PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Oggi, primo settembre ricorre la 9ª giornata per la custodia del creato.

    By Filippo Foti il 1 Sep. 2014
    +1   -1    2 Comments   134 Views
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    Ieri papa Francesco ha invitato i fedeli e tutti gli uomini di buona volontà ad avere maggiore cura del creato per la salute dei nostri paesi e delle nostre città.



    Il suo appello è stato lanciato in occasione della Giornata Episcopale Italiana per la salvaguardia del creato. Papa Francesco ha invitato tutti, istituzioni, associazioni e cittadini a rafforzare i loro sforzi, al fine di salvaguardare la vita e la salute delle persone nel rispetto dell'ambiente e della natura.

    Il discorso di papa Francesco nella Giornata Mondiale dell'Ambiente del 05/06/2013


    “Si spergiura, si dice il falso, si uccide, si ruba, si commette adulterio, tutto questo dilaga e si versa sangue su sangue. Per questo è in lutto il paese e chiunque vi abita langue, insieme con gli animali selvatici e con gli uccelli del cielo; persino i pesci del mare periscono” (Os 4,2-3).
    Sembra scritta per i nostri tempi questa tremenda pagina del libro di Osea, contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) che fa parte dell'Antico Testamento nella Bibbia cristiana, leggiamo sul documento pubblicato sul sito ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana. Testo che “raccoglie tante nostre dolorose analisi e ben descrive lo smarrimento che vivono molti territori inquinati in Italia e nel mondo. Se infatti viene spezzata l’armonia creata dall’alleanza con Dio, si spezza anche l’armonia con la terra che langue, si diventa nemici versando sangue su sangue e il nostro cuore si chiude in paura reciproca, con falsità e violenza”.


    Scrive papa Francesco: “Come esseri umani, non siamo meri beneficiari, ma custodi delle altre creature. Mediante la nostra realtà corporea, Dio ci ha tanto strettamente uniti al mondo che ci circonda che la desertificazione del suolo è come una malattia per ciascuno e possiamo lamentare l’estinzione di una specie come fosse una mutilazione! Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni”. L’ha scritto papa Francesco nella Evangelii gaudium (215) e lo ricordano i presidenti delle due Commissioni CEI Lavoro, giustizia e pace monsignor Bregantini e quella della Commissione episcopale per l'ecumenismo e il dialogo interrreligioso della CEI, il vescovo di Pistoia, presidente monsignor Mansueto Bianchi, nel messaggio per l’odierna “Giornata per la custodia del Creato”.

    "Manca una vera cultura prevent...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Sep. 2014
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  2. Aumento del livello del mare in Antartide, il luogo più freddo della Terra.

    By Filippo Foti il 1 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   152 Views
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    Lungo la costa dell'Antartide l'acqua di scioglimento dei ghiacciai sta provocato un innalzamento del livello del mare di due centimetri in più rispetto al resto dell'Oceano Meridionale.

    Se il bacino amazzonico è la maggior riserva di acqua dolce del pianeta dove è concentrato il 25% dell’acqua dolce del mondo, la più grande lastra di ghiaccio sul pianeta, ed anche il secondo più grande serbatoio di acqua dolce, è rappresentato dall'Antartide coperto al 98% dalla calotta di ghiaccio. Il suo progressivo scioglimento sta facendo innalzare il livello dell’oceano circostante.

    Un giovane studente universitario in Scienze Ambientali presso l'Università di East Anglia (UEA), Craig Rye, ci spiega il perché di questo fenomeno dopo uno studio abbastanza lungo e pubblicato di recente sulla rivista Nature Geoscience. Rye è uno studente di una delle migliori università del Regno Unito nel campo della scienza dell'ambiente, della salute e delle piante.

    Craig Rye

    Tipica formazione di ghiaccioli in un ghiacciaio in Antartide occidentale.

    Da una ricerca condotta negli ultimi 19 anni con l’uso di dati satellitari, effettuata in stretta collaborazione tra i ricercatori del National Oceanography Centre e del British Antarctic Survey, è emerso che lungo la costa dell'Antartide, l'acqua fresca di scioglimento dei ghiacciai ha provocato un innalzamento del livello del mare di più di due centimetri rispetto al resto dell'Oceano Meridionale.

    I ghiacciai sono costituiti da più minerali che gli conferiscono bellissime tonalità rosso e marrone.

