PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. I Millennial: Scheda elettorale cartacea più sicura del voto elettronico hackerabile.

    By Filippo Foti il 2 Mar. 2018
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    I Millennial pensano che il voto elettronico sia vulnerabile, ovvero hackerabile dall’esterno da mani esperte, rispetto alle classiche schede elettorali cartacee. Flop in tutto il mondo lo sconsigliano.


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    Anche le mamme sono diventate smartphone dipendenti.


    Millennial, deriva dall’inglese"Millenial Genereation" (detta anche Generazione Y). In breve, sono la generazione di giovani (utenti) che nella loro vita mettono in primo piano internet, smartphon, social network ed app, nati tra il 1980 ed il 2000 e che si trovano nella fascia d’età 15-35 anni. Esistono nel web anche date che si discostano di poco però. La prima generazione nata nell'era di Internet, in Italia è valutata poco più di 11 milioni, pressappoco ugualmente divisi tra uomini e donne.


    Il nuovo significato di "Millennial", comincia ad apparire sui social media nel 1993 nelle pagine di “Advertising Age” (era della pubblicità) definendo i protagonisti di questa nuova generazione internettiana. Oggigiorno si presentano come nuove risorse umane non solo per l'evoluzione globale, sociale e tecnologica, ragazzi tvb soli, ma sempre connessi.

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    Oggi i Millennial sono senza speranza di lavoro, e il loro sogno, superata la fase dell’età che li caratterizza, è quella di comprare una casa. Abitano con i loro genitori, e molti accantonano l'idea di sposarsi e avere figli perché anche i loro compagni non lavorano. A che età avranno dei bambini? Da più anni, sono troppo occupati a cercare lavoro al fine di potersi fare una famiglia. E gli anni passano… .

    Un tempo si usava parafrasare "E gli anni passano, i bimbi crescono, ... nota canzone degli anni '50 ... per dire che sono belle tutte le mamme del mondo... poche mamme oggi! Potremmo allora scrivere: si stava meglio quando si stava peggio... ?; ora più gli anni passano ma i bimbi non crescono più... semplicemente perché non nascono...!"

    I Millennial sono i giovani di età compresa tra (25 e 34 anni), e sono soprattutto loro a pensare che i voti elettronici siano vulnerabili, ovvero manipolabili dall’esterno da mani esperte, rispetto alle classiche schede elettorali cartacee.

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    Il 22 marzo 2017 “Fondation for European Progressive Studies” (FEPS), ovvero la Fondazione per ...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 Mar. 2018
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  2. Minacce di morte all’ambientalista del popolo di Sarayaku Patricia Gualinga nell'Amazzonia

    Tags
    Natura
    By Filippo Foti il 9 Mar. 2018
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    Nel profondo del cuore della foresta pluviale amazzonica in Ecuador, Patricia Gualinga difende il suo territorio nonostante le minacce di morte urlate, il 5 gennaio 2018, da un uomo davanti alla sua casa di Puyo.


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    Ieri 8 marzo 2018 si è festeggiata la “Giornata internazionale della donna”. Vi raccontiamo l’ennesima minaccia subita da Patricia Gualinga, una donna che coraggiosamente lotta da anni per la difesa del suo popolo indigeno.

    Patricia Gualinga, celebre ambientalista e direttrice delle relazioni internazionali a livello mondiale per la difesa dei diritti dell'Amazzonia e della giustizia climatica, è uno dei membri della comunità Kichwa di Sarayaku che ha viaggiato in Europa e in tanti altri paesi del mondo per difendere ciò che il popolo indigeno chiama “Pachamama” [Madre Terra], nel cuore dell'Amazzonia ecuadoriana.

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    Patricia Gualinga


    Saggezza e competenza di Patricia derivano da anni di attivismo e su un forte processo comunitario democratico che ha portato direttamente a vittorie rivoluzionarie in difesa dei loro territori ancestrali. È una portavoce eloquente esperta a trovare soluzioni per le popolazioni indigene ai cambiamenti climatici, far rimanere il petrolio nelle viscere della Terra, perorando il concetto di conservazione "Living Forest" (Selva Viviente) e "Plentiful Living" (ovvero “Buen Vivir” una buona vita abbondante, uno stile di vita che consente la felicità e la permanenza della diversità culturale e naturale).

    La lotta per proteggere il territorio e l'ambiente in America Latina spesso costa la vita. Patricia Gualinga, capo indigeno Kichwa, ha denunciato la minaccia ricevuta il 5 gennaio 2018, da un uomo davanti alla sua casa di Puyo, presso l'ufficio del procuratore provinciale di Pastaza, dove ha ricordato anche le numerose simili minacce, attacchi, criminalizzazioni e omicidi nei confronti di altre donne e uomini indigeni.

