PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Quella sporca dozzina: un film già visto ieri, una realtà da contrastare oggi!

    By Filippo Foti il 1 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   101 Views
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    Le indicazioni date dalla “Convenzione di Stoccolma” sugli Inquinanti Organici Persistenti stanno dando buoni risultati!?


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    Lo studio è stato condotto dalla “Scripps Institution of Oceanography presso l’Università della California a San Diego. Ma, c’è ancora tanto da fare.

    Una nuova analisi globale dei frutti di mare, effettuata dalla “Scripps Institution of Oceanography presso l’Università della California a San Diego, ha rilevato che le popolazioni ittiche in tutto gli oceani del mondo sono contaminati da inquinanti industriali e agricoli, nocivi per la salute umana e per l'ambiente, noti collettivamente come Inquinanti Organici Persistenti, POP (acronimo inglese di Persistent Organic Pollutants).

    Secondo la Convenzione di Stoccolma, (Stockholm Convention on Persistent Organic Pollutants, POP), i POP sono sostanze chimiche organiche a base di carbonio, tossiche ed appunto persistenti. Contrariamente ad altri inquinanti, resistono alla degradazione e si propagano nell'aria, nell'acqua e nelle specie migratrici, concentrandosi negli ecosistemi terrestri e acquatici. Possono, ad esempio, causare tumori, disfunzioni ormonali o compromettere la funzione riproduttiva. Noti come prioritari dal Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), i POP sono stati denominati “la sporca dozzina”, e sono ovviamente dodici:

    QhuMw3xInizialmente, i dodici POP sono stati riconosciuti come causa di effetti negativi sull'uomo e sull'ecosistema e questi possono essere collocati in tre categorie:

    - Pesticidi/Insetticidi: aldrin, clordano, Dicloro Difenil Tricloroetano (DDT), dieldrin, endrin, eptacloro, mirex, toxafenem ed Esaclorofene;

    - Prodotti chimici industriali e sottoprodotti:diossine (PCDD / PCDF), Esaclorobenzene (HCB) e policlorobifenili (PCB).

    Inquinanti tossici presenti nel pesce attraverso gli oceani di tutto il mondo.

    Lo studio della“Scripps Institution of Oceanography presso l’Università della California a San Diego, è servito, tra l’altro, anche per potere dare una buona notizia: le concentrazioni di questi inquinanti, negli ultimi 30 anni, sono stati costantemente in calo.

    I risultati, riportati il 28 Gennaio 2016 nella rivista scientifica “PeerJ” di scienze biologiche, scienze mediche ed informatica, sono basati su un'analisi da parte dei ricercatori Lindsay Bonito, ...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Feb. 2016
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  2. Mari Orientali: Cina, ovvero come ti cambio Madre Natura

    By Filippo Foti il 2 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   128 Views
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    Come distruggere piccole terre emerse nel Mar Cinese Meridionale e costruirne altre ex novo. Come l’uomo sta cambiando il Pianeta.


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    Cacciatorpediniere lanciamissili USS Curtis Wilbur.


    La Cina, in competizione per estendere la sua portata militare, sta trasformando gli habitat incontaminati del Mar Cinese Meridionale in isole permanenti con abnormi insediamenti umani e cemento su cemento che sta sconvolgendo la Natura che proprio lì, lontano dall'uomo, sperava di essere lasciata in pace.

    Le immagini satellitari del Mar Cinese Meridionale mostrano la rapida distruzione di alcuni tra le barriere coralline più ricche di biodiversità del mondo. La "bonifica" dei terreni nell’arcipelago conteso Spratly, un vasto territorio composto da una miriade di isole, atolli e barriere coralline, sta annientando tutto per costruire piste, avamposti militari e anche piccole città, e mettere così in pericolo ecosistemi che sono fondamentali per il mantenimento della biodiversità e degli stock ittici nel mondo.

