PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Trivellazioni nella Valle del Belice

    AvatarBy Picchetti Guido il 1 May 2012
    +1   -1    0 Comments   71 Views
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    Trivellazioni nella Valle del Belice


    di Guido Picchetti

    In realtà, di questa minaccia che si va concretizzando in un'amara realtà, "Repubblica" ne aveva dato notizia una settimana fa, a pag. 4 della sezione PALERMO di Ricerca Repubblica. Notizia da me ripresa il giorno dopo su FB e riportata quindi negli "Echi di Stampa", con una sola frase a commento: "SICILIANI SVEGLIATEVI !!! Ma eravamo in Aprile e, lo sappiamo tutti, "Aprile... dolce dormire...". Oggi invece siamo a Maggio e chissà che qualcuno della nostra amata Sicilia, regione a statuto speciale, non cominci a svegliarsi e a rendersi di quanto va accadendo... E non solo in campo trivellazioni, a voler essere onesti (ogni riferimento a panteschi e lampedusani è puramente casuale...). Questo il link al citato articolo di Repubblica: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...no-rischio.html
    ... riportato anche sugli "Echi di Stampa" sulla mia homepage all'url:
    http://www.guidopicchetti.it/Il%20CPPM%20d...rolio_siciliano

    Trivellazione per il petrolio in Sicilia: Valle del Belice in pericolo
    di Peppe Croce


    30 aprile 2012. - Torna l’allarme trivelle in Sicilia a causa di una nuova istanza di permesso di ricerca di idrocarburi, petrolio e gas naturale, questa volta su un enorme territorio che comprende anche parte della Valle del Belice, tristemente nota per il devastante terremoto del 1968.

    Il permesso di ricerca, denominato “Masseria Frisella” e richiesto da Enel Longanesi Developments SRL (società posseduta da Enel Trade s.p.a.) è molto esteso: 68.166 chilometri quadrati. Interessa i comuni siciliani di Montevago, Santa Margherita Belice, (Agrigento), Bisacquino, Campofiorito, Camporeale, Contessa Entellina, Corleone, Monreale, Partinico, Piana degliAlbanesi, Roccamena,San Cipirello e San Giuseppe Jato (Palermo), Alcamo, Gibellina, Poggioreale e Salaparuta (Trapani) e confina con un altro grosso permesso di ricerca, già concesso: il “Vita”.

    Di questa richiesta si sa molto poco. Spiega Pietro Dommarco su “Altraeconomia”: "L’istanza della Enel Longanesi Developmen...

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    Last Post by Picchetti Guido il 1 May 2012
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  2. Il 1° maggio di "Profumodimare" è dedicato alla "Land Art".

    By Filippo Foti il 1 May 2012
    +1   -1    0 Comments   292 Views
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    Il 1° maggio a Marina Romea (Ravenna), canne speciali d’organo stanno dando voce al mare fino al tramonto. Protagonista è Luigi Berardi, artista “land” con il suo "EOLONDA", concerto per organo marino e-vento.



    Questo è il periodo dell'anno in cui molti lavoratori, tranne quelli impegnati in servizi essenziali ed indispensabili per la collettività, sono liberi dal lavoro e dedicano la giornata per rilassarsi e divertirsi. Allo stesso tempo, i sindacati scendono in piazza per chiedere, non più come un tempo, aumenti dei salari, ma probabilmente per la salvaguardia del lavoro!


    Una notizia, quella che stiamo per commentare, di scarsa rilevanza nel Web, che noi riprendiamo volentieri in quanto si tratta pur sempre di un evento che si "sposa" con l'elemento acqua, la sorgente di tutta la vita e con la natura, tematiche che a noi stanno profondamente a cuore.


    Marina Romea - Casalborsetti a Ravenna lo festeggia anche in maniera ecologica. Come? Presto detto: “Eolonda “è il tema di un originale concerto in natura. Protagonista è Luigi Berardi, artista “land”, che da oltre venti anni, leggiamo nel suo sito di Facebook, "perpetua l’utopia di tracciare nuove mappe geopoetiche da percorrere con la complicità del vento, installando Arpe Eolie nel paesaggio".

    Foce fiume Lamone


    Oggi, a Marina Romea ci sono posizionate presso la foce del Fiume Lamone, lungo la piccola diga di sassi, diverse canne speciali d’organo che, in azione performativa, stanno dando voce al mare. “La rivelazione, nell’ascolto indotto, della voce della natura, fa parte ancora di una nuova possibilità per l’uomo di ritrovare il suo destino”.


