PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Il "Miglio d'oro" partenopeo contaminato dall'amianto

    By Filippo Foti il 1 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   32 Views
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    Posta sotto sequestro dalla Guardia Costiera una discarica abusiva di amianto ubicata sulla spiaggia denominata "Miglio d'oro".


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    Il "Miglio d'oro".

    Il Miglio d'oro, un tempo chiamato strada regia delle Calabrie, è il tratto costiero di fronte al quale insiste la strada ad andamento rettilineo tra i Comuni di Ercolano e Torre del Greco che, secondo l’unità di misura della provincia di Napoli risalente alla prima metà del Settecento, misurava proprio un miglio.

    Il miglio nel settecento fu definito “d'oro” per i giardini ricchi di alberi da frutta ed agrumi, oltre alla presenza di ville vesuviane e di un paesaggio mozzafiato.

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    Ebbene, secondo quanto si legge nella sezione “Marina Militare - Gli aggiornamenti in tempo reale dai Comandi territoriali”, una discarica abusiva di amianto ubicata proprio su questa spiaggia, ha attirato l'attenzione della Guardia Costiera che l’ha posta sotto sequestro.

    E’ noto che la respirazione di fibre di amianto può causare seri problemi di salute, tra cui il cancro del polmone ed il mesotelioma pleurico maligno, una forma tumorale molto aggressiva che origina dal mesotelio, la sottile membrana che riveste e protegge i polmoni. Anche se tali malattie in genere si sviluppano dopo lunga esposizione, l'amianto deve essere smaltito secondo le norme vigenti, ovvero deve essere portato esclusivamente in discariche autorizzate.



    Ecco l’articolo del 21.10.2015: Guardia Costiera sequestra discarica di amianto sulla spiaggia.

    Nell'ambito delle operazioni di monitoraggio e controllo ambientale lungo il tratto costiero compreso tra i Comuni di Torre del Greco, Portici ed Ercolano denominato "Miglio d'Oro", lo scorso 17 ottobre la Guardia Costiera di Torre del Greco, congiuntamente agli uomini del Comando di Polizia Municipale, con il supporto del personale tecnico del Comune, hanno posto sotto sequestro una discarica abusiva realizzata su una spiaggia libera a confine con il Comune di Ercolano.

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    La discarica scoperta dalla Guardia Costiera



    Sull'arenile ...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Nov. 2015
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  2. La Terra malata non è infinita

    Tags
    Natura
    By Filippo Foti il 1 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   542 Views
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    La Terra è limitata. Nella sua capacità di assorbire gli scarichi e le emissioni distruttive, nel fornire cibo ed energia, di prendersi cura di quantità crescenti di persone e ci stiamo velocemente avvicinando alla sua fine.

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    Henry Way Kendall, nato a Boston, il 9 dicembre 1926 e scomparso il 15 febbraio 1999 è stato un fisico che, insieme a Richard Edward Taylor e Jerome Friedman, ha vinto il premio Nobel per la fisica nel 1990; poi scomparso tragicamente in seguito ad un incidente occorsogli durante una esplorazione delle grotte sottomarine di “Wakulla Springs State Park” in Florida.

    Nel novembre del 1992, unitamente a circa 1.700 scienziati più importanti del mondo, tra cui la maggior parte dei premi Nobel nelle scienze, Kendall, ex presidente del consiglio di amministrazione dell'University Campus Suffolk (UCS) Regno Unito, pubblicò l'appello che segue.

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    Wakulla Springs State Park

    Gli esseri umani ed il mondo naturale sono in rotta di collisione. Le attività umane infliggono danni duri e spesso irreversibili all'ambiente ed alle sue risorse indispensabili. Se non sono monitorate e poste sotto controllo, molte delle nostre attuali pratiche mettono a serio rischio il futuro che vogliamo per l’umanità, il regno vegetale ed animale, e possono così alterare il mondo vivente che non sarà più in grado di sostenere la vita nel modo che conosciamo. Cambiamenti fondamentali sono urgenti se vogliamo evitare la collisione a cui porterà la nostra rotta attuale.

    L’ambiente sta soffrendo uno stress particolarmente delicato. L’impoverimento dell’ozono stratosferico, (cosiddetto strato di ozono “buono”, n.d.r.), ci minaccia con maggiori radiazioni ultraviolette sulla superficie della Terra, che possono essere dannose o letali per molte forme di vita. L’inquinamento dell’aria al livello del suolo e le piogge acide stanno già causando diffusi danni agli esseri umani, alle foreste ed all’agricoltura.

