PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


AL SERVIZIO DEL PIANETA DAL 31. 01. 2010 - IL 19/2/2020 CI HANNO VISITATO 910 LETTORI









DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Blue Economy : un mare di opportunità o di guai?

    Tags
    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 3 May 2019
    +1   -1    0 Comments   59 Views
    .

    Blue Economy ha una vasta gamma di definizioni ma rappresenta sia un'opportunità che un rischio per la biodiversità marina.


    Futuro


    Per secoli, abbiamo immaginato l'oceano come un grande dono della natura vasto e immutabile, un mare di opportunità, che ha visto proliferare pescherecci sempre più grandi e linee di navigazione sempre più numerose, consentendo la ricchezza delle nazioni che si affacciano su di esso. L'oceano è fondamentalmente il sostentamento delle popolazioni di molti stati costieri e insulari, ed il suo compito lo ha sempre fatto egregiamente.

    L’oceano globale che annovera tutti i mari del pianeta, circa 60, non è illimitato e nemmeno le risorse che contiene. Non possiamo prelevare impunemente tutti i pesci e scaricare i nostri rifiuti in mare. L'oceano non può assorbire la CO2 dell'atmosfera senza conseguenze per la sua salute; infatti con l’aumento e la sua interazione con la superficie oceanica cambia la composizione chimica causando la ben nota acidificazione delle acque. Risultato: compromissione della vitalità della vita marina e della nostra salute, in quanto una parte maggiore di CO2 rimarrà nell'atmosfera, esacerbando il riscaldamento globale.

    La corsa allo sfruttamento degli oceani continua, sia che si tratti di attività minerarie in acque profonde, sia nello sfruttare il carbonio blu e nuove opportunità nella biotecnologia. L'acqua sembra profonda e invitante per molti, e l'innovazione nelle industrie marine abbonda. Alcuni dei principali innovatori, imprenditori e decisori marittimi del mondo si sono riuniti in occasione dell'evento World Ocean Summit di Abu Dhabi dal 5 al 7 marzo scorso per discutere di questo mare di opportunità, ovvero implementare un settore, la "Blue Economy", che sta attraendo sempre più investimenti in tutto il mondo.

    Allora, cos'è un'economia blu? È una visione del futuro in cui gli umani prendono ancora di più dall'oceano rispetto ad ora? È un modo per garantire che il cibo e i soldi derivati dall'oceano siano condivisi in modo più equo? È un insieme di principi che guidano le decisioni dei nostri governi e i leader dell'industria? In un certo senso, Blue Economy è tutte queste cose, ma è proprio questa gamma di definizioni che rappresenta sia un'opportunità che un rischio per la biodiversità marina.

    IL FUTURO A LUNGO TERMINE DELLE COMUNITÀ COSTIERE DIPENDERÀ DA UN'ATTENTA GESTIONE DELLE RISORSE LIMITATE DELL'OCEANO.

    Mentre la storia della Blue Economy, originariamente concepita come una versione “acquatica” del con...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 3 May 2019
    .
  2. L’importanza delle fanerogame marine per prevenire l'erosione delle spiagge nelle zone costiere.

    +1   -1    0 Comments   77 Views
    .

    I benefici ambientali che offrono le fanerogame marine per prevenire l'erosione delle spiagge, fungere da vivai che ospitano giovani pesci e invertebrati acquatici, pulire l'acqua, migliorare la cattura della CO2 e mettere una pezza per limitare i cambiamenti climatici.


    seagrass-fish


    Una nuova ricerca finanziata dalla US National Science Foundation quantifica per la prima volta, attraverso esperimenti e modelli matematici, quanto grande e denso debba essere un prato continuo di fanerogame marine (sentinelle biologiche) per fornire un’adeguata attenuazione delle onde nelle zone costiere nel contesto ambientale (fisico, morfologico, climatico, ecologico, ecc.)
    In un paio di articoli apparsi sui numeri di maggio di due riviste di ricerca peer-reviewed, - ( gli studi sono esaminati da diversi altri esperti del settore prima che l'articolo sia pubblicato sulle riviste) - Coastal Engineering e Journal of Fluids and Structures , la professoressa di ingegneria civile e ambientale del “Massachusetts Institute of Technology” (MIT) Heidi Nepf e il dottor Jiarui Lei descrivono le loro scoperte ed i significativi benefici ambientali offerti dalle fanerogame marine dopo avere documentato che la distribuzione delle praterie marine è fortemente correlata alla fisiologia e alle caratteristiche di crescita, inclusa la profondità dell'acqua e la zonazione della salinità.

