PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Cop 22 dal 7 al 18 novembre a Bab Ighli (Marrakech) in Marocco.

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 5 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   96 Views
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    La ventiduesima Conferenza mondiale sul clima (Cop 22), si dovrebbe tenere a Marrakesh in Marocco, dal 7 al 18 novembre. Mancano ancora piccoli dettagli. Si potrebbe profilare un salvataggio in extremis della Terra!?


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    In vista della COP22, che si terrà dal 7 al 18 novembre a Marrakech in Marocco, a Liegi (Belgio) dal 3 al 5 Novembre prossimi, la “Hugo Conference” si propone di riunire studiosi e professionisti provenienti dal settore delle scienze ambientali e scienze sociali, al fine di esaminare i molteplici legami che collegano l'impatto delle attività umane sui cambiamenti climatici, delle migrazioni e della politica ad essi connessa.

    Questa conferenza affronterà il caso delle sempre più numerose persone sfollate a seguito delle perturbazioni ambientali, molte delle quali legate al cambiamento climatico. Per questo, la conferenza riunirà insieme le comunità di ricerca, prima della ventiduesima Conferenza Mondiale sul Clima.

    La “Hugo Conference” prende il nome del prof. Graeme Hugo (1946-2015), recentemente scomparso, studioso di fama internazionale dei cambiamenti ambientali e della migrazione. L'evento segnerà anche il lancio di alcune iniziative per promuovere la ricerca su questi argomenti.

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    La conferenza è organizzata nell'ambito del progetto europeo EDGE volto ad integrare diversi contesti geografici, storici e socio-politici grazie alla collaborazione e alla sinergia di Università partners. Il progetto è finanziato attraverso il programma Horizon 2020 per la ricerca e l'innovazione dell'Unione europea.

    Gli argomenti includono, tra l’altro: la sicurezza delle frontiere, evacuazioni in caso di disastri, dati ambientali e climatici per lo studio delle migrazioni, la scienza del clima, modelli e punti di non ritorno, prospettive legali e politiche.


    LA CONFERENZA DELLE PARTI (COP).


    La Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), la “United Nations Framework Convention on Climate Change”, è entrata in vigore nel 1994, con la missione di ridurre le concentrazioni di gas ad effetto serra nell'atmosfera. La Conferenza delle Parti (COP) è stata designata come l'organo supremo della Convenzione.

    La prossima Conferenza delle Parti (COP 22), si prevede che dovrebbe tenersi, dal 7 al 18 novembre 2016, a Bab Ighli (Marrakech) in Marocco, allo scopo di avviare i preparativi per l'entrata in vigore dell'accordo di Parigi.

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    Il sito do...

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    Last Post by Filippo Foti il 5 Oct. 2016
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  2. Lo smantellamento Offshore di una piattaforma petrolifera

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 8 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   1,293 Views
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    Smantellare una piattaforma petrolifera richiede enormi sforzi economici da parte delle multinazionali dell’oro nero. Le norme vigenti, sempre in continua evoluzione in questa materia, riusciranno a garantire la vita negli oceani?


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    Potrebbe essere anche questa la fine di una piattaforma petrolifera!?


    Lo smantellamento offshore di una piattaforma petrolifera si attua valutando l'insieme delle attività da svolgere per la gestione e lo smaltimento degli impianti. Lo scopo è quello di eliminare l'impatto ambientale una volta che un campo di produzione di petrolio si sta avvicinando o sta raggiungendo la fine della sua vita produttiva. Questo processo è regolato da norme di diritto internazionale che determinano la natura dei regimi nazionali.

    I piloni di cemento, che possono arrivare ad essere alti anche 165 metri, fino a 25 metri sopra il livello del mare e di 18 metri di diametro se vengono abbandonati in mare, per distruggersi impiegheranno tra i 150 ed i 300 anni. La parte della struttura che si trova invece sotto il livello del mare impiegherà altri 500 anni per cadere a pezzi. E le celle di stoccaggio? Possono richiedere fino a 1.000 anni.

