PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Stati insulari del Pacifico: per i cambiamenti climatici, serve un’azione globale

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    Gli stati insulari del Pacifico più esposti ai cambiamenti climatici, sono alla ricerca disperata di un’azione globale per il clima per non scomparire, nel giro di due o tre decenni, a causa dell'aumento del livello del mare.


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    Per la prima volta la “Victoria University di Wellington (Nuova Zelanda) ha ospitato una conferenza sul cambiamento climatico incentrato sugli effetti, le sfide e le possibili soluzioni per i paesi del Pacifico esposti all'innalzamento del livello dei mari.

    In Nuova Zelanda gli scienziati del clima hanno fatto eco alle grida disperate delle piccole nazioni del Pacifico, alcune delle quali tra le più esposte a scomparire dalla faccia del Pianeta.

    I rappresentanti di 17 Stati del Pacifico (Australia, Isole Cook, Stati federati di Micronesia, Fiji, Kiribati, Isole Marshall, Nauru, Nuova Zelanda, Niue, Palau, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Salomone, Tokelau, Tonga, Tuvalu e Vanuatu), si sono riuniti infatti dal 15 al 17 febbraio a Wellington, presso la Victoria University, per la “Conferenza sul cambiamento climatico del Pacifico“ (Pacific Climate Change Conference). Come rappresentanti dei 17 stati del Pacifico, hanno preso parte scienziati, ambientalisti, politici, leader di comunità e rappresentanti di ONG.

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    I relatori:

    . Anote Tong, presidente della Repubblica di Kiribati;
    . Bill McKibben, fondatore 350.org;
    . ll professor Will Steffen, direttore del National University Climate Change Institute Australia;
    . Il prof. James Renwick, professore di Geografia fisica presso la Victoria University di Wellington;
    . Il prof. Tim Naish, direttore dell'Antarctic Research Centre, Victoria University di Wellington.

    Mentre l'accordo di Parigi al COP21 dell'anno scorso porta qualche speranza per uno sforzo internazionale a lungo termine, tale intesa non affronta però gli effetti del cambiamento del clima sull'erosione costiera, che mette in serio rischio tutte le persone che vivono nelle piccole isole del Pacifico.

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    Il cambi...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Mar. 2016
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  2. L'Antropocene brucia la Terra a livelli non più sostenibili

    By Filippo Foti il 3 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   77 Views
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    Molteplici dati climatici raccolti dalle carote di ghiaccio, dai sedimenti dell'oceano, e da altre fonti, indicano che questa è la concentrazione atmosferica di CO2 più elevata di tutta la storia umana moderna, e degli ultimi 15 milioni di anni.


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    Recentemente, una nave rompighiaccio della guardia costiera norvegese, la W 303 Kystvakt, in missione al largo dell'arcipelago artico delle Svalbard, ha navigato incontrando condizioni invernali insolite per una zona distante soli 800 miglia dal Polo Nord, tanto da non trovare ghiaccio da rompere, nonostante il fatto che era pieno inverno. In effetti, il ghiaccio marino artico sta inesorabilmente scomparendo.

    I dati satellitari mostrano una rapida accelerazione di innalzamento globale del livello del mare e, negli ultimi sei anni, gli oceani sono aumentati di cinque millimetri all'anno, che è un tasso che non si vedeva addirittura dalla fine dell'ultima era glaciale, circa 15.000 anni fa. Uno degli indicatori più allarmanti di questa accelerazione è dovuto allo sconvolgimento climatico di origine antropica che, all'inizio del mese scorso, ha fatto raggiungere all'anidride carbonica atmosferica un livello che non si vedeva sul pianeta negli ultimi 15 milioni di anni.


    Raggiungendo 405.66 ppm (parti per milione) la CO2 ci ha portato in un'altra era, quella in cui viviamo oggi, che in molti ormai chiamano Antropocene, come gli impatti ACD (anthropogenic climate disruption) che stanno diventando sempre più evidenti di giorno in giorno.