    Durante l'estate, quando i ghiacciai cominciano a sciogliersi, non lontano dalla testa del ghiacciaio, grotte di ghiaccio riempiono il paesaggio. Anche questa grotta, ancora nella morsa dell'inverno, è decorata con delicati ghiaccioli colorati dai minerali.



    I ricercatori hanno rilevato il rapido aumento del livello del mare studiando delle scansioni satellitari della regione che si estende su più di un milione di chilometri quadrati.

    Lo scioglimento della calotta di ghiaccio dell'Antartide e l'assottigliamento delle piattaforme di ghiaccio galleggianti hanno contribuito al...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Sep. 2014
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  3. Simone Perotti e Mediterranea in "Noi che andiamo per mare".

    By Filippo Foti il 2 Sep. 2014
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    Noi che andiamo per mare, non siamo mai qui. E’ il nostro cruccio, la nostra condanna. Sogniamo di andare, sogniamo di tornare. Sogniamo soprattutto di stare...



    E’ l’illusione dell’ancoraggio, girovagare per gli angiporti, perdere il tempo in un bar, scoprire un negozio di attrezzi usati, fare la spesa in un mercato straniero, che pure frequentiamo da sempre. Da quell’ormeggio salperemo, tuttavia, sempre tardi per l’ansia, sempre presto per il desiderio di quiete.

    Noi che andiamo per mare ricordiamo ogni cosa, la riviviamo, ne soffriamo l’assenza, che pure abbiamo generato salpando, e non abbiamo voce avvertibile per scusarci delle nostre partenze. Cosa avremmo dovuto fare, giacché non siamo riusciti a evitare il richiamo del mare? Cosa si sarebbe potuto fare con noi, se fossimo riusciti a resistervi?

    Noi che andiamo per mare ci sentiamo più soli quando siamo soli, e più in compagnia quando abbiamo compagnia. Il mare accelera, intensifica, illude. Sala il dolce con l’amaro, edulcora il sapido col silenzio. Il nostro palato è bruciato dalla Tequila, le nostre labbra hanno grinze di salmastro e di baci.

    Noi che andiamo per mare siamo tra i vivi e i morti, siamo gente da non trovare, eppure siamo una fortuna per chi ci incontra. Siamo maledizioni che benedicono, benedizioni che maledici. Il nostro passo è troppo incerto, ondulato, corto, perché non sia una pena seguirlo. Eppure con che onda piana sarebbero possibili passi più lunghi?

    Noi che andiamo per mare sostiamo a lungo, sappiamo diventare cittadini dell’altro mondo, quello non vissuto, quello che poteva essere nostro. Per vivere le vite impossibili perdiamo contatto con quella che avevamo, e non moriamo mai del tutto, ma nessuno, come noi, muore un poco ogni giorno.

    Noi che andiamo per mare sappiamo d’aria, mastichiamo miglia, deglutiamo sabbia sul fondo incerto del buon ancoraggio, cui pure non crediamo mai. Le notti di sfiducia le abbiamo trascorse tutte svegli, le abbiamo sudate con gli occhi fissi alle rade luci della baia, e la mattina siamo andati a dormire senza sogni che non fossero tese catene e marre scomparse.

    Noi che andiamo per mare siamo esperti di scalmi e cime, resine e acciaio, timoni e varee, con cui c’industriamo a costruire, rimediare, aggiustare la barca che ci porta, che se no...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 Sep. 2014
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  4. Turanor PlanetSolar il 4 settembre a Venezia per stupire!

    By Filippo Foti il 2 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   76 Views
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    La Turanor PlanetSolar, giovedì 4 settembre
    sbarcherà a Venezia unica tappa italiana del World Tour.



    L'idea del giro del mondo utilizzando l’energia solare ebbe inizio nella primavera del 2004 per merito del trentanovenne ingegnere elettronico Raphael Domjan esperto pilota di alianti e guida di montagna, un grande amore della natura ed un fervente difensore dell'energia pulita.

    Come tanti altri, Domjan sentiva che ieri come oggi l’umanità ha bisogno con urgenza di trovare alternative al consumo di petrolio, ma che, allo stesso tempo, l'enorme potenziale dell’energia rinnovabile aveva bisogno di essere dimostrato e promosso.

    Ispirato dalla sua lettura del romanzo di fantascienza di Verne, 'giro del mondo in 80 giorni', Raphael immagina una straordinaria avventura: in giro per il mondo a bordo di una nave azionata solamente da energia solare!