    Durante lo smantellamento in mare aperto, l'ambiente marino è di solito influenzato negativamente. È necessario, pertanto, identificare le possibili sorgenti di inquinamento e le relative conseguenze allo scopo di impedire che essi si manifestino. Ciò posto il quadro giuridico internazionale per la tutela dell'ambiente e le pratiche sostenibili devono essere al centro del programma di pianificazione. Arriverà un momento in cui queste piattaforme non saranno più necessarie e la questione dello smantellamento in mare aperto deve essere preso in seria considerazione.

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    La pianificazione per la disattivazione in mare aperto deve includere la formulazione di un quadro giuridico globale che deve, in ogni suo aspetto, soddisfare il requisito di base del diritto internazionale ambientale che, negli ultimi decenni, ha subito diverse modifiche andando sempre più verso una governance globale dell’ambiente.

    L'International Atomic Energy Agency(IAEA), ovvero l’Agenzia Internazionale dell'Energia Atomica, definisce lo smantellamento di un impianto come: le attività prese alla fine della vita utile dello stesso per essere ritirato dal servizio con un adeguato rispetto per la salute e la sicurezza dei lavoratori e di tutte le persone. Pertanto la disattivazione di materiali radioattivi e pericolosi, apparecchiature o strutture vengono pulite o fissate in modo che l'impianto non rappresenti un rischio per la salute pubblica o per l'ambiente, al mo...

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    Last Post by Filippo Foti il 8 Oct. 2016
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  3. Salvare le balene! La scienza al loro servizio

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    Natura
    By Filippo Foti il 10 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   64 Views
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    Una preoccupazione in continua crescita per la vita negli oceani è il benessere dei mammiferi marini minata dall'innalzamento del livello di rumore che, purtroppo, non è la sola minaccia. Basta citarne altre come l'inquinamento, i cambiamenti climatici e l'esaurimento delle prede disponibili.


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    Un nuovo rapporto pubblicato lo scorso 7 ottobre dalla “National Academies of Sciences, Engineering, and Medicine”, la fonte più rappresentativa ed obiettiva sulla scienza, l'ingegneria, e questioni sulla salute con sede a Washington, si è concentrato sull'impatto del rumore proveniente da fonti come le centrali elettriche, le navi commerciali e militari, segnalazioni sonar, rombo dei motori, ecc. per determinare come si inseriscono in un ecosistema brulicante di predatori naturali ed assassini umani.

    Anche se, purtroppo, i rumori non sono la sola minaccia - basta citarne altre come l'inquinamento, i cambiamenti climatici, e l'esaurimento delle prede disponibili - i ricercatori hanno sottolineato che, allo stato attuale, non sono ancora in grado di determinare se i suoni sono sufficientemente determinanti a distruggere intere popolazioni di balene o solo pochi animali alla volta.

    Ciò nonostante il rapporto include un modello concettuale di nuova concezione per aiutare le istituzioni e le comunità di ricerca ad esplorare i potenziali effetti cumulativi delle attività umane sui mammiferi marini.

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    Basandosi sui rapporti di questi illustri studiosi che hanno esplorato l'impatto del suono sui mammiferi marini, è bene porre l’accento sulle sollecitazioni che questi animali possono avere tipo l'interazione tra i diversi agenti che causano stress, e la difficoltà degli impatti sul rilevamento presso la popolazione.

    Mentre esperimenti sono utili per definire la relazione tra il livello di esposizione (dose) e una risposta comportamentale o fisiologico a uno stress, è tipicamente poco pratico per testare l'interazione tra i vari dosaggi di molteplici fattori di stress. Il quadro concettuale raccomandato nella relazione è stato progettato per aiutare i ricercatori affrontare aspetti distinti del problema e sviluppare strumenti per valutare come questi diversi fattori influenzano i mammiferi marini. Uno strumento raccomandato dal comitato è un tempo reale, sistema centralizzato per la segnalazione dei dati sulla salute di diverse popolazioni.

    "La teoria scientifica corrente e dei dati disponibili per i singoli mammiferi marini o la loro popolazione non è sufficiente per predire il rischio totale che deriva da una combinazione di minacce", ha detto Peter L. Tyack, professore b...

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    Last Post by Filippo Foti il 10 Oct. 2016
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  4. Cambiamenti climatici:Kigali, in Ruanda, accordo per limitare l'uso degli idrofluorocarburi

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 16 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   78 Views
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    L'accordo per limitare l'uso di idrofluorocarburi (HFC) divide i paesi in tre gruppi con differenti scadenze. Il gas può essere 10.000 volte più potente del biossido di carbonio (CO2).