    gif1_0


    I risultati non solo includono come prevenire l'erosione delle spiagge e proteggere altre strutture, ma anche migliorare la qualità dell'acqua e la cattura e sequestro (o stoccaggio) della CO2 per aiutare a limitare i cambiamenti climatici.

    Precedenti studi sulle fanerogame marine, da non confondere con le alghe, hanno documentato che la distribuzione delle praterie marine è fortemente correlata sia alla fisiologia e alle caratteristiche di crescita, inclusa la profondità dell'acqua e successione nello spazio (zonazione) della salinità.

    gifgif


    Questi benefici, abbinati ad altri più noti, come la fornitura di habitat per pesci e cibo per altre creature marine, fanno sì che la vegetazione acquatica sommersa comprese le alghe marine, come hanno dimostrato studi precedenti, fornisca ogni anno un valore di mercato complessivo di oltre 4 miliardi di dollari a livello globale. Eppure oggi alcune importanti zone di fanerogame come la Chesapeake Bay sono ridotte a circa la metà della loro copert...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 5 May 2019
    .
  3. Oceani e mari sempre più insultati dall'uomo meritano più rispetto.

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 7 May 2019
    +1   -1    0 Comments   77 Views
    .

    Il vertice chiave sull'impatto climatico della navigazione è il "MEPC 74" 2019, che si terrà dal 13 al 17 maggio presso l'Organizzazione Marittima Internazionale a Londra.


    apc400_0


    L'inquinamento atmosferico, dovuto agli agenti chimici, biologici e fisici che modificano le caratteristiche naturali dell'atmosfera deriva sia da processi naturali (ad esempio la cenere di un’eruzione vulcanica) che da attività umane (combustibili fossili, trasporti, gas di monossido di carbonio proveniente dallo scarico di autoveicoli, emissioni di centrali elettriche o emissioni da altri processi industriali). Ad esempio, il vulcano Etna, in un giorno media attività, emette circa 3.000 tonnellate di anidride solforosa (SO2) e fino a 10.000 tonnellate durante i periodi di grande attività.

    Detti inquinanti sono definiti primari per distinguerli dalla loro trasformazione nella bassa atmosfera dalla radiazione solare e dal calore in inquinanti secondari, come l'ozono (O3) e altri inquinanti fotochimici, tipo lo smog che è un particolare tipo di inquinamento dell’aria che si forma in condizioni di calma di vento e di forte insolazione.
    Nelle aree urbane, la maggior parte dell'inquinamento atmosferico proviene da fonti create dall'uomo. Tali fonti possono essere classificate come mobili (automobili, camion, aerei, navi, ecc.) o fisse (fabbriche, centrali elettriche, ecc.).

    In questo post, ci occuperemo dell'inquinamento provocato dal trasporto marittimo, una forma di inquinamento meno eclatante di quello presente nelle aree urbane, ma che non è meno importante in quanto coinvolge tutti i cittadini del mondo, poiché ha un effetto dannoso sulla salute, la sopravvivenza e le attività degli esseri umani e di altri organismi viventi.

    CHE COS'È MEPC 74?

    La “Marine Environment Protection Committee” (MEPC), è la Commissione per la Protezione dell'Ambiente Marino, e la 74a sessione, programmata per il 13-17 maggio 2019 si svolgerà presso la sede dell'Organizzazione Marittima Internazionale a Londra.

    e0



    Gli argomenti principali da discutere, saranno:

    - Riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra prodotte dalle navi;
    - sostanze che riducono lo strato di ozono, ossidi di azoto (NOx), ossidi di zolfo (SOx), composti organici volatili, attuazione del limite dello zolfo 2020;
    - Piano d'azione per la lettiera di plastica marina;
    - Implementazione della convenzione di gestione de...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 7 May 2019
    .
  4. “Global Assessment Report": prove schiaccianti che l'uomo è la causa del declino della natura.
    Il post contiene N° 3652 parole: tempo lettura 19’ circa.

