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  1. Nuova Zelanda: aggiornamento sulla marea nera provocata dalla nave Rena.

    By Filippo Foti il 8 Nov. 2011
     
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    A poco più di un mese dopo che la nave container ha colpito una barriera Rena nella Bay of Plenty, gli esperti australiani hanno stimato che alcune delle spiagge sulla costa orientale della Nuova Zelanda potrebbero essere inquinate per anni.


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    Un diagramma di NZ marittima mostra come la Rena è posta sulla scogliera corallina Astrolabe


    La maggior parte dei mass media nel mondo si sono allontanati da questo evento disastroso e spiace riferirlo è anche un poco i media locali che sono stati attratti forse più dalla vittoria con un margine stretto, della "sua" Coppa del Mondo di rugby. La vittoria finale degli All Blacks non ha coinciso con un miracolo nella Bay of Plenty, che ospita una biodiversità marina inestimabile, ma continua a soffrire mille tormenti dal 5 ottobre, il giorno in cui il portacontainer Rena, battente bandiera liberiana, è andato a schiantarsi contro la barriera corallinai. Un tragico ed evitabile incidente considerando che la barriera è ben nota. Ciò ha generato notevole preoccupazione in paese ed una grande ondata di solidarietà. La Nuova Zelanda Skeinz, ad esempio, azienda specializzata nella commercializzazione di lana di tutti i tipi, ha invitato le persone a prendere maglioni per salvare i pinguini oliati.
    Benchè sia lodevole, purtroppo l'iniziativa da sola non impedirà all'ecosistema un intollerabile sanguinamento sapendo che, se 400 uccelli sono stati raccolti, circa 1300 sono già morti ed 88 contenitori sono stati sottratti dalle acque dalla nave dopo un temporale di tre settimane fa. Al momento in cui scriviamo, 32 di loro sono stati trovati, ma 56 sono ancora dispersi. "E 'come cercare un ago in un pagliaio", ha riconosciuto Andrew Barry, membro dell'Unione Marittima della Nuova Zelanda (MNZ), che ha aggiunto che le gru e le chiatte saranno utilizzate per cercare di portare tali contenitori in superficie una volta trovati.
    Come l'acqua di mare ha investito le cisterne del carico, gli addetti ai lavori ieri hanno dovuto interrompere, per cinque ore, i lavori a causa della diffusione di gas tossici. Venti soccorritori erano a bordo per installare le tre tonnellate di tubi e due pompe di grandi dimensioni richieste per il pompaggio di acqua di mare, fatta dal cargo Awanuia. Un compito infinitamente complesso che dipende da molti fattori esterni, come lubrificanti di pompaggio e altri combustibili che sono scappati dalla Rena.
    Esperti australiani che hanno visitato la baia di Plenty la scorsa settimana hanno segnalato che parte della costa orientale del paese potrebbe essere permanentemente inquinata. In ogni caso, "per la pulizia della spiaggia ci vorranno mesi" e "frammenti di olio riappariranno per mesi e per anni", ha detto Joe Rositano, che ha lavorato anche sulla fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico (USA). Purtroppo, egli sa di che cosa parla. :o:
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