    Quest'anno è già predestinato ad essere più caldo rispetto al precedente anno più caldo mai registrato, che è stato appunto il 2015. La NASA ha recentemente riportato che il mese di gennaio 2016, a livello globale, è stato di gran lunga il più caldo, con un’anomalia di +1.04°, rispetto all’ultimo secolo, cancellando il precedente record del gennaio 2007, di circa 0,16°C.

    I quattro elementi vitali del pianeta: Terra, Acqua, Aria e Fuoco, sono sotto attacco della "civiltà industriale" che si ostina a distruggere deliberatamente l’ambiente naturale, un ecocidio che porterà l’umanità all’autodistruzione.

    Gli esseri umani non hanno mai vissuto su...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Mar. 2016
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  3. Costa Crociere cerca pasticceri:però devi conoscere l'inglese al livello B1

    By Filippo Foti il 3 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   755 Views
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    Costa Crociere cerca pasticceri da fare lavorare sulle loro navi. Oltre ad essere bravo a fare dolci, devi anche conoscere le basi della lingua inglese al livello B1.


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    Sei in grado di realizzare un testo semplice relativo ad argomenti che conosci e che ti interessano? Costa Crociere nei mesi di marzo, aprile e giugno da una occasione di lavoro a giovani pasticceri che, ovviamente, amano il mare e soprattutto sono in cerca di lavoro.

    Alle iscrizioni possono partecipare tutti coloro che abbiano frequentato un corso di pasticceria Cast Alimenti, ovvero (Centro arte, scienza e tecnologia dell’alimento), con almeno un anno di esperienza nel settore pasticceria o, in alternativa, abbiano maturato almeno tre anni di esperienza nel settore.

    Cast Alimenti, come si legge sul suo sito, "è un istituto di formazione e aggiornamento nato a Brescia nel 1996. Unica scuola in Italia ad offrire corsi specifici per tutti i mestieri del gusto in aule-laboratorio specificatamente attrezzate. SAi rivolge ai giovani così come ai professionisti già affermati mettendo a loro disposizione maestri e strumenti idonei a coniugare l’essere, il sapere e il saper fare. Grande attenzione viene data ai prodotti tipici del Made in Italy, al centro dei programmi di studio e delle lezioni pratiche in aula. CAST Alimenti è inoltre palestra d’allenamento per tutte le squadre che partecipano alle competizioni internazionali nei mestieri del gusto".

    Lavorare su una nave da crociera è uno dei luoghi più interessanti per viaggiare in tutto il mondo. I pasticceri sono addetti ovviamente alla preparazione di dolci e golosità per gli ospiti della nave. Una volta assunti si propongono stipendi che variano da 800 (per i tirocinanti) a 2.000 euro.

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    "Costa Crociere l'11 marzo, il 22 aprile e il 18 giugno a Brescia nella sede "CAST Alimenti", Centro Arte, Scienza e Tecnologia dell'Alimento, organizzerà 3 giornate di selezione per trovare pasticceri da inserire a bordo delle sue navi. Le iscrizioni sono aperte ai frequentanti dei corsi di pasticceria Cast Alimenti con almeno un anno di esperienza nel settore pasticceria o a chi abbia maturato almeno 3 anni di esperienza nel settore. Altro requisito la conoscenza della lingua inglese parlata di livello B1.

    Le tre giornate di selezione prevedono un colloquio conoscitivo e prove pratiche che permetteranno ai partecipanti di mostrare le loro competenze. In ogni giornata verranno scelti sino ad un massimo di 15 candidati, ai quali verrà offerta una prima opportunità di impiego a bordo delle nav...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Mar. 2016
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  4. Espansionismo cinese: sarà solo colpa del petrolio?

    By Filippo Foti il 4 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   44 Views
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    La Cina blocca l'accesso al conteso “Quirino Atoll” nel Mar Cinese Meridionale oggetto di dispute di vari Paesi, ognuno dei quali da nomi diversi ad atolli anche disabitati.


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    Media filippini sostengono che 5 navi provenienti da Pechino sono a guardia del conteso “Quirino Atoll” nelle isole Spratly, impedendo ai pescherecci filippini di accedere ai luoghi di pesca tradizionali.


