Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Maria Rita D'Orsogna domani a Foggia.

    By Filippo Foti il 18 Oct. 2012
     
    +1   -1    0 Comments   106 Views
    .

    Venerdì 19 ottobre la prof.ssa Maria Rita D'Orsogna sarà al Teatro del Fuoco a Foggia
    per una relazione tecnico scientifica sui rischi degli idrocarburi.


    Maria Rita D'Orsogna


    La sede della conferenza dibattito sarà il Teatro del Fuoco di Foggia dove la D'Orsogna, domani 19 ottobre, alle ore 17.30, sarà ospite del convegno "Salute e sviluppo del territorio", per illustrare quali sono i possibili rischi causati dalle attività di prospezioni e trivellazioni per la ricerca di idrocarburi.
    Sicuramente si intratterrà, più in generale, sulla ricerca di idrocarburi a terra ed a mare e del famigerato fracking, termine misterioso di cui si parla poco ma si rischia di fare fatti nel silenzio più assordante e vigliacco in ciò che resta del "Bel Paese". Parlerà anche dei terremoti e della subsidenza legata alle pratiche di ricerca di idrocarburi.
    Ormai sono pochi che non sanno come il territorio italiano venga svenduto e sfruttato dalle compagnie petrolifere straniere che per il momento stanno facendo molte parole per sondare il terreno e per poi passare ai fatti.


    Grazie all'esperienza ed alle conoscenze della prof.ssa D'Orsogna, si snoderà un pubblico dibattito per far luce su queste tematiche che vengono tenute nascoste da molti media compiacenti con i poteri forti nazionali e dal Governo.

    Maria Rita D'Orsogna è nata da genitori italiani originari dell’Abruzzo ed emigrati in America e noi la seguiamo quasi pedissequamente nel suo Blog che riprendiamo in queste nostre pagine. Blog in cui la prof., lancia in resta, conduce una battaglia che sta incominciando a dare i primi frutti e ci piace ricordare quando dichiara nel suo Blog: "Per tutta la vita ho vissuto fra due mondi diversi – il Bronx e i campi d’Abruzzo – che fanno ugualmente parte di me e che in un modo o nell’altro si complementano nella mia vita."

    Laureatasi in fisica presso l’Università di Padova, ha conseguito il dottorato di ricerca a Los Angeles ed attualmente è professore associato di matematica applicata presso "California State University, Northridge.

    California State University, Northridge


    Il suo impegno risale all'anno 2007 quando cominciò ad interessarsi del “Centro Oli” di Ortona avendo l'intuizione che si stava tentando di insultare pesantemente quelle terre.. Nasceva così il suo impegno per la tutela ambientale in Abruzzo e in Italia incominciando a denunciare che fra i campi di Montepulciano poteva esserci solo petrolio di scarsa qualità e fortemente inquinante. Capì subito però che, come da lei dichiarato: " estrarre petrolio scadente e raffinarlo fra i vigneti era qualcosa di nefasto che non avrebbe portato niente di buono all’Abruzzo.


    Così, anche se da lontano, anche se tutti mi dicevano che era una battaglia persa, mi misi all’opera.Una volta che il quadro mi divenne chiaro, sui limiti emissivi di sostanze inquinanti in Italia, sull’idrogeno solforato, sugli effetti degli scarti petroliferi nella vita delle persone e sul ciclo agricolo e ambientale, ho cercato di diffondere il messaggio ai cittadini".

    La tutela dell'ambiente in Italia, secondo la D'Orsogna, si può ottenere informando e coinvolgendo le persone, pressando nel contempo sui politici. Ancora la prof: "Alla fine siamo un Paese solo e salvare l’Abruzzo non serve a niente se poi invece i pozzi li fanno in altre regioni".

    In Italia, denuncia: "i limiti in mare per le trivelle sono veramente risibili. Fino al 2010 si potevano costruire piattaforme ovunque. Il 2010, il decreto Prestigiacomo impose il limite a circa nove chilometri dalla riva. Un’inezia. Basti pensare che in California è dal 1969 che non si costruiscono impianti petroliferi in mare e la zona di interdizione per le trivelle off-shore è di circa 160 chilometri dalla costa, per proteggere turismo e pesca. Il raffronto con l'Italia è eclatante: 9 contro 160. Che protezione può offrire un pozzo a nove chilometri e mezzo dalla riva?”

    Ortona


    L'apice di risonanza e popolarità la D'Orsogna lo raggiunge nell’agosto di quest'anno, quando dopo il decreto che autorizza le prospezioni petrolifere, scrive il 12 Agosto una lettera al ministro Passera: "Caro signor Passera, stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l'Italia petrolizzata. Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni '60 per aggiustare l'Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro. Invece qui sono pianti amari, perché non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa. Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso. Lei non è stato eletto da nessuno e non può pensare di "risanare" l'Italia trivellando il Bel Paese in lungo ed in largo. Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall'Algeria, corridoio Sud dell'Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.

    Il signor Passera


    E la gente dove deve andare a vivere di grazia? Ci dica. Dove e cosa vuole bucare? Ci dica. I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d'Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell'Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti? Ci dica. Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l'esplosione di tumori come all'Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte? Vorrei tanto sapere dove vive lei. Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perché la sua regione - quella che ci darà questo 20% della produzione nazionale - è la più povera d'Italia. Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c'è. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissà, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere. Lo so che è facile far cassa sull'ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verrà domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l'Italia è corrotta. È facile, lo so.
    (... omissis)

    ll resto lo potrete leggere nel suo Blog: http://dorsogna.blogspot.it/2012/08/i-deliri-di-passera.html
    “In Italia - accusa - i limiti in mare per le trivelle sono veramente risibili. Fino al 2010 si potevano costruire piattaforme ovunque. Il 2010, il decreto Prestigiacomo impose il limite a circa nove chilometri dalla riva. Un’inezia. Basti pensare che in California è dal 1969 che non si costruiscono impianti petroliferi in mare e la zona di interdizione per le trivelle off-shore è di circa 160 chilometri dalla costa, per proteggere turismo e pesca. Il raffronto con l'Italia è eclatante: 9 contro 160. Che protezione può offrire un pozzo a nove chilometri e mezzo dalla riva?”

    Teatro del Fuoco di Foggia


    I genitori della prof.ssa D’Orsogna vivono a Lanciano e quando torna in Italia sacrifica parte del suo tempo libero per partecipare a convegni, confronti e cercare di trovare punti d’incontro con la politica.

    Edited by Filippo Foti - 18/10/2012, 14:26
      Share  
     
    .