PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. La natura nella politica dell'UE

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    Il ripristino della natura su larga scala, basato su principi di rinaturalizzazione, è in Europa e in tutto il mondo uno dei modi migliori per affrontare le attuali emergenze climatiche e di biodiversità.


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    Il ruolo dell’Unione Europea nella risoluzione delle non poche problematiche che, al momento, la vedono molto concentrata sull’ambiente, è fondamentale per circa 447,7 milioni di abitanti che insistono su una superficie di 4 milioni di Km2. Uno dei più importanti problemi è quello di costruire un'Europa verde, equa, sociale e ad impatto climatico zero.

    Vitale per la nostra salute, l’ambiente naturale protetto rappresenta un importante punto di riferimento ed un riparo per la nostra economia, che stimola nuovi investimenti e crea altresì nuovi posti di lavoro. Dipendiamo dalla natura per cibo, energia, materie prime, aria e acqua. Ed è anche una preziosa fonte di ispirazione, di conoscenze, una parte importante del nostro patrimonio culturale che alimenta svago e turismo.

    Le coste ed i mari europei sono risorse chiave che contribuiscono in modo significativo all'economia dei Paesi del Mediterraneo e danno un vantaggio competitivo come destinazione turistica attraente. Tuttavia, in quanto mare semichiuso, il Mediterraneo sta diventando sempre più vulnerabile agli impatti delle attività economiche, incluso l’ambiente. È probabile che il cambiamento climatico aggraverà ulteriormente questi effetti.

    Per l’Europa investire in un'economia blu sostenibile - per mantenere il capitale naturale costiero e marino nella strategia di sviluppo della crescita verde dei Paesi, nonché nelle sue risposte di adattamento e mitigazione del clima - diventa pertanto essenziale. La "crescita blu" implica lo sviluppo di politiche integrate che promuovano un quadro ambientale sostenibile. Le innovazioni ambientali possono essere implementate ed esportate, rendendo l'Europa più competitiva e migliorando la qualità della vita dei cittadini europei.

    Un modello di economia blu, è bene ribadirlo, prevede l'uso sostenibile delle risorse marittime per la crescita economica e il miglioramento dei mezzi di sussistenza e dei posti di lavoro, preservando al contempo il capitale naturale degli oceani, dei mari e delle coste. Il modello "Blue Economy" è in prima linea nell'agenda della sostenibilità a livello globale e fa parte del "Green Deal europeo" (Accordo verde europeo), volto ad aiutare i membri dell'Unione a soddisfare i loro bisogni economici mentre affrontano i loro obiettivi di sostenibilità, compreso l'adattamento al cambiamento climatico.

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Feb. 2022
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  2. Umani, non smettete mai di stupire!

    Tags
    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 8 Feb. 2022
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    L'intensità con cui i super pescherecci pescano in tutti i mari ed oceani non è compatibile con la sicurezza alimentare e il benessere umano.


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    Sofocle, antico drammaturgo greco.


    Lo sterminio di circa 100.000 pesci al largo delle coste francesi, accende l'indignazione in tutto il mondo per i super pescherecci di alcune aziende leader nella pesca e nella lavorazione delle risorse ittiche che, in barba al rispetto dell'ecosistema marino, fanno proclami di gestire in modo sostenibile il loro pescato. Queste fabbriche ittiche galleggianti possono elaborare ogni giorno pesci della stessa specie e dimensione equivalenti a centinaia di tonnellate, esercitando un'enorme pressione sulle popolazioni ittiche che riducono la capacità di potersi riprendere. Non solo, con un impatto micidiale sui predatori del mare, come i delfini e squali, i cosiddetti dis - umani, non smettendo mai di sorprendere, fondamentalmente li stanno portando alla fame. Il flagello degli oceani, ovvero l'Annelies Ilena ex Atlantic Dawn, di proprietà olandese, è solo una delle tante navi di questo tipo che devastano gli oceani del mondo. Ma c'è di più, il 26 luglio del '21, l'Atlantic Dawn Group con sede a Killybegs, un centro portuale molto importante del Donegal in Irlanda, ha accolto nella flotta peschereccia locale il suo nuovo peschereccio pelagico/coregone di 27 metri, ELLA G.233 sotto nella foto.

