PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. ProfumodiMare: buon Dicembre a tutti voi

    AvatarBy Fatina-Gioia il 1 Dec. 2012
    +1   +1   -1    0 Comments   24 Views
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    ed è arrivato il mese
    più dolce
    più tenero
    più regaloso
    più festoso dell'anno
    È vestito d'oro e di rosso
    d'argento e blu
    Il mese che profuma
    di aghi di abete e di dolci.
    È arrivato Dicembre


    Attached Image
    www.profumodimare.forumfree.it -Dicembre

    Last Post by Fatina-Gioia il 1 Dec. 2012
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  2. Innalzamento del livello del mare e acque di falda.

    By Filippo Foti il 2 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   498 Views
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    L'eccessivo sfruttamento delle acque di falda provoca, tra l'altro, l'innalzamento del livello del mare.


    Le acque di falda o sotterranee sono quelle acque che provengono dal terreno. Le acque sotterranee provengono dalla pioggia, neve, nevischio e grandine che si impregna nel terreno. L'acqua si muove nel terreno a causa della gravità, passando tra le particelle di terra, sabbia, ghiaia, pietra o fino a raggiungere una profondità in cui viene riempito il terreno. L'area che viene riempita con acqua è chiamata zona satura e la parte superiore di questa zona è chiamata la tavola di acqua.

    La tavola di acqua è dunque la superficie superiore della zona satura d'acqua in una falda acquifera. Studi recenti suggeriscono che l'utilizzo crescente delle acque sotterranee è più che raddoppiato nel corso degli ultimi decenni, principalmente a causa dell'aumento della domanda di acqua. Tutto ciò comporta che l'emungimento delle falde sotterranee provoca anche l'innalzamento del livello del mare.

    Lo ha spiegato recentemente Rebecca Nelson, autrice di un rapporto dove spiega: “Non riuscire a riconoscere ed affrontare queste connessioni fondamentali può portare altri utilizzatori come i contadini e i cittadini a correre un rischio e si possono danneggiare la pesca o gli habitat delle zone umide degli uccelli acquatici migratori.”

    Molti studiosi, in questi ultimi anni come Yoshihide Wada, del dipartimento di Geografia fisica dell'Università olandese di Utrecht e come Kolja Rotzoll e Charles Fletcher con la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Climate Change, si sono occupati di questo argomento.

    Yoshihide Wada


    Ma la cosa che preoccupa di più, anche se a più leggero impatto almeno al momento, è la dichiarazione di Yoshihide Wada: "Dato che la gente pompa le acque sotterranee per l'irrigazione, l'acqua potabile e per usi industriali, l'acqua non si limita a penetrare nel terreno, ma evapora anche nell'atmosfera, scorre in fiumi e canali e finisce per riempire gli oceani del mondo. Entro il 2050, le acque del pompaggio sotterraneo causeranno un innalzamento del livello del mare di circa 0,8 millimetri all'anno".

    "Altro che ghiaccio terrestre, continua Wada, l'eccessiva estrazione di acque sotterranee sta rapidamente diventando il più importante contributo di acqua terrestre all'innalzamento del livello del mare. Nei prossimi decenn...

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    Last Post by ricciomare il 3 Dec. 2012
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  3. Qatar summit:settimana ricca di eventi a Doha.

    By Filippo Foti il 3 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   64 Views
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    Settimana ricca di eventi a Doha, la capitale dello stato del Qatar per il summit COP18/CMP8.


    Abdullah Bin Hamad Al-Atttiyah


    Doha, la più grande città del Qatar 400.000 abitanti si trova sul Golfo Persico ed è la sede del governo del Qatar, il cui capo è lo sceicco Abdullah Bin Hamad Al-Atttiyah. Una città importante anche dal punto di vista culturale, potendo contare di una zona vicina alla città chiamata Education City, in cui si sono insediati diversi campus universitari ed istituti dedicati alla ricerca ed all'innovazione.

    Il presidente neo eletto del summit COP18/CMP8 è proprio lo sceicco Abdullah Bin Hamad Al-Atttiyah e nel suo discorso di apertura ai partecipanti alla cerimonia della 18ª Conferenza delle Parti della convenzione UNFCCC ha detto che è arrivato il momento di agire e che "il cambiamento climatico è una sfida comune per l'umanità" e che la Conferenza è una buona opportunità e dobbiamo fare il miglior uso di essa".

