... ed è arrivato Dicembre
con i suoi rossi
ori
e argenti
che colorano il grigio del freddo;
con il profumo di abete
e di dolci speziati;
con i doni del cuore

Edited by Filippo Foti - 1/12/2013, 14:55

I “pestaggi” che provoca il mare, qualche esempio eclatante di erosione costiera sul pianeta e qualche novità per difendersi.

L'erosione costiera è un fenomeno molto complesso in quanto sono tanti i fattori che determinano il logoramento e la successiva ridistribuzione temporanea dei sedimenti costieri in altre zone marine. Ciò, può provocare, a volte, un accrescimento nelle vicinanze ovvero una diffusa dispersione che spesso interessa vasti tratti di costa e pertanto non percepiti.

Molti sono gli esempi di questi “pestaggi” che provoca il mare e, per cortesia, non attribuiamo la colpa solo ai suoi “umori”, si è sempre saputo che il mare muta il suo stato per eventi naturali!

Ma il mare così “feroce”, come in questi ultimi decenni ed i suoi effetti sconvolgenti non chiamiamoli più “eventi naturali”, così come ancora qualcuno ama definirli, dopo che autorevoli fonti scientifiche non colluse con le varie lobby, affermano che questi che noi definiamo “eventi estremi” ormai è provato che sono dovuti agli effetti dei cambiamenti climatici, per non parlare poi dell’eccessiva antropizzazione delle coste di tutto il pianeta e di cui ci occupiamo spesso in queste nostre pagine.

Porto Torres

A mo’ di esempio, senza la presunzione di essere completamente esaustivi nell’affrontare questa tematica, citiamo solo alcuni casi eclatanti.

Le devastanti inondazioni nell’Europa centrale rappresentano un efficace esempio di distruzione che gli eventi meteorologici estremi possono causare.Tuttavia, trovare un accordo sul modo migliore per proteggere i cittadini, le infrastrutture e la natura in alcuni paesi europei è cosa un po’ complicata.

Esempi eclatanti di erosione costiera in Inghilterra.

Happisburgh

Happisburgh è un piccolo villaggio che si trova nella grande contea inglese di Norfolk nell’East Anglia, ed è un tipico esempio dell'erosione costiera. Il paese, negli ultimi anni, ha perso un certo numero di case ed altre strutture fronte mare (nella foto confrontare le immagini del 1996 e 2012) e sta soffrendo le conseguenze dell’erosione costiera. Tuttavia, nonostante l'urgenza della situazione, non è sta...

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Un barcone con 120 immigrati è stato localizzato nella notte di ieri a circa 80 miglia al largo di Capo Spartivento, nel Reggino, in difficoltà a causa della violenta ondata di maltempo.

Le motovedette della guardia costiera, a causa del mare grosso, hanno difficoltà a raggiungere l’imbarcazione. Alcuni mezzi aerei stanno comunque controllando la situazione mentre una nave mercantile, dirottata sul posto dalla Capitaneria di porto, sta cercando, in sicurezza, di raggiungere il barcone con a bordo gli immigrati. Nella zona le condizioni meteomarine sono pessime: il mare forza 7 e il vento a 50 nodi impediscono di avvicinare il peschereccio.
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L’allarme è stato dato con una telefonata satellitare da un cittadino egiziano. La centrale operativa di Roma delle Capitanerie di Porto ha disposto il decollo di un elicottero AV139 per il soccorso d’altura che, volando in condizioni molto difficili a causa del vento, è riuscito a localizzare il barcone 70 miglia a sud di Crotone.

Nell’area sono stati dirottati sette mercantili, i quali tuttavia, date le condizioni del mare (le onde sono altissime), non possono intervenire per il rischio di collisione con il barcone. Nella zona dove si trova il barcone stanno anche dirigendosi la nave d’altura Dattilo, della Guardia Costiera e cinque motovedette, salpate da Roccella Jonica, Crotone, Gallipoli, Siracusa e Pozzallo, mentre la situazione è controllata dall’alto, oltre che dall’AV139, anche da un aereo Atr 42 della Guardia Costiera e dal un altro elicottero della Marina Militare. La Guardia Costiera è riuscita a stabilire un contatto radio con il barcone.

Source: quotidiano.net

Ancora in difficoltà il barcone con 120 immigrati al largo di Capo Spartivento, nel Reggino, in difficoltà a causa della violenta ondata di maltempo.

Le motovedette della guardia costiera, a causa del mare grosso, hanno difficoltà a raggiungere l’imbarcazione. Alcuni mezzi aerei stanno comunque controllando la situazione mentre una nave mercantile, dirottata sul posto dalla Capitaneria di porto, sta cercando, in sicurezza, di raggiungere il barcone con a bordo gli immigrati. Nella zona le condizioni meteomarine sono pessime: il mare forza 7 e il vento a 50 nodi impediscono di avvicinare il peschereccio.
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L’allarme è stato dato con una telefonata satellitare da un cittadino egiziano. La centrale operativa di Roma delle Capitanerie di Porto ha disposto il decollo di un elicottero AV139 per il soccorso d’altura che, volando in condizioni molto difficili a causa del vento, è riuscito a localizzare il barcone 70 miglia a sud di Crotone.

