Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica

  1. In Europa la transizione ambientale è in bilico.
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    Sotto la pressione del mondo agricolo e delle industrie, che devono affrontare la concorrenza di altri grandi paesi, i leader europei stanno ridimensionando le loro ambizioni climatiche. Le risorse che ci vengono fornite dal nostro pianeta sono per ora ancora “gratuite”, ma destinate ad esaurirsi.


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    Così come osserva il quotidiano francese “Le Monde”, in un articolo apparso il 2 marzo c.a., le istituzioni europee stanno riducendo i loro propositi sulla crisi climatica. L’autrice dell’articolo è la giornalista economica Marie Charrel che si pone questa domanda: “E se l’81enne fisico americano Dennis L. Meadows, uno degli autori di “The Limits to Growth” nel suo rapporto del 1972 che metteva in guardia sui pericoli dell’espansione economica per l’ambiente, avrebbe avuto ragione?

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    Una discarica vicino a Calcutta (India).Tre miliardi di persone vivranno ancora in povertà.

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    Nel 1972 Meadows osservò: “C’erano alcuni critici molto accaniti, soprattutto economisti per i quali l’intera tesi dei limiti alla crescita era una negazione di una delle attività fondamentali della loro disciplina. Gli altri critici erano politici per i quali la crescita sarebbe stata “il grande salvatore”. Dall’altro lato c’erano persone che erano selvaggiamente entusiaste e dicevano: Finalmente viene detta la verità”! Ciò che ho osservato è che né i critici né coloro che hanno sostenuto il mio lavoro avevano effettivamente letto il libro”.

    La critica principale degli economisti fu quella di aver trascurato di includere il ruolo dei prezzi nella regolazione della crescita. Meadows sosteneva invece che: “Il nostro sistema economico si basa sull’idea di crescita indefinita, il che è impossibile”.

    Ora, dopo oltre cinque decenni, Meadows ammonisce ancora coloro che i problemi causati dal cambiamento climatico e dall'inquinamento richiedono l'adozione di misure urgenti ed a breve termine, dichiarando spesso in diverse interviste che: “Nessun politico o partito vincerà le elezioni con un programma del genere, questo è il limite della democrazia, che non è riuscita ad affrontare il problema ambientale, anche se rimane il miglior sistema che conosciamo".

    Allora Meadows era un giovane scienziato ancora all'inizio della sua carriera. Oggi è professore emerito di gestione dei sistemi ed ex direttore dell'Institute for Policy and Social Science Research presso l'Università del New Hampshire, dirigendo anche centri per la politica sulle questioni economiche e ambientali.

    La Charrel: ”È difficile non essere d’accordo con la sua valutazione osservando la posta in gioco attualmente in Europa, la transizione ambientale è in bilico. Negli ultimi mesi diverse forze si sono opposte. Innanzitutto il malcontento agricolo. Molti agricoltori in Francia, Belgio, Spagna, Polonia e Grecia protestano contro la “regolamentazione eccessiva” associata al Patto Verde Europeo. Sotto la loro pressione, la Commissione europea ha ritirato diversi progetti di legge sul benessere degli animali e sulle sostanze chimiche. Ha prorogato di 10 anni l’autorizzazione del glifosato e ha sepolto la legge che avrebbe ridotto l’uso dei pesticidi del 50%.

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    La pressione arriva anche dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, dal primo ministro belga Alexander De Croo e da 70 aziende delle lobby chimica e petrolchimica che recentemente si è riunita ad Anversa (Belgio)”, per presentare le proposte, note come Dichiarazione di Anversa, firmata il 20 febbraio 2024, per un accordo industriale europeo.

    La Dichiarazione invita i governi degli Stati membri, la prossima Commissione Europea e il Parlamento Europeo ad intraprendere una serie di passi per stimolare la competitività, l’innovazione, gli investimenti e rafforzare l’autonomia strategica aperta dell’Europa. Il prossimo mandato europeo inizierà entro la fine del 2024, con gli elettori che si recheranno alle urne in tutta l’Unione tra il 6 e il 9 giugno. La leadership delle istituzioni dell’UE e le loro controparti nei governi degli Stati membri devono lavorare insieme per costruire un futuro per l’Europa che sia favorevole alla concorrenza, all’innovazione e alla crescita.

    Tatiana Santos, responsabile del settore chimico presso l’Ufficio europeo dell’ambiente, ha messo in guardia la futura politica della Commissione che sostiene “la priorità dei profitti degli inquinatori rispetto alla salute pubblica e all’ambiente”.

    Mentre l’Europa si muove verso il suo obiettivo di essere un’economia sostenibile e a zero emissioni di carbonio, è fondamentale definire un quadro favorevole in Europa che tuteli e incentivi gli investimenti continui nelle tecnologie verdi e nelle innovazioni sostenibili. La necessità di dare potere a settori, come quello dei profumi, per raggiungere gli obiettivi e le regole stabiliti dal Green Deal dell’UE significa far coincidere l’ambizione ambientale e climatica con l’ambizione della politica industriale dell’UE”, ha affermato Martina Bianchini presidente dell’International Fragrance Association – IFRA - .