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    Da Kigali, in Ruanda, arriva qualche buona notizia per la vita sulla Terra. Preferiamo dunque vedere il bicchiere mezzo pieno, quanto per non essere troppo severi nel giudicare il lavoro dei delegati dei Paesi firmatari della Convenzione di Vienna per la protezione dello strato d’ozono. Hanno discusso ed approvato un emendamento al Protocollo di Montreal, ieri si trattava del 28° incontro, per limitare l’uso degli idrofluorocarburi, i potentissimi gas serra (HFC), utilizzati nei freezer e nei condizionatori d'aria.

    Nella battaglia per combattere il cambiamento climatico John Kerry, il segretario di Stato americano, ha detto che: "Tutti voi delegati presenti a questa riunione delle parti del protocollo di Montreal sull'eliminazione dei clorofluorocarburi, siete a conoscenza di quanto sia grave la posta in gioco, e questo accordo rappresenta un passo avanti monumentale, impostato per realizzare la più grande riduzione della temperatura mai raggiunta da un unico accordo”.

    “Gli Stati Uniti hanno già iniziato la graduale eliminazione dei clorofluorocarburi utilizzati come propellenti degli aerosol, come refrigeranti e solventi, ha detto Kerry, ma gli altri paesi inizieranno in un secondo momento con una linea di base diversa”.

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    Segretario di Stato americano John Kerry.



    LE DECISIONI PRESE.

    La riduzione dell'uso degli idrofluorocarburi rappresenta un fattore chiave per i gas serra in un processo graduale che inizierà a partire dal 2019, con l'azione da parte dei paesi sviluppati, inclusi gli Stati Uniti, il secondo peggior inquinatore del mondo.

    Più di 100 paesi in via di sviluppo, tra cui la Cina, il più importante emettitore del mondo di anidride carbonica, inizieranno ad agire nel 2024. Questa decisione, che poteva anche essere anticipata, ha scatenato l’ira da parte di alcune organizzazioni ambientaliste che giudicano questa azione attuata troppo lentamente per potere fare la differenza.

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    Radisson Blu Hotel & Convention Centre, Kigali.


    I gruppi ambientalisti avevano chiesto un ambizioso accordo sul taglio degli HFC per limitare i danni dai circa 1,6 miliardi di nuove unità di aria condizionata che dovrebber...

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    Last Post by Filippo Foti il 16 Oct. 2016
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  5. COP 17 della Convenzione CITES: ancora piccoli passi

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 18 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   165 Views
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    Miglioramenti per la vita di molte specie di animali decisi alla recente COP 17, la riunione della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie minacciate di Flora e Fauna selvatica (CITES) che si è svolta dal 24 settembre al 4 ottobre a Johannesburg, in Sud Africa. I delegati, a fine congresso, si sono dati appuntamento a Colombo (Sri Lanka) nel 2019 per la 18aedizione.


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    Con alcuni scienziati che prevedono una sesta estinzione di massa della vita sulla Terra, i protettori del mondo della fauna e della flora selvatica - a leggere le cronaca sui media soprattutto stranieri, le tv di Stato e locali non hanno speso che poche parole – questa volta hanno agito con un maggiore senso di sensibilità ed urgenza in una riunione maratona che si è svolta dal 24 settembre al 4 ottobre (si è conclusa con un giorno di anticipo) a Johannesburg, in Sud Africa (di cui già vi avevamo dato notizia), volta ad inasprire i regolamenti contro l'uccisione degli animali in via di estinzione.

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    Elefanti, pangolini e pappagalli sono, tra le specie, che sono stati al centro dell’attenzione nel corso della riunione della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie minacciate di Flora e Fauna selvatica (CITES).

    La 17a riunione della Convenzione CITES è stata seguita da 3.500 persone, compresi i rappresentanti di circa 158 governi. I delegati, mai così numerosi, hanno preso decisioni su 62 proposte di restrizione al commercio in quello che John Scanlon, segretario generale della CITES, ha detto che è stato "un punto di svolta per gli animali selvatici e delle piante più vulnerabili del pianeta". In effetti le decisioni prese segnano un importante passaggio verso una maggiore protezione contro lo sfruttamento ed il commercio illegale.