Nell’area sono stati dirottati sette mercantili, i quali tuttavia, date le condizioni del mare (le onde sono altissime), non possono intervenire per il rischio di collisione con il barcone. Nella zona dove si trova il barcone stanno anche dirigendosi la nave d’altura Dattilo, della Guardia Costiera e cinque motovedette, salpate da Roccella Jonica, Crotone, Gallipoli, Siracusa e Pozzallo, mentre la situazione è controllata dall’alto, oltre che dall’AV139, anche da un aereo Atr 42 della Guardia Costiera e dal un altro elicottero della Marina Militare. La Guardia Costiera è riuscita a stabilire un contatto radio con il barcone.

Source: quotidiano.net

Sono tutti in salvo i 121 migranti che erano a bordo del barcone alla deriva al largo di Crotone. Guardia Costiera e Marina Militare hanno concluso l'operazione di soccorso: i migranti, a bordo di due motovedette della Guardia Costiera, vengono ora trasferiti a Roccella Jonica.

Conclusa con successo operazione di soccorso. Sono tutti in salvo i 121 migranti che erano a bordo di un barcone da ieri alla deriva al largo di Crotone, con condizioni di mare molto agitato. Guardia Costiera e Marina Militare hanno concluso l'operazione di soccorso: i migranti, a bordo di due motovedette della Guardia Costiera, vengono ora trasferiti a Roccella Jonica.

Militari della Guardia Costiera avevano già trasferito su una propria motovedetta donne e bambini, in tutto circa 40 persone.

Salvagente e viveri erano stati forniti ai circa cento migranti a bordo del barcone alla deriva 75 miglia a sud-est di Crotone. Li ha messi a disposizione la fregata Grecale della Marina Militare e sono stati dati ai migranti dall'equipaggio della Guardia Costiera, che è riuscita a raggiungere sottobordo il peschereccio.


L'intervento di soccorso è stato diretto dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Sul posto, a 75 miglia a sud est di Crotone, ha assunto il coordinamento delle operazioni la Fregata Grecale, della Marina Militare; i migranti sono stati trasferiti su due motovedette della Guardia Costiera, una di grandi dimensioni, giunte ieri sera vicino al peschereccio. Subito dopo l'allarme, intorno al barcone hanno stazionato quattro mercantili, «dirottati» sul posto dalla centrale operativa di Roma delle Capitanerie di Porto.

Fregata Grecale Marina Militare

L'intervento di soccorso prima non era stato possibile a causa dei rischi di collisione o di capovolgimento del barcone. I migranti sono molto provati per la difficile traversata, ma le loro condizioni generali sarebbero soddisfacenti. Nella zona le condizioni meteorologiche sono ancora pessime.

Lobbisti di tutto il pianeta unitevi ed investite sulle energie rinnovabili… pensate che business.

Oggigiorno si sente spesso parlare di cambiamento climatico. Ma in fondo, di cosa si tratta?

Il mondo sta affrontando sfide senza precedenti: la crescita della popolazione, i progressi tecnologici che minacciano certi lavori, i cambiamenti climatici ... con conseguenze innegabili sulla salute umana e sull'ambiente. Se è già troppo tardi per essere pessimisti, non è mai troppo presto per agire.

Che cos'è il cambiamento climatico?

Il cambiamento climatico è il cambiamento delle condizioni atmosferiche nel corso del tempo. La temperatura media del pianeta è aumentata negli ultimi decenni (riscaldamento globale), con conseguente clima più estremo ed imprevedibile in tutto il mondo. Poiché il problema si intensifica, alcuni posti sono sempre più caldi, un po' più freddi, un po' più umido e secchi in altri.

Quali sono le cause del cambiamento climatico?

I gas serra che esistono naturalmente, come l'anidride carbonica, intrappolano il calore nell'atmosfera per regolare il nostro clima. Ma gli esseri umani ci mettono la firma aggiungendo ancor più biossido di carbonio dall’uso di combustibili fossili per l'energia (carbone, petrolio e gas naturale) e tagliando le foreste. Considerando che l’aumento smodato e contro natura di gas serra intrappola più calore, le temperature medie di tutto il mondo sono in aumento. Allo stesso tempo, gli oceani del pianeta assorbono parte di questa anidride carbonica supplementare, rendendo più acido il ph del mare rendendolo meno ospitale agli esseri viventi che lo popolano.

La terra è un pianeta molto particolare - è abbastanza vicino al sole per ricevere un sacco di energia, ma abbastanza lontano da non essere bruciata.