    Lo sceicco Al-Attiyah ha sottolineato il suo impegno continuo come paese ospitante per favorire un processo aperto, inclusivo e trasparente. "Sono pronto a continuare ad ascoltare voi", ha detto Al-Attiyah, sottolineando che, in qualità di Presidente, continua a partecipare a numerose consultazioni ufficiali e non ufficiali con tutte le parti e gli osservatori, nel tentativo di portare avanti il dialogo e di trovare una soluzione positiva al cambiamento climatico.


    E' con questo spirito che si sono riuniti migliaia di delegati, osservatori e membri della stampa per le discussioni di questa settimana a Doha. Le sessioni di quest'anno segnano molti primati nella storia dei negoziati. E' la prima volta infatti che la conferenza annuale si svolge in Medio Oriente. Ed è per questo che il Qatar si è impegnato con i gruppi arabi della società civile provenienti da tutto il territorio, in modo che partecipassero alla conferenza più personalità e con numeri mai visti prima.


    Per discutere dei cambiamenti climatici e relativamente al mondo arabo, COP18/CMP8 ospita un certo numero di ore, in 11 sessioni, al "Hikma Hours", (Hikma è la parola araba che significa "saggezza" e le sessioni sono aperte a tutti i partecipanti al Qatar National Convention Centre (QNCC). In d...

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    Last Post by ricciomare il 3 Dec. 2012
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  4. Trivellazioni in Basilicata: Mors tua (lucana) vita nostra (petrolobbista).

    By Filippo Foti il 3 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   54 Views
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    Tra i petrolieri e tra i loro mercenari riuniti in petroconvegno in questi giorni è circolata una voce: tutti in Basilicata. Tutti nella terra petropromessa ai petrolieri! La nuova colonia da depredare…sempre nell’interesse del Paese.



    Trivellazioni in Basilicata: comanda la legge del barile!
    Leggi predatorie non badano alla tutela di tutte le georisorse e della sicurezza dei cittadini: i “signori” del barile si stanno organizzando per fare man bassa in Basilicata, mettendo sempre più a rischio il sottosuolo


    Nella Basilicata, terra “petropromessa”, non si rispetta lo statuto regionale: e chi comanda è il “barile”.
    La legge 22 maggio 1971, n. 350, ai sensi dell’articolo 123, comma secondo della Costituzione, determina l’approvazione dello Statuto della Regione Basilicata. Diciamo che lo Statuto Regionale impegna al suo rispetto, almeno moralmente, i cittadini lucani e soprattutto coloro che sono stati eletti per rappresentarli.

    Se qualcuno trasgredisce a qualche articolo dello statuto, a meno che non commetta reati puniti dalle leggi italiane, non può essere incriminato ed eventualmente condannato!
    Secondo l’articolo 5 dello statuto regionale la Regione Basilicata: predispone ed attua piani per la difesa del suolo, per la prevenzione ed eliminazione delle cause di inquinamento; difende l’ambiente naturale ispirando la propria legislazione e pianificazione territoriale a principi di politica ecologica, atti a preservare e ad elevare le condizioni di vita dei cittadini, e a promuovere la conoscenza, la valorizzazione, la tutela e la gestione del patrimonio storico, artistico e culturale; istituisce parchi e riserve naturali…

    Tutto questo, magari, andava bene fino a quando…grazie ai progressi della ricerca geologica favorita dalle attività petrolifere si coprì che nel sottosuolo lucano si nascondeva il più importante giacimento di petrolio dell’Europa continentale.
    Da quel momento subentrò, di fatto, un nuovo superpadrone: il barile! Naturalmente si parla del barile pieno di petrolio di pessima qualità che deve essere sottoposto ad una prima raffinazione sul luogo di estrazione per eliminare e disperdere nell’ambiente circostante componenti corrosivi. Barile che comunque consente lauti guadagni ai petrolieri grazie alle incomprensibili facilitazioni pubbliche e alla quasi assente vigilanza sulle e...

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    Last Post by ricciomare il 4 Dec. 2012
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  5. Maori, il rispetto per il mare prevale sull'oro nero!

    By Filippo Foti il 4 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   95 Views
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    La Petrobras in Nuova Zelanda abbandona la ricerca del petrolio dove si registra l'importante vittoria dei pinguini, animali sacri per i Maori, un popolo dedito alla pesca e con forte rispetto per il mare.