    +1   -1    0 Comments   110 Views
    .

    Se gli uomini non smettono di pensare alla ricchezza del mondo solo in termini di PIL, la natura, che consente all'umanità di vivere, è condannata a continuare il suo declino. Lo dimostra un ecosistema ridotto ormai a brandelli.


    458_0


    Un gruppo di esperti sulla biodiversità e servizi ecosistemici, in un rapporto senza precedenti, ha approvato il “Global Assessment Report” (Rapporto di valutazione globale) nel corso della sua 7a sessione plenaria che si è svolta a Parigi dal 29 aprile al 4 maggio.

    Il “Rapporto di valutazione globale”, che è stato pubblicato lunedì 6 maggio, dipinge un quadro desolante del futuro dell'essere umano, che dipende dalla natura per potere adempiere alle più semplici esigenze quotidiane come bere, respirare, mangiare, adattarsi alle temperature più consone per il proprio benessere e trovare nella natura le sostanze vitali anche per guarire dalle malattie.

    Quanto per citare alcune esagerazioni di questa umanità perversa, o almeno di parte di essa, porre un freno alla deforestazione, alla pesca eccessiva, sovrasfruttamento, bracconaggio, bramosia della carne in senso nutrizionale ovviamente e pensare solo allo sviluppo delle attività umane, è un punto imprescindibile ed un monito che arriva dalle Nazioni Unite.

    PROVE SCHIACCIANTI CHE LE ATTIVITÀ UMANE SONO LA CAUSA DEL DECLINO DELLA NATURA.

    Basato su una revisione di circa 15.000 fonti scientifiche e governative e compilato da 145 esperti autori provenienti da 50 paesi, in 15 anni di studio il rapporto globale è il primo sguardo completo sullo stato della biodiversità e dei servizi ecosistemici del pianeta ed include per la prima volta, oltre a studi scientifici anche conoscenze dei popoli indigeni.

    L’imponente varietà di specie viventi - almeno 8,7 milioni, ma forse molte di più - che costituiscono la nostra "rete di sicurezza a sostegno della vita", forniscono cibo, acqua pulita, aria, energia e altro, ha detto in un'intervista Sandra Diaz ecologista del National Università di Cordoba in Argentina e co-presidente sulla valutazione globale IPBES 2019 che ha partecipato alla redazione del rapporto. "Il modo con cui stiamo facendo affari oggi ha un costo per la Terra e la nostra relazione mette in luce tante prove per dire ai responsabili politici che non è possibile andare avanti così. Le prove sono schiaccianti e i normali cittadini dicono che hanno diritto ad una vita sana e che occorre combattere per questo. Non solo la nostra rete di sicurezza si restringe, ma sta diventando più logora e appaiono dei buchi".

    Il nuo...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 13 May 2019
    .
  5. La foresta pluviale amazzonica può salvare o affossare il mondo.

    +1   -1    0 Comments   178 Views
    .

    Foresta amazzonica: le aree con maggiore variabilità delle precipitazioni sono più resistenti ai cambiamenti climatici. Una recente ricerca evidenzia la foresta pluviale potrebbe non essere più in grado di tenere il passo con i cambiamenti climatici in corso.


    maxresdefault_4

    I pozzi di carbonio naturali (negli oceani e nelle foreste) e depositi artificiali che analizzeremo più avanti.


    Eventi climatici estremi, che ormai possono definirsi routinari in diverse aree del pianeta, sono all’origine di siccità e di alluvioni che diventeranno sempre più frequenti ed intensi. Quanto per ricordare un recente evento che ha fatto scalpore in Italia e non solo - a causa di precipitazioni persistenti che spesso fanno seguito a periodi di siccità che stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo - una immensa quantità di legname, tronchi di alberi, arbusti e tanta altra spazzatura galleggiante sono stati riversati in mare dalla piena di fiumi nel riminese come il Marecchia e l’Ausa.

