PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. HZMB in Cina il ponte sul mare, ben 55 chilometri, più lungo del mondo.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 1 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   179 Views
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    Completato il lavoro più importante del ponte marittimo più lungo del mondo che collega Hong Kong-Zhuhai-Macao.


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    Hong Kong


    Dato per completato a più riprese, sembra che sia arrivata la volta buona per l’inaugurazione del ponte marittimo più lungo del mondo costruito con l’acciaio, 400mila tonnellate di acciaio, dell’azienda siderurgica valdostana della Cogne Acciai Speciali, uno dei produttori leader nel settore dei prodotti lunghi in acciaio inox in Europa e nel mondo.

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    Sotto, la foto aerea scattata il 27 dicembre 2017 mostra il ponte Hong Kong-Zhuhai-Macao al mattino presto, nella provincia meridionale del Guangdong. Il lavoro principale del ponte marittimo più lungo del mondo è stato completato ieri domenica ultimo dell’anno come previsto, dopo che il suo sistema di illuminazione è stato installato e testato.

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    Ci sono voluti sei anni di preparazione e otto anni per costruire il ponte, o meglio una serie di ponti e gallerie lunghi ben 55 chilometri per attraversare il canale Lingdingyang e collegare le tre maggiori città situate sul delta del Fiume delle Perle in Cina, ovvero Hong Kong, Zhuhai e Macao.

    Il fiume delle Perle è un esteso sistema fluviale nella Cina meridionale che attraversa il territorio da ovest a est, dove alla fine sfocia nel Mar Cinese Meridionale. Per l’esattezza ci sono: 22,9 chilometri di ponti, 6,7 chilometri di tunnel e due isole artificiali che collegano il ponte e il tunnel, considerati la parte tecnicamente più impegnativa dell'intera costruzione.


    Nel giro di poche settimane, ingegneri e costruttori testeranno il coordinamento dei vari sistemi e apparecchiature del ponte e procederanno con i lavori di ispezione e pulizia, ha dichiarato Zhang Jinwen, direttore del progetto con l'Autorità Hong Kong-Zhuhai-Macao Bridge (HZMB). Il ponte ridurrà il tempo di viaggio tra Hong Kong e Zhuhai da tre ore a soli 30 minuti, integrando ulteriormente le città nel delta del Fiume delle Perle.

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    Zhang Jinwen


    Il sistema di illuminazione per la visione notturna del ponte ha due diverse modalità: giornaliera e festiva. La modali...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Jan. 2018
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  2. Il fondo dell'oceano si deforma a causa dei cambiamenti climatici.

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 3 Jan. 2018
    +1   -1    2 Comments   49 Views
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    Il peso puro dell'acqua che fuoriesce dalle distese di ghiaccio della Terra sta facendo sprofondare i fondali del pianeta.


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    Gli scienziati sanno da tempo che il peso dei nostri oceani può abbassare i fondali della Terra, "spremendo" efficacemente il pianeta. Ma in un nuovo studio, i ricercatori della "Delft University of Technology" nei Paesi Bassi – autore principale dello studio Thomas Frederikse del Dipartimento di Geoscienze e Telerilevamento - hanno misurato il modo in cui le attività umane stanno aggiungendo questa compressione.

    La crosta terrestre può sembrare certamente una massa rigida, qualcosa che è eternamente rigida, ma che in fondo però non lo è. Nonostante la Terra sia composta di una varietà di tipi di rocce diverse ma decisamente forti, sia la crosta continentale che la crosta oceanica possono essersi deformate nel tempo e continuare a farlo. Ricordiamo come le precipitazioni da record scaricate sul Texas dall’uragano Harvey hanno causato la deformazione del terreno verso il basso.


    I ricercatori dicono che la Terra viene schiacciata così tanto da ingannare i satelliti climatici. Gli scienziati hanno dimostrato che la fusione del ghiaccio in Antartide e la Groenlandia stanno facendo abbassare gradualmente i fondali del pianeta. Ciò sta rovinando le misurazioni degli scienziati sull'aumento globale del mare, il che significa che i risultati appaiono meno allarmanti di quanto dovrebbero essere.

