PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


AL SERVIZIO DEL PIANETA DAL 31. 01. 2010 - IL 19/2/2020 CI HANNO VISITATO 910 LETTORI









DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Le energie rinnovabili un boom che deve continuare!

    By Filippo Foti il 4 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   42 Views
    .

    Se il mondo globalizzato raggiungerà gli obiettivi che si è prefisso sulle rinnovabili, nello spazio di pochi anni diventerà indipendente dalle monnezze nere. E’ una utopia!?



    I mezzi di trasporto pubblici e privati e le centrali elettriche sono le principali fonti di emissioni di gas serra. Le analisi economiche generalmente indicano di un approccio basato maggiormente alla riduzione dei gas serra sul mercato sarebbe meno costoso e più efficace e di un regime normativo globale che sostituisca il carbone con il gas naturale nel settore elettrico ed imponga miglioramenti tecnicamente realizzabili in termini di efficienza dei mezzi di trasporto personali.

    Le norme applicate dalle politiche pubbliche raggiungono, a livello globale, una riduzione delle emissioni più grande di quelle previste dagli accordi di Copenaghen, ma che non impediscono le emissioni globali.

    Una centrale elettrica solare su una ex base aerea militare in Finowfurt, Germania.


    Le fonti di energia rinnovabili come l’energia eolica, solare, idroelettrica, marina, geotermica, biomassa e biocarburanti, rappresentano delle valide alternative ai combustibili fossili e contribuiscono dunque a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, a diversificare l'approvvigionamento energetico e a ridurre la dipendenza dai mercati volatili e inaffidabili dei combustibili fossili, in particolare del petrolio e del gas.

    Le tecnologie a basse emissioni sono sempre le migliori e più economiche, ma è necessario un sostegno costante della politica per sostenere il progresso. Lo sostiene Jessika E. Trancik del “Massachusetts Institute of Technology” (MIT), una delle più importanti università di ricerca del mondo, con sede a Cambridge, nel Massachusetts (Stati Uniti). In questo studio si scopre sostanzialmente che le politiche pubbliche per incoraggiare lo sviluppo e l'adozione di tecnologie di energia rinnovabile sono essenziali, ma i regolamenti settoriali, anche se sono buona cosa, non taglieranno abbastanza le emissioni per limitare il cambiamento climatico.

    Jessika E. Trancik


    Anche Sergey Paltsev, ricercatore scientifico per la ricerca economica presso il Joint Program del MIT sulla scienza e la politica del cambiamento globale, ed autore principale di uno studio pubblicato lunedi scorso in Climate Policy, sostiene: "Sempre più spesso, l’introduzione di regolamenti specifi...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 4 Aug. 2014
    .
  2. Lanzarote e Fuerteventura:un santuario delle balene: Parte seconda.

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 5 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   834 Views
    .

    Profitto da monnezza nera o protezione di balene e delfini? Isole Canarie, è la vostra scelta!


    aKOMq4Wl

    Questo delfino attualmente vive a Baltimora Aquarium, ma potrebbe essere destinato ad un santuario sul mare.


    Nel post precedente , abbiano discusso di Lanzarote e Fuerteventura e di una possibile, oltre che auspicabile, realizzazione di un santuario delle balene invece della ricerca di “monnezza nera”, e dell’iniziativa del “ World Wide Fund for Nature (WWF)” che ha lanciato una campagna di protesta dopo che Repsol ha annunciato che dal prossimo mese di ottobre inizierà la perforazione esplorativa nelle isole Canarie.

    Abbiamo anche accennato della complicità riprovevole, termine alquanto eufemistico, del governo spagnolo e dei molti oppositori in tutta la Spagna, inclusi gruppi ambientalisti che si preoccupano che se il progetto andrà avanti potrebbe compromettere il turismo, uno dei principali motori dell'economia delle isole Canarie.

