Come una rapina subita nel suo negozio a Trieste può cambiare radicalmente la vita della giovane titolare che abbandona un negozio di gioielli per dedicare la sua vita ai cetacei e delfini.

Christina Bari accanto a Mauro Pellaschier

E’ stata titolare della gioielleria Ferluga, con sede in via dell’Istria 14, a Trieste, storico negozio aperto dal nonno nel 1935. Lei si chiama Christina Bari ed ha abbandonato l’attività dopo la rapina con aggressione subita il 13 dicembre 2012.

Christina Bari, dopo tanta paura prima per quel fulmine a ciel sereno che sicuramente avrà lasciato tracce indelebili nella sua vita, e subito dopo quel brutto momento, al “Il Piccolo” di Trieste, a margine di una intervista dichiarò: “Meglio un chiosco ai Caraibi che rischiare la vita per lavorare qui”. Aggiungendo: “Se questo è il nostro Paese e considerando che il fatto è successo a Trieste, che è sempre stata considerata un’isola felice, allora bisogna aprire gli occhi. Dobbiamo prendere coscienza che le cose sono cambiate anche qui. Preferisco la vita, magari con meno comodità materiali, me ne andrò proprio via da Trieste”.

Ebbene Christina si è trasferita a Fuerteventura nella Isole Canarie circa un anno fa e sul suo diario di Facebook, ormai un mezzo ufficialmente riconosciuto ed usato da tutti i media internazionali, è riuscita caparbiamente ad intrecciare amicizie anche importanti, fino ad arrivare a salire sulla barca del velista Mauro Pellaschier, farsi notare dai media, e pubblicizzare il suo progetto per salvare i pochi cetacei e balene rimaste nelle Canarie.

Il suo progetto si chiama “Esperanza” ed è una iniziativa ideata dalla triestina Christina Bari che riguarda la creazione di una Area Marina Protetta da allestire nelle Canarie a favore degli ultimi cetacei ed alla salvaguardia del mare e delle specie marine, esattamente nel tratto di mare delle Isole Canarie tra Lanzarote e Fuerteventura e di cui ci siamo occupati ancor prima di avere il piacere di conoscere Christina. qui

Questa sua missione ha trovato nella Barcolana, la tradizionale Coppa d’Autunno, la storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nella seconda domenica di ottobre, una eco formidabile, apparendo in foto sui media nazionali accanto ad un testimonial importante come il velista Mauro Pellaschier.

Progetto Esperanza è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi lunedì scorso 13 ottobre 2014 presso lo stand D9 di "Bora Nera" allestito sulle Rive fronte mare (tra la Capitaneria di Porto e il Molo Audace) all'interno del Villaggio Barcolana.

Video

Il progetto prevede la realizzazione di una Fondazione per dare vita alla realizzazione di un'Area protetta Marina, “dove tutte le specie di cetacei che da tempi molto più remoti di noi umani, utilizzano come fissa e stagionale dimora il tratto di mare che circonda le isole di Fuerteventura - Lanzarote che potrebbero essere oggetto di esplorazioni petrolifere, così che possano, semplicemente continuare la loro esistenza, vivere, nuotare e gioire, navigando felici nel loro mare di appartenenza”.
Anche il quotidiano spagnolo El Pais, circa 500 mila copie giornaliere, il giornale non sportivo a maggior diffusione in Spagna, il 23 settembre scorso ha dato risalto all’avvistamento della splendida balena blu, come sono blu gli occhi di Christina promotrice di Esperanza.

Progetto Esperanza nasce dall’amore di Cristina per i mammiferi marini. Infatti Esperanza è il nome dato da Alvaro de Astica Hernandez, ricercatore zoologo ed altri scienziati, che considerano queste acque come la più ricca fauna marina in Europa, all'enorme mammifero avvistato nella zona di cui da parte lo Stato spagnolo come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) per l'Unione europea.

L'intervista:

Signora Christina, lei è una donna abituata a lottare, ha avuto problemi quando stava a Trieste per via di un furto ad una gioielleria che gestiva da tempo, come mai ha intrapreso questa iniziativa?

"Ha già trovato la mia storia passata, sicuramente una esperienza forte, ma alla fine si è trasformata in una grande benedizione".

Cosa l'ha spinta ad intraprendere questo Progetto Esperanza.

"Avevo già in programma di lasciare l’Italia e quel fatto ha solo accelerato i tempi. Sono gipsy di anima e anche per eredità genetica. Mio padre faceva il fotoreporter e quando ero piccola ha viaggiato tantissimo e mi ha trasmesso la sua stessa passione, anzi più di una, come viaggiare per conoscere realtà e culture diverse ed una grande passione per il mare. Quando avevo 17 anni i miei genitori mi hanno spedito a strudiare un anno in Australia dove avevo zii e parenti e da lì, in verità non ho più smesso di spostarmi per il pianeta".

Cosa rappresentano per lei le creature sensienti marine e ci dica di un suo sogno che vuole realizzare da subito, in attesa del Grande Sogno.

"Ogni creatura vivente su questo pianeta per me rappresenta un grande maestro di vita, gli animali, a differenza degli uomini, usano soltanto l'istinto per evolversi ed imparare a crescere. Trovo che questo sia una caratteristica che molti umani hanno perso".

Il suo progetto è degno di grande considerazione. Sta trovando oppositori che stanno cercando di ammorbidirla?

"Più che oppositori, non tutti comprendono che non c'è limite al progetto di ESPERANZA per espandere la conoscenza, lo studio, la ricerca, la didattica, e condividere tutto questo con chiunque abbia la volontà di conoscere più da vicino queste magiche creature marine. Loro vogliono proteggere la loro casa e mettono insieme sensibilità, istinto, intelligenza e rispetto; amano la vita e non temono di sentirsi realmente liberi".

Cosa si sente di dire ai lettori del nostro forum per sposare la sua causa e cosa dovrebbero fare?

"Di seguire la nostra storia attraverso i canali che lei stesso citerà".

Buona fortuna sig.ra Christina. In mezzo a tanti amici del mare e della vela ci siamo anche noi di “profumo di mare forum”.

Edited by Filippo Foti - 19/10/2014, 21:20