    Tuesday, December 4, 2012 - La Petrobras in Nuova Zelanda e la vittoria dei pinguini.
    Della storia della Petrobras - la ditta petrolifera nazionale del Brasile che voleva trivellare al largo della Nuova Zelanda abbiamo gia' parlato.

    Volontari di Greenpeace si coprono di petrolio sulla spiaggia di Muriwai per mandare un messaggio forte al governo
    per fermare i suoi piani per la perforazione di pozzi di petrolio al largo della costa della Nuova Zelanda.


    La Petrobras aveva intenzione di eseguire esplorazioni sismiche e trivellare al largo del bacino di Raukumara, una regione abitata da comunita' indigene di Maori. Hanno iniziato le procedure nel 2010 e le ispezioni sismiche nel 2011.

    Come da copione i residenti hanno poi ritrovato carcasse di pinguini sparsi lungo la costa. Questo e' grave, perche' i pinguini sono animali sacri per i Maori, un popolo dedito alla pesca e con forte rispetto per il mare.


    La loro battaglia e' stata feroce ed e' finita con una causa da parte di Greenpeace e della comunita' Maori "Te Whanau a Apanui" contro la Petrobras, all'inizio del 2012. Si sono lamentati che il governo aveva dato le concessioni senza interpellarli.

    Il governo invece era molto favorevole alle operazioni petrolifere nel mare - in acque profonde e difficili - e secondo Greenpeace ha cercato in ogni modo di favorire i petrolieri, con incentivi e procedure facilitate. Gli ambientalisti contendono anche che andare avanti con trivellazioni danneggerebbe la reputazione di nazione verde e rispettosa dell'ambiente della Nuova Zelanda.

    Whanau a Apanui


    E cosi, ieri 3 dicembre dopo vari tira e molla, finalmente la Petrobras annuncia di ritirarsi in toto dalla Nuova Zelanda ed e' tutto stato confermato dal loro primo ministro John Key.

    Le Petrobras restituira&#...

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    Last Post by ricciomare il 4 Dec. 2012
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  6. La Commissione europea adotta una strategia marittima per l'Adriatico e lo Ionio.

    By Filippo Foti il 5 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   40 Views
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    La Commissione Europea lancia una nuova strategia per l'Adriatico e lo Ionio allo scopo di rafforzare una crescita sostenibile in questa importante area marittima.



    La Commissione europea ha adottato una strategia marittima per i mari Adriatico e Ionio che permetteranno di rafforzare una crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva nella regione. La strategia parte da quattro importanti pilastri: un'economia blue economy più forte nel settore marino e marittimo, ovvero un ambiente marino sano, uno spazio marittimo più sicuro con le attività di pesca più responsabili. Essa si basa sull'iniziativa di crescita Blu della Commissione e sulla "Dichiarazione di Limassol su un'agenda marina e marittima per la crescita e l'occupazione", recentemente adottato dai ministri dell'UE. La visione alla base dell'iniziativa è far diventare il mare uno spazio centrale di innovazione, creando opportunità economiche e di prosperità per tutti i paesi che lo circondano.

    Il Commissario per gli Affari Marittimi e la Pesca Maria Damanaki ha recentemente dichiarato: "Data la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali, il movimento di persone, beni e servizi, attraverso l'Adriatico e lo Ionio è destinato ad aumentare e preservare gli habitat marini e garantire lo sviluppo sostenibile della regione. Ciò sarà impegnativo, ma è una sfida che dobbiamo preparare e non vedo l'ora di verificare il contributo di tutte le parti interessate su questo tema e sviluppare insieme un piano dettagliato per le azioni future ".


    Pur riconoscendo il lavoro già svolto da varie organizzazioni di questa regione, la nuova strategia sottolinea la necessità di rafforzare la cooperazione, avvalendosi delle risorse esistenti, le strutture e le normative per favorire partenariati transfrontalieri e mobilitare gli attori locali, regionali e nazionali verso obiettivi comuni. La prima iniziativa di questo genere nel bacino del Mediterraneo, contribuirà a sviluppare l'economia dei paesi attraverso il coordinamento dei finanziamenti e dei meccanismi di attuazione.

