PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Greenpeace protesta nelle stazioni di rifornimento della Shell a Zurigo

    By Filippo Foti il 30 June 2015
    +1   -1    0 Comments   18 Views
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    Il cambiamento climatico sta sciogliendo il ghiaccio marino artico ad un ritmo allarmante, e come il ghiaccio sparisce, diventa più facile per le compagnie petrolifere estrarre le riserve di petrolio e di gas sepolti sotto il fondo dell'oceano.


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    Gli attivisti di Greenpeace che ieri hanno bloccato tutte le stazioni di rifornimento della Shell a Zurigo, incatenandosi alle pompe di benzina, hanno voluto richiamare l'attenzione sul fatto che i prodotti petroliferi futuri, offerti nelle stazioni di servizio Shell in Svizzera, potrebbero provenire da perforazioni rischiose nell'Artico. Denunciano il fatto che la perforazione nell'Artico minaccia non solo un ambiente ed una fauna unica, ma anche le nostre possibilità per affrontare con successo il riscaldamento globale.

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    Com'è noto, sapere come la struttura e la funzione degli ecosistemi terrestri artici stanno rispondendo al recente e persistente cambiamento climatico è fondamentale per capire il futuro stato del sistema Terra e come gli esseri umani dovranno adattarsi.

    Il Pianeta è malato e la ricerca spasmodica di petrolmonnezza non fa altro contribuire ad aumentare i fattori di rischio cui va incontro il genere umano e tutti gli esseri viventi.

    A causa delle basse temperature, una eventuale perdita può essere degradata solo molto lentamente. Allo stesso tempo, sarebbe impossibile fermare perdite di olio sotto una copertura di ghiaccio chiuso e le compagnie petrolifere ancora non sono preparate per risolvere un disastro ambientale devastante di tal genere.

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    "Nuova manifestazione di Greenpeace contro i giganti petroliferi, (così titola stamani adnkronos.com). Alle prime ore di questa mattina, un’ottantina di attivisti di Greenpeace hanno bloccato tutte le stazioni di rifornimento di Shell a Zurigo.

    La protesta non violenta, riferisce l'associazione ecologista, è parte della campagna globale contro i pericolosi piani del gigante petrolifero anglo-olandese, che domani potrebbe dare il via alla ricerca di idrocarburi nel mare Artico di Chukchi, in Alaska.


    Gli attivisti, provenienti da tutta Europa, Italia compresa, si sono incatenati alle pompe di benzina e dal tetto di una delle stazioni di ...

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    Last Post by Filippo Foti il 30 June 2015
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  2. Mediterraneo mare di plastica

    By Filippo Foti il 2 July 2015
    +1   -1    1 Comments   78 Views
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    Con oltre 7 milioni di tonnellate di rifiuti che ogni anno raggiungono oceani e mari in tutto il pianeta blu, il mar Mediterraneo è classificato come la sesta regione a densità più alta per l'accumulo di detriti di plastica.


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    Secondo un nuovo studio dell’Università di Cadice, le quantità di detriti di plastica nel Mediterraneo sono paragonabili a quelle riportate per le grandi zone di accumulo situate nei centri degli oceani.

    Il team di Andrés Cózar, un ecologista presso il “Campus de Excelencia Internacional del Mar” (CEIMAR), un consorzio di università e istituti specializzati nell'ambiente marino in Spagna, ha fornito la prima mappa globale dell'abbondanza di detriti di plastica negli oceani aperti.

    Dallo studio di Cózar, che ha condotto ad una scoperta senza precedenti, è emerso che ci sono cinque grandi accumuli di rifiuti di plastica in mare aperto in concomitanza con il movimento delle acque di superficie nell'oceano. Oltre al tristemente noto accumulo di rifiuti di plastica del Pacifico del Nord, questi esperti hanno dimostrato l'esistenza di accumuli simili nei centri del Nord e Sud Atlantico, Pacifico meridionale ed Oceano Indiano.

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    Gli studiosi sono andati anche oltre, indicando che le acque di superficie del centro degli oceani non possono essere la destinazione finale dei rifiuti di plastica, dal momento che una grande quantità di micro-plastiche sono in movimento per la catena alimentare marina ed il fondo dell'oceano.