    Riprendiamo un discorso già iniziato il 02.02.2016, quando abbiamo scritto: “La Cina, in competizione per estendere la sua portata militare, sta trasformando gli habitat incontaminati del Mar Cinese Meridionale in isole permanenti con abnormi insediamenti umani e cemento su cemento che sta sconvolgendo la Natura che proprio lì, lontano dall'uomo, sperava di essere lasciata in pace. Clicca qui se vuoi leggere il post precedente

    Con una mossa che probabilmente non farà altro che aumentare le tensioni per il possesso delle isole Spratly, il giornale filippino “Philippine Star” ha riferito che la Cina ha iniziato ad implementare le navi a Quirino Atoll, noto anche come Jackson Atoll, dopo che un peschereccio di recente si è arenato nella zona, citando anche non identificati pescatori filippini e funzionari di zona.

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    Soldati dell'Esercito di Liberazione Popolare pattugliano nelle isole Spratly.


    Eugenio Bito-Onon Jr., il sindaco della regione Kalayaan nelle isole Spratly, ha detto al giornale che le navi sono giunte presso l'atollo disabitato da più di un mese. "Hanno molte navi lì", ha precisato. Bito-ono ha detto di aver visto le navi la settimana scorsa nel corso di un sopralluogo aereo, precisando che le navi del governo cinese, negli anni precedenti, non sono stati mai di stanza presso l'atollo.

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    Eugenio Bito-Onon Jr.


    "Sono preoccupato perché dobbiamo passare spesso per quell’atollo per raggiungere l’isola di Pag-asa (Thitu Island)", ha detto, riferendosi al nome filippino di “Thitu Island”, dove si reca spesso a visitare una comunità di pescatori filippina."Cosa succederà ora se navighiamo vicino con tutte quelle navi cinesi"?

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    Pagasa (Thitu Island)


    L'esercito filippino, per mezzo del portavoce del gener...

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    Last Post by Filippo Foti il 4 Mar. 2016
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  5. Più Scienze Naturali nelle scuole, per conoscere e salvare il pianeta

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 4 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   97 Views
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    In diretta dal Polo Nord, 100 bambini oggi sono stati collegati in diretta video con la base artica “Dirigibile Italia” situata a Ny-Ålesund, nelle isole Svalbard.


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    Ny-Ålesund - Svalbard Islands


    I ricercatori italiani dalla base italiana artica di Ny- Ålesund, dove negli ultimi 20 anni si è registrato un aumento della temperatura di 1,7°C a causa delle elevate concentrazioni atmosferiche di CO2, hanno tenuto una lezione sul clima dal titolo: "Se si scioglie il ghiaccio artico", a 100 studenti di alcune scuole elementari e medie.

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    La torre per monitorare il cambiamento climatico (CCT Tower).


    L’evento, organizzato dall’associazione ambientalista Green Cross Italia, in collaborazione con il Dipartimento Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha consentito ai ragazzi di interagire con i ricercatori che hanno spiegato per quale motivo l’Artico si sta riscaldando più velocemente rispetto ad ogni altra regione sulla Terra, e cosa studiano i nostri ricercatori allo scopo di consigliare alle istituzioni cosa è possibile fare per contrastare i cambiamenti climatici.

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    Base artica "Dirigibile Italia".


    Gestita dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), la base artica “Dirigibile Italia” è stata aperta il 4 ottobre del 1996 ed è diventata pienamente operativa dal 15 maggio 1977. Aperta tutto l’anno, consta di 330 metri quadrati tra alloggi, uffici e laboratori. Può ospitare fino a 7 persone ed è stata intitolata al Dirigibile Italia di Umberto Nobile in ricordo della sua spedizione del 1928.

    Il fiore all’occhiello del CNR “Dirigibile Italia”.



    3V6WWVl: pubblicato il 03/03/2016.

    Come un enorme cubetto di ghiaccio esposto al sole, la calotta polare artica si sta sciogliendo a un ritmo mai registrato prima, a causa del surriscaldamento del Pianeta. Quali sono le conseguenze sull'ambiente, sugli animali e sulle popolazioni che vivono al Polo Nord? Lo scopriranno gli oltre 100 studenti che domani ( oggi per chi legge ndr) si re...

