PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Facebook utilizzerebbe la pubblicità per sfruttare le insicurezze degli adolescenti

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    Storie
    By Filippo Foti il 1 May 2017
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    Un documento riservato di Facebook, diffuso dal quotidiano “The Australian”, mostra che il social network incoraggerebbe gli inserzionisti ad indirizzare gli adolescenti a farsi del male. Da indiscrezioni il fatto è stato accertato in Australia e Nuova Zelanda.


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    Voci sui metodi di vendita della pubblicità di Facebook e su altri social network sono filtrati nei circoli dei media per diversi anni, ma fino ad ora non v'è stata mai alcuna prova concreta, né alcun suggerimento per indirizzare i loro utenti più giovani.

    A prima vista, si potrebbe pensare che questa tecnologia è promettente per Facebook che intende combattere sulla sua piattaforma contro i suicidi di adolescenti. Le pagine che consigliano a leggere pubblicità e invitarli a pianificare i loro interessi sulla base del malessere sono soprattutto quelle degli adolescenti, in particolare quelle di ragazzi di 14 anni.

    Facebook è in grado di puntare a un inserzionista quando gli adolescenti australiani e neozelandesi esprimono interesse per, ad esempio, mantenere più forza fisica e sicurezza nei loro corpi o per lo sport e la perdita di peso. Facebook gli permette di mostrare un prodotto o un servizio, al momento giusto.

    The Australian è riuscito a contattare un rappresentante di Facebook che si è scusato e ha detto che un'indagine era stata aperta per capire l'errore procedurale. "Prenderemo le misure necessarie, tra cui anche quello disciplinare", ha aggiunto.

    Il documento preparato da due alti dirigenti di Facebook australiani ha utilizzato infatti algoritmi per raccogliere i dati (tramite messaggi, immagini, e le reazioni) sullo stato emotivo di 6,4 milioni di liceali, studenti universitari, e i giovani australiani e neozelandesi nel mondo del lavoro. Monitorerebbe gli utenti, soprattutto i più giovani, i commenti e le interazioni che potrebbero aiutare a capire quando la gente si sente sconfitta, sopraffatta, ansiosa, stupida, nervosa, inutile e via dicendo.

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    "Facebook non offre strumenti di indirizzare le persone in base al loro stato emotivo. L'analisi fatta da un ricercatore australiano è stata destinata per aiutare i rivenditori a capire come le persone si esprimono su Facebook", ha detto il portavoce del social network. "Facebook ha un processo definito di rivedere le ricerche che facciamo. Questa ricerca non ha seguito questo processo, e stiamo esaminando i dettagli per correggere la svista".
    Eppure, non si può negare che gli algoritmi come questi non solo esistono, ma in armonia con i principi fondamentali della produzione per il profitto, sono in uso già da tempo e Fa...

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    Last Post by serena275 il 8 May 2017
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  2. L’Oceano indiano o “afro-asiatico” secondo Sehar Kamran

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 3 May 2017
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    Il controllo del mare, dal commercio marittimo alla supremazia navale, come influenza predominante nel mondo. Il principale tra gli elementi essenzialmente materiali del potere e della prosperità delle nazioni.


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    L’importanza dell’Oceano Indiano tende sempre ad aumentare, a causa soprattutto delle rotte del commercio navale internazionale, anche se deve fare i conti in diversi paesi con i disastri naturali ed uno sviluppo complicato che viene solo alleggerito dagli interventi umanitari.

    I mari sono sempre stati le porte di accesso per la prosperità e la sopravvivenza dei Paesi che bagnano, facilitando la stragrande maggioranza del commercio globale e della comunicazione; di conseguenza, la sicurezza marittima è stata di vitale importanza per gli interessi nazionali degli Stati.

    L'Oceano Indiano (afro-asiatico lo definisce Sehar Kamran senatrice della Repubblica islamica del Pakistan), è particolarmente importante, in quanto ospita il percorso per circa il 70 per cento di tutto il commercio mondiale e più del 80% del trasporto marittimo di idrocarburi al mondo. Basti pensare ai suoi numerosi Paesi che si affacciano e che da esso alimentano i propri destini.

    Il termine di Oceano afro-asiatico che potrebbe essere letto come un nuovo termine sorprendente per molti, ma non è affatto una nuova idea di chiamarlo così, è stato adottato in precedenza in numerose occasioni, e ci sembra uno dei più pertinenti. E’ solo attraverso un accostamento di circostanza, tuttavia, e in completa contraddizione con entrambe le realtà geografiche e geopolitiche, che l'Oceano Indiano è diventato l'unico al mondo ad essere chiamato accostandolo a un solo paese, l’India. Il nome è senza dubbio un termine improprio, in particolare per le acque che toccano una vasta gamma di nazioni e due continenti.

