PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Piombo antropogenico ancora presente nei mari europei

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 3 April 2018
    +1   -1    0 Comments   66 Views
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    Misurata, dopo anni dall'eliminazione graduale del combustibile con piombo, l'entità della sostanza tossica disciolta nei mari europei. Risultato parzialmente soddisfacente.


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    Per molti decenni il piombo (Pb), a causa delle attività umane, è stato rilasciato continuamente nell'atmosfera, come la combustione di carburante con piombo aggiunto. I ricercatori sono stati in grado di dimostrare che negli ultimi decenni, nei mari europei, a seguito dell'eliminazione graduale della benzina con piombo, si è registrata una sensibile riduzione delle concentrazioni della sostanza tossica. Tuttavia, l'eredità dello storico inquinamento globale è però ancora evidente.

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    Concentrazioni di Pb disciolto (moli di soluto per litro) nella regione del versante del Mar Celtico. Concentrazioni potenziate visibili
    nelle acque superficiali dagli input atmosferici, e a circa 1000 m (dalle masse d’acqua originarie del Mediterraneo).
    Credito: GEOMAR. Adapted image:profumodimare forum.



    Il piombo è uno dei pochi elementi per i quali l'impatto dell'attività umana sull'ambiente marino è chiaramente evidente. Non ha funzione biologica ed è tossico per gli esseri umani e gli organismi marini. La perturbazione antropogenica risale alla metà del diciannovesimo secolo, con la combustione di carbone e di benzina con piombo che serve come principale fonte di Pb nell'atmosfera. Il Pb antropogenico viene trasportato nell'atmosfera per lunghe distanze e depositato in aree remote, con conseguente aumento delle concentrazioni sulla superficie degli oceani maggiore di 190 pmol kg-1. Così è stato durante il picco delle emissioni di Pb dal 1970 al 1980. Questi sono circa 100 volte più alti dei livelli naturali dei fondali.

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    Last Post by Filippo Foti il 3 April 2018
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  2. Ci sarà vita su altri Pianeti? E' probabile!
    Natura

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    Natura
    By Filippo Foti il 4 April 2018
    +1   -1    0 Comments   196 Views
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    La temperatura stabile della Terra da quando si è formata suggerisce che su altri pianeti ci può essere vita.


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    Quando ebbe inizio la storia della Terra quattro miliardi e 567 milioni di anni fa, nell’universo infinito, le temperature hanno spaziato da una superficie coperta di ghiaccio a un pianeta molto caldo che non ha potuto supportare la maggior parte delle forme di vita di oggi. Appena qualche giorno fa, nuove simulazioni al computer mostrano temperature medie abbastanza moderate e un pH dell'oceano più stabile; il che aiuta a spiegare come la vita si è evoluta da noi, e potrebbe emergere su altri pianeti.

    Lo studio limita significativamente la possibile temperatura della Terra appena formata compresa da 0° a 50 gradi Celsius. Inoltre, il pH (la scala di misura dell'acidità) dell'oceano è rimasto piuttosto moderato, passando gradualmente da un valore iniziale di circa 6,6 leggermente acido, al valore di 7,0 neutro, con l’acqua marina leggermente alcalina di oggi di circa 8,1, indispensabile parametro per la fotosintesi clorofilliana.

    Le teorie sui primi tempi della storia del nostro pianeta variano selvaggiamente. Alcuni studi hanno dipinto l'immagine della Terra come una palla di neve, quando gran parte della sua superficie era congelata. Altre teorie hanno incluso periodi che sarebbero stati inospitali, per l’eccesso di calore, per consentire la sopravvivenza della maggior parte delle forme di vita attuali. Sta di fatto che una nuova ricerca dell'Università di Washington (UW) suggerisce un inizio più mite per il nostro Pianeta.

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    Un'analisi della temperatura attraverso la storia della Terra, pubblicata recentemente negli atti della rivista scientifica statunitense “National Academy of Sciences”, supporta temperature medie più moderate durante i miliardi di anni in cui la vita è emersa lentamente.

    "Le idee sul primo ambiente terrestre vanno generalmente, da un mondo molto caldo, a uno bloccato in un'era glaciale permanente; da un mondo con oceani acidi a uno con acqua di mare così alcalina che potrebbe pungere i tuoi occhi", ha detto David Catling, professore di Scienze della Terra e dello Spazio nella Università di Washington (UW). "Queste simulazioni mostrano che il nostro primo mondo aveva la stessa temperatura media di oggi e un pH dell'acqua di mare rientrante all’incirca nell'unità di neutro".