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    Last Post by Filippo Foti il 4 Mar. 2016
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  6. "Dio" petrolio tra torri di sangue

    By Filippo Foti il 7 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   68 Views
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    La Torre di Babele ardita come la canzone di Bennato! Una nostra metafora nel riascoltare la canzone e la nostra presunta supremazia sugli animali.


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    Secondo il racconto biblico, i discendenti di Noè in principio avevano una sola lingua e tutti nel mondo potevano comprendersi in pace ed armonia. Un giorno però, quando crebbe l'orgoglio dell'uomo, si volle costruire una magnifica città con una torre che avrebbe dovuto raggiungere il cielo stesso. Questa sarebbe stata l'effimera torre di Babele.

    Quando Dio guardò dall'alto in basso l'umanità la volle punire per l’arroganza di volersi appropriare del cielo per farsi uguale a lui. Per dare loro una lezione, Dio confuse la loro lingua, e le persone cominciarono a parlare in lingue diverse (la Bibbia parla di 70 differenti idiomi).

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    Il caos e la confusione che ne seguì, portò con sé incomprensione, diffidenza e rabbia, presto l'umanità cadde in discordia, e si sparse su tutta la Terra.

    Anche se la Bibbia non fu scritta in perfetto ordine cronologico, come lo si può notare anche da diverse narrazioni bibliche, la Torre di Babele è spesso indicata come la metafora del potere, oggi reso possibile dalla tecnologia, che a quei tempi era rappresentata dalla scoperta dei mattoni per edificare assieme a fango e paglia.


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    Una nostra metafora


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    Oggi il potere, come dice Edoardo Bennato nella sua ardita canzone, che di seguito virgolettiamo alcune strofe, è rappresentato, tra l’altro, “dai padroni della terra”( leggi lobby…) …che “strappano i segreti alla natura”( come atto dovuto e scoprire sempre di più le leggi che regolano la vita e l’universo per metterli al servizio di pochi…..) e che “serve a dimostrare che l'uomo è superiore a ogni altro animale!

    Ma lo è veramente?
    :o:

    (Con troppa facilità gli uomini si considerano il centro dell'universo, qualcosa di estraneo e di superiore alla nat...

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    Last Post by Filippo Foti il 7 Mar. 2016
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  7. "Bag Free World”, per un mondo libero dalla plastica

    By Filippo Foti il 8 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   181 Views
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    “Plastic Day” oggi presso l'Università degli Studi di Siena per discutere sul grande problema dell’inquinamento marino legato alle plastiche.


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    A livello internazionale, si deve all’idea della “Fundació Prevenció de Residus i Consum” (FPRC) una fondazione catalana creata nel 2005 per la prevenzione dei rifiuti ed il consumo responsabile, la “Bag Free World”, una campagna globale organizzata da “Zero Waste Europe” e “GAIA” che promuove la conservazione dell'ambiente, incoraggiando la gente a rifiutare sacchetti di plastica.

    “Plastic Bag Free Day International” è stato il passo successivo per una "iniziativa globale che mira ad eliminare l'uso di sacchetti di plastica ad uso singolo", ovvero una ricorrenza che mira ad alimentare nei cittadini del mondo la consapevolezza dei danni che i sacchetti di plastica producono alla natura, agli animali ed alla vita marina.

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    Non sono meduse...


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    La maggior parte di noi usa tutti i giorni i sottili sacchetti di plastica consegnati a richiesta e quasi sempre a pagamento, da tutti i rivenditori dove andiamo a fare i nostri acquisti. Vi siete mai fermati a considerare ciò che accade a quei sacchetti di plastica? Vi è mai venuto in mente solo quanti di loro vengono poi abbandonati nell’ambiente in un anno?

    Quei sacchetti che prendiamo dai rivenditori al dettaglio possono rimanere dovunque nel pianeta da 100 a 500 anni prima di consumarsi completamente, ed hanno come un risultato un profondo impatto sul nostro ambiente.
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    Fuori dalle città, nelle grandi estensioni dell'oceano, formano enormi barriere costituite da tutti i tipi di rifiuti e sacchetti di plastica, insomma grandi isole galleggianti che raggiungono notevoli estensioni di centinaia di miglia, come dei grandi monumenti agli sprechi del genere umano, e di disprezzo per il mondo su cui viviamo.