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    Cina, Vietnam, Malesia, Filippine, Taiwan e Brunei, in competizione, sono i paesi che hanno pretese su oltre 250 isole, scogli e banchi di sabbia nel Mar Cinese Meridionale.

    Nella corsa per far valere le rivendicazioni territoriali, i paesi concorrenti hanno dragato sabbia distruggendo i coralli e gli ecosistemi marini sono stati devastati nella disputa decennale e tra le tensioni che crescono sempre di più.

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    Le immagini satellitari, forniti da Asia Maritime Transparency Initiative presso il Centro di Studi Strategici e Internazionali, mostrano che la Cina è in prima linea in questa situazione di stallo politico con gli altri paesi che vantano i loro diritti. Le foto scattate negli ultimi dieci anni di quattro delle principali isole è di bonifica - Fiery Cross Reef , Subi Reef, Mischief Reef e Reef di Johnson - mostrano un allarmante tasso di distruzione.

    Sabato scorso, 30 gennaio 2016, la Cina ha accusato la Marina degli Stati Uniti di violare le sue leggi con l'invio di una nave da guerra all'interno della zona territoriale a 12 miglia da un'isola rivendicata dalla Cina e in altri due Stati nel Mar Cinese Meridionale, dopo che il Pentagono ha riferito che una sua nave della Marina aveva effettivamente condotto una libera azione di navigazione.

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    Il portavoce del Pentagono, capitano Jeff Davis, ha detto che nessuna nave militare della Cina era in prossimità del cacciatorpediniere lanciamissili USS Curtis Wilbur quando è pass...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 Feb. 2016
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  3. Energia solare e verde, per dare sollievo alle nostre menti

    Tags
    Natura
    By Filippo Foti il 4 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   33 Views
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    Il mondo sta accettando l'energia pulita con un forte impulso verso fonti di energia elettrica rinnovabile.


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    Non a caso abbiamo scelto di titolare questo post con "Energia solare e verde, per dare sollievo alle nostre menti"! La Natura, come riferiscono numerosi studi non solo ha un effetto positivo sulla mente, ma addirittura riesce meglio laddove l'uomo si rivolge a costosi farmaci che hanno sempre delle controindicazioni, o addirittura ad inutili placebo.

    Una per tutte vi raccontiamo l'esperienza del dr. Roger S. Ulrich, PhD, direttore del Centro per i sistemi sanitari e design presso la Texas A & M University, che ha trovato che la natura può anche aiutare il corpo a guarire.

    Nel suo più noto studio, Ulrich ha esaminato l'effetto che produceva nei pazienti, sottoposti a chirurgia addominale, ciò che si vedeva dalle finestre delle loro stanze. Ebbene, ha scoperto che i pazienti ricoverati in stanze da cui si potevano vedere alberi, hanno avuto un tempo di recupero più facile rispetto a quelli le cui camere lasciavano vedere solo pareti con finestre di stanze dove si vedevano altri pazienti ricoverati. I pazienti in grado di vedere una porzione della Natura uscivano dall'ospedale più velocemente, avevano meno complicazioni e richiedevano meno farmaci antidolorifici di chi era stato costretto a fissare un muro.

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    Fonti di energia elettrica da fonti rinnovabili efficienti e flessibili, utilizzando ciò che la Natura elargisce gratuitamente, sono in corso di adozione da parte dei responsabili politici e degli investitori di tutto il mondo e questo è un segno di ottimismo nella lotta contro i cambiamenti climatici. Lo sostiene, Catherine Mitchell, una esperta di politica energetica dell’Università di Exeter, nel Sud Ovest dell'Inghilterra, Regno Unito.

    I sistemi energetici di tutto il mondo stanno cambiando in risposta ai nuovi sviluppi tecnologici ed alle pressioni ambientali e sociali. Realizzare la maggior parte di questi cambiamenti richiede uno sforzo concertato del mondo accademico, dell'industria e delle istituzioni al livello globale.