    Precedenti studi di ricerca hanno posto temperature medie durante l'era Archeana, il più antico periodo del quale si abbia conoscenza (da 4 a 2,5 miliardi di anni fa) apparentemente carente di ossigeno libero, a partire da meno 25 gradi Celsius. Altre stime, basate su diverse interpretazioni delle prove, hanno posto temperature medie fino a 85 gradi Celsius, in base alle quali solo i microbi "amanti" del calore e che ora esistono nelle sorgenti termali, potrebbero sopravvivere. I nuovi risultati mettono la gamma esterna di temperature possibili da 0 a 50 C°.

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    Rappresentazione dell'Era Archeana.


    ERA ARCHEANA

    Fu durante l'era Archeana, (inizio 3,8 miliardi di anni fa e fine 2,5 miliardi di anni fa), che la vita sorse per la prima volta sulla Terra. In quel momento non c'erano continenti, solo piccole isole in un oceano poco profondo. C'era una grande quantità di anidride carbonica nell'atmosfera, ma poiché il sole era allora molto più debole, l'effetto combinato non ha portato la temperatura della Terra all'estremo. Tali livelli di anidride carbonica per la maggior parte degli animali, oggi sarebbero tossici così come i bassi livelli di ossigeno.

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    Last Post by Filippo Foti il 4 April 2018
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  3. Pericoli radiazioni ionizzanti: c’è chi dice forse sì (la scienza) e chi no, i giovani!

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    Natura
    By Filippo Foti il 8 April 2018
    +1   -1    0 Comments   167 Views
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    Recenti studi dimostrano che le continue esposizioni alle radiazioni ionizzanti, tipo forno a microonde, ad antenne per la telefonia mobile, a campi magnetici generati dalle linee ad alta tensione, insomma a molti campi elettromagnetici, possono essere molto dannosi alla salute dell’uomo.


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    In un mondo che non ci vuole più … ha scritto il “poeta”…

    Un recente comunicato stampa rilasciato dalla “National Institute of Environmental Health Sciences” (NIEHS), ovvero l’Istituto Nazionale di Scienze della Salute Ambientale degli Stati Uniti che studia come l'ambiente in cui viviamo influenza lo sviluppo e la progressione della malattia umana, si è apertamente dichiarato molto preoccupato per i risultati della ricerca condotta sui danni procurati agli esseri viventi a causa dell’elevata esposizione alle radiazioni a radiofrequenza e a quant’altro di conosciuto per via del “progresso tecnologico” umano.

    Sebbene alcuni esami sono stati condotti sui roditori, e quindi sono necessari riscontri sull'uomo, sembra accertato per ora che di questi insulti tecnologici a farne le spese sono piccoli animali di laboratorio. Nei roditori, ad esempio, livelli di esposizione utilizzati negli studi sono stati uguali e superiori al livello massimo consentito per l'esposizione locale ai tessuti nelle emissioni dei cellulari di oggi. I telefoni cellulari emettono solitamente bassi livelli di radiazioni rispetto al livello massimo consentito.

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    La ricerca indica anche aumenti statisticamente significativi nel numero di ratti e topi con tumori trovati in altri organi a uno o più dei livelli di esposizione studiati, tra cui: cervello, ghiandola prostatica, ghiandola pituitaria (ipofisi), ghiandola surrenale, fegato e pancreas. Tuttavia, i ricercatori hanno determinato che si tratta di risultati equivoci, il che significa che non è chiaro se uno qualsiasi di questi aumenti del tumore sia correlato alle radiazioni a radiofrequenza.

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    "I livelli e la durata dell'esposizione alle radiazioni a radiofrequenza sono stati molto più grandi di quelli che le persone sperimentano anche con il più alto livello di utilizzo del telefono cellulare e hanno esposto l'intero corpo dei roditori, quindi questi risultati non dovrebbero essere comparati direttamente all'utilizzo del telefono cellulare umano" ha detto lo scienziato del National Institute of Environmental Health Sciences. John Bucher John Bucher. "Prendiamo atto, tuttavia, che i tumori che abbiamo visto in questi studi sono simili ai tumori precedentemente riportati in alcuni s...

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    Last Post by Filippo Foti il 8 April 2018
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  4. Gioventù bruciata non è solo un mito degli anni '60

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    Natura
    By Filippo Foti il 9 April 2018
    +1   -1    1 Comments   61 Views
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    La scienza sostiene che le radiazioni ionizzanti sono una "brutta bestia" per chi soprattutto si espone pesantemente a questo dannoso e letale ludibrio


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    Le radiazioni ionizzanti, sono flusso di energia sotto forma di particelle atomiche e subatomiche o onde elettromagnetiche che sono in grado di liberare elettroni da un atomo, facendo sì che l'atomo si carichi (o si ionizzi). Le radiazioni ionizzanti includono la parte più energetica dello spettro elettromagnetico (raggi X e raggi gamma) e particelle subatomiche, come elettroni, neutroni e particelle alfa (nuclei di elio comprendenti ciascuno due protoni e due neutroni).