    L'Oceano si estende da Durban in Sud Africa a Perth in Australia Occidentale, toccando tutta la costa orientale, così come le parti dell'Africa settentrionale e meridionale, le coste occidentali di Iran, Pakistan, Sri Lanka, Thailandia, Indonesia e numerosi Stati insulari, e questo è un problema, in quanto permette a ogni singolo Stato di trattare l'intera area come il suo cortile di casa personale. In questo contesto, il nome di “Oceano Afro-Asiatico” è molto più pertinente.

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    Questo Oceano detiene una cruciale importanza geostrategica, in quanto ospita risorse illimitate, oltre a numerose rotte commerciali, e tre strozzature tra le più importanti del mondo: lo stretto di Hormuz nel Golfo Persico, Bab-al-Mandeb tra il Golf...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 May 2017
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  3. Kofi Annan: Stiamo esaurendo lo spazio dove ancora può esserci vita

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    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 5 May 2017
    +1   -1    0 Comments   49 Views
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    L'ex segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan non perde mai l’occasione di parlare in favore della natura. Lo ha anche fatto in occasione della settima edizione del Prix Pictet, di cui è presidente onorario, il premio globale nel campo della fotografia e della sostenibilità che ha avuto quest’anno come tema lo spazio.


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    In questa edizione il tema è stato volutamente ampio in modo che potesse abbracciare diverse argomentazioni come la sovrappopolazione, disputa territoriale, l'inquinamento atmosferico, cyber spazio, malattie trasmesse dal vento, gli uragani, come pure la fragilità dei grandi deserti del pianeta e la nostra tendenza a riempire lo spazio - dagli oceani allo spazio esterno - con spazzatura e molte cose ancora. Prix Pictet è il premio leader nel mondo per la fotografia ed è unico nel suo impegno a promuovere la discussione e il dibattito sui temi della sostenibilità.

    Il lavoro dei 12 finalisti è stato mostrato all'apertura della mostra al Victoria and Albert Museum (V & A) a Londra ieri 4 maggio, quando Kofi Annan ha annunciato il vincitore del Prix Pictet 2017. Il premio è andato all'irlandese Richard Mosse, aggiudicandoselo con le sue spettrali immagini di migranti, dal Medio Oriente e Nord Africa, scattate utilizzando una fotocamera militare considerata un'arma secondo il diritto internazionale.

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    Prix Pictet 2017 di Richard Mosse.


    Una mostra sarà aperta dal 06 al 28 maggio 2017, da dove poi partirà per un tour a livello mondiale.

    Kofi A. Annan è stato il settimo segretario generale delle Nazioni Unite, in carica dal 1° gennaio 1997 al 31 dicembre 2006, il primo ad emergere dai ranghi del personale delle Nazioni Unite. Nel 2001 Kofi Annan e le Nazioni Unite hanno ricevuto congiuntamente il premio Nobel per la Pace per il loro lavoro "per un mondo meglio organizzato e con più pace" ("for their work for a better organized and more peaceful world"). Da quando ha lasciato le Nazioni Unite, Kofi Annan ha continuato a premere per politiche migliori per soddisfare le esigenze dei più poveri e più vulnerabili, in particolare in Africa. Ha anche continuato ad usare la sua esperienza per mediare e risolvere i conflitti.

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    Kofi A. Annan


    Sorvolate l'Africa di notte e vedrete per miglia e miglia fuochi rossi accesi nel buio come scrub quando una macchia viene rimossa per far posto agli esseri umani. Le immagini satelli...

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    Last Post by Filippo Foti il 5 May 2017
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  4. Grande silenzio sul clima: siamo sull'orlo dell'abisso, ma l'ignoriamo

    +1   -1    0 Comments   247 Views
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    Noi continuiamo a pianificare il futuro, come se non esistessero gli scienziati del clima. Il più grande peccato è l'assenza di un senso di dramma. Provocazione Terra: Il destino degli esseri umani nell’Antropocene.


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    Gli esseri umani sono diventati così potenti che stanno interrompendo il funzionamento della terra, al punto in cui gli scienziati ora ritengono che siamo entrati in una nuova epoca geologica, l'Antropocene. Clive Hamilton, l’autore di “Requiem for a species”, sostiene questo e ci costringe a ripensare che “razza” di creatura vivente noi esseri umani siamo, e di riconoscere il potere che abbiamo ancora di cambiare il mondo per sempre. Le condizioni ambientali stabili, che hanno permesso la civiltà di prosperare stanno scomparendo.