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    Dopo le buone notizie arrivate alla fine dello scorso anno, in materia di ambiente, quest'anno si è aperto sulla scia della Conferenza sul Clima 2015 Parigi (COP21) ed il lancio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (Objectives of Sustainable Development). La prima stabilisce di raggiungere un accordo sulle emissioni di carbonio, mentre la seconda mira a combattere la povertà e la disuguaglianza, nel pieno rispetto dell'ambiente (argo...

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    Last Post by Filippo Foti il 4 Feb. 2016
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  4. Trivellazioni Atlantico, progetto 2017-2022: due milioni di petizioni contro

    By Filippo Foti il 6 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   47 Views
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    Trivellazioni petrolifere al largo della costa atlantica, dalla Virginia al South Carolina, sotto attacco degli ambientalisti americani.


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    Ormai sembra che siano contate le ore per i combustibili fossili, fonti energetiche non rinnovabili, in quanto non solo monnezza per l’ambiente, ma anche per il semplice fatto che il loro massiccio utilizzo pregiudica la loro disponibilità per le future generazioni, semmai ci sarà ancora bisogno in futuro, come lo sono oggi.

    Il turismo e la pesca, sia commerciale che ricreativa, sono la spina dorsale economica di centinaia di comunità in tutte le aree costiere del pianeta, e la costa atlantica non fa certo eccezione, in quanto attira ogni anno milioni di turisti, pescatori, ed altri visitatori.

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    Gli ambientalisti di tutto il mondo si stanno dando da fare lanciando petizioni, incoraggiati dalla presa di coscienza dei cittadini per la gravità dei cambiamenti climatici, soprattutto dopo il seppur parziale successo di COP21 dell’anno scorso a Parigi.

    L’America, nel bene e nel male, detta i tempi del cambiamento, e 2 milioni di petizioni alla Casa Bianca stanno ora cercando di convincere l'amministrazione Obama a chiudere la porta che ha aperto lo scorso anno ai soliti noti, ovvero a BP Plc, ConocoPhillips and Exxon Mobil Corp per consentire loro la trivellazione petrolifera al largo della costa atlantica.

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    Gli ambientalisti hanno trovato il coraggio di opporsi alla proposta di vendita dei diritti di trivellazione alle solite note compagnie petrolifere, dalla Virginia al South Carolina, dopo il rifiuto del presidente Barack Obama di proseguire la costruzione del gasdotto Keystone XL.

    Gli attivisti proprio mercoledì scorso 3 febbraio hanno consegnato un mare di petizioni alla Casa Bianca quando più di 100 città e contee in tutta la East Coast hanno approvato risoluzioni per opporsi all'esplorazione di petrolio e attività connesse al largo delle loro coste. "Siamo in un momento critico per il futuro dei nostri Stati costieri", ha comunicato in una dichiarazione via e-mail il senatore Ed Markey, democratico del Massachusetts. "In questo momento, il Dipartimento degli Interni sta valutando un piano di perforazione offshore che metterà nel mirino le nostre spiagge, i nostri pescatori e il nostro ambiente della costa orientale, per una fuoriuscita di petrolio che potrebbe devastare le nostre coste e le nostre economie".

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    Last Post by Filippo Foti il 6 Feb. 2016
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  5. L’erosione glaciale e la crescita dell’attività vulcanica

    By Filippo Foti il 8 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   628 Views
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    Lo scioglimento del ghiaccio e l'erosione svolgono un ruolo chiave nel guidare la crescita globale dell’attività vulcanica.


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    Simulazione con modello 3D di una glaciazione del vulcano Villarrica (Cile). Credit Pietro Sternai.


    L’erosione che si verifica sulla Terra è il processo mediante il quale la sua superficie è portata via dalla azione dell'acqua, vento, onde e della gravità (sedimenti detritici), ma soprattutto dall’azione dei ghiacciai, quella di cui ci occuperemo.

