PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


AL SERVIZIO DEL PIANETA DAL 31. 01. 2010 - IL 19/2/2020 CI HANNO VISITATO 910 LETTORI









DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Body brush, evvai verso l’estate 2016

    By Filippo Foti il 2 April 2016
    +1   -1    0 Comments   80 Views
    .

    Eliminare le cellule morte della pelle, rendendola più liscia e luminosa, stimolando il drenaggio linfatico e contribuendo a ridurre la cellulite, per prepararsi alla nuova stagione estiva.


    NgqhZRS

    Miranda Kerr sostiene che la spazzolatura a secco mantiene la sua pelle liscia.


    Diverse forme di spazzolatura del corpo sono state praticate per migliaia di anni, in molte culture diverse. Ci sono prove che gli antichi egizi, in materia di cura della pelle e della bellezza, sono stati tra coloro che hanno usato per primi questo sistema di pulizia del corpo, ora chiamato "body brush", la spazzolatura del corpo. Gli antichi Greci e Romani usavano nelle palestre gli strigili, ovvero strumenti ricurvi in osso o in metallo, per rimuovere lo sporco, per detergersi il corpo dal sudore e dalla polvere.

    La Cina introdusse la luffa (Luffa cylindrica), una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, delle regioni tropicali asiatiche, con fiori giallognoli che, giunti a maturazione, usavano come spugna vegetale.

    yJuLPv0

    Luffa


    Come la maggior parte dei trattamenti termali, la spazzolatura del corpo utilizza il potere innegabile del tatto per rinvigorire i sensi e aumentare la circolazione. Ha un effetto esfoliante, contribuendo ad eliminare le cellule morte della pelle, rendendola più liscia e luminosa.

    Essa può anche aiutare ad eliminare i follicoli dei peli incarniti. Essi compaiono infatti quando i follicoli piliferi sono ostruiti da cellule morte della pelle.

    Ma leggiamo ora l’articolo pubblicato oggi nella sezione: Le ultime notizie in tempo reale di Adnkronos sulla sostenibilità.

    56MUjzj


    wGB134B


    "È body brush mania, 3 minuti di spazzola al giorno per superare la prova costume.

    Tre minuti al giorno praticamente a costo zero per un corpo a prova di bikini. La ricetta 2016 per tonificare la pelle e far sparire i tanto odiati bozzetti della cellulite in vista dell'estate sembra essere il body brush. Una tecnica antica ed efficace che quest'anno spopola in Italia. A sponsorizzare la spazzolatura a secco del corpo come metodo anti-cellulite è stata Cindy Crawford che nella sua autobiografia 'Becomin...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 2 April 2016
    .
  2. Scienza e arte per non far morire il mare

    By Filippo Foti il 9 April 2016
    +1   -1    0 Comments   64 Views
    .

    Un mare liscio come l’olio è gradevole a vedersi, soprattutto quando all’orizzonte non ci sono strutture, tipo piattaforme petrolifere, che mal si conciliano con l’elemento naturale.


    NvS2W5K


    In “L’uomo sbagliato”, storia di attrazione fatale tra una donna e un uomo, quando nasce la passione, il primo libro della scrittrice Erica Arosio, c’è una frase dove si legge: “Riccardo guarda il mare color petrolio e indugia sui riflessi della luna, sul cielo punteggiato di stelle, aspira l’odore del sale, delle alghe".

    Sicuramente, nel descrivere un momento della vita di uno dei protagonisti della storia, l’autrice non si riferisce ad un mare sporco di petrolio, piuttosto ad un mare piatto, senza increspature, liscio come l’olio, gradevole a vedersi, soprattutto quando all’orizzonte non ci sono strutture, tipo piattaforme petrolifere, che mal si conciliano con l’elemento naturale.

    qMp3voE


    "Com'è profondo il mare" cantava Lucio Dalla, scritta e incisa nel 1977, è una delle canzoni che ricordano la più accreditata teoria scientifica della storia dell’umanità: la vita che ha avuto origine nel mare. Tra cenni autobiografici e messaggi di libertà rivolti a chi comanda, Dalla scrive che “[...]non è disposto a fare distinzioni poetiche, il pensiero come l'oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare, così stanno piegando il mare”.

    La canzone, che sotto vi proponiamo, è stata ripresa da 35 artisti abruzzesi per protestare contro l'installazione di una piattaforma petrolifera davanti la Costa dei Trabocchi in Abruzzo. Il video è stato realizzato per lanciare un accorato appello di sensibilizzazione a chi vorrebbe far diventare il mare una immensa discarica di petrolmonnezza.