    Chi è Luigi Berardi: con la complicità del vento, installa Arpe Eolie nel paesaggio sonoro, dalle Alpi alla Cina. Si forma, come lu...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 May 2012
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  3. Greenpeace International: salviamo l'Artico dalla Shell.

    By Filippo Foti il 1 May 2012
    +1   -1    0 Comments   89 Views
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    Gli attivisti di Greenpeace occupano in Finlandia la nave rompighiaccio Nordica della Shell.



    Come già successo il 16 Marzo 2012 ad Helsinki, quando attivisti di Greenpeace nordici sono saliti a bordo del rompighiaccio Fennica, sopra nella foto, che si preparava a partire per l'Artico, anche oggi, in uno sforzo per evitare la perforazione distruttiva alla ricerca del petrolio nell'Artico, decine di attivisti di Greenpeace nordici sono saliti a bordo ed hanno occupato la nave rompighiaccio Nordica della Shell nel porto di Helsinki che si prepara a partire per l'Artico dell'Alaska.


    Alle 10:30 a Helsinki, in Finlandia, 20 attivisti di 13 paesi diversi sono saliti a bordo della Nordica ed hanno bloccato tutta la nave, dalle cabine alla cima dell'albero.

    Da Greenpeace abbiamo ricevuto una mail che giriamo a voi lettori, questa: "Stiamo invitando il gigante petrolifero Shell ad abbandonare i suoi controversi piani per aprire il fragile Artico alla trivellazione petrolifera. È possibile mostrare il vostro sostegno scrivendo a Shell ora a questo link: http://www.greenpeace.org/international/en...the-arctic-now/


    "Siamo qui a nome di quasi 400.000 persone in tutto il mondo che in appena un paio di mesi si sono espressi chiedendo che la Shell cancelli la sua spericolata campagna di distruzione nell'Artico", ha detto responsabile della campagna di Greenpeace in Finlandia Tapio Laakso. "Le compagnie petrolifere sanno bene che uno sversamento di petrolio al largo delle coste dell'Alaska devasterebbe irrimediabilmente l'ambiente impossibile da pulire."


    Attivisti di Greenpeace in Finlandia 2011, Tapio Laakso è in alto a destra.



    Per la prima volta nella nostra storia ci troviamo di fronte alla possibilità di avere un mondo senza...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 May 2012
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  4. Corrado Passera ed il suo punto di vista su gas e petrolio.

    By Filippo Foti il 2 May 2012
    +1   -1    0 Comments   104 Views
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    Secondo lo "stratega" ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera occorre rilanciare in Italia la produzione nazionale di idrocarburi.


    Lo stratega Corrado Passera


    Nel settore energetico, una delle priorità del Governo italiano, secondo Passera, è quella di dare nuovo impulso alla produzione nazionale di gas e di petrolio. "Non tutti sanno - ha detto di recente il ministro - che l'Italia ha ingenti riserve di gas e petrolio. :o:

    Questo suo pensiero lo aveva già esternato il 9 marzo, in occasione della presentazione del Rapporto di Italiadecide sul Governo dell’energia per lo sviluppo del Paese.

    Queste sue "strategie", stanno creando però un vespaio di polemiche, soprattutto in determinati ambienti che non hanno mai creduto che il ministro faccia veramente gli interessi del paese. Le sue dichiarazioni, nel corso di una recente audizione alla Commissione Industria del Senato, per anticipare i contenuti dell'attesa nuova edizione del Piano energetico nazionale.

    Sentite cosa ha recentemente dichiarato:

    "Muoversi decisamente" per il rilancio della produzione nazionale di idrocarburi "potrebbe consentire di attivare 15 miliardi di euro di investimenti e 25.000 posti di lavoro stabili e addizionali, ridurre la nostra bolletta energetica di importazione di oltre 6 miliardi l'anno, aumentando quindi il Pil di quasi mezzo punto percentuale e ricavare 2,5 miliardi di euro di entrate fiscali, sia nazionali che locali". "Per fare tutto questo - ha spiegato Passera - dobbiamo adeguare agli standard internazionali la nostra normativa di autorizzazione e concessione, che oggi richiede passaggi autorizzativi lunghissimi ed è per molti aspetti molto più restrittiva di quanto previsto dalle normative europee".