    Raphaël Domjan a sinistra e Immo Ströher


    Il sogno comincia a prendere forma nel febbraio 2008 grazie a un incontro con l'uomo d'affari tedesco M. Immo Ströher che avevano avuto un interesse di lunga data nella tecnologia solare.

    Combinando il loro capitale, le loro idee e le loro energie, Raphaël Domjan e Immo Ströher hanno cercato di dimostrare che una nave può funzionare oggi senza l'utilizzo di qualsiasi combustibile fossile e che questa navigazione pulita ed eco-consapevole ha senza dubbio un futuro commerciale.

    La più grande barca ad energia solare del mondo, la Turanor PlanetSolar, 537 metri quadrati di pannelli fotovoltaici che alimentano i sei blocchi di batteria agli ioni di litio, attraccherà a Venezia giovedì 4 settembre e dopo che delizierà i veneziani e turisti difronte a Piazza S. Marco si dirigerà verso l'Isola della Certosa dove ormeggerà per i prossimi sei mesi, per presenziare all’Expo2015 in cui la città lagunare e provincia sono da tempo impegnate nella promozione della sostenibilità ambientale.


    L'imbarcazione è approssimativamente lunga 35 metri per 23 m di larghezza, a seconda che i pannelli solari sono chiusi o aperti, ha una velocità media di 5 nodi e massima di 14 nodi. Il catamarano Turanor PlanetSolar sembra un “Darth Vader Tie Fighter”, il famoso caccia stellare di Star Wars girato su un fianco. Infatti questa barca, prende ispirazione dal romanzo di Tolkien “Il Signore degli Anelli” tr...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 Sep. 2014
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  5. Il vertice sul clima delle Nazioni Unite si terrà il prossimo 23 settembre a New York.

    By Filippo Foti il 3 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   41 Views
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    Kathy Jetnil-Kijiner, ambasciatrice della Micronesia per il prossimo vertice alle Nazioni Unite. Il cambiamento climatico non è un problema lontano.


    Kathy Jetnil-Kijiner


    Sta accadendo adesso e sta avendo conseguenze molto reali sulla vita delle persone. Il cambiamento climatico sta distruggendo le economie nazionali, ci costa caro oggi e ancor più domani. In assenza di un cambiamento di rotta, gli scenari per il 2050 prevedono siccità, ondate di calore ed eventi meteorologici estremi che diventeranno sempre più frequenti e più estremi e comprenderanno mega-siccità, ondate di calore mortali e precipitazioni in alcuni luoghi che dureranno da un mese ad un anno.

    L'Organizzazione Meteorologica Mondiale ha selezionato alcuni video da portare al vertice che descrivono, gli effetti locali del cambiamento climatico globale, se non vengono apportate modifiche al sistema di vita dell’umanità.


    L'anno 2050 è stato selezionato come a metà strada dalla fine del secolo, quando le temperature medie globali potrebbero aumentare a più di 4 ° C (7,2 ° F) se le emissioni di gas ad effetto serra continuano ad aumentare al ritmo attuale.

    "Il cambiamento climatico sta influenzando il tempo in tutto il mondo. Lo rende più estremo e disturba i modelli naturali. Ciò significa più disastri e più incertezze ", lo ha detto recentemente Ban Ki-moon.

    Martedi 23 settembre Kathy Jetnil-Kijiner, insegnante, giornalista e fondatrice dell’organizzazione non governative ambientalista ”Jo-JiKuM” in Micronesia, parlerà ad una platea in cui saranno presenti oltre cento capi di Stato, nell’ufficio del quartier generale dell'Onu a New York . 100 milioni di persone in tutto il mondo saranno rappresentate da 750 organizzazioni.


    "La mia poesia si concentra principalmente sulla sensibilizzazione che circonda le questioni e le minacce per la mia gente", scrive sul suo blog ."I test nucleari condotti sulle nostre isole Marshall, il militarismo, l’aumento del livello del mare a causa dei cambiamenti climatici e l'impatto che ha sulle nostre vite, le migrazioni forzate, l'adattamento e il razzismo in America, questi sono solo alcuni temi che riguardano le mie poesie. Oltre a questo, io uso anche la poesia come mezzo per comprendere le persone ed il mondo intorno a me".

    Io sono molto entusiasta per questa opportun...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Sep. 2014
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  6. Great Pacific Garbage Patch: monnezza ad libitum.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 3 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   651 Views
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    Si è partiti da uno studio sulla monnezza planetaria,
    per arrivare a come potrebbe diffondersi una nuova
    fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico.