    Questo lavoro, condotto come già detto dall’Università di Cadice e collegato al Campus of Excellence Internazionale del Mare, stima la quantità complessiva di plastica accumulata sulla superficie degli oceani in decine di migliaia di tonnellate.

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    Le correnti oceaniche trasportano la plastica galleggiante scaricata dall'uomo per le aree di convergenza centrale negli oceani aperti dove questi materiali si accumulano. Tuttavia, ampie zone degli oceani, suscettibili di accumulare detriti di plastica, sono solo oggetto di campionamento o addirittura non vengono censite. Questo è stato il caso del Mediterraneo, un mare semi-chiuso situato in una regione dove la plastica ha un utilizzo intensivo.

    Nel nuovo studio pubblicato nel mese di Giugno su PLoS One, Cózar e colleghi hanno misurato le concentrazioni di plastica in tutto il bacino del Mediterraneo, dallo Stretto di Gibilterra a Cipro, trovando quantità di detriti galleggianti di plastica simili a...

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    Last Post by serena275 il 8 May 2017
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  3. Rana pescatrice (Lophius piscatorius) il "diavolo nero" del mare

    Tags
    Mare a 360°
    Storie
    By Filippo Foti il 3 July 2015
    +1   -1    0 Comments   3,452 Views
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    Una creatura strana, ma alla fine non è proprio un mostro ne un fenomeno da baraccone.


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    Le acque che coprono bacini oceanici costituiscono il più grande spazio di vita sulla terra. Questo ambiente immenso ospita la più grande comunità di animali del pianeta in termini di biomassa e numero di individui. Nonostante la sua importanza evidente nella biosfera, la profondità dell'oceano rimane una frontiera ancora inesplorata.

    Nell’oceano profondo, il cibo è raro ed imprevedibile rispetto al cibo più affidabile disponibile in mare aperto. Così, gli animali delle profondità marine hanno dovuto sviluppare alcune strategie per trovare cibo e catturarlo con il minor sforzo possibile. La maggior parte degli animali marini che vivono nelle profondità preferiscono aspettare l'arrivo delle prede, piuttosto che cercarle attivamente.

    Ormai, col caldo che fa, possiamo tuffarci in mare, ovviamente in questa sede virtualmente, arrivare nelle sue profondità e guardare a ciò che crediamo sia un pesce non proprio bello e con dei comportamenti riproduttivi alquanto particolari.


    OK, lo sappiamo, internet è pieno di articoli su creature anomale, creature oceaniche bizzarre, e “mostri” marini che vivono in profondità ed in condizioni quasi proibitive per qualunque forma di vita. Queste creature però non sono mostri, sono solo delle specie notevolmente adattate ad un ambiente estremamente ostile, con immensa pressione, basse temperature e mancanza di luce. Quindi forse potremmo iniziare a trattarli meno come un fenomeno da baraccone, e cercare di capire ed imparare qualcosa da loro.

    La rana pescatrice (Lophius piscatorius), è la prima creatura bizzarra di cui ci occupiamo, ma successivamente ne tratteremmo anche delle altre.

    Probabilmente avete già visto questa creatura iconica prima, ed è come se fosse una mascotte per la zona abissale. Tuttavia, solo alcune di loro vivono in acque profonde, mentre altre abitano la piattaforma continentale. Le forme pelagiche sono più compresse lateralmente mentre le bentoniche sono spesso più compresse verticalmente, con lunghe bocche.

    Si chiama "pescatrice" a causa della sua insolita tecnica di caccia. Fondamentalmente, emette una luce blu ( bioluminescenza ) per attirare i pesci ignari, che saranno poi divorati se le arrivano abbastanza vicino. Naturalmente, non c'è luce negli oceani profondi, quindi la loro bioluminescenza è davvero attraente per le vittime. Tuttavia, esse non lo fanno da soli - la luce è un risultato di simbiosi con un batterio, il cui meccanismo ancora non è del...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 July 2015
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  4. Profumo di Mare 5 Luglio

    AvatarBy Fatina-Gioia il 5 July 2015
    +1   +1   -1    0 Comments   15 Views
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    BUONA PRIMA DOMENICA DI LUGLIO



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    www.profumodimare.forumfree.it - vacanze

    Last Post by Fatina-Gioia il 5 July 2015
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  5. Profumo di Mare forum su swite.com, già Domee.com

    By Filippo Foti il 7 July 2015
    +1   -1    0 Comments   81 Views
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    Conosci swite.com, già Domee.com ? Anche tu puoi avere un sito dove raccogliere tutte le informazioni dei più popolari social network.