    L’erosione glaciale avviene fondamentalmente in seguito a due processi: l’estrazione, che si basa nello sradicamento di blocchi e frammenti dal letto roccioso su cui si sposta il ghiaccio, e l’esarazione, che consiste nel movimento di terra o roccia (abrasione) da un punto all’altro nel corso dell’azione del ghiaccio in movimento di un ghiacciaio.

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    L'erosione glaciale avviene: con la rimozione dei depositi nelle immediate vicinanze del fronte glaciale; con l’abrasione all’interfaccia che si sviluppa per effetto delle rocce clastiche, sedimentate, formate da detriti di rocce preesistenti alla base del ghiacciaio; con lo sradicamento dei frammenti rocciosi e con l’erosione subglaciale da parte dell’acqua di fusione che contiene i sedimenti.

    Ora vedremo come il peso di un ghiacciaio, in combinazione con il suo graduale movimento, può non solo rimodellare drasticamente il paesaggio nel corso di centinaia o addirittura migliaia di anni - il Cervino, ha quella forma tipica in quanto è stato scolpito proprio dall'erosione glaciale - ma addirittura cercheremo di capire come l'erosione e lo scioglimento del ghiaccio svolgono un ruolo chiave nel guidare la crescita globale dell’attività vulcanica.

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    [Legenda Gif - “Glacier National Park”]. Dry Herbaceous:Prati secchi - Mesic Herbaceous:Prati umidi (Mesic) -Deciduous Tree/Shrub:Alberi e Arbusti decidui - Coniferous Open Dry:Conifere a secco - Coniferous Dense Mesic:Conifere compatte umide – Grassland:Prateria – Glacier:Ghiacciaio – Rock:Roccia – Lakes:Laghi.

    La scoperta si deve a ricercatori dell'Università di Ginevra e dell’Istituto Federale Svizzero di Tecnologia di Zurigo ( ETHZ ), guidati dal dottor Pietro Sternai del Dipartimento di Scienze della Terra di Cambridge, autore principale dello studio, che è anche un membro della divisione del Dipartimento di Scienze geologiche e plane...

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    Last Post by Filippo Foti il 8 Feb. 2016
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  6. Sfide ambientali e della ricerca scientifica

    By Filippo Foti il 11 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   27 Views
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    Studi effettuati a lungo termine evidenziano dati allarmanti sui danni che scaturiranno dai cambiamenti climatici nel breve e lungo periodo.

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    Vuoi vedere che quanto prima la maggior parte dei negazionisti del cambiamento climatico potrebbero gettare la spugna? Giornalisti, ricercatori e quant’altro, ricorrono ai media per propinare le proprie teorie, riluttanti ad accettare il cambiamento climatico provocato dall'uomo, ricorrono spesso ad improbabili e bizzarre affermazioni, del tipo, che i dati satellitari sono manipolati o che il “Bureau of Meteorology” che gestisce le stazioni meteo terrestri, alterino i dati per esagerare sul riscaldamento della Terra.

    Ci chiediamo, e non siamo solo noi: “La NASA e le altre agenzie spaziali, cosa avrebbero da guadagnare? E dove collochiamo i 195 paesi che hanno sottoscritto l'accordo sul clima di Parigi la fine dell’anno scorso? Anche loro avrebbero da guadagnare? Ma certo, far respirare all’umanità un’aria diversa da quella che attualmente respira"!

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    Shaun Marcott, professore di geologia presso l’Istituto di Studi Ambientali Nelson, dell’Università del Wisconsin-Madison, centro di studi e leader mondiale per affrontare le sfide ambientali, in un recente studio, mette in allarme il mondo scientifico per quanto attiene i cambiamenti climatici.

    Anche se abbiamo letto commenti di diversi laureati di quella università del tipo che l’Istituto Nelson “è un focolaio di fanatici ambientali”, Marcott, unitamente ad altri colleghi diretti da Peter Clark, dell'Università dell'Oregon, autore principale dello studio, dichiara che, per quanto attiene i cambiamenti climatici, “anche se è difficile fare previsioni soprattutto per il futuro, la situazione è peggio di quanto pensassimo".

