Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. Investire nella natura: un approccio olistico alla biodiversità e all’azione per il clima
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    La sovrappopolazione umana supporta il cambiamento climatico e il deterioramento dell'ambiente con la conseguente perdita della biodiversità. Occorre pertanto promuovere soluzioni olistiche per una società sana, resiliente e per il bene delle persone e della natura.


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    I sistemi socio-ecologici sono complessi e adattivi, per cui la loro governance richiede una comprensione olistica delle diverse componenti del sistema e delle loro relazioni, capacità di rispondere al cambiamento e all’incertezza e quadri istituzionali ben funzionanti. I sistemi socio-ecologici, ovvero le interrelazioni che esistono tra l'ambiente e le attività umane, riflettono una relazione altamente interconnessa tra la società e gli ecosistemi. E la resilienza di un tale complesso di sistemi dipende appunto da un’ampia gamma di fattori derivanti dai collegamenti tra le società umane e gli ecosistemi.

    Il sistema socio-ecologico come obiettivo finale, fa parte di una serie di importanti caratteristiche come gli approcci olistici tra cui, una collaborazione inclusiva ed equa, trattative oneste e pragmatiche e un cambiamento di mentalità e altre condizioni chiave necessarie per garantire resilienza e sostenibilità a lungo termine. La visione olistica del mondo in cui vivono gli esseri umani fa parte dell’ecologia profonda che cerca di applicare alla vita la comprensione che le parti separate dell’ecosistema (inclusi gli esseri umani) funzionano come un tutto.

    SVILUPPO SOSTENIBILE: UN APPROCCIO OLISTICO

    Emerso più o meno nello stesso periodo della biodiversità, il concetto di sviluppo sostenibile ha avuto un effetto altrettanto trasformativo sul nostro rapporto con l’ambiente. Ciò che distingue i due è l’inclinazione decisamente olistica dello sviluppo sostenibile. Come la biodiversità, lo sviluppo sostenibile è un concetto esplicitamente concepito per aiutarci a comprendere l’importanza centrale delle sfide ambientali per il funzionamento delle nostre società, adottando un approccio più globale, proponendo un quadro analitico che mira a informare tutte le scelte sociali e le azioni politiche.

    Mentre le politiche sulla biodiversità si basano su un obiettivo specifico – la protezione degli organismi viventi – e cercano di incorporare questo obiettivo in tutte le dinamiche sociali, la sostenibilità fornisce un contesto teorico in relazione al quale tutte le azioni devono essere posizionate e comprese. La rappresentazione visiva più eloquente dello sviluppo sostenibile – in cui la sfera che rappresenta l’ecologia si sovrappone alle sfere “sociale” ed “economica” – riassume bene l’ambizione di questo concetto: racchiudere l’intero spettro di obiettivi politici in un unico quadro di riferimento, sovrapposto ad una costante preoccupazione per l’ambiente.

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    Lo sviluppo sostenibile è un approccio olistico che bilancia crescita economica, sviluppo sociale e protezione ambientale. Mira a soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri. Il concetto di sostenibilità si basa sull’utilizzo responsabile delle risorse, garantendo che siano disponibili per le generazioni future. Per raggiungere uno sviluppo sostenibile è necessario bilanciare crescita economica, sviluppo sociale e protezione ambientale. Questo processo implica l’integrazione di considerazioni economiche, sociali e ambientali nel processo decisionale richiedendo una prospettiva a lungo termine.

    Le pratiche aziendali di sviluppo sostenibile possono includere: adozione di fonti energetiche rinnovabili e riduzione delle emissioni di carbonio;
    implementazione di strategie di riduzione dei rifiuti e promuovere il riciclaggio e il compostaggio; investire in filiere sostenibili e sostenere le comunità locali. Ad esempio, un’azienda può implementare un sistema di pannelli solari per ridurre la propria dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili. Potrebbe anche implementare programmi di riciclaggio per ridurre i rifiuti e promuovere un’economia circolare. Infine, potrebbe investire in catene di approvvigionamento sostenibili, come l’approvvigionamento di materiali da fornitori locali, per sostenere le comunità locali e ridurre l’impatto ambientale dei trasporti.