    Già dai primi dello scorso mese di febbraio, Global Witness e The Guardian hanno rilasciato nuovi dati che documentano che almeno 197 persone sono state uccise nel 2017 a causa del loro lavoro per proteggere la terra e l'acqua e denunciare le pratiche ingiuste che minacciano la salute delle loro comunità.

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    Albero ancestrale della comunità di Sarayaku, situata nell'Amazzonia ecuadoriana. Foto Cortesia Patricia Gualinga.


    Sono state circa 40 le organizzazioni internazionali per la difesa dei diritti umani, tra cui: Amazon Watch, The Women’s Earth and Climate Action Network (WECAN) International, Frontli...

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    Last Post by Filippo Foti il 9 Mar. 2018
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  3. Il riscaldamento climatico sostenuto porta a una diminuzione della produttività biologica marina.

    Tags
    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 15 Mar. 2018
    +1   -1    0 Comments   112 Views
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    Salvare la Terra oggi per domani significa anche prendere in considerazione studi scientifici che sono proiettati verso più decenni a partire da oggi.

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    Potrebbe sembrare eccessivo se dicessimo che uno studio svolto da oceanografi dell'Università della California di Irvine (UCI), rileva che le risorse ittiche globali saranno, in media, il 20% meno produttive nel 2300?

    E invece NO! Continuate a leggere e vi spiegheremo il perché.

    Si fa un gran parlare di cambiamento climatico che entra come argomento dominante in quasi tutti gli argomenti che attengono l’ambiente. Ebbene, se vi dicessimo che l’aumento sostenuto delle temperature a livello globale porta a una diminuzione della produttività biologica marina, ci credereste? E che lontano dal nostro “mondo”, proprio lì vicino all’Antartide, la crescita del plancton indotta dalle acque che si riscaldano pregiudicherà la catena alimentare marina, fareste un grosso sacrificio a crederci?

    Il fitoplancton, formato da alghe microscopiche come diatomee e dinoflagellati, e da cianobatteri fotosintetici, produttori di ossigeno, è il primo anello della catena alimentare marina. Esso ha la capacità di controllare il ciclo del carbonio e costituisce infatti la base della rete alimentare marina: dal krill, fino alle balene, ed è responsabile della fissazione globale nel pianeta di circa la metà del biossido di carbonio o anidride carbonica (CO2) (circa 50 pg di carbonio all'anno) - (Pg = 1015 g) - (Pg = Petagrammi = 1015 di grammi, ovvero 1.000.000.000 di tonnellate. Pertanto, questi microscopici organismi fotosintetici sono essenziali per controllare la concentrazione di CO2 atmosferica e il clima terrestre.

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    Concrezioni calcaree nella roccia della CO2 atmosferica.



    IL CARBONIO È IL MATTONE DELLA VITA

    Il ciclo del carbonio è uno dei più importanti cicli biogeochimici sulla Terra. In un dato anno, decine di miliardi di tonnellate si muovono tra l'atmosfera, l'idrosfera e la geosfera. L'illustrazione che segue mostra le quantità totali di carbone immagazzinato in nero e il flusso annuale di carbonio in viola.

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    Diagramma del ciclo del carbonio. I numeri neri indicano la riserva di carbonio in ogni distretto, in miliardi di tonnellate.
    I numeri viola indicano quanto di questo carbonio viene mobilizzato ogni anno da una riserva all'altra.



    Se le alghe marine sono gravemente danneggiate dai cambiamenti climatici globali, la conseguente riduzione della produzione marina primaria influenzerebbe forte...

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    Last Post by Filippo Foti il 15 Mar. 2018
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  4. Allarme dalla Spagna: cozze contaminate da Escherichia Coli.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 18 Mar. 2018
    +1   -1    0 Comments   332 Views
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    Allarme in Italia per le cozze provenienti dalla Spagna contaminate da Escherichia Coli. Rischio serio! Pertanto mangiare le cozze ben cotte evitando, ovviamente, anche di mangiarle ancora vive.


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    L'allerta è stato dato con la notifica del 16 marzo scorso a cui è subito seguita l’azione del ritiro dal mercato sia in Italia che nella stessa Spagna.

    Il risultato delle analisi effettuate (campionamento) in data 7 marzo mette in rilievo un alto conteggio di microrganismi patogeni Escherichia coli (790 MPN / 100g) nelle cozze vive prodotte in Spagna.

    E’ trascorsa ben una settimana dalla data di campionamento e non si capisce perché c’è voluto tanto tempo per darne notizia e ritirare dal mercato tutti i lotti che, peraltro, ancora neanche si conoscono quelli effettivamente contaminati.

    Il batterio è generalmente presente nell'acqua inquinata dalle feci e ovviamente il primo bersaglio è il sistema digestivo. I sintomi sono nausea, diarrea, vomito e crampi addominali.