    Dall’arte alla scienza il passo non è poi tanto lungo. E’ noto quanto gli artisti siano sensibili a questioni che attengono alla natura, ma la scienza, almeno quella intellettualmente onesta, sta pressando per arrivare ad una transizione rapida e profonda che consiglia profonde trasformazioni per l'inquadramento della società verso una crescita verde per fronteggiare i cambiamenti climatici.

    sTxjkeT


    Kevin Anderson è un professore presso il centro di ricerca di energia e cambiamenti climatici “Energy and Climate Change in the School of Mechanical, Aerospace and Civil Engineering” dell'Univ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 9 April 2016
    .
  3. Ricchezza e povertà i mali della Terra sempre più sofferente

    By Filippo Foti il 12 April 2016
    +1   -1    0 Comments   124 Views
    .

    Ridurre i rifiuti alimentari potrebbe contribuire a mitigare i cambiamenti climatici.


    9YyrOQS


    Il sistema alimentare è responsabile, infatti, di più di un quarto di tutte le emissioni di gas serra, mentre le diete non sane e ad alto peso corporeo sono tra le più importanti cause di mortalità prematura.

    Ad un eccesso di peso degli esseri viventi corrisponde anche l’aumento e gli sprechi di rifiuti alimentari che incidono verosimilmente ad aumentare gli impatti sul clima. Ridurre pertanto i rifiuti alimentari potrebbe contribuire a mitigare i cambiamenti climatici. Un nuovo studio dimostra che, entro la metà del secolo, circa un decimo delle emissioni di gas serra globali di origine agricola potrebbe risalire a rifiuti alimentari.

    sdpPFwm


    Un team dell'Istituto di Potsdam (Germania), per la ricerca sull'impatto climatico, fornisce per la prima volta le proiezioni complete della perdita di cibo per i paesi di tutto il mondo ma anche la possibilità di calcolare le emissioni associate. Attualmente, un terzo della produzione globale di cibo non va a finire sui nostri piatti. Le analisi mostrano che tale quota aumenterà drasticamente, se i paesi emergenti come la Cina e l'India adotteranno stili di vita occidentali nella loro nutrizione. E’ ben noto che ridurre i rifiuti alimentari offrirebbe la possibilità di garantire la sicurezza alimentare, come allo stesso tempo potrebbe contribuire a mitigare i pericolosi cambiamenti climatici.

    L’agricoltura ricopre un ruolo di primo piano, sostiene Ceren Hic, l’autore dello studio:

    Ridurre i rifiuti alimentari può contribuire alla lotta contro la fame, ma, in qualche misura, anche evitare impatti climatici come più intense ed estreme condizioni atmosferiche e l’innalzamento del livello del mare. Anche se la disponibilità di cibo, riferendoci ad una media globale è stato superiore a quello che in teoria è richiesto, alcuni paesi in via di sviluppo devono ancora combattere la denutrizione o la fame.

    nIsYnuR


    Secondo il co-autore Prajal Pradhan:

    Allo stesso tempo, l'agricoltura è una de...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 12 April 2016
    .
  4. Le pressioni antropiche sulla pesca globale, ormai al collasso

    By Filippo Foti il 13 April 2016
    +1   -1    0 Comments   100 Views
    .

    La maggior parte degli scienziati che studiano il problema della crisi ittica, concordano sul fatto che le tre cause principali sono la pesca eccessiva, l'inquinamento da plastica e lo sconvolgimento antropico del clima. Cosa succederà quando non ci saranno più pesci nel mare?


    z4aQFIc

    Un ecocidio è in corso, come la razza umana è in procinto di distruggere la vita sul pianeta!


    In occasione della “Giornata internazionale per la diversità biologica”nel mese di maggio 2012, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha detto:

    L’eccessivo sfruttamento economico delle risorse ittiche mondiali è grave. Molte specie sono state cacciate e relegate ai margini delle loro popolazioni originarie. Più della metà si sono esaurite dalle attività di pesca a livello mondiale, e un altro terzo si è impoverito.


    Se si pensa che oltre un miliardo di persone si affidano al pesce come fonte primaria di proteine e decine di milioni di persone dipendono dal mare per il loro sostentamento, non c’è da stare allegri, anche perchè dal 1980, la cattura di pesce a livello mondiale è in calo, nonostante in mare ci sono più e meglio attrezzate barche da pesca.