    EfkRFwl


    Le isole Canarie che vennero battezzate Canarie non per riferimenti ornitologici, ma grazie alle grandi quantità di cani selvatici (chiamati ora Presa Canario o Dogo Canario) che popolavano l’arcipelago, (dal latino canis, cane), sono dunque al centro di un dibattito che non attiene ovviamente solo all’aspetto turistico ma anche, se non soprattutto, per il pericolo imminente che corre la fauna marina. L'arcipelago spagnolo, che è composto da 17 comunità spagnole indipendenti sulla costa nord-ovest dell'Africa, è sede anche di due storie di alto-profilo di cattività che coinvolgono le orche, di cui diremo successivamente.

    Ma il World Wildlife Fund (WWF), insieme ad altri gruppi ambientalisti, chiedono anche al governo spagnolo la protezione delle balene, delfini e animali marini rari ed il possibile impatto che potrebbe avere la perforazione esplorativa nelle isole Canarie sugli ecosistemi e sulla loro diversità durante la perforazione, l’estrazione ed, in caso di fuoriuscita di petrolio al largo delle sue coste, di contaminazione da prodotti petroliferi.

    DN43Vd4l


    Su questo argomento ci sono numerosi studi pubblicati in Spagna, tuttavia c'è ancora molto da imparare al livello di dettaglio perché c'è una grande variabilità spaziale e temporale, perché molti dati sono inaffidabili in considerazione dell'intermittenza del vento e della topografia ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 5 Aug. 2014
    .
  3. Rhincodon typus: dove stanno di casa e dove vanno.

    By Filippo Foti il 6 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   222 Views
    .

    Scoperti recentemente siti di aggregazione giovanile di squali balena nel Mar Rosso. Lo squalo balena (Rhincodon typus), che può arrivare a crescere anche fino a 30 metri di lunghezza, è il più grande pesce nel mare del mondo.



    Gli squali balena (Rhincodon typus), crescita media 15 metri di lunghezza, con un peso medio di 18 tonnellate, sono i più grandi pesci degli oceani del mondo, ma ancora si conosce poco circa i loro movimenti su base giornaliera o nel coro degli anni.
    Una recente scoperta di aggregazione giovanile di squali balena di fronte l'Arabia Saudita, sta dando ai ricercatori un raro sguardo nella vita di questi gentili e docili giganti degli oceani.


    Gli scienziati del più grande istituto indipendente di ricerca oceanografica degli Stati Uniti, il “Woods Hole Oceanographic Institution” (WHOI) ed i colleghi del “King Abdullah University of Science and Technology” (KAUST) Thuwal, Arabia Saudita e del “Massachusetts Division of Marine Fisheries” nel New Bedford, hanno relazionato sui movimenti di questi squali in uno studio pubblicato il 30 luglio 2014, sulla rivista PLoS ONE.


    Nel 2009, nel corso del lavoro sul campo, il gruppo di ricerca ha trovato centinaia di giovani squali balena radunati nella barriera corallina vicino a Al-Lith sulla costa centrale dell’Arabia Saudita nel Mar Rosso.
    “Il fatto che ci fossero così tanti squali balena in uno spazio così piccolo, ci ha dato l'opportunità di iniziare uno studio senza precedenti per rispondere ad alcune delle domande fondamentali", ha detto Simon Thorrold, biologo presso WHOI e coautore della ricerca. "La scoperta del sito fornisce uno spaccato dei movimenti e dell'ecologia della specie in una regione dove non ci aspettavamo necessariamente di vederli in numero così elevato."

    Simon Thorrold


    Il team di ricerca ha utilizzato tre tipi di tag di trasmissione satellitare per monitorare i movimenti di 47 squali balena dal 2009 al 2011. I tag, che sono stati posti appena sotto le pinne dorsali, hanno misurato la temperatura, la profondità ed i livelli di luce delle acque in cui i pesci hanno nuotat...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 6 Aug. 2014
    .
  4. Profumo di Mare

    AvatarBy Fatina-Gioia il 7 Aug. 2014
    +1   +1   -1    0 Comments   13 Views
    .