    Ora, come riportato in uno studio pre-natalizio sulla rivista Geophysical Research Letters, rileviamo un'altra importante deformazione nella crosta, e questa volta è pianificata. “Grazie” al cambiamento climatico e alla fusione di masse di ghiaccio, gli oceani si stanno alzando e i fondali marini stanno subendo deformazioni in modo significativo.

    Secondo lo studio condotto dalla "Delft University of Technology" olandese, laggiù la crosta si è deformata così tanto che la misurazione del livello medio del mare negli ultimi due decenni è stata rilevata in modo impreciso.

    Al giorno d'oggi l'innalzamento del livello del mare viene misurato principalmente dai satelliti, ma non è possibile stabilire quanto il fondale si sia deformato. Quando è stata presa in considerazione la colossale aggiunta di acqua, il team ha calcolato che i satelliti non hanno potuto calcolare un ulteriore aumento dell’8 % del livello del mare.

    Questa enorme ridistribuzione della massa non è però l'unica cosa che fa cambiare il livello del mare. Questa aggiunta di massa dovuta al flusso...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Jan. 2018
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  3. Un rimedio popolare cinese senza valore sta sterminando gli asini africani.

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    Natura
    By Filippo Foti il 9 Jan. 2018
    +1   -1    2 Comments   461 Views
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    La cura di presunti farmaci ricavati dalle pelli d'asino prodotti in Cina, sta sterminando questi simpatici animali, ormai in via di estinzione. Ora la Cina, che stravede per queste pelli, ha creato macelli in Africa con un mercato legale e non.

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    Ragazza di Namibia coccola il suo asino.


    Una fiaba popolare francese dal titolo “Peau d'âne” (Pelle d'asino) scritta da Charles Perrault, ha per protagonista una principessa in fuga da un castello, rivestita solo dalla pelle di un asino magico che ogni giorno fa trovare nella sua lettiera monete d'oro, anziché sterco.

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    Ma anche i cinesi hanno inventato una “bella favola”: la pelle d’asino che diventa, giorno dopo giorno, per via di una loro tradizione plurisecolare, una gelatina magica che farebbe miracoli.

    La storia di Charles Perrault, la potete leggere o vedere in video su internet, ma quella è un’altra storia. Ciò che invece stiamo per raccontarvi è frutto di ricerche da chi, come noi, ama tutti gli animali e in special modo quelli domestici, ovvero quelli che ci sono più familiari.

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    GLI ASINI NEL MONDO

    Gli asini furono addomesticati presumibilmente circa 5.000 anni fa in Somalia, nel nord-est dell'Africa e subito dopo si diffusero in tutto il mondo. Sono stati, e fortunatamente lo sono ancora, molto considerati dall’uomo principalmente per aiutare a trasportare carichi pesanti e merci su lunghe distanze.

    La maggior parte degli asini oggi continua a svolgere gli stessi gravosi compiti che hanno fatto per migliaia di anni fa, in modo simile ai muli da montagna delle montagne asiatiche che trasportano merci gravose attraverso i passi di montagna.

    Gli asini selvatici si sono adattati a vivere in ambienti vicini al deserto e per questo, hanno sistemi immunitari e digestivi molto resistenti. Ciò consente all'asino di essere in grado di elaborare e ottenere nutrimento dalla vegetazione che molte altre specie di animali non possono avere.

    Si pensa che siano più di 44 milioni gli asini trovati in tutto il mondo, con circa 11 milioni di questi visti in Cina. Gli scienziati ritengono che il numero reale di asini potrebbe essere molto più alto di questo dato in quanto molti di essi non rientrano nel conteggio.

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    GLI ASINI OSTINATI, TESTARDI MA MOLTO INTELLIGENTI. LA LORO IMPORTANZA IN NATUR...

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    Last Post by Filippo Foti il 26 Mar. 2021
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  4. Forte sostegno in tutto il mondo per la protezione di mari e oceani.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 12 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   56 Views
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    L’importanza della percezione pubblica per capire come salvare il mare e gli oceani dallo stress climatico e antropogenico.