E' in quello che si potrebbe chiamare il "Green Belt" (Cintura Verde) o zona abitabile, dove le condizioni sono appena giuste per la vita come noi la conosciamo. Questo strato mantiene il globo caldo come se Madre Natura avesse messo una coperta, proteggendolo dal freddo universo. E, pur non essendo il gas serra...

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Le misure di protezione intraprese dal governo neozelandese sono una “condanna a morte” per il raro delfino Maui. Lo dicono gli ambientalisti.

I piccoli delfini Maui (Cephalorhynchus hectori), si trovano solo al largo della costa occidentale dell'Isola del Nord della Nuova Zelanda e le misure per proteggere uno dei delfini più rari del mondo sono stati denunciati come una " condanna a morte " dagli attivisti.

Ormai, dalle ultime ricerche condotte nel nord della Nuova Zelanda, solo 55 delfini adulti Maui sono rimasti in vita, ma la loro consistenza è minacciata dalla pesca e dalle malattie. Il governo neozelandese ha pensato bene a proporre di estendere una zona di protezione per salvare i piccoli cetacei dal caratteristico ed inconfondibile colore bianco e nero. Ma i ricercatori dicono che le misure di protezione non andranno abbastanza lontano e sostengono che il Maui si estinguerà entro 20 anni .

I delfini Maui sono i più piccoli e più rari cetacei del mondo (1,4 m di lunghezza), si sono trovati solo sulla costa occidentale dell'Isola del Nord della Nuova Zelanda e sono strettamente correlati ad un'altra specie autoctona chiamata delfino Hector, stesso genere e specie del Maui (Cephalorhynchus hectori), ma che però sopravvivono in maggior numero.

Nel 2012 un sondaggio commissionato dal “Department of Conservation” ha scoperto che sono rimasti circa 55 Maui, tra cui 20 femmine riproduttrici. Queste partoriscono un vitello ogni 2-4 anni.

Gli ambientalisti dicono che l'introduzione nel 1970 di reti prodotte in nylon, è stato un fattore chiave nel declino di questi delfini.

Il Maui stazionano nelle acque costiere fino ad una profondità di 100 metri, ma sono venuti in contatto con pescherecci da traino e con i pescatori che utilizzano set di reti che si sono dimostrati particolarmente distruttive per questi animali.

Il governo della Nuova Zelanda ha recentemente annunciato nuove restrizioni sulla pesca. Secondo Nick Smith, la mossa contribuirà a ridurre la più grande minaccia per i Maui. Ma gli attivisti sono indignati per le proposte del governo per il piccolo cetaceo e alcuni ambientalisti, vanno dicendo che ciò equivale ad una "condanna a morte" per i Maui.

Si dice che più del 75 % dell'habitat del Maui resta non protetto dalla pesca a strascic...

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Esplorare la terra sotto il mare. A seguito di una grande spedizione internazionale, che ha recuperato per la prima volta una carota dal mantello inferiore della crosta terrestre nell'Oceano Pacifico, si sono delineate nuove scoperte sullo sviluppo della Terra.

Leggi commento a fine post.

Quante volte abbiamo sentito parlare di "Ventimila leghe sotto i mari", uno dei romanzi precursori della fantascienza, oggi più scienza che "fanta"..., più conosciuti di Jules Verne (in francese "Vingt mille lieues sous les mers").
Ebbene, nell'immaginario collettivo, si è spesso pensato, soprattutto da ragazzi, ad una profondità abissale immaginando una distanza in linea verticale.

Le 20.000 leghe del titolo sono riferite, come tra l'altro è riportato nel testo nelle dirette parole dei personaggi, alla distanza percorsa dal Nautilus durante la permanenza a bordo di Aronnax e compagni. Poiché si fa riferimento alle "lieue" leghe francesi, pari a circa 4 chilometri, dunque, 20.000 leghe equivalgono a 80.000 km percorsi.

Vi ricordate ...?

... Pierre Aronnax, nel romanzo "Ventimila leghe sotto i mari", è un docente universitario di storia naturale a Parigi, famoso per le sue conoscenze sulla vita sottomarina. Insieme al suo servo e al fiociniere Ned Land prende parte ad una spedizione per liberare definitivamente i mari da un misterioso mostro marino che affonda le navi...

I tre si imbattono nella creatura nel bel mezzo del mar del Giappone. Durante lo scontro vengono scaraventati in acqua e riescono a salvarsi rifugiandosi su quella che sembra un'isola galleggiate, ma subito scoprono di essere finiti sul famigerato mostro. In realtà non si tratta di un mostro, ma del sottomarino Nautilus, mezzo sconosciuto in quel tempo, nel quale saranno "per così dire" ospiti del Capitano Nemo. Verranno a conoscenza delle meraviglie del mondo sottomarino e dello strano personaggio di Nemo, chiuso in se stesso ed astioso verso il mondo terreno...

Nonostante i continui tentativi di fuga da parte di Ned Land, i pe...

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