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    Valerio Gioia, founder di swite.com, già Domee.com


    Vuoi un tuo sito personale, dove inserire tutti i tuoi social network e le informazioni personali? Con Domee.com il tuo sito personale si crea da solo!

    Così si presenta sul Web Valerio Gioia, founder di swite.com già Domee.com


    In una intervista di Daniele Tarenzi vista su "chestorie.com", Valerio ha dichiarato: "Domee (ora swite.com n.d.r.) si collega ai social network dell’utente e crea un sito personale mantenendo i contenuti sempre aggiornati con i social. L’utente può associare un dominio personale alla sua pagina su swite.

    [...]A differenza di altri servizi, su Domee, (ora swite.com n.d.r.) l’utente non deve fare nulla, perché il sito si crea in automatico e si aggiorna da solo ogni volta che viene postato un nuovo contenuto su uno dei social che l’utente ha collegato.
    Scegliendo un dominio tipo il nostro, http://swite.com/profumodimareforumfree ,"l’utente può anche migliorare la propria visibilità sui motori di ricerca e avere un indirizzo email personalizzato con il suo nome, prosegue Valerio.

    "Realizzare un sito web è un’attività che richiede tempo, sia in fase di creazione che per l’aggiornamento dei contenuti. Molto spesso l’utente abbandona il suo sito perché non ha tempo per aggiungere nuovi contenuti; con Domee il problema è risolto perché l’utente deve solo continuare a utilizzare i suoi social e il sito si aggiorna in automatico dopo ogni sua azione".

    Ecco come si presenta l'Home Page del nostro sito su swite.com

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    Edited by Filippo Foti - 7/7/2015, 15:47
    Last Post by Filippo Foti il 7 July 2015
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  6. Isole Vanuatu più forti del ciclone Pam

    By Filippo Foti il 12 July 2015
    +1   -1    0 Comments   121 Views
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    La popolazione di Vanuatu, posta tra la Nuova Caledonia a sud e le Isole Salomone a nord, continua a dimostrare una resilienza incredibile. Sta ora considerando la possibilità di spostarsi di almeno di 300 metri nell’entroterra per ricompattare la propria comunità.


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    Molti di voi ricorderanno il forte ciclone tropicale soprannominato “Pam” e le devastazioni che ha prodotto, tra giovedì 12 e sabato 14 dello scorso mese di marzo, quando, con venti a 250 Km all’ora, con punte di 300 Km/h, e con onde di tempesta alte fino a 7 metri, ha colpito le isole le coste orientali delle Isole Vanuatu, un piccolo arcipelago tropicale a forma di Y ad est dell’Australia ed uno degli stati più poveri del Pianeta nel magnifico Oceano Pacifico meridionale.

    Arroccato sull’anello di fuoco geologicamente attivo, Vanuatu soffre di frequenti terremoti e tsunami e ha diversi vulcani attivi, oltre a minacce provenienti da tempeste ed innalzamento del livello del mare. E’ una delle nazioni più povere del mondo, costituita da un ammasso tentacolare di oltre 80 isole, 65 delle quali abitate, e 247.000 persone (censimento 2012), posta a circa 2.000 km a nord est della città australiana di Brisbane.

    Il popolo di Vanuatu è stato scelto per due volte come "Il Popolo più felice sulla Terra" (da Happy Planet Index nel 2006 e Lonely Planet nel 2010), anche per il loro stile di vita semplice e sostenibile.

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    Ebbene, nonostante tutto, molte delle persone che vivono nei villaggi costieri, oggi sembra forniscano una sorta di lezione su come sopravvivere ad una tempesta estrema, classificata nella scala Saffir Simpson di 5a categoria.

    I successivi accertamenti non sono riusciti a stabilire il reale numero di vittime, pur sono state osservate scene di devastazione totale, con più di un villaggio costiero distrutto e senza nessun segno di vita.

    Questa popolazione, continuando a dimostrare una resilienza incredibile, sta ora considerando la possibilità di spostarsi di almeno di 300 metri nell’entroterra per ricompattare la propria comunità.