    Una occasione per ricordare quanto sia necessario implementare la tutela delle nostre acque, come ha ricordato Legambiente, in occasione della “Giornata Mondiale dell’Acqua” del 22 marzo 2019 con lo slogan “Buone & Cattive Acque - Storie di falde, fiumi e laghi inquinati, ma anche di acque salvate”. A cura di Stefania Di Vito ed Andrea Minutolo, con la collaborazione di Valeria Barra e Patrizia Grasso dell’ufficio scientifico dell’associazione ambientalista, dallo studio di Legambiente non si fa riferimento solo all’Italia ma anche alle acque europee che sono “vittime” di ritardi e inadempienze, nonostante ben precise direttive predisporre a migliorare la gestione delle acque.

    A livello scientifico c’è ormai una consolidata evidenza dell’esistenza di un legame tra il riscaldamento globale e un aumento della frequenza di quelli che vengono chiamati eventi estremi”. Lo sostiene anche Stefano Caserini, docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative che vuole sensibilizzazione l’opinione pubblica. E lo fa con il ultimo libro, “Il clima è già cambiato”, mettendo in evidenza come siano mutate le temperature con prolungate siccità e precipitazioni persistenti.

    Ma, nonostante le menti e le mani distruttive dell’uomo, madre Natura è ancora capace di alleviare, anche se in parte, gli insulti che gli provengono e vanno in ogni direzione nell’immenso ma limitato pianeta blu.

    ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 19 May 2019
    .
  6. Goletta Oloferne “Museo Navigante” itinerante per ampliare la rete della cultura marinara.

    Tags
    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 21 May 2019
    +1   -1    0 Comments   64 Views
    .

    Goletta Oloferne, simbolo storico della rete virtuale che raggruppa 74 musei marittimi italiani riuniti sotto l’egida “Museo Navigante”, per connettere i musei marittimi di Italia, Slovenia e Croazia.


    jpg


    La cultura marinara si perpetua grazie al viaggio itinerante della goletta Oloferne, il cui nome rievoca il personaggio che conquistò la città ebraica di Betulia, ovvero Oloferne, il generale supremo di Nabucodonosor (605-562 a.C.), re degli Assiri. La barca storica Oloferne, ammiraglia dell’Associazione “La Nave di Carta”, sostiene la promozione dei musei del mare, della sua cultura, della marineria e della vela, con sede operativa a Fezzano, una frazione del comune di Porto Venere, in provincia della Spezia.

    La goletta Oloferne, 23 metri in legno, costruita a Messina nel 1944, un tempo impiegata come barca da lavoro in Sicilia per trasportare farina e vino, oggi è gestita dall’Associazione La Nave di Carta della Spezia. Dopo un restauro durato oltre 300 giorni complessivamente dal 2007 al 2009, realizzato dai soci dell’associazione e dal maestro d’ascia Aurelio Martuscelli, è diventata subito dopo una base per crociere didattiche con equipaggi di oltre 5.000 ragazzi di tutte le età, abili e disabili. Oggi rappresenta 74 musei marittimi italiani che sono riuniti appunto sotto l’egida di “Museo Navigante”,.

    jpg


    "Lo scopo di goletta Oloferne, ama spesso ripetere il suo comandante Marco Tibiletti, è quello di dare risalto alle tradizioni della gente di mare, a queste tradizioni che sono conservate spesso in luoghi bellissimi, grandi e piccoli, a volte saltati a volte invece poco conosciuti. Il nostro compito è quello di farli conoscere di più per fare rete" regionale (n.d.r.).

    Goletta Oloferne, simbolo storico della rete virtuale che raggruppa 74 musei marittimi italiani riuniti sotto l’egida “Museo Navigante”, da gennaio a marzo del 2018, ha fatto un viaggio di tre mesi per 2000 miglia, da Cesenatico a Sète in Francia, toccando 27 città italiane promuovendo insieme ai musei incontri con le scuole e i cittadini per far conoscere la cultura del mare e i luoghi che la custodiscono.