    CFHBv9a


    Eppure, nonostante questi allarmi sono stati lanciati forti e chiari, la vita negli oceani continua a peggiorare ad un ritmo minacciosamente rapido. Crollo totale? La pesca alla più ambita specie di pesci è già crollata.

    Le popolazioni di tutti i grandi pesci predatori negli oceani sono diminuite del 90 per cento nel corso degli ultimi 50 anni, da quando si è diffusa in tutto il mondo la moderna pesca industriale.

    Molti scienziati, come Daniel Pauly della University of British Columbia, hanno stimato che il totale delle catture di pesce per il pianeta ha raggiunto il picco a metà degli anni ‘80, ed da allora è in declino.

    gxGyKeD

    Daniel Pauly


    La maggior parte degli scienziati che studiano il problema concordano sul fatto che le cause principali della crisi sono tre: la pesca eccessiva, l'inquinamento di plastica e lo sconvolgimento antropico del clima. Ma molti, come il dottor Simon Boxall, professore associato di oceanografia con l'Università di Southampton, ha individuato come il più grande colpevole la pesca eccessiva.

    A causa del fatto che l...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 13 April 2016
    .
  5. Delfini: da Ischia un SOS per queste splendide creature

    By Filippo Foti il 15 April 2016
    +1   -1    0 Comments   44 Views
    .

    Si sta svolgendo, al Regina Isabella di Lacco Ameno ad Ischia, una tre giorni di studio, in considerazione dei dati allarmanti degli ultimi anni, sulla sopravvivenza dei delfini nel Mediterraneo.


    l9nHBBe

    Il risultato di una cattura accidentale e la tristezza di una ragazza.


    A livello globale, i delfini comuni (Delphinus dolphins) si trovano nelle acque tropicali, subtropicali e temperate dell'oceano Atlantico, del Pacifico e Indiano, tuttavia c'è qualche incertezza sulla distribuzione di ciascuna delle tre specie riconosciute - Delphinus delphis , D. capensis e D. tropicalis.

    Sulla base di record specifici, i delfini comuni si trovano:

    • lungo le coste del vasto, profondo ma pesantemente sfruttato Atlantico nord - orientale;
    • nell'Atlantico occidentale da Newfoundland alla Florida;
    • nel Pacifico orientale dal Canada meridionale al Cile;
    • nel centro del nord del Pacifico;
    • nel Pacifico occidentale dal Giappone centrale a Taiwan, e intorno alla Nuova Caledonia, Nuova Zelanda, e la Tasmania;

    yI4o7vn


    Le stime della dimensione della popolazione mondiale realizzate da vari autori negli anni ’90 è disponibile solo per poche regioni:

    • Pacifico tropicale orientale: 3.000.000 individui;
    • al largo della costa della California: 226.000;
    • Mar Nero: 96.000.

    Secondo il parere del biologo marino Giovanni Bearzi, che li studia da 30 anni, Presidente e Direttore Scientifico di Dolphin Biology and Conservation, da sempre impegnato a preservare la biodiversità marina e la riduzione degli impatti umani sui cetacei, in particolare nel Mediterraneo, i delfini comuni sono diminuiti di numero, e si pensa che, tra gli altri fattori, questo declino è dovuto alla ridotta disponibilità di cibo a causa della pesca eccessiva e degrado complessivo dell'habitat.

    7eqXbtr


    Sempre secondo Bearzi, la popolazione del delfino comune nel Mar Mediterraneo, elencata come in pericolo sulla Lista Rossa IUCN delle specie minacciate, è diminuita di oltre il 50% sul periodo delle tre ultime generazioni.

    Altre minacce per la specie sono le catture accidentali, l’abbattimento dovuto allo scarto del pescato, l'inquinamento, il degrado dell'habitat, carichi elevati di contaminanti, tra cui PCB (difenili policlorurati) e metalli pesanti (i più pericolosi sono il cadmio, il cromo, il piombo e il mercurio) e i cambiamenti climatici, ovvero all’aumento della temperatura dell'acqua.

    Le catture accidentali si verificano in molte aree del mondo con l’uso delle reti:

    • da circuizione, al fine di rec...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 15 April 2016
    .
  6. Idrocarburi in mare: perché andare a votare SI’ al referendum!

    By Filippo Foti il 16 April 2016
    +1   -1    0 Comments   20 Views
    .