    Che cosa vuol dire di essere arrivati a questo punto, dove la storia umana e la storia della Terra si scontrano? Clive Hamilton sostiene che dobbiamo ripensare tutto. La credenza moderna che noi siamo esseri liberi artefici dei nostro stesso futuro prendendo il controllo del nostro ambiente, è ormai indifendibile. Abbiamo reso la Terra più imprevedibile e meno controllabile; un pianeta ormai disobbediente. Ed è troppo tardi per tornare indietro l'orologio geologico.

    Dobbiamo affrontare il fatto che gli esseri umani sono al centro del mondo, anche se devono rinunciare all'idea che possono controllare il pianeta. Queste verità richiedono un nuovo tipo di antropocentrismo, una filosofia con la quale potremmo usare il nostro potere in modo responsabile e trovare un modo di vivere su una terra senza sfidarla.

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    Terra sfigata!?


    Dopo 200.000 anni di presenza degli esseri umani moderni su una Terra vecchia di 4,5 miliardi di anni, siamo arrivati al nuovo punto nella storia: l'Antropocene. Il cambiamento che scenderà su di noi con velocità disorientante. E' il tipo di cambiamento che dovrebbe richiedere, in genere, da due a quattro generazioni per affondare.

    I nostri migliori scienziati ci dicono con insistenza che si sta svolgendo una calamità, che i sistemi di supporto vitale della Terra vengono danneggiati in modi che minacciano la nostra sopravvivenza. Eppure, di fronte a questi fatti che ci portiamo avanti, come al solito, nulla di concreto viene fatto per stabilire una inversione di tendenza incoraggiante.

    La maggior parte dei cittadini ignorano o minimizzano gli avvertimenti; molti dei nostri intellettuali e alcune voci autorevoli affermano che nulla sta accadendo, che gli scienziati ci stanno ingannando. Eppure l'evidenza ci dice che così potenti gli esseri umani sono diventati che siamo entrati in questa nuova e perico...

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    Last Post by Filippo Foti il 6 May 2017
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  5. Homo sapiens o imbecillis? Malattia e autodistruzione

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    Natura
    By Filippo Foti il 7 May 2017
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    Si potrebbe vivere di gioia in un Pianeta dove l’uomo non dimostra di essere “Homo Sapiens”.


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    L’umanità è vecchia di 200.000 anni fa, ma continua a essere chiamata dall’uomo stesso “homo sapiens” uomo sapiente, saggio, e niente di più. Considerando l’età della Terra, non è che poi possiamo essere fieri più di tanto della nostra evoluzione che ha “progredito” solo sulla forma, ma poco sulla sostanza.

    Sta di fatto che noi esseri umani, nella nostra breve esistenza, abbiamo influenzato ogni angolo del mondo con lo smog, piogge acide, deforestazione per fare più spazio per noi stessi, e solo per pura crudeltà e uccisioni indiscriminate, abbiamo disturbato l'equilibrio ecologico della natura.

    Gli uccelli e gli animali stanno morendo e gradualmente stanno estinguendosi, criminali protagonisti di un ecocidio che mira solamente a cercare di essere più forti della natura. Siamo sempre più crudeli e le questioni ambientali, ci interessano poco o niente tanto che con un masochismo incontrollato stiamo uccidendo noi stessi.

    Giustifichiamo le nostre tendenze distruttive come atti indispensabili allo sviluppo e il progresso, ergendoci in un piano più alto di tutto il resto degli esseri viventi e non, ma gli alberi, gli uccelli, gli animali, gli uomini e la terra che calpestiamo, sono tutte parti inseparabili della natura.

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    Any intelligent fool can make things bigger, more complex, and more violent. It takes a touch of genius -and a lot of courage to move in the opposite direction.” Ovvero: “Qualsiasi sciocco intelligente può rendere le cose più grandi, più complesse e più violente. Ci vuole un tocco di genio - e un sacco di coraggio di andare nella direzione opposta.” [E.F. Schumacher]

    Non c’è bisogno di essere grandi scienziati, filosofi, intellettuali per sostenere: “We are facing a tipping point of environmental crisis unprecedented in human history and our very survival is dependent on protecting nature.” Ovvero: “Siamo di fronte ad un punto di svolta della crisi ambientale senza precedenti nella storia umana e la nostra stessa sopravvivenza dipende dalla protezione della natura.” [Leonardo Dicaprio]

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    Siamo dipendenti dalla natura, anche se la natura non è dipendente da noi, tranne se non la insultiamo. Quando distruggiamo un ecosistema e la vita che dipende da esso, viventi e non viventi, limitiamo le condizioni di vita sul pianeta. Tutte le azioni e le reazioni che avvengono e colpiscono una parte di un ecosistema, influenzano l'intero ecosistema in un modo o l'altro.

