Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Riscaldamento degli oceani e aumento dell'energia delle onde.

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 15 Jan. 2019
     
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    Gli effetti dei cambiamenti climatici sono monteplici, e tra questi ci sono le aree costiere che sono le più penalizzate dall'innalzamento del livello del mare. Il rapporto diretto tra il riscaldamento degli oceani e l'aumento dell'energia delle onde.


    La_spiaggia_di_Boneyards


    In uno studio pubblicato il 14 gennaio su "Nature Communications", i ricercatori riferiscono che le onde generate dal vento negli oceani e aumentate a livello globale, a causa del riscaldamento globale, guidano importanti processi costieri che determinano inondazioni ed erosioni.

    La situazione in cui si trova l'umanità probabilmente è molto più grave di quella che viene giornalmente dipinta dai media che sembra finalmente che hanno capito che brutta bestia è questo eccessivo riscoldamento che coinvolge ormai tutto il nostro pianeta.

    La Terra sta rischiando di brutto e, malgrado molti scienziati di chiara fama e attendibilità per le loro competenze scientifiche che traducono poi su importanti riviste internazionali producendo dati di fatto, c'è però parte di stampa di un certo prestigio che, forse quanto per produrre articoli, mette in giro valutazioni che non gli appartengono e che poi fanno il gioco di personaggi noti ai quali il cambiamento climatico non interessa più di tanto, affaccendati solamente a fare gli interessi di chi poi li sostiene politicamente.

    La situazione dunque è grave, però arrivare a scrivere sulle pagine del noto quotidiano britannico "The Guardian" dal capo della redazione ambiente Damian Carringtone che "il calore assorbito dalle acque degli oceani ha la potenzialità di generare una esplosione simile a quella di una bomba atomica ci sembra oltremodo eccessiva. Addirittura, lo stesso giornalista scrive che la velocità di riscaldamento di mari e oceani equivale a circa tre bombe di Hiroshima al secondo relativamente al periodo che va dal 1990 al 2015. Carrington al suo attivo ha un dottorato in geologia all'Università di Edimburgo, dove ha anche svolto delle ricerche, ma successivamente si è distinto solo come giornalista. Ci sarebbe da dire: ad ognuno il suo mestiere!

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    Damian Carrington


    Gli studiosi Borja G. Reguero, Iñigo J. Losada e Fernando J. Méndez, entrambi dell’Istituto di Idraulica Ambientale, Universidad de Cantabria, Spagna, hanno per la prima volta, identificato un segnale degli effetti del riscaldamento globale nel clima ondoso: infatti, "la potenza delle onde è aumentata globalmente dello 0,4 percento all'anno dal 1948 e questo aumento è correlato all'aumento delle temperature della superficie marina, sia a livello globale che dalle regioni oceaniche", ha detto l'autore principale dello studio Borja G. Reguero.

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    "Questo studio dimostra che il potere delle onde globali può essere un indicatore potenzialmente prezioso del riscaldamento globale, in modo simile alla concentrazione di anidride carbonica, all'innalzamento del livello del mare globale o alla temperatura atmosferica superficiale globale", ha detto Losada professore di ingegneria idraulica.

    Gli effetti del cambiamento climatico saranno dunque particolarmente evidenti sulla costa, dove umani e oceani si incontrano, secondo il coautore Méndez, professore associato presso l'Universidad de Cantabria. "I nostri risultati indicano che l'analisi del rischio, trascurando i cambiamenti nella potenza delle onde e l'innalzamento del livello del mare come l'unico driver, può sottostimare le conseguenze dei cambiamenti climatici e causare insufficienza o disadattamento".

    Le analisi del clima marino globalehanno finora identificato aumenti delle velocità del vento e delle altezze delle onde nelle aree localizzate dell'oceano alle alte latitudini di entrambi gli emisferi. Questi aumenti sono stati maggiori per i valori più estremi (ad esempio, le onde invernali) rispetto alle condizioni medie. Tuttavia, un segnale globale di cambiamento e una correlazione tra gli aumenti localizzati delle altezze d'onda e il riscaldamento globale, non erano stati rilevati.

    Il nuovo studio si è concentrato sull'energia contenuta nelle onde oceaniche, che viene trasmessa dal vento e trasformata in moto ondoso. Questa metrica, chiamata potenza d'onda, è aumentata in diretta associazione con il riscaldamento storico della superficie dell'oceano. Il riscaldamento dell'oceano superiore, misurato come una tendenza al rialzo delle temperature della superficie del mare, ha influenzato i modelli del vento a livello globale e questo, a sua volta, sta rendendo più forti le onde oceaniche.

    "Per la prima volta, abbiamo identificato un segnale globale degli effetti del riscaldamento globale nel clima ondoso: infatti, la potenza delle onde è aumentata globalmente dello 0,4 percento all'anno dal 1948 e questo aumento è correlato all'aumento delle temperature della superficie marina , sia a livello globale che dalle regioni oceaniche", ha detto l'autore principale Borja G. Reguero, ricercatore presso l'Institute of Marine Sciences presso l'Università della California, a Santa Cruz.

    onda


    "I cambiamenti climatici stanno modificando gli oceani in modi diversi, compresi i cambiamenti nella circolazione oceanica dell'atmosfera e il riscaldamento dell'acqua", secondo il coautore Inigo J. Losada, direttore della ricerca presso l'Istituto di Idraulica Ambientale dell'Università della Cantabria (IHCantabria), dove lo studio era sviluppato.

    "Questo studio dimostra che il potere delle onde a livello globalei può essere un indicatore potenzialmente prezioso del riscaldamento globale, in modo simile alla concentrazione dell'anidride carbonica, all'innalzamento del livello del mare o alla temperatura atmosferica superficiale", secondo Losada.

    Comprendere come l'energia delle onde oceaniche risponde al riscaldamento oceanico ha importanti implicazioni per i piccoli stati insulari. Le onde oceaniche influiscono sulla scelta di dove vengono edificate infrastrutture, come porti, o dove vengono ad attuarsi protezioni attraverso le difese costiere come frangiflutti e argini.

    Mentre lo studio rivela una tendenza a lungo termine dell'aumento dell'energia delle onde, gli effetti di questo aumento sono particolarmente evidenti durante le stagioni più cariche di energia, come accaduto durante l'inverno 2013-14 nel Nord Atlantico, che ha colpito la costa occidentale dell'Europa, o la devastante stagione degli uragani del 2017 nei Caraibi, che ha offerto un duro promemoria del potere distruttivo e degli impatti economici delle tempeste costiere. La stagione 2017 è stata una delle peggiori mai registrate, causando centinaia di vittime e un'inversione dello sviluppo socioeconomico nei territori più duramente colpiti. Gli effetti del cambiamento climatico sarà particolarmente evidente dove umani e oceani si incontrano, ovvero laddove finiscono le spiagge ed inizia la terraferma.

    La_stagione_2017_degli_uragani

    La stagione degli uragani del 2017 nei Caraibi.



    Edited by Filippo Foti - 16/1/2019, 13:54
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