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    Chiazze di immondizia giganti aiutano a ridefinire i confini dell'oceano. I ricercatori hanno creato un nuovo modello che potrebbe aiutare a determinare quale area del mondo è la responsabile per ogni caso di “Garbage Patch” ovvero di detriti galleggianti negli oceani.

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    Questa mappa mostra come i ricercatori di UNSW hanno diviso l'intero oceano
    in sette regioni sulla formazione di chiazze giganti di detriti.

    Il “Great Pacific Garbage Patch” (Chiazza di spazzatura nell’oceano Pacifico), è una zona di interesse ambientale tra le Hawaii e la California, dove la superficie dell'oceano è viziata da pezzi sparsi di plastica, che superano in peso il plancton in quella parte dell'oceano e pongono rischi per i pesci, tartarughe e uccelli che mangiano la spazzatura. Gli scienziati ritengono che la chiazza di spazzatura è solo una di almeno altre cinque toppe, ciascuna situata nel centro di grandi correnti oceaniche circolari chiamati vortici che risucchiano ed intrappolano i detriti galleggianti.

    I ricercatori della pubblica università di ricerca australiana, la “University of New South Wales" (UNSW), Sydney, hanno creato un nuovo modello che potrebbe aiutare a determinare di chi è la colpa per ogni chiazza di spazzatura, un compito difficile per un sistema così complesso e massiccio com’è l'oceano. I ricercatori descrivono il modello in un articolo pubblicato sulla rivista “Chaos AIP Publishing” dedicata ad accrescere la comprensione di fenomeni multiformi e descrivere le manifestazioni in modo comprensibile per i ricercatori provenienti da un ampio spettro di discipline.

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    "In alcuni casi, si può avere un paese lontano da una chiazza di spazzatura che sta inaspettatamente contribuendo direttamente a crearla o ad alimentarla", ha detto Gary Froyland, un matematico della (UNSW). Ad esempio, i detriti dell’oceano dal Madagascar e Mozambico, molto probabilmente fluiscono nel sud Atlantico, anche se le coste dei due paesi confinano con l'Oceano Indiano.

    "Il nuovo modello potrebbe anche contribuire a determinare quanto velocemente si verificano le perdite della spazzatura da una chiazza ad un altra,ha detto Erik van Sebille,...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Sep. 2014
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  7. Esplosione in un impianto siderurgico in Giappone.

    By Filippo Foti il 3 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   132 Views
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    Almeno 15 persone sono rimaste ferite oggi poco prima delle 12.30 locali (le 5.30 in Italia), dopo un'esplosione nella fabbrica di acciaio Nippon Steel & Sumitomo Metal in Tokai, nel Giappone centrale.


    Nippon Steel & Sumitomo Metal


    Già il 17 gennaio 2014 e il 22 giugno scorso sempre nello stesso sito ha visto protagonista la seconda acciaieria del mondo, ovvero la Nippon Steel & Sumitomo Metal in Tokai.

    Lo ha riferito un portavoce della polizia della prefettura di Aichi dopo che sono stati allertati i vigili del fuoco.
    Nell’incidente del 22 giugno, la Toyota ha dovuto consegnare più di 20.000 vetture con un mese di ritardo, perché i materiali erano macchiati con fuliggine e catrame sempre a causa del mal funzionamento della stessa acciaieria giapponese.


    Il guasto, allora come oggi, si è verificato in una cokeria, uno stabilimento per la produzione del coke ottenuto dalla distillazione del carbon fossile fuori dal contatto dell'aria, allestito con lo scopo specifico di ottenere un prodotto adatto, in particolare, per operazioni metallurgiche.

    Questo incidente ci ricorda il dramma che sta vivendo la città di Taranto dove proprio le cokerie rappresentano uno dei nodi principali legati all'inquinamento e, di conseguenza, sono anche oggetto di profondi interventi di risanamento ambientale previsti dall'Aia.

    Di notevole importanza sono gli accumuli di gas tossici prodotti da forni dalle cokerie bruciando gas e rilasciando carichi di catrame e fumo nell'aria.

    Le immagini televisive hanno mostrato nuvole di nero fumo fluttuanti dall'impianto, dove 3.000 dipendenti erano impegnati nella produzione di tubi e lamiere di acciaio.