    BUONGIORNO A TUTTI
    con un omaggio ad una delle regioni che ha il mare tra i più belli in Italia



    Last Post by Fatina-Gioia il 7 Aug. 2014
    .
  5. Tokyo DisneySea:l’attrazione ispirata ai miti e leggende del mare.

    By Filippo Foti il 8 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   383 Views
    .

    Tokyo DisneySea e Tokyo Disneyland fanno parte del Tokyo Disney Resort, uno dei più grandi parchi divertimento del pianeta.


    3eVJgYol

    Tokyo Disney Resort è situato a Urayasu, Chiba, Giappone, alla periferia della capitale giapponese, ed è conosciuto in tutto il mondo per le sue sorprendenti attrazioni, molto originali e molte delle quali si avvalgono di spettacolari giochi d'acqua.

    Visitato ogni anno mediamente da circa 13 milioni di persone, si trova a 15 minuti di treno dalla stazione di Tokyo ed è ispirato ai miti e leggende del mare.

    Tokyo DisneySea è composto da sette porti di scalo tematici: Porto Mediterraneo, Mysterous Island, Mermaid Lagoon, Arabian Coast, Lost River Delta, Port Discovery e American Waterfront.

    Tokyo DisneySea ha come tema l'acqua e il mare ed è unanimemente considerato da tutti i fan dei parchi a tema, come il migliore in assoluto sia per la qualità delle attrazioni che per l'impressionante e mastodontica tematizzazione, accurata fin nei minimi dettagli. E’ stato progettato specificamente per interessare anche un pubblico più adulto. Si stima sia costato oltre 4 miliardi di dollari.

    Le sette aree tematiche del parco Tokyo DisneySea.

    QIIEMzil

    Mediterranean Harbor, una bellissima e fedele ricostruzione del Mar Mediterraneo e di Venezia.

    Il porto Mediterraneo si trova all'ingresso del parco ed è stato realizzato in stile di una città portuale italiana. Gli edifici della zona hanno tocchi di design ispirati all’architettura di Portofino, della Toscana e di Venezia. Il suo lungomare offre canali stile Venezia e gondole, ed i suoi edifici compongono il Tokyo DisneySea hotel Miracosta, dove l’iconico Acquasphere, un simbolo di Tokyo DisneySea, ruota lentamente su una colonna d’acqua.

    A porto Paradiso, la prima cosa che salta agli occhi è l’altro simbolo di Tokyo DisneySea, il vulcano attivo Mount Prometheus. Ogni giorno nel porto si svolgono grandi spettacoli con barche e fontane d'acqua.

    z4RJPGXl

    Mysterious Island, dominata da Mont Prometheus, il capitano Nemo aspetta i visitatori con il suo sommergibile ed il mitico Viaggio al centro della Terra.

    Mysterious Island si trova all'interno del vulcano nel cuore del parco ed è una pagina dagli scritti di fantascienza di Jule...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 8 Aug. 2014
    .
  6. Canale di Suez, Egitto: Al-Sisi raddoppia!

    By Filippo Foti il 8 Aug. 2014
    +1   -1    2 Comments   96 Views
    .

    Il Presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, martedì scorso, ha annunciato un "parziale" raddoppio del canale di Suez.



    Questa opera grandiosa consentirà, tra l'altro, di evitare la navigazione a senso unico alternato da Ballah By-Pass a Great Bitter Lake, su 193 chilometri in totale.

    Dopo aver dato notizia del potenziamento del canale di Panama , diamo notizia del Canale di Suez, il canale strategico che è stato scavato ad ovest della penisola del Sinai alla fine del XIX° secolo, per evitare la circumnavigazione dell'Africa per le navi che viaggiano dall'Europa all'Asia. Registriamo questa ennesima impresa dell’uomo che, dunque, non si limita solo a distruggere, ma anche a costruire.

    Abdel Fatah al-Sisi


    In realtà non si tratta però di un vero e proprio raddoppio in quanto 35 chilometri saranno nuovamente ricavati nelle terre sabbiose dell'istmo, e 37 chilometri del canale esistente verranno nuovamente scavati in vista dell'allargamento e di una maggiore profondità. Attualmente, il canale prevede il senso unico, da Ballah By-Pass a Great Bitter Lake.