    Attraverso lo spostamento degli elettroni (ionizzazione), le radiazioni ionizzanti distruggono efficacemente i legami molecolari. Negli organismi viventi, tale interruzione può causare danni estesi alle cellule e al loro materiale genetico. Un tipo caratteristico di danno al DNA prodotto dalle radiazioni ionizzanti, anche da una singola traccia di radiazione attraverso una cellula, comporta lesioni multiple a distanza ravvicinata che compromettono i meccanismi di riparazione del DNA cellulare. Sebbene la maggior parte delle cellule che sostengono tale danno indotto dalle radiazioni può essere eliminata dalle vie di risposta al danno, alcune cellule sono in grado di sfuggire a questi percorsi, propagandosi e alla fine subendo una trasformazione maligna, un passaggio cruciale nello sviluppo del cancro.

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    Last Post by Enrico F. Amoroso il 9 April 2018
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  5. Osservando la Natura ci accorgiamo anche di come passano i nostri anni.

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    Natura
    By Filippo Foti il 13 April 2018
    +1   -1    1 Comments   272 Views
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    Sei mai stato colpito dalla bellezza di un paesaggio al tramonto? O hai intravisto un animale raro nel suo stato naturale? Queste visioni hanno una atemporalità unica che nutre la nostra più antica anima umana, che c'è in ognuno di noi, ad un livello profondo.


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    Osservo il crescere di piante, i mari quieti,
    e penso agli anni passati e presenti,
    e di come trascorrono inesorabilmente.

    Certo è bello notare il susseguirsi di piante nell'orto,
    del prato che cambia con l'incedere delle stagioni;
    sì è bello vivere immersi nella Natura,
    e assaporare i doni dell'età che cresce.

    Finché ci sarai tu Natura, esisterà l'uomo,
    anche se io non ci sarò più.

    Filippo Foti: © Copyright 2018



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    Per alcune persone questi momenti sono piuttosto rari, ma non è necessario essere sintonizzati sulla magia della natura. Ci sono molte cose che che si possono fare per rendere questi eventi più comuni nella nostra vita. Tutto inizia con come scegliamo di impegnaci con il mondo intorno a noi. L'opportunità è lì per noi ogni giorno per aprire gli occhi, le orecchie e testimoniare il mondo della Natura. Questo può portare un flusso infinito di bellezza e gioia nella mostra vita.

    PERCHE' PASSARE IL TEMPO A OSSERVARE LA NATURA?

    Nel nostro mondo frenetico con sempre più immersi nella tecnologia e nei computer ci si potrebbe chiedere: "perché dovrei perdere tempo per la natura? Il fatto è che la gente ha bisogno di connessione con la natura ora più che mai. C'è attualmente un crescente deficit di Natura nel nostro mondo. Le persone passano sempre più tempo all'interno dei muri di cemento. Stiamo diventando sempre più disconnessi dai nostri sensi umani fondamentali e dalla magia del mondo naturale.

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    Last Post by Eni il 16 April 2018
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  6. Acqua: senza di essa non c'è vita sulla Terra.

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    Natura
    By Filippo Foti il 27 April 2018
    +1   -1    0 Comments   46 Views
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    Il mondo sarà in grado di fornire cibo sano e nutriente all'umanità? E dalla produzione agricola riuscirà a fornire beni a una popolazione che entro il 2050 raggiungerà oltre nove miliardi, sostenendo e rigenerando ecosistemi e risorse naturali?


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    ANZITUTTO L' ACCESSO AL BENE PRIMARIO: L' ACQUA!

    L'accesso all'acqua è un diritto umano fondamentale e una sfida cruciale per lo sviluppo sostenibile. Mentre le richieste per l'acqua continuano ad aumentare (attraverso l'uso che se ne fa in agricoltura, nelle famiglie, per soddisfare il bisogno di energia nelle città, ecc.), gli effetti del cambiamento climatico stanno esacerbando le sfide associate alla qualità e alla disponibilità dell'acqua. Questa situazione crea nuovi rischi per le imprese, i governi, le comunità e l'ambiente.

