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  1. Zone costiere del Mediterraneo. Come bilanciare le priorità economiche, sociali e ambientali

    AvatarBy gpicchetti il 12 Feb. 2012
     
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    Zone costiere del Mediterraneo.
    Come bilanciare le priorità economiche, sociali e ambientali


    di Guido Picchetti

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    Un documento, quello scritto da Brahim Hamlaoui e pubblicato quache mese fa (in francese) sul sito algerino "Le Circuit de l'Eco", che fa riflettere... Evidenzia come anche l'Algeria si preoccupi della situazione del Mediterraneo e come si impegni concretamente, come Parte firmataria della Convenzione di Barcellona, per la ratifica dei protocolli previsti dall'UNEP-MAP.

    Nel caso specifico leggiamo che Maria Luisa Silva Majias, coordinatrice locale del "Mediterranean Plan Action" algerino (in quel Paese denominato PAM - Plan d’action pour la Méditerranée), qualche tempo fa, dopo aver indicato come la situazione delle coste mediterranee, sotto l'aspetto dell'inquinamento ambientale marino, sia decisamente a "macchia di leopardo", ha precisato che, nonostante i progressi "innegabili" registrati negli ultimi anni e l'adozione di un quadro avanzato di cooperazione per la protezione delle zone costiere, occorre "compiere ancora notevoli sforzi per ottenere dei miglioramenti tangibili a livello locale ponendo fine a pratiche pregiudizievoli che interessano le nostre coste". E dopo questa dichiarazione ha richiamato la necessità per l'Algeria di applicare il Protocollo ICZM della Convenzione di Barcellona che, ratificato a norma di statuto da almeno sei "Parti" firmatarie della Convenzione (Francia, Slovenia, Albania, Spagna, Siria e Unione Europea), è entrato finalmente, a due anni dalla sua approvazione, il 24 Marzo 2011 in vigore.

    La GIZC è uno strumento legale unico per lo sviluppo sostenibile delle coste mediterranee, assicurando che le azioni umane siano intraprese cercando di bilanciare gli obiettivi e le priorità per questioni economiche, sociali e ambientali a lungo termine. Ma in Italia, paese firmatario della Convenzione di Barcellona, di tale strumento non si parla. Eppure è un protocollo in vigore da quasi un anno, che siamo tenuti a rispettare a tutti i livelli in virtù di accordi internazionali dall'Italia liberamente sottoscritti, ma che il nostro Paese, un paese che si dice civile e che si ritiene culla del diritto, non solo, pur avendolo sottoscritto, non ha ancora ratificato come già avrebbe dovuto fare a tempo debito, ma mente a sè stesso come se, non avendolo ratificato, non fosse tenuto a rispettarne i principi... Della serie "Ministero competente cercasi"... Ma sappiamo bene qual'è...

    Leggi "Zones côtières :Comment équilibrer les priorités économiques, sociales et environnementales", di Brahim Hamlaoui, del 2 Octobre 2011,
    http://lce-algerie.com/developpement-durable/8/430-gestion-integree-des-zones-cotieres-comment-equilibrer-les-priorites-economiques-sociales-et-environnementales.html


    Edited by gpicchetti - 12/2/2012, 15:08
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