    Ma la conferenza a Johannesburg, e non poteva essere diversamente su alcune decisioni dove giocano grandi interessi, ha esposto anche delle nette differenze, ad esempio, su come proteggere al meglio gli elefanti e i rinoceronti in Africa.

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    Alcune delle decisioni più importanti e previste, sono state quelle se alcune specie del trattato CITES dovevano essere elencate in Appendice I o in Appendice II. La prima è per le specie a rischio immediato di estinzione, per la quale i paesi sono stati d'accordo che il commercio di tali specie o dei loro prodotti dovrebbe essere in gran parte vietato; l’Appendice II è riservata a quelle specie che potrebbero estinguersi in un prossimo futuro se non si attuano restrizioni commerciali.

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    Last Post by Filippo Foti il 18 Oct. 2016
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  6. Il carbonio organico sostiene gli esseri viventi nella biosfera

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    Natura
    By Filippo Foti il 22 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   243 Views
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    Gli oceani sono i grandi serbatoi di carbonio della Terra, basti pensare che la quantità disciolta nell’acqua di mare, come materia organica, ammonta a circa 700 miliardi di tonnellate, che spesso sopravvive per migliaia di anni.


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    Ricordate la celebre frase pronunciata dal famoso chimico, biologo, filosofo del ‘700 Antoine-Laurent Lavoisier: “nulla si crea nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”!?

    Il carbonio è l'importante componente della materia organica e la sua circolazione nella biosfera avviene attraverso due cicli: uno sulla terra ferma, l’altro nel mare, che si collegano dinamicamente attraverso la superficie di separazione tra atmosfera e mare.

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    La sostanza organica disciolta nell'ambiente marino può derivare da molte fonti:

    • apporti fluviali, dilavamento e scarichi antropici;
    • dissoluzione delle spoglie di organismi per autolisi o/e azione batterica;
    • escrezione di prodotti extracellulari dalle alghe viventi (l'escrezione è in media pari al 3-6% del carbonio fissato dal fitoplancton mediante la fotosintesi );
    • escrezione di composti azotati (urea, aminoacidi) da parte dello zooplancton e di organismi superiori.

    Tuttavia, poco si sa su come il carbonio si produce, o come viene influenzato dai numerosi cambiamenti che avvengono nel mare.

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    CARBONIO ORGANICO DISCIOLTO NEL MARE.

    Il carbonio organico disciolto nel mare, o DOC (Dissolved Organic Carbon) - che per definizione è rappresentato dal carbonio organico di qualsiasi sostanza chimica o miscela in acqua che passa attraverso un filtro da 0,45 micrometri – è di vitale importanza per sostenere la vita marina, oltre a sequestrare grandi quantità di carbonio nelle sue grandi profondità.

    La stessa cosa succede alle foglie degli alberi ed altra materia organica morta che cade a terra nelle foreste - una parte di questo carbonio naturale sostiene la vita, mentre il resto rimane nascosto nei terreni, rimanendo sequestrato per molti anni.

    Flora e fauna, sia in ambiente terrestre che in quello acquatico, sono sede di ingenti flussi di materia organica morta. Anche se inerte, ovviamente tende a precipitare fungendo da cibo per tanti organismi e, quando si decompongono, possono essere attaccati da batteri, muffe e funghi.

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    Stime della materia organica morta (MOM) contenuta nel suolo di diversi biomi terrestri (Schles...

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    Last Post by Filippo Foti il 22 Oct. 2016
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  7. Green economy è la migliore risposta alla crisi?

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    Natura
    By Filippo Foti il 24 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   30 Views
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    L'economia globale è in una fase di una profonda trasformazione dovuta al passaggio da un sistema energetico basato sui combustibili fossili ad uno fondato su fonti di energia e tecnologie pulite e rinnovabili.


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    Il termine "green economy" descrive un'economia sostenibile che fornisce una migliore qualità della vita per tutti, entro i limiti ecologici del pianeta. Parte integrante di una tale economia è la creazione e l'espansione di posti di lavoro in settori eco-innovativi che sono importanti per limitare il cambiamento climatico.