    Il portavoce dell’acciaieria numero due al mondo con sede a Tokyo, ha detto che 15 persone sono rimaste ferite, "nove dei loro dipendenti (della Nippon Steel) e quattro dipendenti della sua azienda partner."

    Almeno sei persone sono state portate in ospedale, ha segnalato l'emittente privata Nippon TV, dicendo che le lesioni non sono pericolose.

    Un altro rapporto locale successivamente ha riferito che tre sono feriti in modo grave.


    L’esplosione che è stata causata da un incendio presso una cokeria che non è nuova a tali incidenti tanto che il sindaco di Tokai, una città di ...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Sep. 2014
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  8. I fondali oceanici sono ormai a portata di mano.

    By Filippo Foti il 4 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   123 Views
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    Plotter cartografici con funzionalità ecoscandaglio scoprono montagna sottomarina nell'Oceano Pacifico, nei pressi del Johnston Atoll. Sarà ora interessante esplorare la nuova montagna per vedere se ospita forme di vita marina.


    Vista tridimensionale del lato sud-ovest.



    Scienziati del “Center for Coastal and Ocean Mapping/Joint Hydrographic Center (CCOM/JHC), in collaborazione con l'Università statunitense del New Hampshire e la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), hanno scoperto nel mese di agosto una montagna sottomarina nell'Oceano Pacifico.

    La scoperta è avvenuta quando James Gardner, professore di ricerca nel UNH-NOAA Center for Coastal and Ocean Mapping / Joint Idrografico Center, stava conducendo, a bordo della R/V Kilo Moana, una nave da ricerca oceanografica di proprietà della US Navy e gestito dalla University of Hawaii, una missione di mappatura per aiutare a delineare i limiti esterni della piattaforma continentale degli Stati Uniti.

    R/V Kilo Moana



    Il Centro per Coastal and Ocean Mapping/Joint Idrografico Center (CCOM/JHC) è stato fondata nel 1999 con due obiettivi principali: sviluppare strumenti per portare avanti la mappatura del mare e per formare la prossima generazione di esperti nel settore.

    La scoperta è avvenuta nei pressi del Johnston Atoll nell’oceano Pacifico. Il vertice della montagna sottomarina sorge a 1.100 metri di profondità, rispetto ai 5.100 metri di profondità nell'oceano.

    Gardner e il suo team stavano usando la tecnologia ecoscandaglio multibeam per creare immagini dettagliate del fondo marino, quando, a tarda notte, la montagna sottomarina, di punto in bianco, è apparsa. Il team è stato in grado di mappare la montagna sottomarina nella sua interezza.

    James Gardner


    Al momento, l'impatto della montagna sottomarina rimane sconosciuto, è troppo profonda la sua sommità per rappresentare un pericolo per la navigazione.

    La montagna sottomarina, ancora senza nome, si trova a circa 300 chilometri a sud est della disabitata Jarvis Island, in una delle zone meno esplorate del Pacifico centrale. A causa di ciò, Gardner non è stato particolarmente sorpreso dalla scoperta.

    "Queste montagne sottomarine sono molto comuni, ma non sappiamo nulla su di loro in quanto la maggior parte dei luoghi che andiamo ad esplorare non sono mai stati mappati prima", dice James Gardner. ...

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    Last Post by Filippo Foti il 4 Sep. 2014
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  9. Suoni e rumori nel mare: le gravi ripercussioni nelle specie marine.

    By Filippo Foti il 7 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   1,254 Views
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    Come il rumore prodotto dalle attività antropiche contribuisce a distruggere le sonorità naturali e la vita negli oceani.



    Fin dal VII° secolo A.C. è noto all’uomo che le creature del mare producono ed utilizzano il suono, diciamo pure con molta cautela i rumori, per garantirsi la sopravvivenza.

    I suoni, i rumori e perfino i canti delle balene servono agli animali marini per potere cercare le loro prede naturali, per proteggersi e per trovare i loro compagni.

    Questi che abbiamo accennato sono rumori essenziali nell’ambiente marino, non sono affatto graditi ai naturali abitatori dei mari quelli di origine antropica che hanno, come vedremo in seguito, effetti a dir poco deleteri.

    Che le creature degli oceani e dei mari producono e utilizzano il suono, si è sopra accennato che è noto fin dai tempi in cui visse, nel VII° secolo A.C., il musicista greco Erat Arion quando fu salvato in mare da un delfino perché evidentemente udì la sua musica e ne rimase colpito.