    Alcune iniziative prioritarie sono state identificate, come ad esempio:

    - Stimolare la creazione di gruppi marittimi e reti di ricerca, nonché la formulazione di una strategia di ricerca per stimolare l'innovazione;

    - Aumentare le competenze e la mobilità della forza lavoro, con una maggiore trasparenza dei profili professionali;

    - Ottimizzazione i collegamenti di...

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    Last Post by ricciomare il 6 Dec. 2012
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  7. La sostenibilità ed il cambiamento climatico.

    By Filippo Foti il 6 Dec. 2012
    +1   -1    4 Comments   29 Views
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    Secondo un rapporto della società britannica PwC è tempo di attrezzarsi per convivere con un pianeta più caldo, oppure ad incominciare, drasticamente, a rimediare.


    La PricewaterhouseCoopers ( PwC), è la più grande società di servizi professionali con sede a Londra, Regno Unito ed impiega più di 180.000 persone. Secondo società è tempo di attrezzarsi per prepararsi ad un mondo sempre più caldo e nel loro sito scrivono:"se valutate seriamente la sostenibilità ed il cambiamento climatico e desiderate apportare modifiche al vostro modo di lavorare, siete arrivati nel posto giusto, noi sapremo come consigliarvi".

    Il pianeta dunque si sta dirigendo verso un incredibile aumento di temperatura di sei gradi Celsius in questo secolo e per limitarlo a due gradi, il mondo globalizzato e non deve aumentare gli sforzi per ridurre le emissioni di CO2 di cinque volte rispetto a quanto realizzato negli ultimi dieci anni. I nostri figli potrebbero essere proiettati in un secolo dominato dal cambiamento climatico.

    La relazione della società britannica PwC si basa sulla riduzione del totale delle emissioni globali di carbonio fino al 2050. Negli ultimi 10 anni si è avuta una decarbonizzazione (riduzione delle emissioni di anidride carbonica), dello 0,8% l'anno. Questo è un modo troppo lento, come si evince dalla tabella riportata sotto.


    La tabella mostra che, anche se raddoppiamo i nostri sforzi di riduzione del carbonio il pianeta si riscalderà fino ad arrivare ai sei gradi Celsius! Una continuazione del nostro attuale livello di riduzione non farà altro che peggiorare paradossalmente le cose, in quanto è il totale delle emissioni da oltre 50 anni che conta. Il grafico mostra che nel 2000 il piano è stato impostato per ridurre il carbonio del 3,7% all'anno. Dal momento che sono più di 12 anni che abbiamo ridotto solo dell'0,8% l'anno, ora abbiamo bisogno di ridurlo del 5,1% l'anno per compensare tutto il carbonio emesso in più negli ultimi 12 anni.

    Ciò significa, sempre secondo PwC, che ogni anno 20 centrali elettriche a carbone dovrebbero essere chiuse, oltre ad una drastica riduzione di autovetture che dovrebbero essere sostituite con motori elettrici o con altri sistemi che non producano emissioni ed una su 20 compagnie aeree dovrebbero cessare l'attività. Dato l'attuale clima economico è molto improbabile che questi obiettivi saranno raggiunti. Quindi faremmo meglio a prepararci per un mondo più caldo. Quando la...

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    Last Post by ricciomare il 6 Dec. 2012
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  8. Costa Concordia, Schettino contro il timoniere: "Persi 13 secondi".

    By Filippo Foti il 6 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   44 Views
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    "Guardiacostiera.it", le notizie fornite da "Capitanerie di Porto", che potete seguire anche in versione radio e visibili in fondo alla nostra Homepage, con le notizie aggiornate 24 ore su 24.



    Guardiacostiera.it -Dettaglio articolo di stampa -Titolo: Schettino insiste: l'errore fu del timoniere - Il Tirreno - 06/12/2012 - Articolo inserito da: Livorno.



    Oltre che in procura penale di Grosseto arriva anche al Tribunale civile di Genova, il nome del comandante Francesco Schettino che la sera del 13 gennaio 2012, al comando della nave Costa Concordia, naufragò davanti all'Isola del Giglio. Questa volta si tratta di una causa di lavoro relativa al suo licenziamento, notificato dalla società Costa Crociere il 19 ottobre scorso.

