Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Dal 79° di latitudine Nord una intervista a Marco Casula per “profumodimare”.

     
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    Nello scenario della stazione Dirigibile Italia di Ny-Alesund, (78° 55′ N, 11° 56′ E), nell'arcipelago norvegese di Spitzbergen (Svalbard), un ragazzo, Marco Casula, tecnico del Cnr e "Acting Station Leader", è un uomo solo come italiano al comando. L'intervista.

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    Marco Casula ci saluta da 79° di latitudine Nord.


    Anche se l'accostamento sembra irriverente, si può ravvisare in Marco, come è stato il mitico Fausto Coppi, un unico italiano solo al "comando" che, bloccato sulla cima del mondo a causa della pandemia da coronavirus, si destreggia a studiare parametri atmosferici, oceanografici, e catene di sensori per la misura dei profili di temperatura nello strato del permafrost. La sua attività, che interessa un team di circa trenta ricercatori, riguarda soprattutto il campionamento di particolato atmosferico e di neve superficiale in quanto il cambiamento climatico comincia a essere evidente non solo sui ghiacciai alpini, ma anche nel polo Nord.

    Angelo Viola è un primo ricercatore dell'Istituto di Scienze Polari del CNR, uno dei 250 esperti e ricercatori italiani uniti contro il negazionismo climatico che nel luglio del 2019 hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, del Senato, della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri, chiarendo il legame tra i cambiamenti climatici e le attività di origine antropica (umane).

    La temperatura media dell’Artico aumenta con una velocità doppia rispetto alla media del Pianeta. Se per la Terra nel suo complesso la temperatura è aumentata di 1.2° C rispetto all’era preindustriale, quella dell’Artico è già aumentata a più di 2° C. L’ex villaggio minerario di Ny-Alesund, ora denominato stazione di ricerca internazionale, ospita 12 basi di ricerca tra cui, oltre alla già citata Dirigibile Italia - la stazione fu nominata così in onore della spedizione del mitico Umberto Nobile del 1928 - accoglie, in uno spirito di pace e collaborazione, ricercatori da ogni parte del mondo godendo di una propria autonomia scientifica.

    Il sole di mezzanotte è un fenomeno astronomico che si verifica nelle regioni polari dal 21 marzo, e fino al 21 settembre circa Casula lavorerà pubblicando di tanto in tanto nel suo profilo di Facebook delle immagini che, come lui stesso dichiara, "possano portare un po' di serenità e che si possa tornare col tempo alla normalità", riferendosi ovviamente al coronavirus. Marco assicura che al momento non interessa il 79° di latitudine Nord.

    L'INTERVISTA A MARCO CASULA

    Ciao Marco, ci vuoi dare qualche dettaglio di dove ti trovi? Abbiamo letto tanto di te su internet?

    In particolare, ci spiega Marco, dove vivo io è un mondo lontano e difficile da spiegare a chi non lo vive. Mi trovo nell'ultimo insediamento umano a nord del mondo e quello più vicino a noi (Longyearbyan) dista 40 minuti di volo e non abbiamo telefonini, wifi e bluetooth a causa del silenzio radio. L'isolamento non mi è inconsueto, e siamo coscienti di ciò che sta accadendo per il mondo. Infatti, quando sento amici e parenti, è per distrarli e fargli sentire qualcosa di nuovo. È da sottolineare che io vivo pur sempre in una comunità che, per quanto piccola sia, rimane sempre tale e ci è possibile avere interazioni umane senza restrizioni”.

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    Il 13 febbraio 2011 abbiamo scritto: Quando si dice che le precauzioni non sono mai troppe! L'Australia ha congelato e protetto, a tipo "backup", i propri semi per la sicurezza alimentare del futuro. Le Svalbard Global Seed Vault – spesso soprannominate "doomsday vault' ovvero la "cripta del giorno del giudizio universale", si trovano a 1.300 km dal Polo Nord ed è stata inizialmente finanziata da un insieme di Paesi, tra cui l'Australia. Clicca l'immagine per leggere la storia.

    Il governatore Kjerstin Askholt, a titolo cautelativo, già dal 17 aprile ha deciso di estendere la quarantena di 14 giorni per chiunque arrivi per via aerea, navale o con altri mezzi alle Svalbard (le Svalbard fanno parte del Regno di Norvegia e il Governatore è il rappresentante del governo norvegese nell'arcipelago). La decisione si applicherà inizialmente all'intera Svalbard fino al 1 ° maggio alle. Se necessario, l'ordine di quarantena può essere esteso dopo tale data.

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    Il suddetto evento lo abbiamo ribadito il 14 ottobre 2014: Svalbard Global Seed Vault si arricchisce di semi per prepararsi al peggio. L’umanità si prepara al giorno del "giudizio universale" immagazzinando 10.000 semi in un grande deposito di sementi nell’Artico per salvaguardare l'umanità contro i cambiamenti climatici e proteggere i nostri approvvigionamenti di generi alimentari. Clicca l'immagine per leggere la storia.