    Homo Sapiens ... Saggio!? La ...

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    Last Post by Filippo Foti il 7 May 2017
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  6. Foundation for Environmental Education (Fee): non solo Bandiere Blu

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 9 May 2017
    +1   -1    0 Comments   109 Views
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    Cinque programmi internazionali a difesa della natura: Bandiera Blu, Eco-Schools, Young Reporters for the Environment, Learning About Forests, e Green Key.


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    Prima di intrattenerci sull’articolo pubblicato nella sezione di questo nostro forum, (LE NOTIZIE IN RSS DI ADNKRONOS SULLA SOSTENIBILITA') diamo un accenno alla "Foundation for Environmental Education" (FEE), un'organizzazione non-profit che, attraverso l'educazione ambientale, promuove lo sviluppo sostenibile. La sua attività si svolge prevalentemente attraverso cinque programmi: Bandiera Blu, Eco-Schools, Young Reporters for the Environment, Learning about Forests, and Green Key.

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    FEE è la più grande organizzazione di educazione ambientale del mondo e detiene lo status consultivo presso le Nazioni Unite. Ha organizzazioni sparse in 68 paesi in tutto il mondo, aiutando le comunità a realizzare i benefici di vita sostenibile attraverso l'istruzione e l'apprendimento attivo.

    ECO-SCHOOLS (Scuole di Ecologia).

    Eco-Schools, con più di 14 milioni di studenti e circa 49.000 scuole iscritte è il più grande programma di scuole sostenibili in tutto il mondo ed è utilizzato in 58 paesi.

    I giovani di Eco-Schools hanno l’opportunità di rappresentare il cambiamento per la sostenibilità e per acquisire una coscienza ambientale. Questi ragazzi porteranno i modelli di comportamento che imparano sotto gli auspici di Eco-Schools per insegnare a loro volta alla prossima generazione le abitudini a fare la differenza per una Terra più “umana”.

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    YOUNG REPORTERS FOR THE ENVIRONMENT (Giovani Reporter per l'Ambiente).

    E’ un programma che mira a consentire ai giovani di prendere una posizione sulle questioni ambientali si sentono fortemente circa. Dà loro una piattaforma per esprimere le proprie opinioni attraverso i media con post, fotografia o video. I giovani sono coinvolti in 25 paesi in tutto il mondo.

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    LEARNING ABOUT FORESTS (Imparare a Conoscere Foreste).

    Si prefigge lo scopo d riaccendere negli studenti il desiderio di impegnarsi di più con il loro ambiente naturale. Attraverso l'apprendimento inte...

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    Last Post by Alexio_8_!_8 il 9 May 2017
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  7. Tetti verdi per limitare il surriscaldamento urbano

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    Natura
    By Filippo Foti il 9 May 2017
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    I tetti verdi, anche se costosi, possono essere installati su una vasta gamma di edifici; da impianti industriali a residenze private. Un modo per sostenere la Natura.


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    Un tetto verde o un giardino sul tetto degli edifici, è uno strato vegetativo coltivato che offre ombra e rimuove il calore dall'aria attraverso evapotraspirazione - ovvero alla quantità d'acqua che, in un certo intervallo di tempo dal terreno passa allo stato di vapore nell'aria per effetto congiunto della traspirazione, attraverso le piante, e dell'evaporazione, direttamente dal terreno - riducendo le temperature della superficie del tetto e dell'aria circostante.

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    Nelle giornate estive calde, la temperatura superficiale di un tetto verde può essere più fredda della temperatura dell'aria, mentre la superficie di un tetto convenzionale può essere calda fino a 50 ° C.
    I tetti verdi possono essere installati su una vasta gamma di edifici, da impianti industriali a residenze private. Essi possono essere semplici, tipo una leggera copertura, e complessi come un parco completamente accessibile con alberi.
    Lo spessore del tetto verde può comunque variare dai 3 centimetri dei tetti estensivi fino a ai 30 cm di substrato di quelli intensivi. I tetti verdi stanno diventando ormai popolari in tutto il mondo, ma gli Stati Uniti in questo settore sono all’avanguardia.