    Anche se la percentuale di utilizzo di materiale circolare nell'UE (denominato tasso di circolarità) è cresciuto progressivamente e nel 2021 era pari all'11,7 %, 3,4 punti percentuale in più rispetto al 2004, vi sono potenzialità significative di miglioramento, soprattutto attraverso l'aumento dell'uso dei materiali riciclati e la riduzione della quantità di materiali usati nell'economia. Lo scopo di un’economia circolare è mantenere il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse il più a lungo possibile reimmettendoli nel ciclo del prodotto dopo che hanno raggiunto la fine del loro ciclo di vita, riducendo al minimo la generazione di rifiuti. Materiali come biomassa, metalli, minerali e combustibili fossili vengono estratti dall'ambiente per realizzare prodotti o produrre energia. Al termine del loro ciclo di vita, i prodotti possono essere riciclati, inceneriti o smaltiti come rifiuti residui. Questi flussi di materiali sono una parte essenziale, anche se non l’unica, dell’economia circolare. Meno prodotti scartiamo e più ricicliamo, meno materiali estraiamo, a beneficio del nostro ambiente.

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    Nel maggio 2021, l’International Energy Agency (IEA) ha pubblicato il suo storico rapporto "Net Zero Emissions by 2050: A Roadmap for the Global Energy Sector (Emissioni nette zero entro il 2050: una tabella di marcia per il settore energetico globale). Il rapporto delinea un percorso ristretto ma fattibile affinché il settore energetico globale possa contribuire all’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali. La Roadmap Net Zero è diventata rapidamente un importante punto di riferimento per i decisori politici, l’industria, il settore finanziario e la società civile. Nello contesto del “Net Zero Emissions by 2050” - uno scenario normativo che mostra appunto il percorso per il settore energetico globale - la domanda di minerali critici crescerà di tre volte e mezzo fino al 2030, raggiungendo oltre 30 milioni di tonnellate.

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    COMPONENTI CHIAVE DELLA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE OLISTICA. BIODIVERSITÀ E AZIONE PER IL CLIMA

    La sostenibilità ambientale olistica è un approccio allo sviluppo che considera l’interconnessione di vari aspetti dell’ambiente e della società e cerca di bilanciare il benessere economico, sociale e ambientale. Viene spesso suddiviso in tre categorie intrecciate: sostenibilità sociale, sostenibilità economica e sostenibilità ambientale. La sostenibilità sociale si concentra sul soddisfacimento dei bisogni della società, tra cui la garanzia dei diritti umani fondamentali, l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria e la promozione dell’equità sociale. La sostenibilità economica riguarda il mantenimento della crescita economica e della stabilità riducendo al minimo gli impatti ambientali e sociali negativi. La sostenibilità ambientale mira a proteggere e preservare l’ambiente naturale e le sue risorse per le generazioni future. Insieme, queste tre forme di sostenibilità costituiscono la base di un approccio olistico allo sviluppo sostenibile.

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    Il mondo sta, e non da poco, attraversando una grave crisi della biodiversità. Ciò è causato principalmente dall’attività umana, portando a quella che gli scienziati chiamano la “sesta estinzione di massa”. Secondo un editoriale pubblicato il 03 ottobre 2023 su nature.com, la principale rivista scientifica multidisciplinare al mondo, le stime della varietà di organismi viventi mostrano che le specie si stanno riducendo a un ritmo da 100 a 1.000 volte più elevato rispetto al ritmo delle estinzioni naturali.

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    Con i continui “insulti snaturati” al paesaggio e alla natura si potrà arrivare inevitabilmente al sesto evento del genere nei 4,5 miliardi di anni di storia della Terra, “ohibò”. A differenza dei cinque precedenti, questo evento sta accelerando a causa delle azioni di una specie: quella umana, “sic”. La perdita di biodiversità è stata riconosciuta come il quarto rischio globale a lungo termine più grande a livello mondiale e coincide con l’Olocene, il secondo dei due periodi in cui si divide l'era neozoica. Questo periodo geologico, iniziato circa 12.000 anni fa, è l'epoca attuale in cui viviamo e i modelli climatici prevedono che la Terra supererà le temperature più calde entro il 2100. L'antropocene è usato anche come nome alternativo per questa estinzione perché è appunto il risultato dell'attività umana che sta cambiando in maniera significativa e irreversibile le strutture territoriali, gli ecosistemi e il clima sul pianeta Terra.

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    LIMITARE IL “VIZIO” DEL CONSUMISMO

    Il prefiggersi di una crescita economica illimitata, l’estrazione irragionevole delle risorse, e non ultime le emissioni di gas serra, hanno una sola causa: il consumismo. Nel mondo, attualmente estraiamo circa 7 milioni di tonnellate di minerali ogni anno per tecnologie a basse emissioni di carbonio. Questa cifra si riferisce al 2020 e proviene dal rapporto principale dell’International Energy Agency (IEA) (Agenzia Internazionale per l’Energia). Ciò include tutti i minerali per pannelli solari, energia eolica, geotermica, energia solare a concentrazione, energia idroelettrica, nucleare, veicoli elettrici, stoccaggio di batterie e modifiche alle reti elettriche. Questo elenco di minerali comprende rame, silicio, argento, zinco, manganese, cromo, nichel, molibdeno, litio, cobalto, grafite, vanadio e minerali delle terre rare.

