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SITI AMICI

Salve sono Eugenio e sono un amante della subacque in tutte le sue salse.
Mi immergo da diversi anni

Un pomeriggio della redazione del forum a "Bagnara Calabra"(R.C.)

Prima di raccontarvi di una meravigliosa serata trascorsa in questa incantevole cittadina, e lo faremo con le immagini, è giusto farvela conoscere, come meglio non si potrebbe, in quanto oltre a notizie attinte in rete, ci abbiamo messo molto di nostro in questo post, che dedichiamo con affetto a tutta la meravigliosa gente di Bagnara Calabra.

Le origini di Bagnara

Le notizie sulle origini di Bagnara sono, a tutt’oggi, vaghe e frammentarie e ad ogni modo non sufficientemente convalidate dai documenti. Certo è che Ruggero il normanno, Gran Conte di Calabria e Sicilia, emana, nel 1085 il diploma di fondazione dell’Abbazia di Santa Maria e dei XII Apostoli, affidandola ad alcuni uomini, di fede, suoi connazionali.L’Abbazia arricchita di beni e privilegi, venne sin dalla nascita dichiarata ABBAZIA NULLIUS, sottomessa unicamente al Romano Pontefice.Considerata l’importanza di questo luogo anche come punto di riferimento con i centri vicini,e soprattutto come punto di difesa di questo litorale, il Conte Ruggero vi fece un castello, fortificando l’intera rupe con grosse mura di cinta e altre opere di difesa.Continua (*)

La Torre Aragonese

La Torre Aragonese, anche conosciuta come Torre di Capo Rocchi, o Rosci o volgarmente di Re Ruggero, è stata costruita tra il XV e il XVI secolo. L’anno di costruzione può essere ricavato solo in maniera approssimativa deducendolo dalle caratteristiche architettoniche e non dai documenti. Il primo documento ad essa riconducibile risale al 1576 quando vi era terriero Lelio Leonardo. Tuttavia, tenendo conto della sua geometria slanciata si è propensi ad attribuirla al periodo compreso tra il 1268 e il 1442.
Si tratta di una torre di avvistamento e segnalazione, costruita su proposta del con...

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Solo vento

Bellissima espressione poetica di Bell'Anima, uno struggente ed esilarante intreccio tra l'amore che unisce l'essenza della vita con l'essenza della natura in un parossistico ribollire di sconcertanti e significativi sentimenti utopici che si materializzano nel profondo intimo dell'autrice.

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Barack Obama ferma le trivelle offshore fino a 2017

Barack Obama ha pensato bene di fermare le trivelle offshore fino a 2017.Il blocco non riguarda la parte del Golfo del Messico che ha già subito i danni ecologici della marea nera scatenata dalla esplosione della piattaforma petrolifera della BP il 20 aprile scorso a sud della Louisiana.

Barack Obama

Il presidente Barack Obama ha fatto un passo indietro ed ha riveduto le proprie posizioni e con il consenso di tutta la sua amministrazione mercoledì scorso prendendo la decisione di bloccare
fino al 2017 nuove trivellazioni petrolifere al largo delle coste atlantiche e delle coste della Florida che si affacciano sul Golfo del Messico.Il blocco non riguarda la parte del Golfo del Messico che ha già subito i danni ecologici della marea nera scatenata dalla esplosione della piattaforma petrolifera della BP il 20 aprile scorso a sud della Louisiana.Questa area sarà comunque sottoposta a più strette misure di sicurezza per evitare che si ripetano altri disastri.
La decisione, annunciata dal ministro degli Interni Ken Salazar, è stata presa solo per quelle zone dove dove attualmente non esiste alcuna attività di perforazione, come il Golfo del Messico orientale al largo della costa della Florida, e il medio e Atlantico meridionale .
"Abbiamo modificato il nostro annuncio iniziale del 31 marzo scorso, tre settimane prima della marea nera nel Golfo del Messico, quando l'amministrazione Obama aveva annunciato l'apertura alla esplorazione petrolifera di nuove zone al largo delle coste, una scelta controversa che Obama aveva giustificato con la necessità di assicurare la indipendenza energetica degli Stati Uniti.

Bill Nelson

Il senatore democratico Bill Nelson ha detto che la decisione tende alla salvaguardia del turismo vitale nel suo stato e delle industrie della pesca.
Edward Markey democratico del Massachusetts, ha detto che il cambiamento di politica dimostrato dall'amministrazione Obama, significa che la lezione del disastro BP è servita.
"Questo piano porterà in avanti l'America su un sen...