    Secondo il rapporto dell’UNICEF, pubblicato il 14 novembre 2011, “(Children’s Vulnerabilities to Climate Change and Disaster Impacts in East Asia and the Pacific)”, ovvero “Vulnerabilità dei bambini ai cambiamenti climatici e agli impatti delle catastrofi naturali in Asia Orientale e nel Pacifico”, frutto di cinque studi commissionati dall’UNICEF nelle isole Vanuatu - come anche in Indonesia, Kiribati, Mongolia e nelle Filippine - il mare sale e le isole scompaiono.

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    Last Post by Filippo Foti il 12 July 2015
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  7. Profumo di mare per una torrida estate

    By Filippo Foti il 13 July 2015
    +1   -1    0 Comments   37 Views
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    La voglia di Mare aumenta di anno in anno,
    anche se il suo "abbraccio" costa sempre più caro!


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    Non sai ancora dove andare, serve un posto da cercare?

    Basta poco meditare!

    Cerca il Mare e puoi trovare il ristoro salutare.

    La sua schiuma ti circonda, mentre stai cercando l’onda.

    Ti ritrovi con amici con la meta balneare, ma se cerchi l’aria pura in montagna devi andare!



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    Sul web impazzano numerosi sondaggi, anche perché quasi tutti riportano “fedelmente” con il classico “copia/incolla” note di agenzia, tipo che quest'estate saranno quasi 16 milioni gli italiani che sceglieranno una meta balneare: si tratta di oltre un turista su due. Ma il desiderio di respirare un'aria più pura e quello di vivere a maggior contatto con la natura e l'ambiente, anche se è inferiore, aumenta percentualmente con la voglia di mare rispetto all’anno 2014.

    Non forniamo altre percentuali in quanto lasciano il tempo che trovano e soprattutto per rispetto di tanti italiani che non potranno andare in vacanza, stante la crisi ormai cronica, ovvero si dovranno accontentare di brevi toccate e fuga al mare, in montagna, o in una piscina gonfiabile in giardino, o in una vasca da bagno in casa. Triste questa ultima soluzione, ma quanti saranno gli italiani, forse a non potersi permettere neanche la vasca o la doccia a dir si voglia, stante la penuria di acqua!?

    Le mete per il mare più gettonate rimangono come ogni anno, la Costiera Amalfitana, la Penisola Sorrentina e le isole del Golfo di Napoli.


    L'odore del mare, che a noi piace chiamare “profumo di mare”, rievoca in tanti di noi ricordi legati alla prima infanzia, ai primi approcci con l’onda con i nostri genitori e forse al nostro primo bacio impregnato di salsedine... al sapore di mare!

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    Last Post by Filippo Foti il 13 July 2015
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  8. Ho bisogno di amore e passione

    Tags
    Storie
    By Harley* il 13 July 2015
    +1   +1   -1    0 Comments   62 Views
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    Un tempo amarsi e rimanere insieme tutta la vita, non solo era possibile, ma rappresentava la norma.


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    Oggi, viviamo invece in tempi difficili ed è diventata una rarità, una scelta per certi aspetti invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista di chi giudica.

    Zygmunt Bauman, sociologo polacco ed uno dei pensatori più influenti al mondo nel suo ultimo libro “Cose che abbiamo in comune”, scrive: “...oggi siamo esposti a mille tentazioni e rimanere fedeli non è più scontato, ma diventa una maniera per sottrarre almeno i sentimenti al dissipamento rapido del consumo.

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    Le emozioni passano i sentimenti vanno coltivati. C'è bisogno di ritrovare sentimenti perduti, ormai mercificati, e chissà, forse, quante cose sarebbero più facilmente realizzabili!”

    L'amore ha bisogno di amore oggi...



    Edited by Filippo Foti - 1/2/2019, 12:32
    Last Post by Harley* il 13 July 2015
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  9. Prof. Cesare Catà: compiti per l’estate? Andate al mare!

    By Filippo Foti il 17 July 2015
    +1   -1    0 Comments   170 Views
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    Cesare Catà: l'estate è una danza, la ricerca del nostro amore ed il mare come tutte le cose meravigliose, mette in subbuglio l'anima. Siate allegri come il sole e indomabili come il mare.