    Marco_Tibiletti

    Marco Tibiletti


    Quest’anno avrà come compito quello di svolgere una crociera attraversando la sponda orientale dell'Adriatico, che sarà la seconda dopo quella dello scorso anno e inizierà il 21 maggio 2019 dal Museo della Marin...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 21 May 2019
    .
  7. Il futuro della vita sulla Terra è nell'equilibrio

    Tags
    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 24 May 2019
    +1   -1    0 Comments   60 Views
    .

    In attesa che gli umani "entrino" :woot: a far parte della "Lista rossa (IUCN) - leggasi specie minacciate dalla sua stessa insaziabilità" - il collasso degli ecosistemi già porta alla riduzione della dimensione corporea di diversi senzienti.


    Mass-extinction


    Lo studio di quello che è accaduto in passato sul pianeta rappresenta un investimento di primaria importanza per il prossimo futuro: capire come il pianeta e la vita hanno reagito nel passato ai diversi surriscaldamenti del clima, questa volta non causati dalle “esigenze”, ovvero dall’avidità dell’uomo, permette di costruire dei modelli che possono predire eventi futuri e preparare eventuali strategie d’intervento per arginare un problema apparentemente irrisolvibile.

    Ad esempio, la continua distruzione della fauna selvatica da parte dell'umanità, porterà ad una riduzione della vita animale in natura, ma non solo. A parere di alcuni scienziati si verificherà anche una riduzione della dimensione corporea media degli animali di almeno un quarto.

    Alcuni scienziati, guidati da Robert Cooke dell'Università di Southampton, che ha realizzato la nuova ricerca, stimano che più di 1.000 specie tra mammiferi e uccelli di dimensioni più grandi si estingueranno nel prossimo secolo, dai rinoceronti alle aquile. Ed aggiungono che questo potrebbe portare al collasso degli ecosistemi su cui gli umani fanno affidamento per cibo e acqua pulita.

    32d9


    Gli esseri umani, negli ultimi 125.000 anni, hanno annientato la maggior parte delle grandi creature di tutti i continenti abitati, soprattutto in Africa e, secondo la ricerca, questo annientamento accelererà rapidamente nei prossimi anni. Le future estinzioni possono essere evitate se vengono intraprese azioni radicali per proteggere la fauna selvatica e ripristinare gli habitat, e gli scienziati dicono che il nuovo lavoro può aiutare a concentrare gli sforzi sulle specie chiave.

    Le popolazioni di animali sono diminuite del 60% dal 1970, suggerendo che è in corso una sesta estinzione di massa della vita sulla Terra a causa della distruzione delle aree selvagge, della caccia ed agricoltura intensiva, con la metà degli ecosistemi naturali ormai distrutti ed un totale di circa un milione di specie a rischio di estinzione.

    "È preoccupante che stiamo perdendo queste grandi specie quando non conosciamo il loro ruolo completo. Senza di loro, le cose potrebbero iniziare a degradarsi ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 24 May 2019
    .
  8. Global Strike for Future: successo planetario per Greta Thunberg.
    Il post contiene N° 1370 parole: tempo lettura 6’ circa.

    +1   -1    0 Comments   78 Views
    .

    Venerdì 24 maggio 2019, i giovani sono scesi in piazza in tutto il mondo per chiedere misure concrete contro la crisi climatica.


    1300_v


    Centinaia di migliaia di giovani, seguendo l'esempio di Greta Thunberg, venerdì 24 maggio 2019 sono scesi in piazza per protestare e chiedere che sia dichiarata l'emergenza climatica, in quello che è conosciuto come "Global Strike for Future", ovvero lo "Sciopero globale per il futuro", che ha come obiettivo un'azione contro la devastazione dell'ambiente. Si ha motivo di ritenere che gli scioperi siano stati circa tremila.