    Le proiezioni dei cambiamenti climatici che guardano avanti uno o due secoli, mostrano un rapido aumento della temperatura e del livello del mare, ma dicono poco per il prosieguo della vita sulla Terra.

    Comunque, uno studio pubblicato su Nature Climate Change lunedì scorso 8 Febbraio 2016, guarda i prossimi 10.000 anni, e scopre che l'impatto catastrofico di altri tre secoli di inquinamento da anidride carbonica persisterà millenni anche dopo cessato il rilascio dell'anidride carbonica.

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    Il quadro è preoccupante, dice il co-autore Marcott, con una quasi inevitabile elevazione del livello del mare per migliaia di anni nel futuro. "Mentre la maggior parte studi, dice Marcott, guardano agli ultimi 150 anni di dati strumentali, noi abbiamo guardato indietro 20.000 anni, conf...

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    Last Post by Filippo Foti il 11 Feb. 2016
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  7. Trivelle ed Air gun nel Pianeta:"Solo prospezioni..."!

    By Filippo Foti il 13 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   55 Views
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    Ministero dello Sviluppo Economico 31 dicembre 2015: 24 permessi di ricerca di “petrolmonnezza” nei fondali marini, e 69 concessioni per “coltivazioni” (leggi “airgun” cannonate sparate in mare…) di altrettanta monnezza in mare, il successo della "rottamazione" in Italia!


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    L’energia è una componente chiave del nostro vivere quotidiano, ed il suo futuro, per essere sicuro per l'umanità, ha bisogno di un giusto equilibrio tra l'impatto ambientale e la fornitura a prezzi accessibili. Il petrolio è sceso di prezzo al barile, il costo della benzina è vero che ora è più accessibile, ma l'economia va sempre più a rotoli e l'aria diventa sempre più irrespirabile. Come si può spiegare tutto ciò? Mah!

    Immaginate uno scoppio di dinamite nel quartiere della vostra città ogni 10 secondi per giorni, settimane e mesi e mesi. Ora immaginate cosa diventa la vostra vita per lavorare, comunicare e fare quasi tutto il resto necessario per la sopravvivenza. Questa è la situazione che devono sopportare le creature marine, come cetacei, pesci commerciali, tartarughe, molluschi, crostacei ed anche quelle specie in via di estinzione.


    Il Mediterraneo, così come tanti altri mari in tutto il pianeta, sta ricevendo numerose attenzioni dei “signori” del petrolio, tanto che alcune aree marine tra le più belle della nostra penisola, dove vivono e prosperano meravigliose creature marine, rischiano di essere decimati o di subire danni irreversibili.

    I mari maggiormente interessati dalle cosiddette “esplorazioni petrolifere” sono l’Adriatico, lo Ionio, il Canale di Sicilia e le coste della Sardegna. Intanto secondo il documento del ministero dello Sviluppo Economico che il 31 dicembre 2015 ha assegnato le concessioni alle ricerche e allo sfruttamento di petrolio e gas, ci sono, solo per i fondali marini 24 permessi di ricerca. Poi, per quanto concerne le “coltivazioni”di idrocarburi solo in mare ne sono già stati individuati 69.

    IqIlfra


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    Le principali associazioni ambientaliste italiane ed internazionali, tra cui: Greenpeace, F.A.I., Legambiente, WWF International, il Coordinamento Nazionale No Triv ed altre, è da tanto che stanno ponendo molta attenzione ai nostri mari che, nel prossimo futuro, potrebbero vedere spuntare come funghi numerose piattaforme petrolifere che, quanto per citare un facile eufemismo, potrebbero “allietare la vista” ai vacanzieri che scelgono il mare delle nostre coste.
    ...