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    Lo skipper del super peschereccio Annelies Ilena, sopra in piccolo nella foto, avvicinato da una pattuglia congiunta del servizio navale e dell'Agenzia per la protezione della pesca marittima il 22 novembre 2013, è stato poi condannato per violazione delle norme di pesca dell'UE dal tribunale irlandese del Donegal.

    Secondo "Food and Agriculture Organization - (FAO)" - (l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura) del Bollettino delle statistiche della flotta peschereccia delle Nazioni Unite, nel mondo, ci sono circa 38.400 pescherecci da traino con un dislocamento di 100 tonnellate o superiore che usano reti lunghe oltre un chilometro che si trascinano sui fondali. Sebbene l'A...

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    Last Post by Filippo Foti il 8 Feb. 2022
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  3. Il cambiamento climatico priverà le creature marine dell'ossigeno prezioso per continuare ad esistere.

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    L'umanità, con l'inarrestabile cambiamento climatico, continua ad accelerare il metabolismo degli organismi marini aumentando la loro richiesta di ossigeno, con conseguenze davvero preoccupanti per gli ecosistemi.



    Quando si parla di cambiamento climatico, ci sono cattive notizie ed anche peggiori. In quest'ultima categoria rientra un nuovo studio in cui alcuni scienziati prevedono che più di due terzi degli oceani del pianeta, entro il 2080, saranno privi di ossigeno a sufficienza a causa dell’aumento delle temperature.

    Quella mancanza di ossigeno decimerà gli stock ittici in tutto il mondo, portando probabilmente a carenze alimentari in molte parti del nostro pianeta. La tendenza si fa già sentire poiché l'aumento della perdita di ossigeno causata dal riscaldamento planetario ha superato una soglia critica nel 2021. Infatti, una deossigenazione significativa e potenzialmente irreversibile delle profondità medie dell'oceano, che supporta gran parte delle specie pescate nel mondo, probabilmente colpirà la pesca in tutto il mondo.

    I risultati sono stati pubblicati sulla rivista "AGU Geophysical Research Letters", che divulga i rapporti ad alto impatto con le implicazioni immediate che abbracciano tutte le scienze della Terra e dello spazio. Secondo il nuovo studio, le profondità medie dell'oceano (da circa 200 a 1.000 metri), chiamate zone mesopelagiche, saranno le prime a perdere quantità significative di ossigeno a causa del cambiamento climatico. Negli oceani, a livello globale, la zona mesopelagica ospita molte delle specie pescate, il che rende la nuova scoperta un potenziale presagio di difficoltà economiche, carenza di pesce e disordini ambientali.

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    In scenari ideati da scienziati cinesi nella ricerca che è la prima a utilizzare modelli climatici per prevedere come la deossigenazione (la riduzione del contenuto di ossigeno disciolto nell'acqua oceanica in tutto il mondo al di fuori della sua variabilità naturale), "si prevede che oltre il 72% dell'oceano globale sperimenterà un'emergenza della deossigenazione prima del 2080 per tutte e tre le zone verticali", spiegano i ricercatori.

    LE TRE ZONE VERTICALI

    Dette zone, in base alla distanza dalla costa e sulla quantità di luce che penetra nelle acque oceaniche, sono la zona intertidale (l'habitat di numerosi tipi di piccoli organismi), la neritica (habitat di organismi come cozze, lattughe di mare, isopodi, alghe verdi, chitoni, anemoni e cirripedi) e la oceanica che si estende dal bordo della piattaforma continentale ...

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    Last Post by Filippo Foti il 11 Feb. 2022
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  4. Il metano nell'atmosfera ha raggiunto livelli record nel 2021

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    L'aumento dell'attività nelle zone umide e gli sfiati prodotti dalle compagnie petrolifere e del gas hanno fatto sì che la concentrazione di metano nell'atmosfera raggiunga livelli record.


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    Secondo la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti, le concentrazioni di metano nell'atmosfera
    hanno raggiunto il record di 1.900 parti per miliardo nel 2021, un numero che è quasi tre volte i livelli preindustriali.



    Il metano è un gas serra che è almeno 28 volte più potente dell'anidride carbonica e le emissioni sono in preoccupante aumento dal 2007, contribuendo ed esacerbando gli effetti del cambiamento climatico. Il marcato aumento è evidente dai recenti dati diffusi dalla NOAA a gennaio scorso, con alcuni che temono che il riscaldamento globale rischi di creare un meccanismo di feedback, ovvero il processo per cui l'effetto risultante dell'azione del sistema si riflette sul sistema stesso, che causerà ancora più emissioni di metano rilasciate nell'atmosfera.