    Ieri mattina, in piazza del popolo a Roma, si è chiusa la campagna referendaria per il sì al referendum sulle trivelle, con un grande raduno pubblico che ha visto la partecipazione di tante persone interessate, in vario modo, alla difesa del mare.


    ZeXffBM

    WiDN8V2


    La notizia l’abbiamo vista ieri pubblicata nella sezione dedicata alle “Notizie in Rss di Adnkronos sulla sostenibilita'”del nostro forum: Referendum: flash mob campagna per sì, il Dio Nettuno abbatte le trivelle .

    Trivelle in azione su un mare agitato. Poi l'arrivo di Nettuno che abbatte le piattaforme e le sostituisce con pannelli fotovoltaici. A chiudere la rappresentazione un coro di 'vota sì'. Termina così, con il flash mob 'Nettuno ti può giudicare', questa mattina in piazza del Popolo a Roma, la campagna referendaria del Comitato nazionale 'Vota sì per fermare le trivelle'.

    Una mobilitazione ampia che ha raccolto l'adesione di centinaia di comitati locali e oltre 300 organizzazioni della società civile, dai sindacati agli ambientalisti, dalle associazioni di imprenditori, ai lavoratori del mare. Hanno preso parte anche loro alla chiusura della campagna referendaria in piazza del Popolo.

    I0Invo1


    Il presidente di AssoRinnovabili Agostino Re Rebaudengo ha sottolineato:

    Il SI’ al quesito contro le trivelle accelera la strada alla progressiva uscita dalle fonti fossili. Con una seria politica di avvio al biometano si coprirebbe in poco tempo un quantitativo pari a oltre 4 volte quello che viene prodotto dalle trivelle oggetto del referendum.


    Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo Confesercenti ricorda che:

    Il vero petrolio italiano sta nei giacimenti culturali, artistici e ambientali dei nostri territori.
    ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 16 April 2016
    .
  7. Visite a bordo dell’unità navale Carlo Margottini a Reggio Calabria

    By Filippo Foti il 16 April 2016
    +1   -1    0 Comments   182 Views
    .

    La nave della Marina Militare Carlo Margottini, che attualmente è di stanza nel porto di La Spezia ed è alle dipendenze del 2° Comando Gruppo Navale, dal 19 al 22 aprile sarà al porto di Reggio Calabria.


    H7QszDf


    Un po’ di storia.

    La nave della Marina Militare Carlo Margottini è stata varata il 29 giugno del 2013. Terza unità del programma per le fregate europee multimissione (FREMM) costruita da Fincantieri, è intitolata al capitano di vascello Carlo Margottini, nato a Roma il 19 gennaio 1899 e valoroso capitano al servizio della Regia Marina, durante la prima e la seconda guerra mondiale. Successivamente la nave e stata trasportata allo stabilimento del Muggiano per il completamento dell’allestimento e le prove di collaudo.

    7CU7RDd

    Cacciatorpediniere “Artigliere”


    QJWwmpQ


    Il nome della fregata ricorda il comandante Carlo Margottini della XIa squadriglia del cacciatorpediniere “Artigliere” appartenente alla prima serie della Classe Soldati, decorato con medaglia d'oro al valore militare alla memoria e morto nell'affondamento della sua nave sotto i colpi degli inglesi nel corso di uno scontro navale avvenuto nella notte tra l'11 e il 12 ottobre 1940 nel Mediterraneo, al largo del promontorio siciliano di Capo Passero, dove si registrarono 132 vittime, con 122 sopravvissuti salvati il giorno dopo dalla Marina Militare Italiana.

    WcWw1lV


    La nave Artigliere prese fuoco, e assieme al comandante Carlo Margottini, perse la vita anche l'aiutante di squadriglia, tenente di vascello, Corrado Del Greco, anche lui decorato con Medaglia d'Oro al valore militare alla memoria.

    Nave Carlo Margottini.

    La nave ha una lunghezza di 144 metri, larghezza di 19,40 metri, immersione di 8,4 mt e un dislocamento, ovvero la massa d'acqua spostata dalla parte immersa, a pieno carico di circa 6.700 tonnellate. Con un equipaggio di 167 militari, può ospitarne fino a 200 e raggiunge una velocità che supera i 27 nodi.