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    L'oceano è sempre più esposto a minacce dirette e indirette provenienti da molteplici attività umane che alterano gli ecosistemi marini in tutto il mondo. Attenuare queste minacce richiede un cambiamento globale nel modo in cui le persone percepiscono e interagiscono con l'ambiente marino.

    Secondo un nuovo studio condotto da un team internazionale di ricercatori, - per trovare soluzioni idonee per lo sviluppo di strumenti idonei a promuovere un efficace monitoraggio e gestione degli ecosistemi per un efficace sostentamento soprattutto nei paesi in via di sviluppo - oltre 32.000 persone intervistate in 21 paesi in tutto il mondo sostengono fortemente le misure di conservazione degli oceani. Queste persone credono fermamente che l'ambiente marino sia minacciato dalle attività umane e sostiene azioni per proteggere l'ambiente marino nelle loro regioni.

    E’ quanto sta scritto in un nuovo studio che sarà pubblicato nel numero di febbraio prossimo nella rivista “Ocean and Coastal Management”, una rivista internazionale mensile dedicata allo studio di tutti gli aspetti della gestione degli oceani e delle coste a livello internazionale, nazionale, regionale e locale.

    Lo studio, condotto da un team internazionale di ricercatori, rivede una serie di sondaggi sulla percezione pubblica delle problematiche marine che hanno raggiunto oltre 32.000 persone in 21 paesi, e fornisce uno dei primi confronti sistematici delle minacce marine e della protezione in tutto il mondo.

    Le due ricercatrici maggiormente impegnate nello studio, hanno scoperto che il 70% degli intervistati ritiene che l'ambiente marino sia minacciato dalle attività umane e che per una buona percentuale la minaccia sia alta o molto alta. Gli intervistati hanno identificato le maggiori minacce nell'inquinamento e la pesca, seguiti dall'alterazione degli habitat, dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità.

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    L’uomo ha alterato il 75% degli habitat naturali mondiali, e ciò rappresenta una delle principali minacce per la sopravvivenza di molte specie causata dai profondi cambiamenti del territorio. In Europa, ad esempio, le foreste sono cresciute di un terzo negli ultimi 100 anni. Allo stesso tempo, le terre coltivate sono diminuite a causa delle innovazioni tecnologiche come la motorizzazione.

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    Cambiamenti terrestri processati con il modello HILDA.


    "Le persone sono ormai consapevoli che l&...

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    Last Post by Filippo Foti il 12 Jan. 2018
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  5. Avremo un pianeta più intelligente con l'intelligenza artificiale?

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    Natura
    By Filippo Foti il 13 Jan. 2018
    +1   -1    1 Comments   45 Views
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    Ogni minuto produciamo milioni di ricerche su Google e post su Facebook. Questi contengono informazioni che rivelano come pensiamo e sentiamo. Con lo sviluppo dell'intelligenza artificiale tutto diventerà intelligente! Dovremo aspettarci che questi sviluppi si tradurranno in paesi intelligenti e in un pianeta più intelligente?


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    Quale sarà il destino del nostro Pianeta?


    Negli ultimi 10 anni, i sistemi di intelligenza artificiale più performanti - come i riconoscitori vocali sugli smartphone o l'ultimo traduttore automatico di Google - sono il risultato di una tecnica chiamata "deep learning", ovvero apprendimento approfondito, un insieme di algoritmi e tecniche statistiche che consentono di elaborare un insieme non organizzato di dati.

    L'apprendimento approfondito è infatti un nuovo nome per un approccio all'intelligenza artificiale (IA) e si basa su reti neurali artificiali, che sono state più o meno considerate per più di 70 anni. Le reti neurali furono inizialmente proposte nel 1944 da Warren McCullough e Walter Pitts, due ricercatori dell'Università di Chicago che nel 1952 si trasferirono all'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (MIT) - una delle più importanti università di ricerca del mondo con sede a Cambridge - come membri fondatori di quello che a volte viene chiamato il primo dipartimento di scienza cognitiva.

