PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. I confini planetari secondo Johan Rockström
    Caratteri: 22.339 - Tempo di lettura: 25,36 minuti

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    I confini planetari sono soglie entro le quali l'umanità può sopravvivere, svilupparsi e prosperare per le generazioni a venire.
    Ma ben ventisette COP ancora non basteranno!


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    Johan Rockström, uno degli scienziati più influenti e citati al mondo da Clarivate Analytics (leader globale nella fornitura di informazioni e analisi affidabili per accelerare il ritmo dell'innovazione), è un navigato ricercatore che si occupa di sostenibilità, ambito scientifico in cui vengono analizzati i meccanismi che regolano il rapporto tra l’uomo e l’ambiente tentando di trovare e mettere in pratica soluzioni per uno sviluppo tollerabile e duraturo. Direttore e professore di scienze del sistema terrestre del “Potsdam Institute for Climate Impact Research” (Istituto per la ricerca sull'impatto climatico - situato nella città di Potsdam in Germania), Rockström ha ricevuto numerosi premi internazionali ed adempie le funzioni di consulente strategico per le istituzioni governative e per le imprese di tutto il mondo su questioni di sostenibilità, aprendo la strada al nuovo concetto dei confini planetari. Questa è la rappresentazione di una struttura di nove dimensioni ambientali discussa per la prima volta dagli scienziati nel 2009, quando hanno identificato i nove processi che sono rimasti straordinariamente stabili nel sistema Terra negli ultimi 11.700 anni.

    Il professor Johan Rockström ha aperto la strada alla struttura dei confini planetari, un controllo “sanitario” basato sulla scienza dei nove processi che mantengono il nostro pianeta stabile e resiliente. Nel suo discorso dell'11 ottobre 2022 al “Frontiers Forum” – una guida dove relatori virtuali, tra cui premi Nobel e altri scienziati di spicco mostrano e discutono progressi, paradigmi e tecnologie rivoluzionarie con responsabili politici ed innovatori di tutto mondo - Rockström ha presentato nuovi dati sullo stato di questi confini e sui punti critici del sistema terrestre. A questa sessione hanno partecipato oltre 2.400 rappresentanti di scienza, politica e affari di tutto il mondo. Il suo intervento principale è stato seguito da una discussione con esperti globali sulle implicazioni economiche e sociali del ripristino dei confini planetari.

    Rockström ha guidato lo sviluppo del quadro dei confini planetari, pubblicato per la prima volta nel 2009 e aggiornato nel 2015 e nel 2022, ed è anche un esperto di risorse idriche globali. Svolge attività di advisor sui temi dello sviluppo sostenibile in incontri internazionali tra cui il "World Economic Forum" (Riunione annuale del Forum economico mondiale) - dal 22–26 maggio 2022 si è svolta a Davos, Svizzera; e la Convenzione quadr...

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    Last Post by Filippo Foti il 12 Nov. 2022
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  2. Summit sul clima: cazzeggi, ipocrisie ed ambigui rimandi. Un anno climatico perduto dopo Cop27.
    Caratteri: 33.375 - Tempo di lettura: 22,31 minuti

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    Nel 2023 Cop28 sarà ospitata da uno stato petrolifero, gli Emirati Arabi Uniti, è difficile immaginare molti progressi su una riduzione graduale dei combustibili fossili. Di Cop27, stendiamo un velo pietoso!


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    C'è un acceso dibattito a livello planetario sul fatto che i summit annuali sul clima possano davvero aiutare a salvare la Terra dal cataclisma climatico di origine antropogenica. Non ci si può aspettare nulla dai vertici sul clima nei resort di lusso e "balli in maschera" di leader trasformisti.

    I paesi ricchi, occidente compreso, stanno usando la COP27 solo per scaricare le colpe: l'avidità privata prevale sulla sopravvivenza dell'umanità. Se tutti i loro discorsi producessero un accordo concreto che contribuisse effettivamente a rallentare il riscaldamento globale, ridurre l'inquinamento, fermare il restringimento della foresta pluviale amazzonica e proteggere le specie animali e vegetali, potremmo perdonare ai partecipanti questo lusso. Ma è quasi certo che ciò non accadrà, perché in futuro ci saranno altri vertici sul clima a cui parteciperanno. Dove, una volta spenti i riflettori, possono mangiare e bere qualcosa di buono, darsi pacche sulla spalla, ridere e stringere nuovi affari che assicurino comodità e convenienza ad una cerchia sempre più ristretta di pochi eletti.