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    Chi possiede il Polo Nord? Abbiamo scritto l’8 agosto del 2012: la Danimarca in rotta per il Polo nord per affermare la sovranità del regno sui fondali marini. Clicca l'immagine per leggere la storia.

    LE ULTIME NOVITÀ SU CHI POSSIEDE IL POLO NORD

    Se un Paese vuole rivendicare un pezzo di fondale marino lontano, deve dimostrare, tra l'altro, e in modo convincente che l'area è in realtà una continuazione della propria piattaforma continentale. Per farlo, i Paesi hanno bisogno di dati scientifici rigorosi, dati che richiedono anni per essere raccolti, perché le navi di ricerca possono navigare solo per poche settimane libere dal ghiaccio all'anno.

    A maggio del 2019, in cima al mondo, dopo un decennio di preparativi, il Canada ha lanciato la sua offerta sul "ring" presentando un rapporto alla "United Nations Convention on the Law of the Sea"(Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare) sui limiti della piattaforma continentale, sostenendo che il Polo Nord dovrebbe essere il suo territorio. La Danimarca ha fatto la stessa cosa nel 2014, sostenendo che il Polo Nord era davvero una parte sottomarina della Groenlandia. E nel 2015, la Russia, dopo l'acrobazia del 2007 con la deposizione della bandiera di titanio a due miglia e mezzo sott'acqua, sul fondo dell'Oceano Artico, ha formalmente affermato che il Polo Nord dovrebbe essere il suo.

    Comunque l'Artico, nel suo insieme, potrebbe contenere fino al 22 % delle riserve mondiali di petrolio e gas naturale non sfruttate, ma secondo la "Commissione delle Nazioni Unite per gli oceani e il diritto del mare", nella parte dell'Oceano Artico ancora in palio - incluso il Polo Nord - la probabilità di scoprire una fonte importante di petrolio è però alquanto scarsa. Per ora, almeno, nessuno possiede la cima del mondo.

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    Marco Casula


    Sotto il profilo delle attività scientifiche, che possono essere considerate un vero e proprio strumento di "soft power", la cosiddetta potenza morbida, il nostro Paese è presente stabilmente nell’Artico attraverso il CNR, che gestisce,come già descritto, la Base Artica Dirigibile Italia (coordinata dal Polar Network del CNR) e finanzia la Amundsen-Nobile Climate Change Tower.

    Secondo l'Osservatorio di Politica Internazionale del 2017, "Molto del futuro della corsa all’Artico potrebbe essere determinata da due fattori. Il primo, la velocità nei cambiamenti climatici e nello scioglimento dei ghiacci, al cui aumento corrisponderà una maggiore immediatezza nella fruibilità sia delle risorse petrolifere, gasiere e minerarie sia delle rotte artiche. Il secondo fattore è la rapidità e la tempistica con cui i Paesi rivieraschi potrebbero far valere i propri, presunti, diritti sovrani sul Polo Nord e sulla Piattaforma continentale Artico. Sotto questo profilo, molto dipenderà dalle rilevazioni scientifiche e dal destino della dorsale Lomonosov: il Paese che riuscirà a dimostrare la continuità tra essa e la propria massa continentale potrà mettere le mani su una consistente fetta dei territori e delle risorse artiche. In ogni caso, gli Stati che si affacciano sul Mar glaciale artico dovranno guardarsi dalla concorrenza degli Stati non rivieraschi, decisi a mantenere la regione del Nord un patrimonio comune a tutta l’umanità e, dunque, da sfruttare".

    Cosa pensi del fatto che la situazione attuale del mondo ci costringe a stare “in gabbia”, mentre tu non puoi rientrare avendo ultimato al momento il tuo lavoro in quanto un collega che non sta bene non può venire a darci il cambio. Ti senti sicuro lì da questa pandemia?

    Marco: Allora, le Svalbard sono super tutelate dalla Norvegia. Io, in particolare, sto vivendo la mia situazione con tranquillità, oltre che come training per Antartide, (delle sue ambizioni ne accenniamo a fine post n.d.r.) perché fortunatamente sono in un posto che amo, in cui ho scelto di venire e sto inoltre portando avanti un importante lavoro di ricerca che il nostro Paese sta svolgendo da oltre dieci anni".

    Al momento la tua data di ritorno in Italia sarà proprio il Coronavirus a stabilirla. Comunque, secondo te la tua lontananza dal mondo globalizzato sarà sufficiente a scongiurare la presenza del coronavirus dalle tue parti anche se mi risulta delle misure che lì sono state messe in atto?