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    Last Post by Filippo Foti il 13 Feb. 2016
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  8. Air gun: tecnica estrattiva del petrolio e rischi connessi

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 16 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   728 Views
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    Air gun: Eccesso di rigore ambientalista? Secondo le società petrolifere gli effetti dei rumori artificiali, come le indagini sismiche, sulla vita marina sono insignificanti. Le novità per limitare i danni.



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    L’air gun è una parte vitale dell’esplorazione di petrolio e gas per produrre immagini dettagliate della stratigrafia dei fondali marini, ovvero dei vari tipi di roccia e la loro posizione sotto la superficie della Terra.

    Le onde sonore emesse, sia in terra (on shore) che in mare (off shore), rimbalzano sulle formazioni rocciose sotterranee, si riflettono in superficie e vengono catturate e registrate da sensori (geofoni sul terreno, idrofoni in mare). Analizzando il tempo che le onde impiegano per arrivare sulle rocce e tornare si hanno preziose informazioni sui tipi di roccia ed eventuali presenze di gas o liquidi nelle formazioni rocciose.

    L’informazione sismica viene utilizzata per pianificare con precisione le posizioni dei pozzi che successivamente devono essere impiantati, riducendo la necessità di ulteriori esplorazioni e l'impatto ambientale. Questo sistema è simile all'uso degli ultrasuoni nelle indagini in medicina.

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    Eccesso di rigore ambientalista?

    Gli scienziati stanno appena cominciando a capire l'impatto che questa tecnica estrattiva, al momento l’unica ad essere utilizzata, può avere sulla vita marina. Un rapporto degli Stati Uniti redatto su "Ocean Science & Technology", sostiene che gli effetti di queste indagini non si limitano a produrre insulti alla vita marina presente nelle immediate vicinanze dove viene usato l’air gun, spesso invece si ripercuotono a migliaia di miglia dalla sorgente che emette questi segnali e sono noti per interferire con diverse specie di pesci in vari modi, come il disorientamento di cui sono vittima soprattutto i cetacei.

    Ma è più probabile che queste potenti onde sonore, anche se è doveroso chiarire che ancora risulta difficile decifrarle con assoluto rigore scientifico per tutta la vita marina - sono stati compiuti studi recenti su poche specie come per le tartarughe - ad esempio, possono danneggiare l'udito, lo spostamento degli habitat, le interruzioni migratorie, oltre a provocare stress in tutta la vita marina.

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    Attualmente la flotta di sondaggio globale che usa l’air...

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    Last Post by Filippo Foti il 16 Feb. 2016
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  9. Antartide: la ricerca estiva cede spazio a quella invernale

    By Filippo Foti il 17 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   48 Views
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    Una delle missioni più importanti del Programma Nazionale Ricerche in Antartide (Pnra), è quella denominata “GLACIOCLIM”, (Il programma di osservazione dei ghiacciai). L'analisi dei processi di flusso del ghiaccio, rappresenta ormai l’indicatore critico del clima per il passato e per il futuro.


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    Si è conclusa da poco la “XXXI^ Campagna Antartica estiva” che ha visto protagonista un team composto da ricercatori e tecnici dell’Enea unitamente ad altri colleghi stranieri che hanno fatto ricerche sulla flora e fauna marina antartica, prospezioni geologiche e campionamenti scientifici.

    La spedizione ha operato nel corso dell’estate antartica, accompagnata dalla luce costante del sole e con temperature che hanno oscillato da zero a meno 35°C.

    Ancora non si è spenta l’eco di questa missione scientifica, condotta presso la Base italiana in Antartide “Mario Zucchelli”, che l’attenzione si sposta presso la Base italo-francese Concordia, a 3.300 metri di altitudine, distante 1200 km dalla base italiana.

