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  1. Vulcano subglaciale Bardarbunga:mette paura non solo all’Islanda.

    By Filippo Foti il 22 Aug. 2014
     
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    Secondo gli scienziati islandesi il vulcano gigante Bardarbunga, che si trova sotto la parte nord-occidentale della calotta glaciale Vatnajökull, a NO di Grimsvotn, in Islanda, potrebbe essere in procinto di risvegliarsi.



    Sorge a 2.009 metri (6.591 piedi) sopra il livello del mare, il che lo rende la seconda montagna più alta in Islanda. Bardarbunga ha avuto una grande eruzione nel 1477, quando ha prodotto un grande deposito di cenere e pomice con elevati livelli di radioattività ed il più grande flusso di lava conosciuto nel corso degli ultimi 10.000 anni sulla terra.

    Bardarbunga, che sembra rievocare rituali di italiana memoria :o: , è vicino al vulcano Laki, quello che ha portato disastro in tutta Europa l’8 Giugno 1783. Il pastore Jón Steingrímsson fu uno dei testimoni oculari di quell’evento e lo descrisse così: “Il suolo si gonfiò con un tremendo boato, poi seguì una violentissima esplosione che frantumò in pezzi la Terra. Proprio come un animale che dilania la sua preda, grandi blocchi di pietre furono scaraventati in aria ad altezze indescrivibili, mentre lampi e tuoni, fontane di lava e fumo denso cominciarono a non dare scampo in prossimità della montagna. La Terra tremava incessantemente. Fu orribile vedere i segni di un Dio arrabbiato”.

    Rarissima immagine di Jón Steingrímsson


    Si trattò di una immane catastrofe in cui perirono più di 9.000 persone a causa degli effetti diretti dell’eruzione e circa 20.000 (su circa 70.000 abitanti di allora) persero la vita a causa della successiva nell’anno successivo.

    Di vulcani subglaciali non si parla spesso, anche perché relegati la maggior parte di essi in Islanda, ed anche se sulla superficie terrestre il 91% dei vulcani sono sottomarini (in gran parte situati lungo le dorsali medio oceaniche), mentre circa 1500 sono quelli oggi attivi sulle terre emerse.

    Poiché migliaia di piccoli terremoti sono stati registrati in Islanda centro-meridionale, i funzionari locali preposti al controllo, temono che il vulcano possa scoppiare in qualsiasi momento.

    Video

    Bardarbunga


    Un'eruzione potrebbe soffiare migliaia di tonnellate di vapore, cenere, schegge vetrose - (a causa del repentino raffreddamento e sono chiamate ialoclastiti) - e polvere nell'atmosfera che può interessare persino la rotta degli aerei. E siccome il vulcano si trova sotto il ghiacciaio più grande d'Islanda, l’allagamento è un'ulteriore fonte di preoccupazione al punto che potrebbe anche interessare centri importanti come il Parco Nazionale di Vatnajökull.

    In previsione di un'eruzione, la zona che circonda il vulcano, fortunatamente in gran parte disabitata, è stata evacuata e l'ufficio metereologico islandese ha collocato il rischio solo per il traffico aereo al secondo livello più alto su una scala di cinque livelli.

    Una mappa sintesi di tutti i terremoti dall'inizio dello sciame,
    che illustra la migrazione di attività sismica durante gli ultimi giorni.


    L’ultimo episodio che ha interessato il traffico aereo risale al 2010, quando eruttò il vulcano Eyjafjallajökull ( dopo bunga ...ma che nomi strani… in Islanda), provocando la cancellazione di più di 100.000 voli e che sono costati una perdita per le compagnie aeree di circa 1,7 miliardi di dollari.

    La regione del vulcano Bardarbunga, situata a circa 190 miglia dalla capitale Reykjavik, in atto è brulicante di terremoti. Ancora, i vulcanologi ovviamente non sanno quando e se erutterà il vulcano. In un dettagliato aggiornamento di queste ultime ore, l'Ufficio meteorologico islandese ha vacillato su tale eventualità, mentre ha sottolineanto che la minaccia rimane.

    Parco Nazionale di Vatnajökul: il più grande parco nazionale d’Europa con le alluvioni catastrofiche che possono diventare momenti di attrazione. Della serie: ognuno mostra ciò che ha! ;)

    Parco Nazionale di Vatnajökull


    In un territorio creato dal più grande ghiacciaio d’Europa, nel 2008, l’Islanda ha avviato un progetto di conservazione della natura fino ad oggi inaspettato, instituendo i 12.000 km2 del Parco Nazionale di Vatnajökull.

    Pochissime regioni al mondo offrono una tale varietà di ghiacciai, lingue glaciali, energia geotermale e frequente attività vulcanica subglaciale accoppiate ad inondazioni stagionali fino a quando ovviamente sono “fisiologiche” e sempre sotto controllo.

    Il parco include alcune zone già sotto protezione, come per esempio i parchi nazionali dello Skaftafell e del Jökulsárgljúfur, la zona selvaggia di Lónsöræfi ed il ghiacciaio di Vatnajökull, più grande di tutti gli altri ghiacciai europei messi insieme.