    Lo sfruttamento scellerato delle acque sotterranee che non sono inesauribili minaccia la produzione alimentare e altri sistemi essenziali per l’uomo. Le forti richieste delle acque di superficie sul Pianeta hanno portato a serie carenze in 80 Paesi, corrispondenti al 40% della popolazione mondiale. L’inquinamento dei fiumi, dei laghi e delle acque sotterranee limita ult...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Nov. 2015
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  3. Profumo di Mare 2 Novembre

    AvatarBy Fatina-Gioia il 2 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   13 Views
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    Grazie alla vita
    che mi ha dato
    tanto
    mi ha dato il mare
    azzurro e profondo
    e quando mi ci specchio
    affondo nella sua azzurrità
    (Pat)


    Attached Image
    thank you

    Last Post by Fatina-Gioia il 2 Nov. 2015
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  4. Per pulire il mare la scienza copia la Natura.

    By Filippo Foti il 5 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   75 Views
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    Ancora una volta, la natura dimostra di essere una fonte di ispirazione per gli scienziati. L’effetto loto e le sue applicazioni moderne anche per pulire la petrolmonnezza dopo grandi catastrofi petrolifere.


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    Quando il botanico tedesco Willhelm Barthlott dell’Università di Bonn, nel 1997, pubblicò i dati delle sue ricerche sulle foglie dei fiori di loto (Nelumbo nucifera), la scoperta di questo effetto, diede il via alla progettazione di diversi nano materiali biomimetici, ovvero di materiali idrofobi.

    (Nelumbo nucifera), è una pianta acquatica originaria dell'Asia e dell'Australia, appartenente alla famiglia delle Nelumbonaceae, e proprio Barthlott, esaminando le sue foglie che apparivano sempre asciutte sotto un microscopio elettronico a scansione, notò che, apparentemente lisce, avevano dei microscopici dossi costituiti da nano-cristalli cerosi (Nano-ruvidi), che gli conferivano una struttura porosa tale da renderle idrorepellenti.

    Quando infatti le gocce d'acqua cadono sulla foglia di loto, toccando la superficie in due punti di questi microscopici "dossi", è sufficiente una lieve inclinazione che consente alle gocce d'acqua presenti sulla foglia di rotolare via sotto il loro stesso peso.

    Dalla scoperta di Barthlott, diversi ricercatori hanno adattato altri materiali, di per sé già idrofobi, per renderli, attraverso un processo complesso, super-idrofobici.

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    Willhelm Barthlott


    La notizia, già pubblicata con dovizia di particolari scientifici online da Scientific Report, in due occasioni (il 23 Febbraio ed il 03 Marzo 2015), mette in evidenza le applicazioni su larga scala in diversi settori ed anche la possibilità di essere sfruttata per pulire la petrolmonnezza dopo grandi catastrofi petrolifere.

    A distanza di oltre 5 anni dal disastro della Deepwater Horizon, (17 aprile 2015), i ricercatori dell'Ohio State, guidati dal direttore di “Nanoprobe Laboratory for Bio- and Nanotechnology and Biomimetics at THE Ohio State University, Bharat Bhushan, hanno presentato una nuova tecnologia che potrebbe cambiare in futuro il nostro modo di ripulire le fuoriuscite di petrolio.

    Il lavoro, in parte, è stato ispirato appunto dalle foglie di loto, le cui superfici irregolari respingono naturalmente l'acqua, ma non l'olio. Per creare un rivestimento che facesse il contrario, Bharat Bhushan, Philip Brown e Dave Maharaj, hanno scelto di fare incorporare ad una superficie irregolare un polimero sottilissimo composto da nanoparticelle di silicio, che oltre a fungere da collante hanno permes...

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    Last Post by Filippo Foti il 5 Nov. 2015
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  5. Bufale, Photoshop o verità inconfutabili? Giudicate voi!

    By Filippo Foti il 6 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   57 Views
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    La Natura, pur trasformandosi, da sempre, riesce a vincere la sua battaglia contro l’uomo.
    Speriamo lo farà ancora per tanto tempo.



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    Quando si parla delle nostre radici, di cui quasi tutti noi ne andiamo fieri a prescindere del nostro vissuto ancestrale, non facciamo altro che parafrasare le radici degli alberi e la loro importanza per la vita di tutti gli esseri viventi e per il resto del pianeta apparentemente inanimato.