    Il parziale “raddoppio” del canale avrà un costo di 4 miliardi di dollari e rappresenta un terzo del totale degli investimenti in un progetto di 12 miliardi di dollari, che comprende gallerie, cantieri navali, cargo '"stazioni di servizio” e resort per i passeggeri, ha annunciato il capo dell'autorità incaricata del canale.

    Bulldozer e funzionalità di attrezzature pesanti nel corso di una cerimonia per inaugurare l'inizio dei lavori sul nuovo segmento del Canale di Suez


    L'annuncio è stato dato a Ismailia dal presidente dell'Authority che gestisce il canale, Ihab Mamish, in diretta televisiva.


    Il generale Mohab Mamish ha detto che il corso d'acqua parallelo ridurrà il tempo di attesa delle navi mediamente di 7 ore, facendo risparmiare agli armatori gli enormi costi sostenuti al momento e, nel contempo facendo aumentare le entrate per l'Egitto di almeno il 3% circa. Mohab Mamish ha precisato che l'esercito ha avuto assegnato il compito di scavare il nuovo corso d'acqua entro un anno.

    ...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 25 Mar. 2021
    .
  7. Microplastica:un crescente problema ambientale.

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 9 Aug. 2014
    +1   -1    2 Comments   404 Views
    .

    I rifiuti di microplastica rappresentano un inquinante dilagante
    e presente nei sistemi acquatici di tutto il mondo.


    oDLpJckl


    Una vasta gamma di organismi marini hanno la capacità di ingerire microplastiche ed altre sostanze nocive, causando effetti deleteri sulla loro e sulla nostra salute. Pertanto è di crescente importanza lo sviluppo di metodi per quantificare con precisione le microplastiche nelle acque marine produttive, e quelle interiorizzate dagli organismi marini.

    E’ ben noto che l’uomo non fa un buon uso della gestione delle materie prime, tanto che si parla di trilioni di minuscoli pezzi di plastica che sono stati immagazzinati dai ghiacci antartici e che ora stanno per essere rilasciati, così sostiene un team di ricercatori statunitensi del Dartmouth College e britannici dell’università di Plymouth. Circa 300 milioni di tonnellate di frammenti di plastica sono stati prodotti nel 2012, e con il global warming non è difficile ipotizzare lo scioglimento del ghiacciai marini, già peraltro in atto, e la diffusione della microplastica che verrebbe in contatto soprattutto don le zone costiere di tutto il pianeta.

    Au2pb5Jl

    Lo schema raffigurato mostra le principali fonti ed i percorsi di movimento per la plastica nell'ambiente marino, (1) con rifiuti sulle spiagge, (2) nelle acque costiere e nei loro sedimenti e (3) in mare aperto. Le frecce curve raffigurano l'azione del vento, le frecce grigie le lettiere a base d'acqua, le frecce a puntini il movimento verticale lungo la colonna d'acqua (compresa la sepoltura nei sedimenti) e le frecce nere l'ingestione degli organismi marini.(Source US National Library of Medicine National Institutes of health).



    Gli impatti di questi frammenti sul biota e l’ambiente marino sono in gran parte sconosciuti. Tra le diverse vie di assunzione, attraverso cui possono penetrare all’interno di un organismo, la più comune è sicuramente l’ingestione, come è stato documentato in circa 200 specie di animali, tra cui uccelli, pesci, tartarughe e mammiferi.

    I detriti marini comprendono non solo plastica, ma anche una vasta gamma di materiale di origine antropica tra cui vetro, legno, metalli e tessuti. Poiché i tassi di produzione di plastica sono in rapido aumento, e per il fatto che la plastica può richiedere decenni, se non secoli per degradare completamente, si considera che i rifiuti di plastica rappresentano un crescente problema ambientale.

