PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. "Inferno" in euromediterraneo per effetto del riscaldamento globale
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    Il mese di luglio ’23 è di gran lunga il più caldo sul pianeta in circa 120.000 anni. Lo sostiene Copernicus e gli scienziati più importanti del mondo. Le ondate di calore di questa estate sono "virtualmente impossibili" senza il cambiamento climatico.


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    Mentre vaste aree di tre continenti cuociono sotto temperature roventi e gli oceani si riscaldano a livelli senza precedenti, gli scienziati di due autorità climatiche globali stanno segnalando prima ancora della fine di luglio che questo mese sarà di gran lunga il più caldo del pianeta mai registrato.

    Il caldo di luglio è già stato così estremo che è "praticamente certo" che questo mese supererà i record "con un margine significativo", ha affermato il servizio sul cambiamento climatico Copernicus dell'Unione europea e l'Organizzazione meteorologica mondiale in un rapporto pubblicato giovedì scorso. Queste temperature sono state correlate alle ondate di caldo in gran parte del Nord America, dell'Asia e dell'Europa, che insieme agli incendi in paesi come il Canada e la Grecia, hanno avuto un impatto importante sulla salute delle persone, sull'ambiente e sull'economia.

    Grafico di Carlo Buontempo


    Commento grafico Buontempo: Temperatura globale giornaliera dell'aria superficiale (°C) dal 1° gennaio 1940 al 23 luglio 2023, tracciata come serie temporale per ogni anno. Gli anni 2023 e 2016 sono mostrati con linee spesse ombreggiate rispettivamente in rosso vivo e rosso scuro. Altri anni sono rappresentati con linee sottili e sfumate secondo il decennio, dal blu (anni '40) al rosso mattone (anni '20). La linea tratteggiata e l’involucro grigio rappresentano la soglia di 1,5°C al di sopra del livello preindustriale (1850-1900) e la sua indeterminazione. Dati: ERA5. Credito: C3S/ECMWF.

    Carlo Buontempo ha al suo attivo un dottorato di ricerca in fisica presso l'Università dell'Aquila nel 2004, prima di trasferirsi in Canada per il suo post-dottorato e poi entrare a far parte del Met Office del Regno Unito. Buontempo ha lavorato presso l'Hadley Center for Climate Science and Services per quasi un decennio, dove ha guidato il team di adattamento climatico e il team di sviluppo dei servizi climatici. In questo ruolo ha guidato numerosi progetti riguardanti l'adattamento al cambiamento climatico e la modellazione regionale in Europa, Africa, Asia e Nord America. Ha sviluppato il sistema informativo settoriale di C3S, aiutando le imprese e i responsabili politici in settori come finanza, assicurazioni, energia, ecc. con servizi di dati ambie...

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    Last Post by Filippo Foti il 2 Aug. 2023
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  2. Il colpo di calore miete vittime in tutto il mondo.
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    L'emergenza climatica ha e continuerà ad avere profonde implicazioni per la salute dell'umanità che passa attraverso il rispetto dell'ambiente e per gli esodi forzati correlati al cambiamento climatico e alle catastrofi naturali. Le più grandi e potenti organizzazioni di lobbying aziendali della California, Big Oil e Big Gas continuano a farla da padroni.


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    Il colpo di calore, una forma di ipertermia accompagnata da una risposta infiammatoria sistemica che provoca una disfunzione multi-organo che può portare al decesso, è all’attenzione di meteorologi, medici ed istituzioni internazionali in tutto il mondo, con così tanti giorni consecutivi di caldo eccessivo. Raccomandano, pertanto, alle persone di limitare la loro esposizione all'aperto e di conoscere i segni premonitori del colpo di calore. In che modo il caldo estremo ha un impatto sulla mente e sul corpo?

    CONOSCERE I SEGNI

    Dalla forte sudorazione e vertigini agli spasmi muscolari e persino al vomito, gli esperti affermano che è probabile che il colpo di calore diventi più comune. Nei prossimi decenni, si prevede che l’umanità sperimenterà temperature più elevate e ovviamente colpi di calore più intensi. La più grave malattia correlata al calore si verifica quando il corpo perde la sua capacità di sudare. La pelle diventa calda e rossa e il polso accelera quando la temperatura corporea della persona sale a 39°C o superiore. Inizia con il mal di testa, insieme a nausea, confusione e persino svenimento.

    Jon Femling

    Jon Femling


    Jon Femling, medico specializzato in medicina d’urgenza e scienziato presso l’Università del New Mexico, ha affermato che il corpo cerca di compensare pompando sangue sulla pelle per rinfrescarsi. E più una persona respira, più perde liquidi, diventando la pelle sempre più disidratata. Possono essere persi, durante la sudorazione, anche importanti elettroliti come il sodio e il potassio. "Quindi una delle prime cose che succede è che i tuoi muscoli iniziano a sentirsi stanchi mentre il tuo corpo inizia a deviare, e poi puoi iniziare ad avere danni agli organi dove i tuoi reni non funzionano, la tua milza, il tuo fegato. Se le cose si mettono davvero male, allora inizi a non irrorare il tuo cervello allo stesso modo", ha detto Femling.

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    Last Post by Filippo Foti il 7 Aug. 2023
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  3. La transizione ecologica, quella energetica e la crisi climatica.
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    Solo le transizioni ecologiche ed energetiche possono conciliare la crescita economica e il perseguimento l'Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile di tutti i paesi del mondo.