    BENEFICI

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    Oltre a mitigare il surriscaldamento urbano, la copertura di verde viene definita “isola di calore”. I benefici sono:

    - Consumo di energia ridotto: I tetti verdi assorbono il calore e agiscono come isolanti per l'edilizia, riducendo l'energia necessaria per fornire raffreddamento e riscaldamento;

    - Riduzione dell'inquinamento atmosferico e delle emissioni di gas serra: Abbassando la domanda di condizionamento, i tetti verdi possono diminuire la produzione di inquinamento atmosferico associato alle emissioni di gas serra. La vegetazione può anche rimuovere gli inquinanti atmosferici e le emissioni di gas serra mediante deposizione secca, sequestro del carbonio e stoccaggio;

    - Miglioramento della salute umana e comfort: i tetti verdi, riducendo il trasferimento di calore attraverso il tetto dell'edificio, possono migliorare il comfort ambientale e ridurre lo stress termico associato alle ondate di calore;

    - Una migliore gestione delle acque piovane e della qualità dell'acqua: i tetti verdi possono rallentare il deflusso delle acque piovane nel...

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    Last Post by Filippo Foti il 9 May 2017
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  8. NOAA Okeanos Explorer per colmare il gap dei fondali oceanici

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 11 May 2017
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    Scienziati a bordo della nave “NOAA Okeanos Explorer” stanno utilizzando i robot per conoscere le profondità dell’Oceano Pacifico

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    Esplorare le profondità degli oceani non è un'impresa facile, ma gli ingegneri e operatori video della Fondazione mondiale per l’esplorazione degli oceani, la “Global Foundation for Ocean Exploration” (GFOE), sono attrezzati per lavorare in ambienti estremi.

    Le immagini in diretta che arrivano a bordo della nave NOAA Okeanos Explorer mostrano filmati incredibili presi dai robot mandati in profondità nel Pacifico Centrale, una delle regioni più misteriose e remote del nostro pianeta.

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    La nave degli Stati Uniti per l'esplorazione dell'oceano è partita circa due settimane fa per la sua spedizione alle Samoa Americane per studiare le montagne sottomarine che salgono dal fondo marino, quanti anni hanno e quali comunità biologiche potrebbero esistere lì.

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    NOAA Okeanos Explorer R 337


    Questa crociera, sostenuta dalla (GFOE) del (NOAA), è la terza in ordine di tempo della Global Foundation for Ocean Exploration nelle acque del Pacifico Centrale.

    A bordo, la squadra di (GFOE) composta da 15 ingegneri e operatori video di grande talento, sta indagando e documentando la diversità di questi ambienti in acque profonde. Essi operano a profondità fino a 6000 metri per mezzo di un Remotely Operated Vehicle (ROV) del NOAA di 4,5 tonnellate, il Deep Discover D2, che è stato progettato e costruito dagli ingegneri del GFOE. Il ROV lavora in tandem con il suo partner, Seirios, per raccogliere dati scientifici.

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    Deep Discover D2


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    Dave Lovalvo, Fondatore, Presidente e CEO di GFOE con colleghi del team scientifico sulla naveNOAA Okeanos Explorer.


    Il nostro team è impaziente di fare nuove scoperte nelle acque al largo delle Samoa americane”, ha dichiarato Dave Lovalvo, Fondatore, Presidente e CEO di GFOE. “Abbiamo progettato le capacità del robot di fornire agli scienziati immagini e dati di alta qualità senza precedenti, e questo ci dà informazioni preziose degli ecosistemi sottomarini complessi.”


    La crociera ch...

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    Last Post by Filippo Foti il 11 May 2017
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  9. La Terra è più verde rispetto a stime precedenti

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    Natura
    By Filippo Foti il 12 May 2017
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    Uno studio internazionale rivela che le regioni aride includono boschi significativi. La copertura forestale globale è di circa il 10% più grande di quanto stimato finora.


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    E’ raro che le notizie scientifiche siano prodighe di buone notizie per l'ambiente, la natura, la biodiversità e, in definitiva per l'umanità. E' pertanto opportuno celebrare l'annuncio di oggi, venerdì 12 maggio, dato da un team internazionale di ricercatori che è stato pubblicato sulla rivista Science.