    Marco: “Il problema non è la globalizzazione, la tecnologia e le innovazioni sono fondamentali, ma bensì far prendere consapevolezza alle persone che bisogna amare il mondo in cui si vive e le Svalbard ne sono un esempio concreto, infatti nulla è lasciato al caso. Molteplici dati climatici raccolti dalle carote di ghiaccio, dai sedimenti dell'oceano, e da altre fonti, indicano che questa è la concentrazione atmosferica di CO2 più elevata di tutta la storia umana moderna, e degli ultimi 15 milioni di anni. Bisogna prendere consapevolezza del surriscaldamento globale, dei danni che sta portando e degli anni che ci vorrebbero a fermare questo meccanismo già in corso anche se si mettesse in pausa il mondo intero.".

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    Il 3 marzo 2016 abbiamo scritto: L'Antropocene brucia la Terra a livelli non più sostenibili. Nel frattempo, considerando che in tutto il mondo le temperature di aria e acqua continuano ad aumentare, gli esperti hanno avvertito che le malattie come il virus trasmesso dalle zanzare Zika che sta devastando l’America Latina, possono anche aumentare e diffondersi in tutto il pianeta. Clicca l'immagine per leggere la storia.

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    Il 4 marzo 2016 abbiamo scritto: Più Scienze Naturali nelle scuole, per conoscere e salvare il pianeta. In diretta dal Polo Nord, 100 bambini oggi sono stati collegati in diretta video con la base artica “Dirigibile Italia” situata a Ny-Ålesund, nelle isole Svalbard. I ricercatori italiani dalla base italiana artica di Ny- Ålesund, dove negli ultimi 20 anni si è registrato un aumento della temperatura di 1,7°C a causa delle elevate concentrazioni atmosferiche di CO2, hanno tenuto una lezione sul clima dal titolo: "Se si scioglie il ghiaccio artico", a 100 studenti di alcune scuole elementari e medie. Clicca l'immagine per leggere la storia.

    Marco: "Bisogna inoltre dar spazio alla cultura, ricerca e informazione veritiera anziché a cose futili che non servono a nulla. (Riviste che cercano solo di far odiens, ecc.)Mi spiego meglio: le riviste, anche che fanno odiens, sono importantissime, è importante far divulgazione di cose importanti, ma i gossip a cosa servono? Non si può solo parlare di gossip, ma è giusto dar spazio anche a cose concrete. Spero di esser stato chiaro ed esaustivo, un saluto da 79° N".

    LA PROSSIMA IMPRESA CHE SOGNA MARCO CASULA

    Il 79° di latitudine nord è rappresentato da un cerchio che si trova 79 gradi a nord del piano equatoriale della Terra, nell'Artico. È proprio qui che si trova Marco e la sua prossima destinazione è in Antartide per fare parte come operatore scientifico alla XXXVI^ spedizione italiana della stagione invernale.

    Gli auguriamo di cuore che possa partecipare alle attività scientifiche per la gestione e manutenzione dei progetti invernali che si svolgeranno presso la Stazione base italo-francese di Concordia e di Dumont D’Urville nel periodo novembre 2020/novembre 2021.

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    Scienziati dell'Alfred Wegener Institute raccolgono campioni di neve per il successivo esame. Il 18 agosto 2019 abbiamo scritto: Dopo le piogge acide per l'aumento dell'anidride carbonica nell'atmosfera ora piove anche plastica. Evidentemente non basta il pieno che compie la Terra con la plastica che si accumula negli oceani, mari, fiumi, aree di alta montagna, ghiacciai e persino nei luoghi più remoti del nostro pianeta. Clicca l'immagine per leggere la storia.

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    La spedizione MOSAiC.

    La più grande spedizione polare della storia: a settembre 2019, il rompighiaccio di ricerca Polarstern tedesco è salpato da Tromsø, in Norvegia, per trascorrere un anno alla deriva nell'Oceano Artico, intrappolato nel ghiaccio. L'obiettivo del è quello di guardare da vicino l'Artico come epicentro del riscaldamento globale e ottenere intuizioni fondamentali che sono fondamentali per comprendere meglio il cambiamento climatico globale. Centinaia di ricercatori provenienti da 20 paesi sono coinvolti in questo sforzo eccezionale.

    Seguendo le orme della rivoluzionaria spedizione di Fridtjof Nansen con il suo veliero di legno Fram nel 1893-1896, la spedizione MOSAiC porterà il rompighiaccio di ricerca vicino al polo nord per la prima volta nell'inverno polare. I dati raccolti saranno utilizzati dagli scienziati di tutto il mondo per portare la ricerca sul clima a un livello completamente nuovo. Guidato dallo scienziato atmosferico Markus Rex e co-guidato da Klaus Dethloff e Matthew Shupe, MOSAiC è guidato dall'Alfred Wegener Institute, Helmholtz Center for Polar and Marine Research (AWI).

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    Edited by Filippo Foti - 28/4/2020, 08:42
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    Troppo sintetico: realizza un bel post, ne hai capacità e facoltà.
     
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