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    Le reti neurali, che imparano a svolgere cattività computazionali analizzando enormi serie di dati di addestramento, sono state responsabili dei più impressionanti progressi recenti nell'intelligenza artificiale, compresi i sistemi di riconoscimento vocale e di traduzione automatica. Insomma, le reti neurali, una tecnica ispirata al cablaggio dei nostri cervelli, recentemente sono riuscite a tradurre le lingue e guidare le auto.

    Durante l'addestramento, tuttavia, una rete neurale regola continuamente le proprie impostazioni interne in modo che persino i suoi creatori non possono interpretare. Molto lavoro recente in informatica si è concentrato su tecniche intelligenti per addirittura determinare esattamente come le reti neurali fanno quello che fanno.

    La rivoluzione digitale è in pieno svolgimento. Come cambierà il nostro mondo? La quantità di dati che produciamo raddoppia ogni anno, tanto che si pensa che molti Big Data (la raccolta di informazioni quantitative e qualitative, organizzate in dataset grandi e complessi), si trasformeranno in Big Money (tanti soldi).. In altre parole: nel 2016 abbiamo prodotto tutti i dati di tutta la storia dell'umanità fino al 2015.

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  6. Assurdo: 13 figli incatenati ai letti dai genitori in California.

    By Filippo Foti il 16 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   232 Views
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    A Perris, California (USA), il 14 gennaio 2018 sono stati trovati in una casa 12 ragazzi, da 2 a 29 anni, tenuti inspiegabilmente prigionieri. I nonni dei 13 fratelli hanno descritto i coniugi Turpin, autori della segregazione, come genitori di buona famiglia cristiana!


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    Una coppia della California è stata arrestata per tortura dopo che le autorità hanno accertato che i loro 13 figli malnutriti sono stati tenuti prigionieri nella loro casa nell'oscurità, con alcuni incatenati ai letti.

    I genitori, il 57enne David Allen Turpin e la 49enne Louise Anna Turpin, sono stati incarcerati per torture e accuse di minori, e le autorità che li ascolteranno giovedì prossimo 18 gennaio, hanno fissato una cauzione di 9 milioni di dollari per questa, a dir poco, strana coppia.

    Il ritrovamento si è verificato dopo che una delle ragazze di 17 anni è fuggita di casa domenica scorsa e ha chiamato soccorsi utilizzando un cellulare trovato all'interno della casa. Gli agenti hanno detto che era così magra, per carenza di cibo, che inizialmente pensavano che avesse solo 10 anni.

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    L'articolo visto nella sezione ANSA del forum.


    Il dipartimento dello sceriffo Stan Sniff della contea di Riverside, la quarta più grande delle 58 contee californiane, ha dichiarato che le 13 vittime tenute prigioniere a Perris, in California, avevano un'età compresa da 2 a 29 anni.

    ZWkOWaY[CENTER]Stan Sniff


    "Ulteriori indagini hanno rivelato diversi bambini incatenati ai loro letti con catene e lucchetti in ambienti oscuri e maleodoranti, ma i genitori non sono stati in grado di fornire immediatamente una ragione logica del perchè sono stati trattenuti in quel modo", ha aggiunto un delegato del dipartimento.

    Gli agenti che li hanno trovati all'interno della casa, pensavano che si trattasse di bambini, sono rimasti scioccati nello scoprire che sette di loro erano in realtà adulti, di età compresa tra i 18 e i 29 anni. Le vittime sembravano essere malnutrite e molto sporche, e sono state immediatamente soccorse offrendo loro cibo e bevande.


    David Turpin è registrato come responsabile della Sandcastle Day School, un'istituzione privata nel California e il suo indirizzo, nei registri pubblici, corrisponde a quello della casa dei Turpin. Però, secondo quanto riportato dal New York Times, subito dopo l’apertura della scuola nel 2011 hanno...

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    Last Post by Filippo Foti il 16 Jan. 2018
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  7. Il pesce corvina è così rumoroso da rendere sordi delfini e altre creature marine.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 17 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   489 Views
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    Nel periodo riproduttivo la corvina (Cynoscion othonopterus), del Golfo del Messico, nel corso dei suoi inviti per le potenziali partner sessuali, emette dei suoni tipo un’arma da fuoco automatica, uno dei più assordanti che prodotti in natura e che può perforare i timpani di delfini, foche e altri mammiferi.