    “Plastic Bag Free Day International”
    ci offre l'opportunità di ricordare a noi stessi, ed gli altri, che ogni nostra azione ed ogni sacchetto che disponiamo, resteranno nella nostra vita ed a futura memoria per le generazioni a venire.

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    Ci sono un sacco di buoni modi per celebrare la ricorrenza del “Plastic Bag Fr...

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    Last Post by Filippo Foti il 8 Mar. 2016
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  8. O la borsa o la vita, o la borsa per la vita?

    By Filippo Foti il 9 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   56 Views
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    O la borsa o la vita. Martin McCaskie ha scelto per una vita la stessa borsa, quella della spesa però. In barba allo spreco delle buste di plastica usa e getta.


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    "O la borsa o la vita" è la minaccia che un tempo usavano i ladri, rapinatori senza scrupoli che con una pistola in mano, fermavano persone per strada, soprattutto in luoghi isolati.
    Oggigiorno questa frase è diventata desueta in quanto i delinquenti, se devono rubare, passano subito a vie di fatto.

    Chi ha preferito tenere la borsa per una vita, senza rischiare nulla, se non di finire agli onori della cronaca, addirittura sul quotidiano britannico Daily Mail, dopo il successo ottenuto sulla sua pagina Facebook, è un distinto signore di 72 anni, tale Martin McCaskie residente in Galles (Regno Unito) che ,“niente poco di meno che", per 34 anni ha usato, per fare la spesa, il medesimo sacchetto di plastica del supermercato "Tesco".

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    Abile trovata pubblicitaria?


    A scoprire ciò è stata la figlia, Helen Davies, 45 anni, che in una rara circostanza che ha accompagnato il padre al supermercato ha notato questa vecchia borsa di plastica, della nota catena di supermercati britannici “Tesco”, che ha immortalato con foto che ritraeva il genitore con in mano questa busta, tipo quelle che riportiamo in questo post.

    Il parsimonioso acquirente ha riutilizzato la stessa borsa di plastica Tesco per 34 anni, che egli stesso stima di avere usato almeno per 2000 volte, da quando la grande catena dei supermercati ha festeggiato il 50° compleanno, ovvero nel 1981.

    Il signor Martin McCaskie è conosciuto come un uomo che non spreca e non getta via mai nulla, evidentemente è un vero ambientalista e quello del riciclare è parte integrante della suo modo di vivere. La famosa busta di plastica la porta sempre nella tasca della sua giacca, in quanto dice che può tornare sempre utile quando c’è da trasportare qualcosa di pesante.

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    Come sta succedendo in vari paesi del mondo, il nostro recente post lo spiega in modo più completo, si sta cercando di porre un freno all’uso indiscriminato di buste di plastica che poi inevitabilmente vanno a finire soprattutto in mare dove diventano preda mortale della vita marina.

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    Il pensionato ha attribuito la longevità della sua borsa per il semplice fatto che esse erano fatte di plastica più spessa quando l'ha comprata.

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    Last Post by Filippo Foti il 9 Mar. 2016
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  9. Fuocoammare:Marina militare tra migranti in fuga da guerre e persecuzioni

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 11 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   62 Views
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    Gianfranco Rosi in Fuocoammare, racconta la storia dei migranti che sbarcano a Lampedusa, e ringrazia la Marina Militare Italiana – Guardia Costiera.


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    Il 3 marzo, presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, la Rai e l’Istituto Luce Cinecittà, in collaborazione con le fondazioni Cinema per Roma e Musica per Roma, hanno presentato la proiezione del film documentario, Fuocoammare, del regista Gianfranco Rosi che ha vinto l’Orso d’Oro al Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

    Il regista italiano, eritreo di nascita, (Asmara, Eritrea, 1964), nel corso della presentazione, ha detto che ha girato per un anno sull'isola italiana di Lampedusa, che è diventato un sito di atterraggio per i rifugiati a causa della sua vicinanza al Nord Africa. Circa 210 Km dalla Sicilia ed appena 128 dalla Tunisia, geologicamente più affine all’Africa anziché all’Europa, la dicono tutta sul senso dell’accoglienza dei lampedusani, coinvolti in queste storie di migranti.