    Sempre secondo Passera, si deve adottare una strategia energetica nazionale che consenta al paese di assumere "un ruolo centrale per la realizzazione di infrastrutture quali rigassificatori, gasdotti di importazione e stoccaggi. Per quanto riguarda ...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 May 2012
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  5. Incidenti petroliferi. In Italia non succedono... Proprio vero ?

    AvatarBy Picchetti Guido il 2 May 2012
    +1   -1    1 Comments   277 Views
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    Incidenti petroliferi. In Italia non succedono...
    Proprio vero ? ?


    Pubblicato ieri 1° Maggio, l'articolo di Maria Rita D'Orsogna sul suo Blog che a seguire integralmente riportiamo. Un "amarcord" di quei fatti che si pensa non succedano in Italia durante le operazioni estrattive di prodotti petroliferi dal sottosuolo nazionale, solo perchè nulla si legge al riguardo sui giornali e solo raramente si vede qualcosa in TV... E invece...
    Incidenti del genere ce ne sono stati, e continuano ad esserci. Solo che quando avvengono, se ne parla poco o nulla... A partire dal Novembre 1991, quando a Policoro in Basilicata esplose un pozzo di gas dell'Eni. Nel pezzo di Maria Rita possiamo vederne le foto che a suo tempo le inviarono. Per finire con un altro pozzo di metano esploso nel 2010, non al sud stavolta, ma al nord, in Veneto, a Porto Viro in provincia di Rovigo.
    In realtà quest'ultimo incidente è tutt'altro che "finito"... Come ci ricorda Maria Rita, è ancora lì: "... Sì, da un anno e tre mesi! E' dallo scoppio del dicembre 2010 che il pozzo continua a rilasciare metano. Ma nessuno vede, dice, o fa. E' tutto a posto !!!".
    A ricordarcelo solo un "piccolissimo articolo" pubblicato da "Rovigo Oggi It" il 19 Gennaio scorso a firma di Nicola Cappello, corredato però di una "bella" serie di foto, che mostrano come quel pozzo di metano esploso, di proprietà del Comune di Porto Viro, continui ancora oggi a riversare in superficie un micidiale miscuglio di metano e acque salmastre.
    E' una fuoriuscita continua che, inquinando i terreni circostanti, ha fatto morire tutte le piante del luogo. Per ben tre volte la proprietaria si è recata nell'ufficio del sindaco Geremia Gennari per un colloquio, "... e ogni volta sono stata ignorata”, commenta Lidia.
    La foto più significativa della serie di foto che qui possiamo vedere ? Certamente quella del cartello che, apposto dal Comune all'esterno della recizione dell'area del pozzo, con quanto recita non lascia certo adito a dubbi di sorta: "VIETATO AVVICINARSI CON FIAMME LIBERE - RIMANERE AD ALMENO 10 MT DI DISTANZA" !!!
    Questo l'url del servizio pubblicato il 12 Gennaio 2012 da "Rovigo Oggi" sul pozzo esploso nel 2010 in provincia di Rovigo, ancora in "attività" incontrollata...
    www.rovigooggi.it/articolo/2012-01-...lo-ma-anche-no/ (gp)

    ...

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    Last Post by ricciomare40 il 3 May 2012
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  6. Luisiana: ancora fiumi di petrolio sversati nella land americana.

    By Filippo Foti il 2 May 2012
    +1   -1    0 Comments   41 Views
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    In Luisiana la Exxon Mobil Corp sta facendo fronte ad una rottura del gasdotto che ha origine a
    St. James Parish e che si estende fino al nord dello stato federale degli USA.



    Al momento sono 1.900 barili di greggio che si sono perduti in una zona rurale della Luisiana, durante il fine settimana, a causa di una rottura che si è verificata nel gasdotto della terza più grande raffineria della regione. L'incidente è avvenuto a circa 25 miglia a ovest di Baton Rouge.

    La fuoriuscita è localizzata in una zona rurale a nord degli Stati Uniti nei pressi di Torbert e la più vicina residenza si trova a circa un quarto di miglio di distanza, ha detto Karen Tyrone, vice presidente della società in quella zona. Le persone residenti sono state contattate e si sta effettuando costantemente il monitoraggio dell'aria.