    Di particolare interesse sono le microplastiche di dimensioni microscopiche sotto forma di...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 18 Sep. 2014
    .
  8. Mare sicuro:si intensificano i controlli in questa settimana che precede il ferragosto.

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 9 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   32 Views
    .

    Nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro 2014 continuano
    i controlli ambientali su tutte le coste italiane.



    Si intensificano anche quelli sulla filiera ittica, volti a verificare il rispetto delle normative regionali, nazionali e comunitarie. In particolare, nel corso di questa settima, si sono intensificati i controlli in materia di tracciabilità e rintracciabilità del prodotto ittico, anche in ordine alla mancata indicazione della data di scadenza del pescato.

    L’operazione Mare Sicuro condotta da Guardia Costiera Italiana, da sempre impegnata nella difesa del litorale italiano e nella salvaguardia della vita umana in mare, è molto vigile sulla navigazione e la balneazione e quindi, come riporta l’articolo nella foto, all’assoluta tutela della vita umana in mare.
    Il fatto che viene messo in evidenza testo">in questo articolo. Infatti, nell’ambito dell’opera di controllo della Guardia Costiera di Pozzuoli, al comando del tenente di vascello Andrea Pellegrino, è stato elevato un verbale sanzionatorio di oltre 1000 euro (l’importo può variare da 742 a 2970 euro) al proprietario di una imbarcazione che navigava senza la prevista copertura assicurativa. Oltre alla sanzione pecuniaria applicata è prevista anche la confisca qualora l’interessato proprietario del mezzo non paghi.

    Andrea Pellegrino


    Nel corso dell’operazione Mare Sicuro il personale della Guardia Costiera Italiana si occupa, tra l’altro, della navigazione da diporto che viene effettuata a scopi sportivi o ricreativi dai quali esuli il fine di lucro. Le unità destinate alla navigazione da diporto si distinguono in: navi, imbarcazioni e natanti. Tuttavia il Codice della Nautica da Diporto prevede che talune unità possano essere utilizzate per fini commerciali (ad es. attività di locazione e noleggio, insegnamento professionale della navigazione da diporto, eccetera).


    In questo video, l’intervista dell’emittente Teledehon - una TV tematica, visibile in Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata e alta Calabria Jonica- al comandante della Capitaneria di Porto di Barletta Pierpaolo Pallotti che riferisce dell’impegno profuso dalla Guardia Costiera in questa settimana che precede il ferragosto.
    Last Post by Filippo Foti il 9 Aug. 2014
    .
  9. Antropocene:la terra affronta la sua sesta estinzione di massa!?

    By Filippo Foti il 10 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   167 Views
    .

    I ricercatori della Stanford University e UC Santa Barbara, sulla rivista Science, denunciano la drammatica scomparsa di specie animali dalle attività umane.




    Video molto interessante ed intuitivo. Commentatelo assieme ai vostri figli. Da un recente documento pubblicato dagli scienziati che sostiene che gli esseri umani stanno causando lla sesta Estinsione di massa della Terra attraverso la defaunizzazione di una nuova era detta Antropocene.



    Nel corso della sua storia, la Terra ha subito cinque principali episodi di estinzioni di massa connessi con i cambiamenti climatici e gli eventi naturali che hanno trasformato l'intero pianeta. L'ultimo e forse più noto è avvenuto circa 65 milioni di anni fa, quando un grosso meteorite ha colpito quello che oggi è la penisola dello Yucatan in Messico mettendo in serio pericolo la vita di persone ed animali: sono scomparsi circa il 75% di tutte le specie, tra cui i dinosauri.

    Ora, la maggior parte degli scienziati sono convinti che il mondo stia vivendo la sua sesta ondata di estinzione. E questa volta, non sarà necessario un enorme oggetto che cadrà dal cielo o gli effetti catastrofici di un supervulcano: noi stessi, l'umanità, sarà responsabile.