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    LA STORIA DEI LIMITI DELLA CRESCITA: IL CANCRO DELLA SOCIETÀ, DEVE ESSERE FERMATO” (MEADOWS, 1972)

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    Immagine-17138176273535Disponibile traduzione in italiano.




    Abbiamo superato i “limiti della crescita”, e adesso? Partiamo dell’inizio:

    Il 7 aprile 1968 dopo due conferenze, una a Winterthur il 7 aprile e l'altra a Roma il 17 e 18 ottobre, hanno segnato la nascita del “Club di Roma". Da allora il lavoro del club ha profondamente plasmato la nascita e lo sviluppo del movimento ambientalista mondiale portando i temi della sostenibilità, del cambiamento climatico e della protezione dell'ambiente, sempre più nella coscienza globale delle persone.

    Guidati dallo scienziato Dennis L. Meadows, Donella H. Meadows (13 marzo 1941 - 20 febbraio 2001), che è stata una scienziata, educatrice e scrittrice ambientale americana, Jørgen Randers un economista ed ecologo norvegese, professore di strategia climatica presso la “BI Norwegian Business School” un college universitario privato in Norvegia, Jay Wright Forrester (1918 – 2016) che è stato un ingegnere informatico americano all’avanguardia e William W. Behrens iii che ha collaborato al primo rapporto al Club di Roma e in rappresentanza di un team di 17 ricercatori, nel 1972 è stato pubblicato il libro, “The Limits to Growth”, (I limiti della crescita), tradotto in 28 lingue. Cè da sottolineare che, a soli quattro anni dallo shock creato dall’uscita e dall'enorme diffusione, furono vendute l'incredibile cifra di 4 milioni di copie. Allora Meadows sostenne: “Siamo andati oltre il punto in cui saremmo stati in grado di fermare gli effetti di una crescita insostenibile”. Attenzione, questa affermazione risale ovviamente al 1972!

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    “Limits to Growth” generò controversie senza precedenti con le sue previsioni sul possibile collasso delle economie mondiali. Salutato inizialmente come un grande progresso scientifico, il concetto di Meadows è stato successivamente rifiutato e demonizzato. Tuttavia, con molte economie nazionali ora a rischio e con il petrolio alle stelle, valori di borsa in picchiata e drastica riduzione del volume degli scambi internazionali hanno rappresentato un cocktail micidiale.

    Pertanto, i metodi, gli scenari e le previsioni de “I limiti della crescita” hanno grande bisogno di una rivalutazione. Questo libro esamina sia la scienza che le polemiche che circondano questo lavoro, e in particolare le reazioni degli economisti che ne hanno marginalizzato i metodi e le conclusioni per più di 30 anni. Comunque Il lavoro di Meadows ha rappresentato una pietra miliare nei tentativi di modellare il futuro della nostra società, ed è oggi fondamentale che sia gli scienziati che i politici ne comprendano le basi scientifiche, la rilevanza attuale e i meccanismi sociali e politici che hanno portato al suo rifiuto, affrontando anche l’importantissima questione se i metodi e gli approcci descritti possano contribuire a comprendere cosa è successo all’economia globale durante la “Grande Recessione” e dove siamo diretti da lì.

    Si ringrazia il prof. Ugo Bardi, Club di Roma, già Docente Dipartimento di Chimica, Università di Firenze e autore di “The Limits to Growth Revisited” (2011), de “La Terra Svuotata” (2012), di “Extracted” (2014), di “The Seneca Effect” (2017) e di numerosi articoli, per l'attenzione posta al nostro blog.

    Bardi


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    Il rapporto "The limits to growth" è stato l'unico studio sistemico veramente serio eseguito finora sul sistema mondiale. Le sue proiezioni in avanti si stanno rivelando esatte, dopo più di 50 anni! Allora fu fatto un errore da parte dei divulgatori, che misero in evidenza soprattutto l'esaurimento delle risorse, mentre il risultato essenziale era l'impossibilità di proseguire con gli andamenti della civiltà industriale perchè incompatibili con il funzionamento del Sistema Terrestre. Dei 12 scenari esaminati, solo due non portavano a un collasso del sistema, ma avevano come condizione necessaria e non sufficiente lo stabilizzarsi della popolazione mondiale attorno all'anno 1975, che corrisponde circa alla metà di quella attuale. Anche lo scenario-limite con l'ipotesi di "risorse infinite" collassava, solo qualche anno più tardi degli altri, perchè la curva dell'inquinamento andava all'infinito. Consiglio vivamente anche la lettura del libro "Assalto al Pianeta" di Pignatti e Trezza (Bollati Boringhieri, 2000), passato completamente sotto silenzio per non toccare il fanatismo suicida della crescita.
     
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