    Mito, leggenda, sonate di cantastorie? Altre persone pensano che il delfino che salvò Arion non era un pesce, ma una nave chiamata Dolphin. Dicono che Arion, essendo un buon nuotatore, si tenne a galla fino a quando questa nave passò e lo salvò dalle onde.



    Ma questa che abbiamo introdotto è un'altra storia. Se volete ci torneremo dedicandogli un post.

    Vero è che molte persone considerano l'oceano un luogo silenzioso, dovuto al fatto che gli esseri umani si sono male adattati ai rumori del mare, se non quelli superficiali che sono una musica per chi ama il suo profumo e lo sciabordio delle onde.

    Naturalmente l’aria è un componente necessario ed indispensabile per la propagazione del suono. Sotto la superficie dell'acqua invece è un bene scarso. I suoni emessi dalle balene e dai delfini sono di facile comprensione in quanto, essendo mammiferi, questi animali respirano aria utilizzandola per i loro suoni, al contrario dei pesci che, vivendo in un ambiente privo d'aria, non respirano e di conseguenza non possono emettere suoni.

    Anche se, ad essere più precisi, c’è da dire che i pesci a volte “vocalizzano” durante un combattimento o un corteggiamento, oppure durante la fase di deposizione delle uova. Non hanno corde vocali ma dei muscoli detti sonori in grado di vibrare e mettere in risonanza la vescica natatoria, una specie di sacchetto che può essere riempito o sgonfiato di gas e utilizzato principalmente dai pesci per spostarsi lungo la colonna d'acqua. Corteggiamenti pericolosi, in quanto dette vocalizzazioni se captate dai vicini predatori possono preludere a un...

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    Last Post by Filippo Foti il 7 Sep. 2014
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  10. Le alghe un patrimonio unico e straordinario di Madre Natura, però…

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 7 Sep. 2014
    +1   -1    0 Comments   109 Views
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    Le alghe: migliaia di specie amiche e nemiche dell’uomo. Preziose e nello stesso tempo molto pericolose. Clear Lake in California è un lago d'acqua dolce naturale, uno dei più antichi laghi del Nord America contaminato da importanti fioriture algali.


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    Fioritura algale a Clear Lake


    Le alghe sono organismi di struttura semplice ed hanno diverse forme, dimensioni e colori variabili, e pur potendo vivere nelle pozze d'acqua, terreni fangosi, tronchi degli alberi, rocce e, in genere, in tutti i luoghi umidi, vivono soprattutto negli ambienti acquatici.

    Le alghe, sia acquatiche sia di terraferma, sono indispensabili per la vita di tutti gli esseri viventi che con la fotosintesi, oltre a fabbricarsi il cibo, liberano ossigeno più di quanto consumano di giorno ed assorbono più anidride carbonica di quanta ne liberano, mentre durante la notte alghe reagiscono solitamente in maniera opposta.

    Rappresentano anche un alimento diffuso in quanto ricco di vitamine e di sali e soprattutto consumate nella dieta di molti popoli, soprattutto orientali, come in Giappone, ma anche in Cina e nelle isole del Pacifico.

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    Clear Lake


    Proprio in queste ultime ore, è stato lanciato un allarme dalle autorità locali alla popolazione che risiede a Lake County, una contea situata nella parte centro-nord dello stato americano della California, poco più di 60.000 abitanti. Le alghe che fioriscono nel lago omonimo, potrebbero rappresentare un pericolo per sia per l’uomo che per gli animali domestici e selvatici. Al momento esistono restrizioni e avvisi di cautela essenziali nella contea.

    Si tratta delle alghe verdi e cianobatteri, precedentemente noti come alghe verdi-azzurre microscopici organismi che galleggiano nell’acqua e che effettuano lo stesso tipo di fotosintesi delle piante e che si trovano attualmente in rapida crescita.

    Questi esseri microscopici prosperano in condizioni alta luce solare di abbondante nutrizione. Possono scolorire l'acqua e portare ad accumulo di limo e feccia che può raccogliersi sui litorali. Tali eventi possono giocare il caos nelle spiagge pubbliche. Le due varietà di cianobatteri scoperte in varie località nei dintorni di Clear Lake sono Microcystis e Aphanizomenon.

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    Alcune varietà di queste alghe sono nocive per gli esseri umani, gli animali domestici e animali selvatici, mentre altre...

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    Last Post by Filippo Foti il 7 Sep. 2014
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