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    Corvina (Cynoscion othonopterus).


    Ovviamente, per essere così rumorosi, si tratta di accoppiamenti che coinvolgono moltissimi maschi. Recentemente, Timothy J. Rowell e Brad E. Erisman, scienziati dell’università del Texas e autori principali dello studio, hanno chiesto la protezione di questa specie ittica nel Golfo del Messico (California) che sta diventando molto più rara a vedersi e “sentire” nel corso della stagione riproduttiva, e che attira molti visitatori.

    Ogni primavera, questo pesce si concentra nel delta del fiume Colorado, a nord del Golfo del Messico e contemporaneamente chiamerà i compagni. Vale la pena di dire che il loro "amore" è abbastanza grande e con l'enorme numero di gigabyte nella baia, si possono sentire molto chiaramente. Gli scienziati dicono che a volte è equivalente a ... un grosso sparo di mitragliatrice.

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    Il canto d'amore delle corvine.


    I ricercatori hanno anche notato un dettaglio interessante: molti "vicini di casa" abbastanza turbati a causa del sesso sfrenato e rumoroso, diventano “sordi”; tipo alcuni delfini, foche e leoni marini che si trovano nelle vicinanze. Ci viene voglia di non dire più: “muto come un pesce”!

    Tuttavia, la corvina in questa zona è minacciata. Secondo il team, circa 2 milioni di esemplari vengono catturati ogni anno, molto più velocemente dei loro tassi di riproduzione. Senza preservare queste leggendarie “canzoni d'amore” al largo del Golfo del Messico, ben presto si perderà questo meraviglioso suono della natura.

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    Questa specie, endemica del Pacifico orientale, è conosciuta solo in alcune località nel Golfo del nord e centrale della California. Data la sua attuale distribuzione nota e la profondità massima di 30 m, ha un'area di occupazione stimata in meno di 20.000 km², ed è elencata come "vulnerabile" nella Lista Rossa IUCN a causa della pesca eccessiva e della riduzione/cessazione del flusso d'acqua nel loro habitat primario di deposizione delle uova (fiume Colorado).

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    Last Post by Filippo Foti il 17 Jan. 2018
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  8. Le “cattive acque” dei fiumi italiani

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    Natura
    By Filippo Foti il 19 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   59 Views
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    Le “cattive acque” dei fiumi italiani ormai non fanno più notizia. Il fiume Alterno-Pescara un esempio da non imitare!


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    Non considerate e pubblicate, in quanto c’è di tanto peggio da raccontare soprattutto nella parte bassa dell’italico stivale. Ci riferiamo agli inquinamenti dei fiumi in Italia, con ritrovamenti di sostanze altamente pericolose per la salute umana e per l’ambiente che non si contano più.

    Inquinamenti che a dir poco risalgono agli anni settanta, quanto per non cercare notizie più datate, rifiuti chimici che rendono tossiche le falde sotterranee con contaminazioni che superano abbondantemente i limiti di legge e che successivamente vanno a confluire nelle acque, causando danni gravissimi alla vita acquatica.

    La lettura dell’articolo pubblicato in questa nostra sezione, e che vi proponiamo più sotto, ci ha spinto ad approfondire la situazione che da tempo riguarda il fiume Aterno – Pescara, oggetto di “insulti” provenienti dal deposito di idrocarburi “Abruzzo Costiero” (sotto nella foto), a pochi metri di distanza dal fiume in un'area che peraltro è a rischio di esondazione.

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    Le indagini condotte dall'Arta hanno rilevato come i parametri relativi ad alcune sostanze pericolose superino abbondantemente le soglie consentite, ben 300 volte superiori alla Concentrazione Soglia di Contaminazione. Analoghe anomalie sono state riscontrate anche per altre sostanze: il cancerogeno Benzene, trovato con valori 6 volte la soglia, il manganese, e il dicloropropano.