    L'economia verde dovrebbe offrire anche nuove opportunità di lavoro nelle industrie verdi, con l'obiettivo di alleviare la povertà e l'inquinamento attraverso un'economia verde inclusiva, verde per tutte le opere in collaborazione con le imprese, governo, lavoro e comunità di base.

    Green economy, dunque è la migliore risposta alla crisi?

    Presentato a Roma il 21 ottobre scorso il settimo rapporto di GreenItaly 2016, della Fondazione Symbola e Unioncamere, promosso in collaborazione con il Conai (Consorzio Nazionale Imballaggi) e il patrocinio del Ministero dell’Ambiente che vuole rappresentare una risposta alla crisi e alle sfide che attendono l’Italia per il prossimo futuro.

    Secondo Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, “Queste imprese dimostrano che il nostro posto nel mondo non è quello della competitività a bassi prezzi e dumping ambientale e sociale, ma quello della qualità, fatta di cura dei dettagli, di attenzione al capitale umano, di coesione, bellezza, innovazione e sostenibilità. Investendo green le aziende diventano più sostenibili e soprattutto più competitive e aprono un sentiero che va verso il futuro”.

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    Realacci ha affermato che l’Italia nella green economy e nell’economia circolare - i prodotti mantengono il loro valore aggiunto il più a lungo possibile, non ci sono rifiuti e sostengono una crescita sostenibile - ha riscoperto antiche vocazioni, come anche nel riciclo e l’uso efficiente delle risorse. Ha detto che il nostro paese ha trovato un modello produttivo che, grazie alla innovazione, alla ricerca e alla tecnologia, ha rafforzato l’identità e le tradizioni, enfatizzando i punti di forza.

    C’è stato anche, secondo Realacci, “il rilancio di settori tradizionali, come l’edilizia, parte anche nella Legge di Bilancio, con Casa Italia, del risparmio energetico, della sicurezza, e della sostenibilità. Un’Italia che fa l’Italia ( una piccola frase fin troppo abusata n.d.r.) e che contribuisc...

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    Last Post by Filippo Foti il 24 Oct. 2016
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  8. Mare: sentimenti, emozioni e poesia. Oh mare

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 25 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   299 Views
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    Oh mare ...


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    Oh mare, perché calpesti volutamente le rocce lungo la baia,
    docce di schiuma bianca in una cascata di spruzzi,
    agitandoti continuamente. Non può cessare il tuo impeto nell’andare avanti e indietro,
    con il desiderio di essere sempre libero?

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    Oh mare, perché continui a mantenere tale impazienza tra le tue braccia,
    sempre girando inquieto, correndo per le sabbie,
    in bilico sulla ghiaia, e poi correndo di nuovo,
    spostando conchiglie, ciottoli e strati di grani di sabbia?

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    Oh mare, perché richiami tutto verso di te, come una lingua onnipotente
    che divora in un boccone, poi eruttando tra
    cale, grotte e anfratti, che si trovano lungo le scogliere,
    disperdendo tutte le creature che vivono negli affranti?

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    Oh mare, tu sei gigantesco, così potente e così selvaggio.
    Eppure a volte sei gentile, proprio come un bambino,
    che conquista la nostra ammirazione.
    La tua vastità e la tua energia è immensa,
    e sei così imprevedibile.

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    Oh mare, tu sei la grande distesa degli oceani di tutto il mondo.
    Ti trattiamo con rispetto, e quando la tua rabbia è dispiegata,
    le tue profondità sconfinate sono insondabili.
    Le tue acque sono così imprevedibili,
    tenendo ancora segreti soggetti alla tua volontà.

    kkfUOtd

    Oh mare, è un piacere sedersi e guardare i tramonti,
    quando le tue maree fluiscono avanti e indietro sulle tue acque raggianti,
    per conoscere i tuoi sentimenti inquieti, accettare la tua missione senza fine,
    e ancora cercare di capire cosa tieni dietro quella maschera.

    bOmbdVU

    Oh mare, che nel tuo mondo dai a noi una vista così meravigliosa,
    che nel tuo mondo acquatico possiedi i tranquilli colori del blu, del verde e viola,
    sappiamo della tua potente forza che scateni, il corso che devi prendere,
    le tempeste, le burrasche, gli uragani, e questi timori ci producono un tremito.