    Pertanto è buona regola evitare di mangiare non solo cozze e altri frutti di mare crudi ma anche, visto che siamo in argomento, la carne, in quanto questi alimenti trasmettono infezioni come la salmonellosi, la toxoplasmosi, l'epatite e, anche se raramente, il botulismo.

    Gli alimenti surgelati (ad esempio carne, pollame, pesce, ecc.) Devono essere scongelati conservandoli in frigorifero e non a temperatura ambiente, dove le parti della superficie rimangono esposte a temperature elevate per un tempo sufficiente a sviluppare batteri.

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    Che ci troviamo, particolare attenzione dovrebbe essere prestata alla carne macinata, che, a causa dell'elevata superficie esposta e della manipolazione già avvenuta, è a maggior rischio di inquinamento.

    In tutto il mondo si producono qualcosa come 53 kg al secondo di cozze, ovvero oltre 1,65 milioni di tonnellate di cozze all'anno. La Cina è il maggior produttore mondiale e la Spagna è il principale produttore europeo.

    I principali produttori di cozze allevate sono:

    • Cina (640.000 tonnellate);
    • Tailandia (230.000 tonnellate;
    • Spagna (200.000 tonnellate);
    • Nuova Zelanda (90.000 tonnellate);
    • Cile (170.000 tonnellate);
    • Francia (80.000 tonnellate).

    I principali produttori di cozze non di allevamento sono la Danimarca (40.000 tonnellate) e l'Italia (35.000 tonnellate). Per avere più che una idea sul pescato mondiale delle cozze, clicca l'immagine.

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    Last Post by Filippo Foti il 18 Mar. 2018
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  5. Energia dalle maree: le energie rinnovabili non sono state create tutte uguali!

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 21 Mar. 2018
    +1   -1    0 Comments   279 Views
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    Rinnovabile si può e si deve! Ricercatori dell'Universidad Politécnica de Madrid (UPM) hanno sviluppato procedure e progetti per ottenere energia dalle correnti marine in aree di grande profondità ottimizzando i costi di produzione, installazione e manutenzione.


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    Oggigiorno, essere a conoscenza di energia idroelettrica che utilizzi una diga per immagazzinare l'acqua in un bacino idroelettrico è abbastanza ovvio, ed è altrettanto noto che il prezioso elemento fluido che viene trattenuto dalla diga viene poi lasciato cadere per fluire attraverso delle turbine che facendole girare genera elettricità. Turbine che sono utilizzate nell'eolico, nell'idroelettrico, nei motori termici e per la propulsione, ovvero l'energia necessaria a provocare e mantenere il movimento.

    L'acqua, mantenuta ad un livello più alto, ha una certa quantità di energia potenziale che viene convertita appunto nel moto rotatorio delle turbine. Più alta è l'acqua, più ha energia potenziale e quindi può essere generata più energia. Inoltre, il fatto che l'acqua sia trattenuta in un “serbatoio” significa che, quando vengono aperte le saracinesche, il liquido si sposta senza sforzo. Ciò consente di variare rapidamente la quantità di elettricità prodotta in base alla domanda.

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    Bacino idrico della diga di Hoover (Lake Mead).







    Secondo James (Jim) Conca - un geologo e ricercatore per 30 anni impegnato in laboratori nazionali e università importanti, autore con Judith Wright di (The GeoPolitics of Energy: Raggiungere una distribuzione di energia giusta e sostenibile entro il 2040). ci sono altri tipi di energia idroelettrica, come quelle che sfruttano le correnti marine, l'energia delle maree e l'energia delle onde. Le turbine a flusso di marea funzionano come i mulini a vento sommersi, ma sono guidate dall'acqua che scorre piuttosto che dall'aria. Conca è fiduciario della Herbert M. Parker Foundation e un collaboratore di Forbes, una rivista statunitense di economia e finanza, che scrive ampiamente su questioni energetiche, bonifica ambientale e sostenibilità.

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    Last Post by Filippo Foti il 21 Mar. 2018
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  6. Come proteggere gli oceani e gli esseri umani? Semplice, ci pensa Tara.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 24 Mar. 2018
    +1   -1    0 Comments   115 Views
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    Sembrerà paradossale ma, con la missione “Tara Pacific”, la nave oceanografica Tara nel corso delle sue missioni si prefigge lo scopo di proteggere gli oceani e gli esseri umani semplicemente esaminando i coralli.


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    Tara nel cuore di Hong Kong, ormeggiata di fronte al Museo Marittimo e pronta ad accogliere il pubblico per le visite a bordo.