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Lo sapevate che: è il maschio a custodire e partorire le uova dei cavallucci marini?

ippocampo maschio in gestazione

eccezionale documento rintracciabile a fatica su you tube.

E' lungo circa 15 centimetri ed ha una testa che forma un angolo retto con il corpo. Questa posizione unita alla sua forma e alla rastremazione del corpo che ricorda un lungo collo, gli conferisce una curiosa somiglianza con la testa di un cavallo. Proprio a questa somiglianza l'animale deve il suo nome. Il suo corpo è bruno o nerastro ed è coperto da placche ossee che sembrano dividere l'animale in anelli e formano robuste creste longitudinali. L'ippocampo nuota in posizione verticale, spinto in avanti dalle rapide vibrazioni della pinna dorsale, mentre la vibrazione delle pettorali e i movimenti della coda servono per gli spostamenti verticali. La lunga coda prensile, che generalmente porta arrotolata in avanti, è sprovvista di pinne ed è sempre pronta ad attorcigliarsi intorno alla prima alga che incontra; dopo di che l'ippocampo esplora l'acqua circostante alla ricerca di una preda su cui lanciarsi rapidamente. L'ippocampo possiede occhi mobili e indipendenti l'uno dall'altro, ed è soggetto a cambiamenti di colore. La sua alimentazione si compone di piccoli crostacei, ma mangia anche anche minuscoli animaletti che raccoglie sulle foglie di posidonia. In primavera maschio e femmina si accoppiano.

cavalluccio marino

Fino a poco tempo fa si sapeva che avveniva nei mesi caldi, quindi da marzo a settembre, e tramite un corteggiamento. I “coniugi” si prendono per la coda e si muovono in una sorta di danza finché la femmina non è pronta per dep...

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Rapporto sull’energia verde

Secondo un recente studio dell’Unione europea, intitolato ‘Rapporto sull’energia verde’, risorse marine ben gestite sono vitali per il futuro di milioni di persone in tutto il mondo: si stima infatti che siano 35 milioni i pescatori che lavorano su 20 milioni di imbarcazioni, circa 170 milioni sono i posti di lavoro che dipendono direttamente o indirettamente da questo settore, mentre la rete economica collegata alla pesca raggiunge 520 milioni di persone.
Ma questa considerazione è sufficiente a giustificare, ad esempio, un pesca indiscriminata con uso di attrezzi da pesca non selettivi? E la pesca illegale impone con urgenza decisioni a tutela degli stock e degli ecosistemi marini.
E quanto per discutere di un argomento molto caldo in questi ultimi mesi, l’industria della pesca al tonno deve smettere di utilizzare FAD? Ed ogni peschereccio che utilizzi reti a circuizione o palamiti dovrebbe avere sempre osservatori a bordo, in modo da garantire che vengano prese tutte le misure possibili per limitare le catture?
La pesca con i palamiti, ad esempio, deve essere ricondotta entro limiti di sostenibilità e occorre
immediatamente che le misure mitigatorie già note e spesso previste siano davvero impiegate per ridurre le catture accessorie associate a questo tipo di pesca.
L’industria si deve muovere verso metodi di pesca più sostenibili, riducendo lo sforzo di pesca per evitare il declino degli stock e prediligendo sistemi di pesca con l’uso di lenze con pochi ami (pole and line o trollling). Questi metodi di cattura sono già utilizzati nella pesca su piccola scala e sono diretti alla pesca di tonni adulti, evitando le catture accidentali. Questi metodi, inoltre, favorirebbero le industrie locali dei Paesi in via di sviluppo.
I Governi devono agire insieme per garantire una gestione sostenibile delle risorse che comprenda la creazione di riserve marine, chiudendo ampie aree degli oceani alla pesca.
Vi è uno schiacciante consenso scientifico sulla necessità di una rete di grandi riserve marine anche in acque internazionali, fondamentale per proteggere l’ecosistema marino mondiale dalla pesca eccessiva e distruttiva e permettere il recupero delle risorse. Purtroppo, al momento, tali riserve coprono meno dell’1% degli oceani della Terra24. In accordo ai dati della ricerca, Greenpeace chiede che il 40% degli oceani sia protetto da riserve marine.
Alcuni progressi sono stati fatti nel 2008 quando le Nazioni delle Isole del Pacifico hanno...

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