    Non è un paradosso se diciamo che, anche se ci sono molte bocche da sfamare, specialmente se si considerano le grandi questioni di fame che oggi affronta il mondo, la buona notizia è che al momento produciamo già abbastanza cibo per molte persone. Il problema è cercare di capire come distribuirlo mentre si mantiene ancora fresco. Alcuni credono però che la soluzione risieda nel produrre semplicemente più cibo.

    Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Bioscience suggerisce che la produzione alimentare complessiva dovrà aumentare del 25-70% da qui al 2050. Ma, e se dicessimo che c'è già abbastanza cibo nelle fattorie per nutrire 10 miliardi di persone? Sì, abbastanza cibo per oltre 2,5 miliardi di esseri umani, più di quanti ne esistano attualmente. Ci credereste?

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    Last Post by Filippo Foti il 27 April 2018
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  7. Trasformazione forum in blog

    By Filippo Foti il 27 April 2018
    +1   -1    0 Comments   22 Views
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    Ci scusiamo con i visitatori e gli utenti se troveranno qualche difficoltà nelle ricerche in Home Page. Grazie



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    Last Post by Filippo Foti il 27 April 2018
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  8. Storie di mare tra le più belle.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 29 April 2018
    +1   -1    2 Comments   540 Views
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    Il viaggio in mare è sinonimo di avventura. Certo, nella vita reale l'ultima cosa che la maggior parte di noi vuole fare quando viaggiamo via mare è l'avventura.


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    Vogliamo un viaggio tranquillo, regolare, un buon libro e non bagnarci i piedi. Non è che, ovviamente, vogliamo che il nostro andare per mare sia noioso. È solo che l'avventura funziona meglio per la maggior parte di noi come storia piuttosto che come esperienza. Quindi ecco alcune storie di avventura marittima davvero grandiose.

    Moby-Dick, di Herman Melville (1851): Nessuna lista di avventure in mare sarebbe completa senza il racconto di Melville. È un romanzo che spesso la gente spera, un giorno, di riuscire a leggere. Dovresti immergerti subito: non solo per la sua splendida, lacerante conclusione, quando la caccia alla Grande Balena Bianca raggiunge il suo culmine, ma per i molti passaggi che ricreano brillantemente l'esperienza vissuta da un membro dell'equipaggio su una baleniera. C'è una ragione per cui Moby-Dick è un classico della letteratura mondiale, lo sai!?

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    The Old Man and the Sea (Il vecchio e il mare), di Ernest Hemingway (1952): Ad alcuni fan di Hemingway non piace molto questa piccola e intensa storia di un vecchio pescatore cubano da solo sull'oceano che lotta per molti giorni con il gigante Marlin. Ma il mare come tema porta qualcosa di nuovo intenso e chiaro da Hemingway come scrittore; e questa storia usa il mare per dire cose semplici e potenti sulla vita, la morte e il bisogno di portare avanti la lotta.

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    The Rime of the Ancient Mariner (La ballata del vecchio marinaio) (1798) di Samuel Taylor Coleridge: Questa fantasia marina gotica racchiude in sé tutta la magia e il mistero più straordinariamente bizzarri di tutta la letteratura: l'uccisione da parte del marinaio dell'albatros, la morte di tutti i suoi compagni, la misteriosa forza sottomarina che spinge la sua nave, la vita in vita. superficie oceanica brulicante di serpenti.

    Nondimeno, forse paradossalmente, c'è una singolare solidità e credibilità nel viaggio che Coleridge descrive in questo libro. Ha preso molti dettagli da un resoconto reale di un britannico che naviga le coste del Sud America: il viaggio di George Shevlocke intorno al mondo sulla Via del Grande Mare del Sud.

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    Master and Commander di Patrick O’Brian (Primo comando) (1970): Questo, il primo della splendida serie di romanzi di Jack Aubrey. I dettagli di una vita a bordo di una nave da guerra nella marina sono resi in modo impeccabile: l'idioma conversazionale degli ufficiali nella stanza del reparto e gli uomini sul ponte inferiore, il cibo, le fustigazioni, i misteri del vento e il sartiame e il ruggito delle bordate quando le grandi navi si chiudono in battaglia. E' uno dei romanzi storici più famosi e sicuramente più popolare mai pubblicati. L'ambientazione marittima, dare la caccia alle navi nemiche, nel Mediterraneo o in pieno Atlantico, vivere arrembaggi e duelli: questi sono i sogni di Jack Aubrey, capitano di corvetta fresco di nomina della Royal Navy, uomo di mare temerario e irruente, fedele suddito di Sua Maestà Britannica.

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    Last Post by Filippo Foti il 4 May 2018
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