    Nel centro della città, circondato da una moltitudine di edifici in competizione per raggiungere il cielo, la goletta si apre alla gente di Hong Kong per raccontare la loro storia. Questa è la prima volta che Tara si ferma lì. Città-regione circondata dal mare, Hong Kong è un passo essenziale della spedizione Tara Pacific: " Non potevamo andare in Asia senza fermarci ad Hong Kong", dice Romain Troublé, General Manager della Tara Expeditions Foundation. "Storicamente, è un importante banco di spedizione. Ma è anche un territorio ultraurbanizzato, dove il corallo è molto esposto allo stress dell'inquinamento. È quindi molto interessante per noi vedere come si comportano gli scogli e adattarsi a questo inquinamento".

    Costruita nel 1989 per l'esploratore Jean-Louis Etienne, la nave oceanografica Tara, partita nel maggio 2016 per una missione di due anni e mezzo nel Pacifico, ha recentemente trascorso quasi 10 giorni a Hong Kong, tornerà alla sua base a Lorient, un comune francese situato nel dipartimento del Morbihan nella regione della Bretagna, nell'ottobre 2018.

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    A bordo, ruoteranno 70 ricercatori provenienti da 8 paesi diversi, che rappresentano più di venti laboratori internazionali. Alternandosi in gruppi di sette persone, coordinati dal “Centre National de la Recherche Scientifique” (CNRS) di Monaco. Tara Pacific è l'erede delle grandi spedizioni precedenti: Tara Arctic 2006-2008 (Drifting Glacier), Tara Oceans 2009-2013 (studio di plancton su scala planetaria) e Tara Méditerranée nel 2014, (missione inquinamento da plastica). Tara, dopo aver percorso 15.000 miglia (27.780 km) dal 27 maggio al 22 novembre 2014, durante la spedizione, ha navigato attraverso Spagna, Francia, Monaco, Italia, Albania, Grecia, Cipro, Libano, Malta, Tunisia, Algeria, Marocco e Portogallo per misurare le conseguenze dei rifiuti di plastica galleggianti sulle specie viventi.



    PERCHÉ IL PACIFICO?

    Sebbene le barriere coralline ...

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    Last Post by Filippo Foti il 24 Mar. 2018
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  7. Profumo di mare

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    Mare a 360°
    By G@ia2202 il 27 Mar. 2018
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    Last Post by Filippo Foti il 27 Mar. 2018
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  8. Uno scudo solare ultra sottile per salvare la barriera corallina australiana.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 28 Mar. 2018
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    Secondo scienziati dell'Istituto australiano di biologia marina, un film ultra-fine biodegradabile circa 50.000 volte più sottile di un capello umano potrebbe essere adoperato per proteggere la Grande Barriera Corallina dal degrado ambientale.


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    Mentre aumentano le paure per il futuro della Grande Barriera Corallina, Patrimonio mondiale dell'Umanità, ricercatori dell'Australian Institute of Marine Biology, hanno sperimentato uno "scudo solare" che ha la capacità di bloccare lo sbiancamento dei coralli, bloccando i raggi del sole.

    Nelle prove di laboratorio il film ha ridotto la luce raggiungendo sette diverse specie di corallo fino al 30%, ed è stato sviluppato con l'aiuto dell'Università di Melbourne e dell'Australian Institute of Marine Science.

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    Scudo che mette il corallo all'ombra. Una nuova ricerca suggerisce che
    la chiave per proteggere le barriere coralline potrebbe essere la riduzione della plastica negli oceani.


    RIDUCENDO LA QUANTITÀ DI RADIAZIONI CHE RAGGIUNGONO I CORALLI
    E’ POSSIBILE LIMITARE LO STRESS CHE PORTA ALLO SBIANCAMENTO.


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    Foto di tre scogliere prese da un astronauta a bordo di una Stazione Spaziale Internazionale.


    Lo scudo solare è progettato per depositarsi sulla superficie dell'acqua sopra i coralli, piuttosto che direttamente sui coralli, per fornire un'efficace barriera contro il sole.

    All'inizio del 2016 la Grande Barriera Corallina ha subito il peggiore sbiancamento, dovuto soprattutto al cambiamento climatico, colpendo circa il 93% dei coralli, nella sua vasta parte settentrionale e uccidendone più di un quinto. L'anno scorso il "fattaccio" si è ripresentato, sollevando timori per il futuro di questo immenso tesoro della Natura.

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    Si ritiene che l'inquinamento da biossido di carbonio peggiori il problema, intrappolando il calore nell'atmosfera. Le prove hanno comunque evidenziato che il film ultrasottile diminuisce lo sbiancamento della maggior parte delle specie di corallo. Resta inteso però che il film non deve essere disturbato da subacquei o pesci.

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    Il film ultra-fine biodegradabile circa 50.000 volte più sottile di un capello umano.
    Nella foto vediamo coralli vivi...

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    Last Post by Filippo Foti il 28 Mar. 2018
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