    Gli alberi sono predicatori assidui…uomini forti e solitari, come Beethoven, come Nietzsche…non predicano dottrine, predicano la legge primigenia della Vita. (Herman Hesse).


    Gli alberi non tradiscono, non odiano, irradiano solo felicità ed amore. Ecco perché l’uomo stando vicino agli alberi, avverte una corrente positiva e rigeneratrice. (Romano Battaglia).

    Diventa sempre più difficile per la natura resistere all’impatto violento ed irriverente che spesso riceve dall’uomo, quando oltre a sfruttarla, dovrebbe vivere in armonia con essa, proteggerla e farsi da Lei proteggerci.

    Le radici che hanno la meglio su tutto ciò che incontrano nella e sulla loro strada, magari da secoli, sembrano un monito per l’uomo per frenarlo negli eccessi dell’antropizzazione, anche se a volte le loro radici nulla possono in caso di eventi climatici estremi.

    Jamie Sams
    Jamie Sams

    Jamie Sams, scrittrice nativa americana (Cherokee Seneca) che appartiene al Clan del Lupo, da anni si prodiga per far rivivere la bellezza degli antichi insegnamenti.

    Secondo Jamie Sams, che si fa interprete del pensiero della cultura dei Cherokee, gli alberi sono chiamati “Popolo in Piedi” e sono considerati esseri viventi alla stessa stregua dell’essere umano, oltre ad essere venerati in quanto vengono considerati sacri, così come tutto ciò che ha creato il “Grande Spirito” l’essere supremo degli indiani d'America.

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    "Essi non se ne vanno in giro come gli esseri umani, ma possiedono l’energia della Terra e del Cielo. Le radici degli alberi raggiungono in profondità la nostra Madre Terra e i loro rami si protendono alti verso la luce, trasformando quell’energia in forza creativa e preghiera".

    I Cherokee, ovvero poche centinaia di migliaia di tribù d'indiani nordamericani, assieme ai Navajo, inseg...

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    Last Post by Filippo Foti il 6 Nov. 2015
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  6. Bufale, Photoshop o verità inconfutabili? Giudicate voi!

    By Filippo Foti il 7 Nov. 2015
    +1   -1    1 Comments   93 Views
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    La Natura, pur trasformandosi, da sempre, riesce a vincere la sua battaglia contro l’uomo.
    Speriamo lo farà ancora per tanto tempo.



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    Quando si parla delle nostre radici, di cui quasi tutti noi ne andiamo fieri a prescindere del nostro vissuto ancestrale, non facciamo altro che parafrasare le radici degli alberi e la loro importanza per la vita di tutti gli esseri viventi e per il resto del pianeta apparentemente inanimato.

    Gli alberi sono predicatori assidui…uomini forti e solitari, come Beethoven, come Nietzsche…non predicano dottrine, predicano la legge primigenia della Vita. (Herman Hesse).


    Gli alberi non tradiscono, non odiano, irradiano solo felicità ed amore. Ecco perché l’uomo stando vicino agli alberi, avverte una corrente positiva e rigeneratrice. (Romano Battaglia).

    Diventa sempre più difficile per la natura resistere all’impatto violento ed irriverente che spesso riceve dall’uomo, quando oltre a sfruttarla, dovrebbe vivere in armonia con essa, proteggerla e farsi da Lei proteggerci.

    Le radici che hanno la meglio su tutto ciò che incontrano nella e sulla loro strada, magari da secoli, sembrano un monito per l’uomo per frenarlo negli eccessi dell’antropizzazione, anche se a volte le loro radici nulla possono in caso di eventi climatici estremi.

    Jamie_Sams
    Jamie Sams

    Jamie Sams, scrittrice nativa americana (Cherokee Seneca) che appartiene al Clan del Lupo, da anni si prodiga per far rivivere la bellezza degli antichi insegnamenti.

    Secondo Jamie Sams, che si fa interprete del pensiero della cultura dei Cherokee, gli alberi sono chiamati “Popolo in Piedi” e sono considerati esseri viventi alla stessa stregua dell’essere umano, oltre ad essere venerati in quanto vengono considerati sacri, così come tutto ciò che ha creato il “Grande Spirito” l’essere supremo degli indiani d'America.

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    "Essi non se ne vanno in giro come gli esseri umani, ma possiedono l’energia della Terra e del Cielo. Le radici degli alberi raggiungono in profondità la nostra Madre Terra e i loro rami si protendono alti verso la luce, trasformando quell’energia in forza creativa e preghiera".