    Secondo un vasto gruppo di ricercatori provenienti da università ed istituzioni scientifiche di diversi paesi, tra cui dalla Stanford University e UC Santa Barbara, in un numero speciale della rivista Science, si legge che l'attività umana ha accelerato la distruzione di diverse specie animali nel deserto. Il loro annientamento è per “trasformare” le loro vite in beni di lusso.

    In totale, 322 specie di vertebrati si sono estinte negli ultimi 500 anni. Tra gli invertebrati, il loro numero è sceso di quasi la metà nello stesso periodo di 35 anni in cui la popolazione umana è raddoppiata. Questo è ciò che gli scienziati chiamano la “Defaunation in the Anthropocene“, un termine usato per definire il momento in cui l’uomo lascia il segno. In sostanza stiamo tagliando le difese della terra più rapidamente di quanto il pianeta può proteggere se stesso e tutte le altre creature che ci vivono.


    Anche se le specie di grandi dimensioni e carismatiche come tigri, rinoceronti e orsi panda ricevono più attenzione, gli autori ricordano che anche la scomparsa del più piccolo coleottero può alterare gli e...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 10 Aug. 2014
    .
  10. Rhizostoma pulmo: lungo la costa di Lotzorai, in Ogliastra(Sardegna).

    By Filippo Foti il 10 Aug. 2014
    +1   -1    0 Comments   165 Views
    .

    Sono sempre più numerosi gli alieni che popolano il Mediterraneo. Pesci flauto e pappagallo, pesci trombetta e pesci di vetro, ma anche barracuda e granchi corridori. Una tropicalizzazione che ovviamente caratterizza anche le acque sarde.


    Rhizostoma Pulmo


    Nei giorni scorsi ha suscitato clamore la presenza di maxi meduse coloratissime, con un diametro di circa 50 centimetri, lungo la costa di Lotzorai, in Ogliastra. Ma in realtà sono anni, se non secoli, che il Mediterraneo somiglia al Mar Rosso. Per essere precisi dal 17 novembre 1869. «Sicuramente l’apertura del canale di Suez – spiega Andrea Cossu, ecologo marino dell’università di Sassari – ha dato il via libera al processo di insediamento di specie tropicali nel Mediterraneo, dette lessepsiane proprio dal nome dell’ingegnere francese che progettò il canale. All’inizio la loro migrazione nei nostri mari fu contenuta, probabilmente per una barriera di acqua dolce trasportata dal Nilo. È dopo la costruzione della diga di Assuan che la barriera si è interrotta e le specie aliene hanno così potuto colonizzare il nostro mare».


    I nuovi abitanti del Mediterraneo, che ormai sono di oltre 200 specie, arrivano in gran parte dal Mar Rosso, via Suez, ma anche dall’oceano Atlantico passando dallo stretto di Gibilterra. Qualche specie, però, non arriva da sola, ma addirittura in nave. «Petroliere e cisterne spesso viaggiano vuote – dice ancora Cossu –. O, meglio, piene dell’acqua di zavorra, che viene prelevata in un punto e poi espulsa a migliaia di chilometri. Ed è proprio in questi carichi di acqua che le specie vengono portate da una parte del mondo all’altra. Dal Mediterraneo al Mar Rosso, e viceversa».

    A contribuire alle modifiche della fauna - ma anche della flora - del Mediterraneo sono anche i cambiamenti climatici, che hanno comportato il surriscaldamento delle acque. «Tutti questi fattori insieme hanno favorito la tropicalizzazione del nostro mare, che rispetto a un paio di secoli fa presenta una fauna e una flora molto più ricca».

    Verdesca o squalo azzurro (Prionace glauca).


    Non è invece imputabile ai cambiamenti climatici o all’intervento umano la presenza nelle acque della Sardegna degli squali verdesca. «Frequentano le nostre acque da sempre – dice ancora l’ecologo marino sassarese –. Nessuno stupore, sono animali tipici del Mediterraneo». D...

    Read the whole post...

    Last Post by Filippo Foti il 10 Aug. 2014
    .
 
Grafica: Yolia   -   Code: El Gringo 89   -   Vieni a trovarci su www.ffmagazine.forumfree.it