatoriale una miscela diversa dall'aria, arricchita di ossigeno detta EAN Enriched Air Nitrox, o più semplicemente nitrox. Lo scopo in questo caso, non è quello di scendere più in profondità, ma di permanere più a lungo sott'acqua senza soste di decompressione data la minore percentuale di azoto e il conseguente abbassamento del livello di saturazione, infatti le profondità raggiungibili con queste miscele sono sensibilmente minori e inversamente proporzionali all'aumento della percentuale dell'ossigeno presente nella miscela.
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  1. Gingersub
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    CITAZIONE (.H2O. @ 28/6/2010, 22:05)
    Il limite di utilizzo per l'aria compressa è stimato intorno ai 66 metri oltre questa profondità l'aria diventa tossica e bisogna immergersi con miscele particolari, ma il limite per la subacquea ricreativa è 39 metri ed è opportuno che tutti i sommozzatori sportivi non superino mai, e per nessun motivo, questa quota, anche se questo tetto per la narcosi da azoto è assolutamente individuale e può variare a seconda delle circostanze in modo considerevole alcuni subacquei non subiscono questa patologia neppure oltre 50 metri.

    Ciao H2O :D visto che sei stato così preciso riguardo la spiegazione sulla narcosi d'azoto volevo contribuire a questo post molto interessante, facendo una precisazione a proposito della relazione tra il limite di metri di profondità di utilizzo dell'aria compressa e l'eventuale comparsa della narcosi d'azoto. Come hai ben detto la narcosi d'azoto è soggettiva e varia a seconda di una serie di parametri dell'individuo (massa grassa, allenamento ecc. ), individuo che addirittura può non averla mai in tutta la sua carriera di subacqueo. Ma la profondità dalla quale si comincia eventualmente ad avere problemi è dai 30 mt in poi. Per quanto riguarda l'ossigeno invece viene considerato tossico, secondo le ultime normative oltre i 56 mt, sempre tenendoci in prevenzione. :)
     
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  2. .H2O.
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    Bhè sulla tossicità dell'ossigeno ci sarebbe molto da dire, dipende da quale pressione parziale consideri. I medici iperbarici considerano tossico l'ossigeno a 1.6 dopo un tempo di 45 minuti.
     
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2 replies since 28/6/2010, 21:05   307 views
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