    L'udienza di mercoledì mattina davanti al giudice del lavoro di Genova si è trasformata in una difficile battaglia procedurale. Quel licenziamento, impugnato dal giuslavorista che assiste Schettino, è scattato a 24 ore esatte dalla entrata in vigore della Riforma Fornero e così la società, avvalendosi del cosiddetto “rito Fornero” (che sostanzialmente velocizza l'azione civile) ha chiesto al giudice del Lavoro di Genova di sancire la legittimità della procedura del licenziamento.

    Il ricorso al rito Fornero da parte di Costa Crociere è stato contestato dal legale di Schettino: D'Orazio ha infatti sostenuto che il rito è utilizzabile esclusivamente dal lavoratore e non anche dal datore di lavoro. Di contro, il giuslavorista che difende le posizioni della società di navigazione, Camillo Paroletti, ha affermato che «se il giudice ritenesse che solo una parte in processo possa utilizzare il rito Fornero, allora dovrebbe dichiarare la norma incostituzionale in quanto davanti al giudice le parti sono pari». In questo caso, ha ribattuto D'Orazio, «se il giudice ritiene che entrambe le parti possano utilizzare il rito s'intende che questa è un'udienza per il reintegro del lavoratore». Il giudice si è riservato una decisione e con tutta probabilità scioglierà la riserva il 9 gennaio 2013.

    Intanto il comandante a “Porta a Porta” è tornato a parlare delle cause del naufragio indicando l'imperizia del timoniere tra i motivi dell'impatto con lo scoglio delle Scole. «Io non ho mai accusato nessuno né il timoniere né gli ufficiali - ha detto Schettino - Sono state le indagini e gli esperti che hanno stab...

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    Last Post by ricciomare il 6 Dec. 2012
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  9. Corexit 52 volte più tossico combinato al petrolio in mare.

    By Filippo Foti il 6 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   141 Views
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    Il Corexit, il disperdente utilizzato per pulire la fuoriuscita di petrolio BP rende 52 volte più tossico il petrolio in mare.



    Un nuovo studio ha scoperto che l'olio disperdente, il suo nome è Corexit, utilizzato per ripulire la massiccia fuoriuscita Deepwater Horizon ha reso l'olio più tossico e probabilmente ha raso al suolo tutta la catena alimentare marina. Lo studio, pubblicato da ricercatori nella rivista Environmental Pollution, ha trovato che i disperdenti Corexit 9527A e 9500A, che viengono utilizzati per aiutare l'olio a degradare più rapidamente, diventa fino a 52 volte più tossico quando è combinato con l'olio. "Vi è una interazione sinergica tra il petrolio greggio ed il disperdente che lo rende più tossico", ha detto Terry Snell, un co-autore dello studio e biologo presso la Georgia Institute of Technology (Georgia Tech). Ed ha poi precisato:"Probabilmente mette un tassello importante nella catena alimentare planctonica per un certo periodo di tempo, ma nessuno in realtà ha eseguito le misure per capire l'impatto." I ricercatori hanno testato i rapporti del petrolio dal pozzo che perdeva nella Deepwater Horizon ed il disperdente.


    Lo studio ha trovato che la miscela era ugualmente tossica per i vari rapporti testati. I ricercatori hanno anche esposto diverse varietà di rotiferi - organismi planctonici - a diverse concentrazioni su una vasta area del Golfo. "I livelli del Golfo erano tossici, molto tossici e seriamente", ha detto Snell.

    Rotifero


    Ian MacDonald, un ricercatore presso la Florida State University, che non è stato coinvolto nello studio, ha detto a Live Science che il disperdente rende l'olio più tossico per ridurre le dimensioni delle gocce,rendendolo nel contempo più "bio-disponibile" per gli organismi di piccole dimensioni.


    I risultati dello studio contraddicono gli studi del 2010 condotti dalla Environmental Protection Agency che ha trovato che la miscela di olio e Corexit non è più tossica del petrolio da solo per le specie di gamberi e pesce. "Fino ad oggi, l'EPA non ha fatto altro che congratularsi con sé ...

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    Last Post by ricciomare il 6 Dec. 2012
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  10. Indovinello con premio a sorpresa!

    By Filippo Foti il 6 Dec. 2012
    +1   -1    1 Comments   69 Views
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    Vorremmo sapere il nome di questa persona e le parole che non si ascoltano! Il primo/a che indovina avrà un regalo virtuale, s'intende! ;)

    Last Post by ricciomare il 8 Dec. 2012
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