    DUE TRA I TANTI ESEMPI DI PRATICA AZIENDALE DI SVILUPPO SOSTENIBILE

    Programma di responsabilità ambientale e sociale di Patagonia: questa azienda tessile di abbigliamento outdoor ha ridotto in modo proattivo il proprio impatto ambientale. Patagonia ha implementato iniziative per ridurre la propria impronta di carbonio, eliminare l’uso di sostanze chimiche dannose nei suoi prodotti e sostenere pratiche di lavoro eque.

    Patagonia è stata fondata nel 1973 da Yvon Chouinard, un appassionato scalatore, surfista e ambientalista. Fin dall'inizio, l'azienda ha avuto una missione chiara: costruire i migliori prodotti senza causare inutili danni all'ambiente. Questo impegno per la responsabilità ambientale è diventato una parte fondamentale dell'identità di Patagonia e ha influenzato le sue decisioni aziendali. La sede principale si trova a San Buenoventura, nota come Ventura, una città degli Stati Uniti nello stato della California. Posseggono e gestiscono uffici negli Stati Uniti, Paesi Bassi, Giappone, Corea del Sud, Australia, Cile e Argentina. Inoltre hanno più di 70 negozi in tutto il mondo. A livello europeo l'azienda conta oggi quattro negozi in Francia, sei in Italia, tre in Svizzera e due in Gran Bretagna.

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    CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÀ

    La conservazione della biodiversità è un aspetto critico della sostenibilità ambientale olistica e le imprese e le società hanno un ruolo significativo da svolgere in questo sforzo. È responsabilità delle imprese e delle aziende proteggere la biodiversità riducendo al minimo il loro impatto sull’ambiente e promuovendo gli sforzi di conservazione. Per fare ciò, le aziende devono garantire che le loro operazioni e le catene di approvvigionamento non danneggino la biodiversità.

    Le imprese e le società possono guidare la conservazione della biodiversità adottando pratiche commerciali sostenibili che promuovano gli sforzi di conservazione. Tali pratiche includono la riduzione delle emissioni di carbonio, la riduzione del consumo di acqua, la minimizzazione dei rifiuti e gli investimenti in energie rinnovabili. Promuovendo e implementando pratiche commerciali sostenibili, le aziende e le aziende possono minimizzare il proprio impatto ambientale e ridurre la propria impronta di carbonio.

    Ci sono numerosi vantaggi nella conservazione della biodiversità per le imprese e le aziende, e gli sforzi di conservazione possono migliorare la reputazione aziendale, attrarre clienti e migliorare le relazioni con le parti interessate. La conservazione della biodiversità può anche dare alle aziende un vantaggio competitivo, poiché consumatori e investitori sono sempre più attratti da aziende con forti pratiche di sostenibilità.

    Molte aziende e aziende stanno adottando un approccio proattivo alla conservazione della biodiversità, con alcuni sforzi importanti per proteggere e preservare la biodiversità. Tali iniziative includono partenariati per la conservazione con organizzazioni non governative e istituzioni accademiche, finanziamenti per la ricerca sulla biodiversità e progetti di ripristino degli habitat. Pertanto, le imprese e le aziende devono dare priorità alla conservazione della biodiversità come parte dei loro sforzi di sostenibilità. Le aziende possono garantire un futuro più sostenibile e allo stesso tempo raccogliere i benefici di un ambiente più sano adottando pratiche commerciali sostenibili, promuovendo sforzi di conservazione e investendo in iniziative di conservazione della biodiversità.

    La strategia di IKEA a favore delle persone e del pianeta: questa azienda svedese di mobili si è impegnata a diventare ad economia circolare - che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile - e positiva per il clima entro il 2030. IKEA ha investito in energie rinnovabili, implementato pratiche di approvvigionamento sostenibili e sta lavorando per raggiungere zero rifiuti.

    Implementando pratiche di sviluppo sostenibile, queste aziende contribuiscono a un futuro più sostenibile e beneficiano di una maggiore fedeltà al marchio e di migliori prestazioni finanziarie.

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    In conclusione, lo sviluppo sostenibile è un concetto fondamentale che cerca di bilanciare crescita economica, sviluppo sociale e protezione ambientale. Per raggiungere questo obiettivo è necessario integrare considerazioni economiche, sociali e ambientali nei processi decisionali. Le pratiche aziendali di sviluppo sostenibile sono una parte essenziale di questo processo e le aziende possono svolgere un ruolo cruciale nel promuovere la sostenibilità attraverso l’adozione di pratiche sostenibili.