    I Cherokee, ovvero poche centinaia di migliaia di tribù d'indiani nordamericani, assieme ai Navajo, inseg...

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    Last Post by guidallacasa il 8 Nov. 2015
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  7. Ponte sullo Stretto: Molto meglio Antonio Albanese comico e non illusionista.

    Tags
    Mare a 360°
    Storie
    By Filippo Foti il 9 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   448 Views
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    Cetto La Qualunque come vede il ponte sullo stretto: “...un ponte di pilu, con otto corsie di pilu ...! “ Leggasi una delle opere più discusse ed ancora discutibili in Italia.


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    Torneremo su “Cetto La Qualunque” a fine post.

    Alla fine di questa stagione estiva, che sembra protrarsi in modo increscioso, (vedi cambiamenti climatici), il ministro dell'Interno Alfano ha annunciato un ddl sul ponte, una delle opere più discusse ed ancora discutibili in Italia. Alfano ha infatti dichiarato: "Non vediamo perché non se ne debba parlare più".

    In questi giorni, nel commentare la mancanza dell'acqua a Messina e con le autorità locali che non riuscivano a risolvere il problema, il presidente del Consiglio Matteo Renzi, non sappiamo se sia stata una promessa fatta a Berlusconi o semplicemente una tendenza ad emularne le gesta, è tornato sull’argomento, suscitando più critiche che consensi.

    Anche il sindaco della città siciliana, Renato Accorinti, ha definito il ponte sullo Stretto un’opera “inutile, devastante e costosa”, che lo fa inorridire. “Lo stretto di Messina è un patrimonio dell’umanità, ha dichiarato recentemente il sindaco, abbiamo tutte le potenzialità di un territorio bello e meraviglioso, ma quando i turisti vengono qui spostarsi è un disastro. E non è certo colpa nostra. Le opere come le autostrade, gli acquedotti, le ferrovie sono responsabilità dei governi, non dei Comuni o delle Regioni. A noi non ci hanno dato le cose essenziali per vivere”.

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    Renato Accorinti

    Ancora Renzi: “Investiamo due miliardi nei prossimi cinque anni in Sicilia per le strade e le ferrovie e poi faremo anche il ponte, portando l'alta velocità finalmente anche in Sicilia ed investendo su Reggio Calabria, che è una città chiave per il Sud”.

    Un breve amarcord.

    Discusso con rinnovato vigore negli anni sessanta, con diversi progetti di ponti, è stato considerato anche un tunnel, e gli impatti sociali, ambientali ed economici anche oggetto di accesi dibattiti, il 17 ottobre 2005 il progetto sembrava avere eliminato alcuni dei suoi ultimi ostacoli che erano rimasti con l'annuncio della gara vincente da parte della società italiana di costruzioni che avrebbe dovuto a lavorare sul progetto nell’anno successivo, prevedendo di terminare la costruzione del più grande ponte del mondo entro il 2012, anno i...

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    Last Post by Filippo Foti il 9 Nov. 2015
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  8. L'importanza della conferenza sul clima di Parigi 2015

    By Filippo Foti il 12 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   95 Views
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    Sei anni dopo il fallimento della Conferenza sul clima di Copenhagen, la prossima che si terrà a Parigi - (COP21) - sarà l'ultima occasione per un nuovo trattato sul clima per sostituire il protocollo di Kyoto.



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    I paesi che parteciperanno alla COP21 sui cambiamenti climatici che si riunirà a Parigi dal 30 novembre all'11 dicembre 2015, sono in tutto 195 qualcosa come 50.000 persone e 25.000 delegati ufficiali.

    Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che dall’otto al dieci novembre ha partecipato a Parigi ad un vertice interlocutorio pre-Cop21 per fare il punto sugli obiettivi da discutere alla Conferenza internazionale sul clima in programma a dicembre, al suo ritorno in Italia ha dichiarato che ogni Paese dovrà partecipare al prossimo summit con l’obiettivo di salvare il Pianeta, un problema di tutti i cittadini di Madre Terra.

    “Abbiamo firmato un accordo tra tutti i 28 Paesi europei che impone la riduzione di CO2 entro il 2030 di almeno il 40%, ha precisato Galletti. Quindi, indipendentemente da quello che capiterà a Parigi, noi l’obiettivo lo abbiamo già fissato e andremo alla COP21, sia come Paese che come UE chiedendo a tutti gli altri Stati di impegnarsi almeno quanto ci siamo impegnati noi”.