    Con la leadership che proclama soluzioni ambiziose e poi cambia comportamento non sarà possibile fermare il cambiamento climatico, servono decisioni politiche di tutti i paesi. Non possiamo raggiungere l'optimum per il clima e quindi salvare la vita sulla Terra, come alcuni sostengono, solo cambiando le nostre abitudini di consumo e stile di vita - anche questi cambiamenti sono necessari, ma non sono sufficienti. Finché il mondo continuerà a mettere al potere persone la cui agenda non include questo problema cruciale per la nostra sopravvivenza, non abbiamo alcuna possibilità di sfuggire alla trappola climatica che cui va incontro l'umanità.

    Allucinante, lo sponsor principale del 27° vertice sul clima è la Coca-Cola, il più grande inquinatore di plastica al mondo. Questo è, a dir poco, un brutto scherzo. Coca-Cola, secondo gli attivisti di “Break Free from Plastics”, un movimento globale che immagina un futuro libero dall'inquinamento da plastica, produce circa 120 miliardi di bottiglie di plastica all'anno prodotta a base di petrolio. "La sponsorizzazione della COP27 da parte di Coca-Cola è pura 'greenwash' (disinformazione diffusa, insomma spazzatura n.d.r.)", ha denunciato Emma Priestland, coordinatrice del movimento. "È sorprendente che un'azienda così legata all'industria dei combustibili fossili ...

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    Last Post by Filippo Foti il 20 Nov. 2022
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  3. Crisi climatica: una crisi di razzismo sistemico e disuguaglianze globali.
    Caratteri: 6.100 - Tempo di lettura: 4,20 minuti

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    La disuguaglianza nel mondo è strettamente connessa con la crisi climatica globale che il nostro pianeta affronta oggi sempre con maggiore aggressività.


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    Sempre più spesso, i gruppi emarginati nella società sono quelli che sono lasciati soli ad affrontare i risultati catastrofici del cambiamento climatico e dei danni ambientali. La disuguaglianza di genere pone altresì minacce allo stile di vita, ai mezzi di sussistenza, alla salute, alla sicurezza e alla protezione delle donne e delle ragazze di tutto il mondo. Questo è il risultato della crisi climatica: una crisi di razzismo sistemico, un argomento di conversazione e studio in continua evoluzione, e disuguaglianze globali con un'estrema ricchezza che coesiste con un'estrema povertà.

    I maggiori inquinatori del pianeta sono anche quelli che soffrono meno i pericoli del cambiamento climatico. In alternativa, quelli che inquinano di meno saranno quelli più colpiti dalle conseguenze del nostro mondo che cambia. Questa vulnerabilità al cambiamento climatico non è insita in alcuni gruppi, piuttosto si basa, come sostiene climatejust.org.uk, su un “mix di fattori sociali, economici, ambientali e culturali, nonché di attività istituzionali”.

    Il cambiamento climatico, che sta andando incontro a dinamiche irreversibili, condizionerà persone e luoghi diversi in modo non uniforme, e quindi sta già portando a disuguaglianze all'interno dei e fra i paesi e tra le generazioni attuali e future, creando così ingiustizia sociale come nel centro e sud America ed in Colombia. La disuguaglianza in America Latina è aumentata durante la pandemia.

    Come il razzismo, il cambiamento climatico è un problema sia causato che confutato dagli esseri umani e diventa sempre più imperativo che si faccia qualcosa per affrontare e superare questi problemi. La crisi climatica pone sempre più gli esseri umani di fronte a numerosi dilemmi tra cui risorse alimentari che scarseggiano e l'innalzamento del livello del mare che rende le case inabitabili; inevitabilmente sono coloro che hanno meno denaro e potere nella società che saranno mal equipaggiati nell'affrontare i duri effetti. È evidente che il Sud del mondo è colpito molto peggio della sua controparte, poiché è costituito generalmente da paesi meno sviluppati. Ad esempio, sono meno in grado di affrontare gli effetti di condizioni meteorologiche estreme come la ricostruzione delle case.

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    Ironia della sorte, i paesi che costituiscono il Nord del mondo sono i maggiori responsabili delle emissioni globali di CO2. Com'è possibile che solo coloro che non sono colpevoli della distru...

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    Last Post by Filippo Foti il 24 Nov. 2022
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