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    Saranno cinque gli italiani del Programma Nazionale Ricerche in Antartide (Pnra), sei francesi dell’Institute Paul-Emile Victor (IPEV), l'agenzia che mette al servizio della ricerca scientifica nelle regioni polari mezzi e competenze, ed un medico dell’Esa (Agenzia Spaziale Europea).

    La missione, iniziata il 9 febbraio scorso, avrà la durata di otto mesi ed il team di 12 persone continuerà a mantenere attive le attrezzature sperimentali e condurrà studi di glaciologia, chimica e fisica dell’atmosfera, astrofisica, astronomia, geofisica e biomedicina. I partecipanti alla missione sono stati selezionati attraverso visite mediche dopo avere superato dei corsi di sopravvivenza e, trascorreranno i lunghi mesi inverali in completo isolamento, con le notti polari a temperature fino a -80°C.


    Una delle missioni più importanti è quella denominata “GLACIOCLIM” (Il programma di osservazione dei ghiacciai) che si occupa in generale delle Alpi, delle Ande e dell'Antartide. Per quest’ultimo programma è appunto la base italo-francese Concordia il posto storico degli studi.

    Ne ha fatto di strada lo studio dei ghiacciai, da quando si racconta che a metà dell'ottocento, quando l'alta montagna era poco conosciuta, un alpinista inglese Douglas William Freshfield che stava esplorando le Alpi si costruì una piccola capanna su un ghiacciaio. Quando tornò l’anno seguente non ...

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    Last Post by Filippo Foti il 17 Feb. 2016
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  10. WWF e Marina Militare il 19 marzo 2016 uniti per l'Earth Hour

    By Filippo Foti il 18 Feb. 2016
    +1   -1    0 Comments   44 Views
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    Il W.W.F. e la Marina Militare italiana condividono l’amore per la Natura e dichiarano di essere anche quest'anno assieme per sensibilizzare cittadini ed istituzioni a costruire un futuro armonioso con il Pianeta.


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    Il 19 marzo alle 20.30 unisciti all’equipaggio della Marina e “spegni le luci per accendere il cambiamento”!


    Il 19 marzo 2016, in occasione dell'Earth Hour, alle 20:30, unisciti alla Marina Militare italiana e “spegni le luci per accendere il cambiamento". Anche navi e basi navali in tutta Italia spegneranno le luci!

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    Questa iniziativa fa seguito all’accordo firmato lo scorso anno per la creazione di progetti di ricerca scientifica e monitoraggio del mare a carattere ambientale destinata ai cittadini, alle imprese, ed alle istituzioni a livello globale per mostrare il loro sostegno per l'azione eco-sostenibile, e per l'apprezzamento per l'ambiente terrestre.

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    "La Marina Militare italiana, attenta alle tematiche ambientali e alla diffusione di un'educazione marinara volta al rispetto e alla valorizzazione del mare come importante risorsa il Paese, è già in prima linea nella prevenzione dell’inquinamento ambientale e marino con "Flotta Verde", il progetto che ha lo scopo di ridurre l’impiego di combustibile navale di origine fossile a bordo delle Unità Navali, sostituendoli con altri combustibili come il gas naturale liquefatto ed i biocarburanti che riducono l’emissione di gas nocivi".

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    Earth Hour, non deve essere confusa con la Giornata della Terra. Un esempio, che può essere indicativo, per come sta procedendo l’umanità sempre più affaccendata ad insultare Madre Natura ospite illustre del nostro Pianeta, è l’Antartide che annaspa sempre più sotto gli impatti dei cambiamenti climatici.

    Mentre il continente più freddo della Terra potrebbe sembrare un luogo lontano e distante per molti di noi, entrambe le nostre regioni polari giocano un ruolo critico nella regolazione del clima del nostro pianeta e la loro importanza per noi non può mai essere troppo enfatizzata.

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    15 febbraio 2016: Un iceberg galleggia nell'Oceano meridionale, al largo dell'Antartide.


    Sul fronte de...

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    Last Post by Filippo Foti il 18 Feb. 2016
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