    Dai principali Paesi europei: Francia, Portogallo, Regno Unito, Grecia, Germania (hanno risposto all'appello circa 320.000 giovani con oltre 300 raduni in 200 città con marce di protesta), Svezia, Austria, Belgio, Olanda, come anche in Brasile, Stati Uniti, Nigeria, Turchia, Argentina, Australia, Sud Africa, Serbia, India, (in tutto 125 Paesi), le manifestazioni del 24 maggio si sono svolte in circa 1.600 città, con un numero di manifestanti che ha superato le previsioni iniziali, appena due giorni prima della conclusione delle elezioni del Parlamento europeo, i cui risultati hanno visto, tra l'altro, anche il successo di forze politiche che hanno a cuore l'ambiente. Le adesioni, al primo sciopero globale per il clima a marzo di quest'anno, hanno già visto la partecipazione di circa 1,6 milioni di persone con il coinvolgimento anche di manifestanti adulti, per chiedere ai governi misure urgenti contro il riscaldamento globale.

    Immagine_21

    Proteste sul cambiamento climatico tenute in tutto il mondo per chiedere un'azione dei governi.



    MANIFESTAZIONI IN EUROPA

    A Bruxelles, dove negli ultimi mesi sono state tenute in totale 20 dimostrazioni ambientali, si sono riuniti migliaia di studenti, unitamente a scienziati, professori e lavoratori, nonché membri di organizzazioni come Greenpeace e Amnesty International.

    In Francia i giovani hanno manifestato in città come Parigi, Montpellier e Strasburgo. Nella capitale francese, dove un migliaio di persone si sono radunate nella Piazza dell'Opera, un gruppo di circa un centinaio di giovani...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 27 May 2019
    .
  9. "Mayday Sos Plastica Tour" con goletta Mahayana, uno schooner di 18 metri.

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 30 May 2019
    +1   -1    0 Comments   69 Views
    .

    I fiumi sono una delle principali fonti di inquinamento di mari e oceani. Recenti stime globali delle emissioni di plastica fluviale negli oceani variano tra 0,4 e 2,75 milioni di tonnellate all'anno.


    20180929_SRP086_1


    Mayday, in inglese “Primo Maggio”, Mayday3 ripetuto tre volte è stato il richiamo universale per quasi un secolo, adottato dopo l’ultima guerra con la diffusione delle comunicazioni radiofoniche. Alcuni collocano l’espressione Mayday come una derivazione dalla pronuncia dell’ultima parola della frase francese “venez m’aider” (vieni ed aiutami). Insomma un S.O.S.

    Viviamo nell’Età della plastica. Dalla sua creazione nei primi anni del 1870, è entrata nel nostro uso quotidiano contribuendo largamente allo sviluppo della società e facilitando la vita di tutti i giorni.

    La plastica presente sulla Terra è però considerata una delle principali fonti di detriti di plastica marina. Tuttavia, le stime delle emissioni di plastica dai fiumi negli oceani rimangono scarse e incerte, principalmente a causa di una grave mancanza di osservazioni standardizzate. Per valutare correttamente i flussi globali della plastica, sono urgentemente necessarie informazioni dettagliate sulla variazione spaziotemporale delle quantità e della composizione di plastica presente nei fiumi. È importante sottolineare che i dati che si riesce a reperire rappresentano conoscenze cruciali per l'ottimizzazione degli sforzi futuri di mediazione e riciclaggio.

    Matnzasos_pca


    LA PLASTICA ARRIVA ANCHE, SE NON SOPRATTUTTO, DAI FIUMI

    I fiumi sono una delle principali fonti di inquinamento dei mari e degli oceani. Le recenti stime globali delle emissioni di plastica fluviale negli oceani effettuate da Laurent Lebreton, ricercatore presso la Ocean Cleanup e pubblicato su “Nature Communications” il 7 giugno del 2017 e Christian Schmidt dell’Environmental Research Dipartimento di idrogeologia di Lipsia, Germania nel 2018, variano tra 0,4 e 2,75 milioni di tonnellate di plastica all'anno. Allo stato attuale queste stime, basate su modelli, sono ancora associate a grandi incertezze, poiché la mancanza di misurazioni sul campo ostacola l'ulteriore avanzamento della comprensione della dinamica dei detriti della plastica. Inoltre, i metodi e le unità di campionamento variano, il che rende difficile il confronto diretto tra i diversi sistemi fluviali.

    Tutti questi metodi richiedono apparecchiature a...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 30 May 2019
    .
 
Grafica: Yolia   -   Code: El Gringo 89   -   Vieni a trovarci su www.ffmagazine.forumfree.it