    In questo film, Rosi, racconta la storia di Samuele, un dodicenne, figlio di pescatori lampedusani, che ama tirare sassi con la fionda che si è costruito, per andare a caccia di uccelli. Lui preferisce giocare sulla terraferma “anche se tutto, attorno a lui, parla di mare e di quelle migliaia di donne, uomini e bambini che quel mare, negli ultimi vent'anni, hanno cercato di attraversarlo alla ricerca di una vita degna di questo nome trovandovi spesso, troppo spesso, la morte”.


    Un Gianfranco Rosi, visibilmente commosso, ha detto tra l’altro: “Ho avuto l’onore ed il privilegio di stare circa 40 giorni sulla nave Cigala Fulgosi, della Marina Militare, in acque internazionali… la Marina fa un lavoro enorme in mezzo al mare”. Nel corso dell’intervento Rosi rivolgendosi al capitano di fregata Massimo Tozzi, comandante del Cigala Fulgosi, e presente in platea, ha detto: “Mi ha sempre dato un enorme sostegno e fiducia, senza i quali non avrei mai potuto girare le immagini del film. Grazie Comandante, sono commosso perché quello che fate è veramente incredibile”.


    Il regista ha anche precisato che in qualche circostanza, nel corso delle riprese del film, ha esitato a girare le scene orribili di rifugiati africani costretti a morire su di una barca soffocati e avvelenati dai fumi di scarico.

    Nel suo navigare per cercare barche di profughi, si è trovato anche faccia a faccia con una barca piena di ...

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    Last Post by Filippo Foti il 11 Mar. 2016
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  10. Il canto delle balene nella Fossa delle Marianne

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 14 Mar. 2016
    +1   -1    0 Comments   299 Views
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    Il monitoraggio dei rumori che si verificano negli oceani sono di fondamentale importanza per comprendere sia le tendenze ed i cambiamenti dei suoni naturali, sia quelli di origine antropica. Il canto delle balene nella Fossa delle Marianne, una chicca da non perdere.


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    Suoni naturali che si verificano negli oceani, sono quelli, ad esempio, emessi dalle balene, che somigliano al muggito delle mucche o al canto delle anatre, ma che invece, come spiega un articolo pubblicato nel 2014 sul Journal Biology Letters, appartiengono ai maschi che li emettono per corteggiare le compagne e per indicare loro la presenza di cibo. Le loro vocalizzazioni servono pure a potere mantenere le distanze tra di loro, individuare i membri della propria specie, e mantenere l'organizzazione sociale, ovvero il contatto tra maschi e femmine.

    Sorprendente è il constatare che le balene tendono ad emettere suoni simili in funzione delle loro regioni geografiche, pur se solo con leggere variazioni. Infatti è stato accertato che balene che vivono in regioni diverse emettono suoni che non si sovrappongono, “cantando” pertanto in modi completamente differenti.

    E, pensate, come si evolve il cantare degli umani, così avviene per le balene che, man mano che i suoni si evolvono, sembra che i vecchi motivi non vengano rivisitati. Uno studio di quasi due decenni ha trovato che, nonostante si potessero ritrovare dei motivi simili, le stesse “melodie” non ricorrevano mai.


    Altri suoni naturali sono, ad esempio, i terremoti, quelli emessi dai vulcani, che come quelli delle balene si propagano a notevoli distanze. Altra cosa sono i suoni antropogenici sull'ecosistema marino prodotti da imbarcazioni da diporto e da pesca, rimorchiatori, traghetti, navi da crociera, petroliere, prospezioni petrolifere per la ricerca di petrolio e gas, parchi eolici, costruzione di moli, e così via. Il tutto in rapido aumento in tutti gli oceani e mari del pianeta, che la crescente industrializzazione rende difficile la vita ai suoi naturali abitanti.

    (Clicca per ascoltare il rumore ritmico di un'elica).

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    Last Post by Filippo Foti il 14 Mar. 2016
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