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    L’estate 2015, soprattutto per gli alunni del liceo delle Scienze Umane "Don Bosco" di Fermo, capoluogo della provincia omonima nelle Marche a 6 km dal mare Adriatico, sarà ricordata non come un fardello di compiti con libri da leggere, testi latini da tradurre, problemi aritmetici da risolvere e così via, spesso completati in fretta durante l'ultima settimana di vacanza prima di tornare sui loro banchi di scuola. Banchi dove questi studenti, come tutti gli altri del resto, lasceranno ad altri che verranno dopo la loro giovinezza, gli anni più belli della loro vita spensierata.

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    Cesare Catà, giovane docente filosofia e scienze umane al liceo delle Scienze Umane "Don Bosco" di Fermo, appena 33 anni, di Porto San Giorgio, non ha lasciato per i suoi allievi pagine e pagine di esercizi che poi sarebbero stati effettuati con i moderni sistemi informatici, ma soprattutto con dei suggerimenti che possono essere utili alla loro vita e così potersi godere le vacanze.

    Il prof. Cesare Catà, innamorato dell'Irlanda e dell'insegnamento, ammette di essersi ispirato a John Keating, visionario docente del famoso film “L’attimo fuggente” interpretato da Robin Williams, che incitava i propri studenti a rendere straordinaria la propria vita, ed è del parere che la filosofia si può fare anche nei boschi, sulla riva del mare, sui sentieri di montagna, come anche nei luoghi più frequentati ed amati dai giovani.

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    I ragazzi del liceo Don Bosco, in questi giorni, ovunque saranno, sicuramente applicheranno pedissequamente i suggerimenti del loro prof. E magari qualcuno leggerà della vita del medico naturalista e filosofo Philipp Theophrast Bombast von Hohenheim (Einsiedeln 1493 - Salisburgo 1541), il rappresentante maggiore e più caratteristico del naturalismo tedesco del Rinascimento.
    Scienziato, medico, filosofo ed alchimista del quattrocento ci ha spiegato perché adoriamo stare in riva al mare. “Il luogo dove vi è più energia al mondo è quello dove l’elemento acqua si unisce all’elemento terra. In riva al mare, al Sole, dove anche l’elemento fuoco è presente, l’energia è ancora maggiore. A cui si unisce la forza dell’aria, data dalla brezza del vento”. Insomma la riva del mare come il luogo ...

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    Last Post by Filippo Foti il 17 July 2015
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  10. Le fotografie di animali di Tim Flach

    Tags
    Storie
    By Filippo Foti il 20 July 2015
    +1   -1    0 Comments   406 Views
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    Tutelare, preservare e migliorare il mondo intorno a noi, significa anche conoscere meglio gli animali e non sacrificarli alla ingordigia umana che sta distruggendo molte specie.


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    Le scimmie Cappuccine imitano spesso il comportamento umano. Questa, nella foto, imita l’uomo intento a mandare un possibile SMS!?


    Tim Flach, nato a Londra, Regno Unito, il 16 aprile 1958, è un noto fotografo di animali che ama produrre scatti che nulla hanno a che fare con la classica fotografia naturalistica che predilige osservare gli animali nel loro habitat naturale. E’ molto apprezzato infatti per le sue immagini cosiddette concettuali, frutto di una lungo studio di osservazione e di una ricerca antropomorfica che arriva a riconoscere e ad immortalare le somiglianze tra uomo e l’animale.

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    Tim Flach al “Retina Scottish International Photography Festival” di Edimburgo.



    Un senso di straordinaria intimità ed empatia, che fissano momenti di sentimenti ed atteggiamenti che noi umani attribuiamo spesso solo al nostro mondo.

    Scimmie, elefanti, tigri, pesci, uccelli, galline e serpenti , quanto per citarne alcuni, sono l’oggetto delle sue fotografie che hanno anche lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul delicato problema delle specie in via di estinzione.

    Autore di interessanti libri che commentano le sue foto straordinarie, attualmente espone una serie di ritratti di animali e non solo al “Retina Scottish International Photography Festival” di Edimburgo.

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    Una tigre del Bengala, bianca come la neve, il cui sguardo penetra tanto, in chi lo osserva la foto, da obbligarlo a stare indietro.


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    Due Bonobo, in un tipico atteggiamento umano. La specie è originaria del bacino del Congo nell’Africa centrale.


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    L’eleganza di un grande gufo grigio.



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    Un gruppo di Husky siberiani.


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    Un axolotl (Ambystoma...

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    Last Post by Filippo Foti il 20 July 2015
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