    L’artiglieria si avvale di: 2 Cannoni 76/62 SRDF con kit Davide e 2 mitragliere OtoBreda da 25 mm. Missili: Sistema missilistico S/A SAAM-ESD con 1 lanciatore verticale da 16 celle per missili Aster 15 o Aster 30; S/S Teseo Mk2a con 2 rampe da 2 missili ciascuna.
    Costruita ed allestita presso i cantieri navali di Riva Trigoso e Muggiano, la sua prima uscita in mare per gli opportuni collaudi della piattaforma e del sistema di combattimento è avvenuta il 26 settembre 2013.

    ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 16 April 2016
    .
  8. Inquinanti antropogenici e fauna ittica

    Tags
    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 19 April 2016
    +1   -1    0 Comments   144 Views
    .

    Gli inquinanti antropogenici ingeriti dai pesci inibiscono il sistema di difesa naturale dell’uomo.


    UOdqoHR


    Ricercatori del “Scripps Research Institute”, un centro di ricerca nel campo delle scienze biomediche, con sede a La Jolla (California), suggeriscono che occorre valutare il rischio per l’uomo degli inquinanti ambientali presenti nel pesce.

    Gli oceani sono un serbatoio globale di inquinanti organici persistenti, cioè che resistono ai processi ambientali di degradazione naturale (agenti atmosferici), con i quali gli esseri umani e gli altri animali devono fare i conti per gli effetti negativi sul loro sistema immunitario. Anche se è noto che questi inquinanti sono potenzialmente pericolosi per la salute umana e l'ambiente, il loro impatto rimane ancora completamente sconosciuto.

    Alcuni vegetariani o vegani, che dir si voglia, potrebbero sostenere che i pesci sono amici, non cibo. Ma se i nostri amici pesce in realtà ci avvelenano? Cerchiamo di capirci qualcosa.

    T6akI77


    Grazie alle tendenze recenti come la dieta mediterranea, i piatti di pesce, da tempo, stanno avendo il loro periodo di massimo splendore. Il pesce sembra infatti essere il cibo perfetto sano, dato che contiene proteine e grassi insaturi, che sono ad alta concentrazione di omega 3, molto importanti per garantire il benessere del nostro organismo e per il cuore.

    Però, il mercurio si accumula nei corpi dei pesci più piccoli, che vengono mangiati dai più grandi, in modo che questo metallo tossico liquido si accumula lungo la catena alimentare, in un processo che è chiamato bioaccumulo. Ma nei pesci ancora più consumati, come tonno, pesce spada e salmone si possono accumulare dosi eccessive.

    Per molte persone questo non è un problema, i benefici del pesce superano di gran lunga i potenziali pericoli. E’ stato dimostrato però che l'esposizione al mercurio nelle donne in gravidanza può danneggiare il cervello e il sistema nervoso in via di sviluppo del feto.

    0XWlCyx


    Gli inquinanti organici antropogenici persistenti.

    L'idea che gli inquinanti ambientali possono impedire al corpo umano l’espulsione di tossine eventualmente presenti, è stata già postulata quasi 20 anni fa. Tuttavia, i meccanismi precisi e la rilevanza ambientale sono, in gran parte, rimaste un mistero.
    Il team di ricerca del “Scripps Research Institute”, che sta cercando di venire a capo di questi complessi meccanismi, ha reso noto che gli inquinanti ambientali presenti nel pesce ostacolano il sistema di difesa naturale del corpo umano per espellere le tossine nocive, come sostanze idrofobiche e farmac...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 19 April 2016
    .
  9. Ratificato a New York l’accordo contro le emissioni di carbonio

    By Filippo Foti il 23 April 2016
    +1   -1    0 Comments   30 Views
    .

    Il segretario di Stato americano John Kerry dichiara che l'accordo sul clima firmato da un numero record di paesi è un momento per i leader mondiali per impegnarsi a vincere realmente la "guerra" contro le emissioni di carbonio.


    sKmEwDn


    Con la Giornata della Terra come sfondo, i leader mondiali provenienti da 175 paesi, ieri 22 aprile, hanno messo nero su bianco allo storico accordo sul clima di Parigi, dopo tanti precedenti rinvii e combattuti summit, con lo scopo di rallentare l'aumento dei gas serra.

    "Siamo in una corsa contro il tempo, ha detto il segretario generale degli Stati Uniti Ban Ki-moon alla riunione presso la sede istituzionale a New York, l'era del consumo senza conseguenze è finita. I poveri e i più vulnerabili non devono subire ulteriori danni da un problema che non hanno creato".

    Il segretario di Stato americano John Kerry ha firmato il documento mentre ha tenuto la sua giovane nipote Isabelle Dobbs-Higginson. "Questi giovani sono il nostro futuro. La nostra alleanza è con loro ed oggi è un giorno importante per i nostri figli e nipoti e tutte le generazioni a venire", ha detto Kerry.