    L'aumento dell'attività nelle zone umide e gli sfiati prodotti delle compagnie petrolifere e del gas (nel corso di completamento e manutenzione di pozzi, tubazioni, serbatoi, ecc.), durante il processo produttivo, è responsabile di enormi quantità di gas metano che possono sfociare nell'atmosfera. Ciò, tra l’altro, ha fatto sì che la concentrazione di metano nell'atmosfera stia raggiungendo livelli record. Le zone umide, che coprono il 6% della superficie mondiale e sono punti caldi della biodiversità, sono minacciate dal cambiamento climatico che potrebbe cambiarle per sempre; ma a loro volta a causa dell'accennato meccanismo di feedback, le zone umide possono anche aiutare a mitigare l'impatto del cambiamento climatico.

    Laghi, stagni, lagune, paludi, acquitrini e torbiere rappresentano tutta una varietà di habitat naturali che vengono riuniti sotto la definizione di zone umide. Esse regolano, catturano e immagazzinano i gas serra e alcuni tipi potrebbero essere più efficienti nel catturare il carbonio atmosferico rispetto alle foreste pluviali. La più grande zona umida tropicale del mondo nel “Pantanal”, in Sud America, è anche uno dei più importanti pozzi di carbonio terrestre. Ma, con la deforestazione, gli incendi boschivi, l'edilizia e il drenaggio agricolo, questi preziosi depositi di carbonio vengono degradati con un conseguente aumento delle emissioni di carbonio.

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    Last Post by Filippo Foti il 16 Feb. 2022
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  5. Balene e cambiamento climatico.
    Caratteri: 12422 - Tempo di lettura: 8,69 minuti. Buona lettura!

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    Grandi rischi per le specie più grandi degli oceani. Quando si tratta di salvare il pianeta una balena, nella sua vita, vale migliaia di alberi assorbendo circa 33 tonnellate di carbonio.


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    Il cambiamento climatico, causato soprattuto dall'attività dell'uomo, sta avendo un impatto sugli ecosistemi oceanici e comporta molte sfide per una varietà di specie marine, comprese le balene. Com'è noto, il carbonio si combina con l'ossigeno per produrre anidride carbonica (CO2) e talvolta è usato come ripiego per riferirsi alla CO2. Gli impatti del cambiamento climatico si stanno intensificando a livello globale, influenzando in modo significativo la vita marina e gli ecosistemi. Stiamo già assistendo a cambiamenti ambientali, tra cui il riscaldamento degli oceani, l'innalzamento dei mari, l'acidificazione degli oceani e un aumento della frequenza e dell'intensità degli eventi meteorologici estremi. I modelli di distribuzione di molte specie marine stanno cambiando a causa di queste mutevoli condizioni oceanografiche.

    Il cambiamento climatico è considerato, ad esempio, una delle minacce più significative per le balene franche (derivazione storica: giuste da cacciare) del Pacifico presso il loro habitat più settentrionale e del Nord-Atlantico, e sono una delle specie più rare di grandi dimensioni. Si nutrono di zooplancton, ma la variabilità della copertura del ghiaccio marino dovuto al riscaldamento delle temperature oceaniche influenzando la distribuzione e la disponibilità, determina dove e quando si può trovare il prezioso foraggiamento, la cui mancanza porta a stress nutrizionale e riduzione della loro riproduzione.

    Stessa cosa per le balene beluga costrette a migrare. Quando ciò accade, i beluga possono soffrire di mancanza di prede ed essere più vulnerabili ai predatori. Nei casi più gravi, possono non trovare accesso alle aree in superficie per potere respirare a causa della copertura del ghiaccio marino. Anche il comportamento di foraggiamento dei Beluga è cambiato a causa dell'alterata distribuzione delle prede dovuta al riscaldamento degli oceani. I beluga devono immergersi più a lungo, più in profondità e più frequentemente per trovare cibo. L'aumento dello stress,

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    Last Post by Filippo Foti il 22 Feb. 2022
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  6. Cambiamento climatico e malattie zoonotiche.