    Le industrie devono dunque unirsi e adottare un approccio olistico per migliorare i risultati in termini di biodiversità ed ecosistemi sani e resilienti. Ciò significa non solo mirare a ridurre i danni e mitigare i rischi, ma anche lavorando attivamente per proteggere, ripristinare e rigenerare le terre e le acque che sostengono il nostro pianeta e la nostra gente e le nostre attività, in poche parole "Madre Natura".

    In definitiva, la sostenibilità ambientale olistica è un approccio critico allo sviluppo che cerca di bilanciare il benessere economico, sociale e ambientale. Considerando l’interconnessione di questi tre pilastri della sostenibilità, si mira a creare un futuro sostenibile per il nostro pianeta. Lo sviluppo sostenibile, le considerazioni dell'Environment, Social, Governance - ESG) (Ambiente, Sociale, Governance), l’educazione allo sviluppo sostenibile e la conservazione della biodiversità sono tutti componenti chiave di questo approccio e la loro importanza non può essere sopravvalutata. Mentre continuiamo ad affrontare crescenti sfide ambientali, dobbiamo adottare una prospettiva olistica e adottare misure proattive per affrontare questi problemi. In questo modo, possiamo lavorare per creare un mondo più sostenibile ed equo sia per le generazioni presenti che per quelle future.

    L’ANALISI DEL PAESAGGIO DELLA BIODIVERSITÀ

    L’analisi del paesaggio della biodiversità” - a tal proposito citiamo alcuni collaboratori che hanno appunto scritto il libro, tra cui Carlo Blasi (Professore di Ecologia vegetale, La Sapienza di Roma), Lucina Caravaggi (Prof. di Urbanistica alla Facoltà di Architettura, La Sapienza di Roma) e Mario Tozzi (Geologo, giornalista e ricercatore presso il CNR – è che “soltanto l’educazione alla diversità potrà portare alla comprensione della biodiversità” - come dichiarano vari autori. “Nasce dalla volontà di divulgare una migliore conoscenza e una aumentata sensibilità per la varietà della natura intesa non come un mondo lontano e inarrivabile fatta di luoghi incontaminati, ma come il nostro habitat quotidiano, per quanto naturale o innaturale appaia”.

    Il commento degli Autori: “Il libro nasce dalla volontà di divulgare una migliore conoscenza e una aumentata sensibilità per la varietà della natura intesa non come un mondo lontano e inarrivabile fatta di luoghi incontaminati, ma come il nostro habitat quotidiano, per quanto naturale o innaturale appaia. Fornisce alcune nozioni e criteri fondamentali oltre che una ricca bibliografia per chiunque volesse informarsi senza affidarsi a letture partigiane legate a forme di fondamentalismi ecologisti o ideologici. La ferma convinzione degli autori che hanno aderito all’iniziativa dell’Associazione culturale non profit “Connecting Cultures” che produce il libro in collaborazione con la Fondazione Italiana della Fotografia, è che soltanto l’educazione alla diversità potrà portare alla comprensione della biodiversità”.

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    MADRE NATURA

    Un personaggio ricorrente che trascende le culture è Madre Natura. La personificazione della natura simboleggia le qualità nutritive e rigeneranti del mondo naturale. Il primo riferimento a Madre Natura fu coniato per la prima volta nell'antica Grecia, guadagnando ampia popolarità nel Medioevo. Il primo vero riferimento scritto fu in greco miceneo, tra il XII e XIII secolo a.C. Conosciuti con molti nomi (Gaia, Persefone, Inanna), la natura è stata costantemente immaginata come una donna. L'idea si consolidò durante l'Illuminismo. Per essere studiata, la natura non poteva essere analoga a Dio, il che significava che doveva essere una donna. I successivi pensatori cristiani medievali non vedevano la natura come comprensiva di tutto, ma pensavano che fosse stata creata da Dio; il suo posto era sulla terra, sotto gli immutabili cieli e la luna. La natura si trovava da qualche parte al centro, con agenti sopra di lei (angeli) e sotto di lei (demoni e inferno). Per la mente medievale era solo una personificazione, non una dea.

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    E negli anni passati, il nostro pianeta era pieno di tanti colori e di tante meraviglie. Ma recentemente, Madre Natura ha iniziato a sentirsi un po' stanca e più che un po' preoccupata, fino a quando l’avidità umana non la sta distruggendo.

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    Edited by Filippo Foti - 26/1/2024, 21:36
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