    6V2gJfI



    Il trattato non vincolante, approvato a Parigi nel dicembre dello scorso annoi, dopo anni di negoziati sul clima, ha lo scopo di rallentare l'aumento dei gas serra, come l'anidride carbonica, responsabili di mettere la Terra su un sentiero di riscaldamento pericoloso.

    L'accordo fissa un obiettivo di limitare il riscaldamento globale entro il 2100 a "ben al di sotto" di 2 gradi centigradi rispetto ai livelli pre-industriali. Per ottenere questo, ogni nazione stabilisce il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni che aggiorneranno di anno in anno.

    ThflDBi

    Un gruppo di bambini per rappresentare un pianeta con un futuro.


    Secondo l'Associated Press, la firma di ieri stabilisce un record per il numero di paesi che firmano un accordo nel primo giorno disponibile. Il vecchio record risale al diritto del mare di Montego Bay, che è stato firmato da 119 paesi nel 1982.


    La firma dell'accordo è solo un passo del processo. I leader devono ora tornare ai governi dei loro paesi d'origine per ratificare e approvare l'accordo, che potrebbe richiedere mesi o anni. L'accordo entrerà in vigore una volta che 55 paesi che rappresentano almeno il 55% delle e...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 23 April 2016
    .
  10. Rosso di sera bel tempo si spera? Non sempre!

    By Filippo Foti il 24 April 2016
    +1   -1    0 Comments   94 Views
    .

    Le nubi stratosferiche polari, note anche come nubi madreperlacee, sono belle a vedersi, con colori che ricordano i tramonti legati al detto romantico soprattutto di noi italiani. Spettacolari e rarissime formazioni collegate però alla formazione del buco dell'ozono.


    iKUCdsW


    Secondo l'Australian Antarctic Division (AAD), l’agenzia del Dipartimento della Sostenibilità, che promuove gli interessi strategici, scientifici, ambientali ed economici in Australia, in Antartide e nell'Oceano Antartico o Meridionale, pur essendo uno spettacolo sbalorditivo, le nubi stratosferiche polari contribuiscono alla formazione del buco dell'ozono in Antartide e nell'Artico.

    Si formano più in alto nell’atmosfera rispetto alle comuni nuvole, tra i 15.000 e i 25.000 metri nel corso degli inverni freddi polari nelle regioni polari dell'Antartide e dell'Artico. Si trovano infatti nella stratosfera, sopra la troposfera che è lo strato in cui avvengono la maggior parte dei fenomeni meteorologici.

    Le nubi stratosferiche polari, sono meno romantiche di un bel tramonto rosso, pur se spettacolari a vedersi. Sono invece componenti importanti del processo di distruzione delle molecole dell'ozono stratosferico, fornendo le loro superfici alle reazioni chimiche che trasformano i clorofluorocarburi in radicali liberi, che portano appunto alla produzione di cloro libero e bromo.

    b2wvmeW

    Questi atomi alogeni e halon di origine antropica che entrano nell'atmosfera sotto forma di clorofluorocarburi artificiali ( CFC), sono stati comunemente utilizzati dal 1920 in poi negli impianti di condizionamento, nei frigoriferi domestici, nelle bombolette spray, nella produzione di alcune materie plastiche, oltre che come solventi per oli, lipidi, smalti, vernici, cere e resine.

    x5Cn8DT


    I CFC, commercialmente noti anche come Freon, sono composti da cloro e fluoro, che, pur non essendo tossici, quando raggiungono l’atmosfera e vengono colpiti dai raggi ultravioletti liberando gli atomi di cloro, distruggono le molecole di ozono provocando quello che comunemente chiamiamo “buco dell’ozono” che altro non è che la riduzione dello spessore dello strato di ozono nella stratosfera che protegge la terra dalle radiazioni ultraviolette (UV).

    hvqMWt5


    Si deve al protocollo di Montreal, firmato nel 1987, dove più di 190 paesi hanno promesso di ridurre le emissioni di sostanze chimiche contenenti cloro come i clorofluorocarburi, se oggi sembra che si stia ritornando gradualmente alla normalità prevista, a dire degli esperti, alla f...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 24 April 2016
    .
 
Grafica: Yolia   -   Code: El Gringo 89   -   Vieni a trovarci su www.ffmagazine.forumfree.it