    La Exxon Mobil, la più grande azienda al mondo per fatturato sul mercato, ha riferito proprio ieri che è stato dato inizio delle procedure di pulizia dopo fuoriuscita di petrolio dall'oleodotto. La fuoriuscita proveniva da una condotta di 22 pollici che va da St. James Parish e trasporta petrolio greggio a nord della Louisiana. Specializzati in loco stanno anche monitorando i campioni di sedimento per determinare se la pulizia supplementare è necessaria in quanto il canale di scolo è un corso d'acqua che scorre alla fine nel Golfo Intracoastal Waterway.


    L'azienda dice che l'oleodotto è stato chiuso Sabato sera, dopo che è stata accertata una perdita di pressione. Si stima che sono circa 80.000 litri di combustibile che è andato perso. Nessun ferito è stato segnalato. La società non sa ancora cosa ha potuto causare la rottura della tubazione.

    Karen Tyrone, un dirigente addetto stampa della Exxon, ha emesso il solito laconico comunicato: "la Pipeline Company ExxonMobil si rammarica di questa fuoriuscita e ci scusiamo per eventuali disagi o inconvenienti". Ed ha aggiunto: "I nostri tecnici resteranno sul posto fino a quando la pulizia non sarà completata.

    Ulteriori notizie danno per certo che il gigante statunitense ha attrezzato una serie di autospurghi speciali per ripulire il sito e l'aria viene monitorata per accertarne la sua qualità.
    ...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 May 2012
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  7. Greenpeace France: attivista in parapendio atterra su una centrale nucleare.

    By Filippo Foti il 2 May 2012
    +1   -1    0 Comments   48 Views
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    Questa mattina alle 7:40, un attivista di Greenpeace, a bordo di un paramotore, un attrezzo sportivo ricreativo di aviazione popolare, ha sorvolato l'impianto di Bugey (Ain, 35 km a est di Lione), penetrando lo spazio aereo proibito.



    Ennesima azione dimostrativa di Greenpeace International. Il gesto dimostrativo di oggi è merito di "Greenpeace France" eseguito per mettere in evidenza la vulnerabilità degli impianti nucleari francesi in caso di una eventuale minaccia aerea. L'attivista, che poi è stato arrestato, non solo è riuscito a penetrare nell'impianto ma ha anche sganciato razzi fumogeni atterrando poi all'interno del sito.

    Il filmato dell'azione dell'attivista di Greenpeace di questa mattina.



    Mentre la Germania ha tenuto conto del disastro aereo nel suo test di sicurezza, la Francia rifiuta ancora di analizzare il rischio nei loro siti. Infatti le centrali francesi non sono progettate per resistere al crash di un aereo di linea.

    Greenpeace ha pubblicato oggi uno studio condotto da un esperto britannico l'ing John H Large dell' ASSOCIATES CONSULTING ENGINEERS di Londra sulla vulnerabilità delle centrali nucleari francesi in seguito ad incidenti aerei.

    Ing. John H Large


    Da parte sua, l'EDF francese (Électricité de France) ha detto che il gruppo dovrà spendere fino a 400 milioni di euro in tre anni per rafforzare la sua sicurezza.

    La caduta di un aereo di linea su una centrale nucleare, considerato improbabile da parte delle autorità di vigilanza, non è mai stata presa in considerazione né nel disegno né nella gestione delle strutture dicono a Greenpeace.

    Una manifestazione del 15 ottobre 2011 in una centrale nucleare francese.


    I 34 reattori da 900 MW...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 May 2012
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  8. Maria Rita D'orsogna:i petrolieri americani e i pozzi di fracking... "rosa".

    By Filippo Foti il 3 May 2012
    +1   -1    0 Comments   44 Views
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    Il fracking e la salute delle donne.




    Thursday, May 3, 2012 :
    Sara Jerving e' una giornalista che scrive per il Center for Media and Democracy. Ha scritto un report giornalistico sugli effetti del fracking sulla salute delle donne. Interessantissimo, ma non dissimile dai soliti effetti delle trivellazioni sulla salute delle donne: aborti, problemi ai sistemi riproduttivi e danni ai feti, nonche' tumori al seno, alla cervice, al colon, alle ghiandole endocrine, alla laringe, alle ovaie, al retto, all'utero.

    Il reportage si chiama "The fracking frenzy's impact on women" - "L'impatto sulle donne nella corsa al fracking".

    La prima sezione si intitola "Toxins in fracking process linked to breast cancer", "Le tossine nel processo di fracking sono collegate ai tumori al seno".