    SIGLATO UN ACCORDO TRA ARTA ABRUZZO E DIREZIONE MARITTIMA DI PESCARA:

    Questo è il titolo dell’articolo pubblicato da Guardia Costiera in RSS nella sezione del nostro sito il 18/01/2018



    Nel corso dei prossimi cinque anni il personale militare della Direzione Marittima di Pescara e il personale dell'ARTA Abruzzo, l'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente, condivideranno le proprie risorse e le proprie competenze tecniche per lo studio e la difesa dell'ambiente marino e costiero del litorale abruzzese.

    Questo è quanto prevede l'accordo sottoscritto - nella mattinata del 15 gennaio, presso la Sede della Capitaneria di porto di Pescara - tra il Direttore Marittimo, Contrammiraglio Enrico Moretti, e il Direttore dell'Arta Abruzzo, Dott. Francesco Chiavaroli.

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    Il rapporto di collaborazione tra i due Enti non è nuovo. Già nel biennio...

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    Last Post by Filippo Foti il 19 Jan. 2018
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  9. I Beluga in un Artico vittima del global warming.

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 23 Jan. 2018
    +1   -1    0 Comments   416 Views
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    Il cambiamento climatico sta causando il riscaldamento dell'Artico due volte più velocemente della media globale sul nostro Pianeta: nell'acqua, sulla terraferma e sul ghiaccio.


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    In questo post si parlerà di me!


    Già documentato che nell’Artico il riscaldamento globale sta influenzando fortemente la distribuzione e abbondanza di piante e animali, è altresì riconosciuto che questa area geografica della Terra è particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici, in quanto il riscaldamento globale non è uniforme su tutto il globo, ma è più pronunciato alle alte latitudini a partire dalle medie e fino al polo nord.

    Indipendentemente dalla posizione di ciascuno di noi sulla questione - se il riscaldamento globale è aggravato dalla combustione di combustibili fossili (la posizione della stragrande maggioranza degli scienziati del mondo) o da una inevitabile tendenza ambientale che non è affatto influenzata dal comportamento umano, ciò non toglie che il nostro pianeta si sta gradualmente e inesorabilmente riscaldando.

    Non possiamo neanche cominciare a immaginare l'effetto che le temperature globali avranno sulla civiltà umana, ma possiamo vedere da soli, proprio ora, come influisce su alcuni dei nostri animali preferiti.

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    Global Warming: immagine concettuale.


    Tutto inizia con lo scioglimento dei ghiacci marini. Perché? Perché il ghiaccio marino è la chiave per la vita nell'Artico, e mentre scompare, tutto sta cambiando. Gli orsi polari si stanno spostando verso nuovi territori di caccia, portando ad un aumento dei conflitti con le comunità settentrionali. Le aree coperte di ghiaccio dove i narvali e altri cetacei artici un tempo cercavano riparo dalle orche stanno scomparendo, lasciandoli vulnerabili alla predazione. Le navi stanno prendendo rotte di navigazione che non erano mai state a loro disposizione prima. Nuove riserve di petrolio e gas vengono scoperte e sfruttate man mano che diventano più accessibili. La pesca commerciale sta avvenendo su una scala sempre più grande. E i progetti di sviluppo industriale stanno portando all'interruzione dell'habitat e all'aumento dell'inquinamento.

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    Una piattaforma di perforazione offshore collegata alla terra da un ponte,
    Beaufort Sea, Alaska, Stati Uniti. © National Geographic Stock James P. Blair WWF.


    Mentre le ripercussioni del cambiamento climatico sono chiaramente vissute in modo serio nell'Artico, il ghiaccio polare si sta sciogliendo in realtà nell'intero pianeta; ed mentre l...

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    Last Post by Filippo Foti il 23 Jan. 2018
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  10. Cos'è??

    AvatarBy Rosanna Motta il 24 Jan. 2018
    +1   -1    1 Comments   26 Views
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    L'ho trovata sulla spiaggia,pensavo fosse una spugna marina ma su internet non ho trovato nulla di simile.cos'è???
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    Last Post by Filippo Foti il 24 Jan. 2018
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