    La ricerca condotta da Jean-François Bastin, ricercatore associato alla libera Università di Bruxelles e consulente per l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione (FAO), ha suggerito che la copertura forestale del pianeta sarebbe di circa il 10% più grande di precedenti stime condotte disordinatamente. Questa revisione al rialzo è dovuta alle foreste aride, finora poco inventariate e che coprono due quinti della superficie terrestre del nostro pianeta.

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    Foresta di baobab in Senegal durante la stagione secca.


    Le varie tipologie forestali, che occupano quasi 4 miliardi di ettari, sono distribuite su oltre il 30% della superficie terrestre, e le immagini che vengono in mente e poi sono riprodotte a titolo informativo, evocano di solito le formazioni lussureggianti delle foreste tropicali. Ma occorre considerare che però, nelle terre aride - quelle in cui l’evaporazione supera le precipitazioni annuali - che rappresentano poco più del 40% della superficie terrestre, le foreste non mancano.

    Le cosiddette terre aride coprono una vasta gamma di contesti climatici, che vanno - dalla la terra secca nella savana sudanese, alle foreste e praterie in Sud America, dalle steppe meridionali dell'Europa orientale e verso la Siberia, ai prati in Canada – regioni che hanno dominato il deserto, tra cui il Sahara e l'Arabia.

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    Per valutare la loro estensione, una trentina di scienziati di tredici paesi hanno esaminato le immagini satellitari fornite da Google Earth ad altissima risoluzione spaziale, che coprono più di 210.000 ettari di terreno campione che si sviluppano attraverso tutto il globo. "Le stime precedenti erano basate su metodi di telerilevamento standard, con una risoluzione spaziale media molto più bassa che non ha consentito a differenziare chiaramente la vegetazione del suolo", spiega il primo autore dello studio, Jean-François Bastin. “Soprattutto, egli dice, ...

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    Last Post by Filippo Foti il 14 May 2017
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  10. San Francesco da Paola aiuti Guardia Costiera Italiana e migranti

    By Filippo Foti il 13 May 2017
    +1   -1    0 Comments   49 Views
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    Un pensiero ai bambini migranti vittime dell’abbandono delle istituzioni internazionali, in una Italia dove Guardia Costiera Italiana si pone all’attenzione del mondo intero per lo spirito umanitario che non ha eguali.


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    I migranti che sono giunti in Italia attraverso il Mediterraneo, in base a quanto pubblicato dalla Fondazione ISMU, dal 1° gennaio all’8 maggio sono stati circa 45.000. L’Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati, la “United Nations High Commissioner for Refugees” (UNHCR), ha rilevato che, nei primi tre mesi del corrente anno dalla Guinea, Gambia e Bangladesh sono giunti in Italia via mare 1.633 minori non accompagnati.

    Quanto sta accadendo è un evento tragico se si pensa che alla fine della prima settimana di maggio sono circa 5.500 i ragazzi che hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere il nostro Paese. In particolare risultano numerose le presenze di minori provenienti dai Balcani e dall'Albania.

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    San Francesco da Paola, il santo vegano che già secoli fa vedeva gli animali come esseri da proteggere e tutelare.


    San Francesco da Paola, patrono della Gente di Mare, dovrebbe fare un miracolo per soccorrere in mare tanta gente che poi scompare o sbarca pietosamente per essere poi a “riposare” nelle nostre città. Non per nulla nel 1990 l’UNICEF Lo proclama “Ambasciatore dei bambini e dei giovani di tutta la Calabria”.

    La Guardia Costiera Italiana, nella sua infaticabile missione di soccorrere la gente in difficoltà nelle nostre acque, domenica scorsa 7 maggio ha celebrato a Genova la figura del patrono di tutta la gente di mare.

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    A Genova la Celebrazione di San Francesco da Paola, patrono della Gente di Mare ha anche ricordato non solo il sacrificio di tutti i marittimi caduti nell’esercizio delle loro mansioni, ma anche sommessamente tutti i migranti che scompaiono giornalmente nei nostri mari.

    Come ogni anno, in diverse città italiane, la Guardia Costiera ha festeggiato il patrono della Gente di Mare d’Italia e della Calabria. Quelle di Cetraro e Paola, lo hanno fatto il 4 maggio. Dal 1° al 4 maggio, con la processione per le vie della città di Paola del simulacro del Santo, ci sono stati i festeggiamenti per ricordare l’arrivo della notizia della canonizzazione del Santo, avvenuta il 1° maggio del 1519 in seguito alla proclamazione di papa Leone X.



    A GENOVA LA CELEBRAZIONE DI SAN FRA...

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    Last Post by Filippo Foti il 13 May 2017
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