    Infatti guarda caso, nelle sei contee in Texas dove fanno fracking in maggior misura, ci sono stati aumenti di casi di tumore al seno, mentre sono in calo nel resto dello stato. Il rapporto parla anche di benzene cancerogeno, di materiale radioattivo e di morie di animali.

    L'EPA e' the Environmental Protection Agency degli USA - l'equivalente del Ministero dell'Ambiente.

    Not only do the chemical cocktail inserted into the ground been shown to contaminate groundwater and drinking water, but fracking fluid also picks up toxins on its trip down to the bedrock and back up again that had previously been safely locked away underground. Chemicals linked to cancer are present in nearly all of the steps of extraction — in the fracking fluids, the release of radioactive and other hazardous materials from the shale, and in transportation and drilling related air pollution and contaminated water disposal.

    Non solo le sostanze tossiche iniettate nel sottosuolo contaminano le falde acquifere e l'acqua potabile, ma i fluidi del fracking catturano varie tossine nel loro viaggio verso su e giu' da e verso il sottosuolo che madre natura aveva seppellito in sicurezza. Sostanze chimiche collegate al cancro sono presenti in tutte le fasi dell'estrazione - nei fluidi del fracking, nel rilascio di sostanze radioattive e di altro materiale dallo shale gas, nel trasporto e nelle trivellazioni che inquinano l'aria e nella dismissione di acqua contaminata.

    Some reports indicate that more than 25 percent of the chemicals used ...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 May 2012
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  9. "NOOA": team internazionale scopre che gli squali non amano gli umani.

    By Filippo Foti il 3 May 2012
    +1   -1    0 Comments   170 Views
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    Le popolazioni di squalo intorno alle isole più popolate dell'Oceano Pacifico sono crollate
    di oltre il 90% negli ultimi 30 anni a causa dell'impatto umano.




    Alcuni ricercatori, nell'ambito del "Pacific Reef Assessment and Monitoring Program" del NOOA, hanno condotto uno studio sugli squali del Pacifico per valutare il declino della popolazione negli ultimi 30 anni.

    Uno dei ricercatiri:Marc Nadon.


    La "National Oceanic and Atmospheric Administration" (NOOA) è una istituzione che è impegnata a capire e prevedere i cambiamenti climatici, meteo, degli oceani e delle coste, condividere tali conoscenze ed informazioni con altri, conservare e gestire le risorse e gli ecosistemi marini e costieri.


    I risultati sono stati pubblicati sulla rivista "Conservation Biology", dove si leggono dati sorprendenti ed allarmanti: le popolazioni di squalo intorno alle isole più popolate dell'Oceano Pacifico sono crollate di oltre il 90% negli ultimi 30 anni, ovvero il numero di squali sono risultati inferiori a quelli delle barriere coralline incontaminate.

    E tutto ciò è da ascrivere al fatto che gli squali di scogliera "Shark Reef" non preferiscono vivere nei pressi delle barriere coralline, come si potrebbe pensare, bensì al fatto che, preferiscono stare alla larga dagli umani, come afferma Marc Nadon, "le persone e gli squali non vanno daccordo". Stimo che meno del 10% degli squali rimangono in queste aree.

    Marc Nadon, trainato da una barca di supporto, effetua rilievi.



    Molte popolazioni di squali sono diminuite drasticamente negli ultimi 30 anni a causa dei pescatori che li hanno preso di mira per le loro pinne o dalle uccisioni accidentali e trasportati con il resto delle loro catture. Gli squali più decimati sono risultati essere soprattutto cinque specie: pin...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 May 2012
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  10. DEDICATA A TE

    AvatarBy Fatina-Gioia il 3 May 2012
    +1   -1    1 Comments   19 Views
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    Dedicata a te...
    perchè mi rendi felice con una parola,
    con una carezza da lontano,
    con uno sguardo
    che aspetto ogni sera,
    con un ballo
    che noi soli balliamo,
    perchè mi leggi l'anima,
    perchè conosci i miei pensieri,
    perchè sei il mio lupo solitario,
    il vento che mi porta via,
    perchè sono la tua gatta acciambellata,
    la foglia staccata dal ramo,
    perchè ti adoro...
    perchè mi manchi...
    perchè sei unico.

    Attached Image
    21 -07-2011 a ok

    Last Post by Filippo Foti il 3 May 2012
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