    D1cRK0j

    Oh Mare, ti conosciamo come tranquillo, riposante e pacifico, senza bisogno di emozionare.
    Le contraddizioni sono anche il tuo progra...

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    Last Post by Filippo Foti il 25 Oct. 2016
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  9. Profumo di Mare: il mare

    Avatar
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    Mare a 360°
    By Fatina-Gioia il 25 Oct. 2016
    +1   +1   -1    0 Comments   23 Views
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    L'uomo e il mare.


    Sempre il mare, uomo libero, amerai!
    perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
    nell'infinito svolgersi dell'onda
    l'anima tua e un abisso è il tuo spirito
    non meno amaro.

    Godi nel tuffarti
    in seno alla tua immagine; l'abbracci
    con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore.
    si distrae dal suo suono al suon di questo
    selvaggio ed indomabile lamento.

    Discreti e tenebrosi ambedue siete:
    uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
    dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
    mare, le tue più intime ricchezze,
    tanto gelosi siete d'ogni vostro
    segreto.

    Ma da secoli infiniti
    senza rimorso né pietà lottate
    fra voi, talmente grande è il vostro amore
    per la strage e la morte, o lottatori
    eterni o implacabili fratelli!


    Poesia di Charles Baudelaire


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    Edited by Filippo Foti - 25/10/2016, 22:23
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    Last Post by Fatina-Gioia il 25 Oct. 2016
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  10. Deserti di sabbia crescono su tutta la Terra

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    Natura
    By Filippo Foti il 26 Oct. 2016
    +1   -1    0 Comments   43 Views
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    Il cambiamento climatico sta causando mari di sabbia e sta sradicando la vita di migliaia di persone che diventano rifugiati climatici. In Europa, non esiste ancora una legge che difenda il suolo.


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    Un terreno fertile costituisce il fondamento delle nostre società moderne. Anche se noi dovremmo fare tutto il possibile per difenderlo e sostenerlo, quando ci guardiamo intorno, vediamo una storia molto diversa.

    Le iniziative politiche e le azioni locali sono necessarie per garantire l'accesso al cibo e al sostentamento per tutti i popoli del mondo. Misure per l'agricoltura sostenibile sono già disponibili, ma non sono spesso applicate, sia su piccola che in grande scala. E anche se la maggior parte di noi vive in città, tutti possiamo fare la nostra parte per salvare i terreni in tutto il mondo.

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    Il suolo viene spesso definito come “la pelle viva della terra” e, come tale, è estremamente fragile. Si compone di innumerevoli specie che creano un ecosistema dinamico e complesso ed è tra le risorse più preziose per gli esseri umani. L'aumento della domanda di materie prime agricole genera incentivi per convertire foreste e praterie in campi coltivati e pascoli.

    La transizione verso l'agricoltura dalla vegetazione naturale spesso non è però in grado di tenere sul suolo molte di queste piante, come il caffè, il cotone, l'olio di palma, soia e grano, e ciò può effettivamente aumentare l'erosione del suolo oltre alla capacità del suolo di mantenere se stesso. Negli ultimi 150 anni è stato perso la metà del terriccio sul pianeta.

    Oltre alla erosione, la qualità del suolo è influenzata da altri impatti dell'agricoltura che comprendono la compattazione, la perdita di struttura del suolo, il degrado dei nutrienti e la salinità del suolo. Questi sono molto reali e, a volte, rappresentano gravi problemi.

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    Gli effetti dell’erosione del suolo vanno al di là della perdita di terreni fertili che ha portato ad un aumento dell'inquinamento e della sedimentazione in torrenti e fiumi, intasamento in questi corsi d'acqua, provocando una diminuzione della vita acquatica.

    Ma c’è di più, le terre degradate spesso non sono in grado di trattenere l'acqua, che può peggiorare il fenomeno delle inondazioni. L’uso sostenibile del territorio può contribuire invece a ridurre gli impatti di agricoltura e allevamento, prevenire il degrado del suolo e l'erosione, e la perdita di terreno prezioso per scongiurare la desertificazione.

    Legambiente Onlus...

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    Last Post by Filippo Foti il 26 Oct. 2016
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