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    Gian Luca Galletti

    Contro i peggiori impatti dei cambiamenti climatici, occorre dunque una cooperazione di tutta la comunità internazionale per una concreta azione per il clima, essenziale per mantenere l'aumento della temperatura media globale entro i 2° C gradi. Le aree di intervento sono tante e tutte importanti in quanto connesse tra loro, come agricoltura, foreste, trasporti, energie rinnovabili, accesso ed efficienza energetica, resilienza, finanziamenti ai privati, alle imprese, innovazione, ecc.

    Tutti i paesi che parteciperanno ai prossimi lavori, già da diverso tempo, stanno cercando di mettere a punto le proprie strategie e si auspica che ci mettano anche tanta buona volontà per scongiurare gli effetti disastrosi del cambiamento climatico.

    C’è da dire che, recentemente, l’Ong Corporate Accountability International ha promosso una petizione per chiedere di escludere le grandi aziende inquinatrici dai negoziati sul clima, evitando di produrre scienza spazzatura per mettere in dubbio lo schiacciante consenso scientifico intorno al cambiamento climatico. Nella petizione, si legge, tra l’altro: “[…] Questi inquinatori si stanno posizionando come la soluzione ai problemi devastanti che guidano e che stanno minando attivamente i trattati sul clima. Occo...

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    Last Post by Filippo Foti il 12 Nov. 2015
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  9. Profumo di Mare... Con la Francia... contro il terrorismo

    AvatarBy Fatina-Gioia il 15 Nov. 2015
    +1   -1    1 Comments   25 Views
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    Contro ogni tipo di terrorismo
    No nel nome della religione.... perchè solo gli integralisti (di ogni religione) usano la coercizione e le armi per farsi ragione e per imporre il loro solo punto di vista.



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    Last Post by guidallacasa il 20 Nov. 2015
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  10. I grandi predatori ed il cambiamento climatico.

    By Filippo Foti il 15 Nov. 2015
    +1   -1    0 Comments   54 Views
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    La capacità di caccia degli squali sarà distrutta sotto il cambiamento climatico. Una notizia apparentemente di poco conto, ma così non è a causa degli effetti a cascata attraverso interi ecosistemi. Il futuro dei nostri oceani ha profonde conseguenze per il nostro modo di vita attuale.


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    L’università australiana di Adelaide ha pubblicato un recente studio dove si pone in rilievo che la capacità degli squali di crescere e cacciare sarà drammaticamente influenzata da un aumento dei livelli di CO2 e dalle temperature più calde degli oceani previste per la fine del secolo.

    Pubblicato venerdì scorso 13 novembre 2015 sulla rivista “Scientific Reports”, gli ecologi marini presso l'Università di Adelaide, nel loro rapporto dimostrano che le acque più calde e l'acidificazione degli oceani avrà importanti effetti negativi sulla capacità degli squali di soddisfare le loro esigenze vitali, con i probabili effetti a cascata attraverso interi ecosistemi.

    Gli esperimenti di laboratorio, che studiano gli squali di Port Jackson (Heterodontus portusjacksoni), hanno evidenziato che, anche se lo sviluppo embrionale è stato più veloce a temperature elevate, la combinazione di acqua calda e di alta CO2 hanno aumentato il loro fabbisogno energetico, hanno ridotto l'efficienza metabolica e rimosso la loro capacità di localizzare il cibo attraverso l'olfatto.

    Dal momento che l'olfatto è un meccanismo essenziale della strategia di foraggiamento di molte specie, qualsiasi interruzione di questo meccanismo a causa di un aumento di CO2 potrebbe lasciare gli animali a rischio di malnutrizione e predazione, con la crescita, in definitiva, ridotta e rischio per la sopravvivenza. Questi effetti hanno portato ad una notevole riduzione dei tassi di crescita degli squali.


    "In acque più calde, gli squali hanno più fame, ma con un aumento di CO2 non saranno più in grado di trovare il loro cibo", dice il leader dello studio Ivan Nagelkerken, professore Associato presso l’Australian Research Council (ARC).
    "Con una ridotta capacità di cacciare, gli squali non saranno più in grado di esercitare lo stesso controllo dall’alto in basso sulla rete trofica marina, che è essenziale per il sano mantenimento degli ecosistemi oceanici, aggiunge Nagelkerken".

    L’ecologista marino professor Sean O'Connell, in questo studio, dice che i risultati della ricerca forniscono un forte sostegno per l’invito ad evitare la pesca ecce...

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    Last Post by Filippo Foti il 15 Nov. 2015
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