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    Diversi studi suggeriscono che il rischio di pandemie sta aumentando rapidamente, con nuove malattie che emergono nelle persone ogni anno, ognuna delle quali ha il potenziale per diffondersi e diventare una pandemia. Non si tratta quindi se ci sarà un'altra pandemia, ma di quando sarà.


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    Il cambiamento climatico in natura può avere un impatto molto diffuso e, tra l’altro non è cosa da poco, influenza anche la salute umana e animale. A esempio, altera le condizioni di agenti patogeni e vettori di malattie causate da virus, batteri o parassiti che possono essere trasmesse direttamente o indirettamente tra gli animali e l'uomo. In passato infezioni e malattie, sono state ampiamente documentate in letteratura, evolvendosi soprattutto dal 2010 al 2015, come evidenziato dal forte aumento delle pubblicazioni che hanno affrontato eventi ad hoc.

    Ci sono tre risultati critici derivanti dagli studi:

    - In primo luogo queste malattie, definite zoonotiche, sono diventate una crisi globale che hanno raggiunto il picco nel 2020. Ciò è associato ovviamente all'epidemia da COVID-19, che ha attirato una rinnovata attenzione sul problema;
    - In secondo luogo, tutti gli indicatori relativi alle analisi matematiche e statistiche utili a misurare la qualità e la quantità della produzione scientifica mostrano che Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Australia, Italia e Germania svolgono la maggior   parte delle ricerche pubblicate;
    - In terzo luogo, molte riviste si stanno ora concentrando sulle zoonosi, il che può essere spiegato dal crescente interesse per la trasmissione delle malattie da animale a uomo.

    Inoltre, come accennato, la crisi climatica globale ne influenza la trasmissione tra la popolazione mondiale, principalmente nei Paesi tropicali a basso e medio reddito. Negli ultimi anni, anche i cambiamenti nei tempi e nell'entità della temperatura e delle precipitazioni hanno accelerato la loro diffusione nel nord del mondo.

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    COME SI TRASMETTONO LE MALATTIE ZOONOTICHE

    Le cause delle malattie zoonotiche sono in gran parte le stesse cause della perdita di biodiversità. Vi sono anche alcune prove che la stessa perdita di biodiversità faciliti la diffusione delle malattie, sulla base della teoria che una maggiore la diversità delle specie fornisce un cuscinetto più solido contro la trasmissione di mala...

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    Last Post by Filippo Foti il 26 Feb. 2022
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  7. Transizione ecologica in un pianeta che continua la sua marcia verso l'autodistruzione.
    7957 caratteri - 1188 Parole - 5,40 min. tempo di lettura.

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    L'invasione della Russia in Ucraina aggiungerà maggiore urgenza agli sforzi dell'Europa per spezzare la sua dipendenza dal petrolio e dal gas dalla Russia, oltre a costringerla ad accelerare la sua transizione verso un'energia più pulita?


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    Senza una strategia più completa per "disabituarsi" dal gas, è probabile che i 27 Stati membri dell'Unione Europea non saranno in grado di raggiungere il loro obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, o di raggiungere il proposito palesato al vertice di Glasgow di ridurre a zero netoi i gas serra entro il 2050.

    La transizione dell'Europa verso l'energia sostenibile è stata sempre una procedura complessa che ha richiesto di allontanarsi dal combustibile fossile più sporco come il carbone, mentre continua ad avere rapporti con i produttori di gas e petrolio per alimentare case, automobili e fabbriche fino a quando non saranno disponibili alternative migliori.

    L’utilizzo di fonti di energia sostenibili presentano diversi vantaggi, poiché sfruttano risorse ad emissione zero, ossia fonti non inquinanti ed inesauribili, di cui si presume una loro disponibilità nel futuro. Tali fonti sono:

    - l'irraggiamento solare che permette di produrre energia chimica, termica ed elettrica;
    - il vento che è una fonte per la produzione di energia meccanica ed elettrica;
    - le biomasse proveniente da alberi, piante e rifiuti di animali, che possono essere convertite in energia termica ed elettrica;
    - le maree e le correnti marine;
    - i bacini idroelettrici i cui elementi principali sono le dighe.

    TRANSIZIONE ECOLOGICA: CHE COS'È?

    La transizione ecologica è un concetto che mira a mettere in atto un nuovo modello sociale ed economico per rispondere in modo intelligente

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    Last Post by Filippo Foti il 28 Feb. 2022
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