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    Oggigiorno è impensabile scindere la transizione ecologica da quella energetica, considerando specialmente quanto la produzione energetica stessa derivi, per la sua grande maggioranza, da fonti di energia non rinnovabili e/o collocate all’estero: questo meccanismo da una parte fa sprecare risorse economiche per la compravendita di energia “estera” e dall’altra rinforza la grande opportunità di usufruire di una fonte che invece abbiamo disponibile gratuitamente e in abbondanza: il sole, quanto per citarne una. L’avvento di nuove forze della “circular and green economy” (Economia circolare e verde), un alleato strategico dello sviluppo sostenibile, ben si interfacciano e sono complementari a questa filiera già esistente.

    Le attività umane sono sul punto di generare una sesta estinzione di massa! Tuttavia, la biodiversità della fauna, della flora marina e terrestre, ovvero la ricchezza della vita sulla Terra, contribuiscono alla resilienza dei nostri ecosistemi di fronte al cambiamento climatico. La loro conservazione è imperativa perché ci forniscono servizi essenziali per la nostra vita quotidiana, l'approvvigionamento di risorse naturali e il benessere culturale. Cultura e benessere, coprono le differenze nazionali nella soddisfazione della vita e il ruolo dei fattori culturali nel produrre queste differenze. La cosiddetta cultura sussidiaria contribuisce al benessere collettivo: partecipare ad attività sociali e di volontariato migliora la qualità della vita, facilita la ricerca di un lavoro e riduce il rischio di povertà.

    La diagnosi del nostro attuale modello di sviluppo è chiara: si fa poco o niente per affrontare le disuguaglianze. Peggio ancora, partecipa all'aggravamento di queste, mentre degrada il nostro pianeta. Solo le transizioni ecologiche ed energetiche possono conciliare la crescita economica e il perseguimento dell'agenda sociale di tutti i paesi del mondo.

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    ECONOMIA CIRCOLARE

    I concetti di economia circolare ed economia verde condividono lo stesso principio: vale a dire, "adattare o trasformare l'economia attuale verso un'economia più sostenibile". Questo nuovo modello economico è stato sviluppato per sconfiggere il modello tradizionale basato sul principio “prendere, fare e smaltire”, chiamato anche “e...

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    Last Post by Filippo Foti il 17 Aug. 2023
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  4. Avere una visione lungimirante del cambiamento climatico.

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    Per anni, studioso dell’ambiente, non è difficile ribadire che il clima, che sta uccidendo il pianeta blu,
    sta cambiando più velocemente ora che in qualsiasi altro momento della storia umana.


    Messina

    Sempre presenti nella mia memoria degli anni '70. In ordine da sinistra a destra: Franz Riccobono storico e collaboratore dell’Università di Messina presso l’istituto di Geologia, Paleontologia e dell’istituto di Geografia e Oceanografia - Filippo Foti da studente in Scienze Naturali - Prof.ssa Laura Bonfiglio già docente di Paleontologia e Paleoecologia UNIME - Filippo Foti mentre discute la tesi di laurea in oceanografia - Le congratulazioni del prof. Guglielmo Stagno d’Alcontres, preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali - Prof.ssa Antonina Donato, indimenticabili il Suo sorriso e la Sua simpatia, è stata mio mentore e docente di Anatomia Comparata presso il Corso di Laurea in Science Naturali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Dal 1998 al 2000 è stata Preside del Corso di Laurea in Scienze Naturali. Seguono le Sue congratulazioni.



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    Prof.ssa Antonina Donato

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    Ho deciso di studiare il cambiamento climatico dopo essermi reso conto di quanto colpisce profondamente le persone più povere ed emarginate del mondo.

    Dopo aver conseguito il 13 marzo 1976 la laurea in Scienze Naturali a Messina dove ho fatto ricerche e pubblicato un trattato di oceanografia e dopo una specializzazione nella Facoltà di Agraria presso l’Università di Perugia in consulente socio-economico, sto continuando ad occuparmi di scienze attraverso questo blog. Il mio vissuto, ovvero il tipo di lavoro svolto fino a pochi anni fa, interessando poco il lettore, lo tralascio e passo a scrivere da naturalista.

    Sfrutto ogni opportunità per scrivere di come il cambiamento climatico ci sta influenzando e cosa possiamo fare al riguardo. Poche persone in realtà rifiutano la scienza del cambiamento climatico, ma a volte resistono alle soluzioni, o semplicemente non ne sono consapevoli. Nei sondaggi, secondo un'analisi pubblicata nel mese di aprile 2022 sulla rivista “Climatic Change”, la maggioranza delle persone, il 69% in tutto il mondo, afferma che il cambiamento climatico è una ‘minaccia piuttosto seria’ o ‘una minaccia molto seria’.

    Filipe Duarte Santos, professore ordinario di fisica, geofisica e ambiente all'Università di Lisbona, a proposito delle preoccupazioni sul cambiamento climatico e delle condizioni meteorologiche avverse, ha pubblicato il 30 marzo 2023 su ‘Springer Nature’ “La sfida del cambiamento climatico globale e il suo rapporto con la sostenibilità, il movimento climatico globale ha catturato l'attenzione del mondo e probabilmente influenzerà il futuro corso degli eventi”.


    Duarte Santos, che ha al suo attivo un vasto curriculum, compreso un forte lavoro di ricerca nel campo delle scienze ambientali e in particolare sul cambiamento climatico, sostiene da tempo: “Raggiungere l'obiettivo internazionale di gestire la temperatura a 2°C con tecnologie ragionevolmente accessibili, con le politiche attuali non è considerato fattibile ed anche con strategie di mitigazione molto ambiziose. Il risultato dipende fortemente da quando inizia l'implementazione della politica di mitigazione. Se il percorso ottimale costi-benefici viene ritardato di 20-30 anni, nel 2100 l'aumento del “Global Mean Surface Temperature - GMST“, ovvero (La temperatura superficiale media globale osservata) sarà di 4°C o più”.

    Resta da vedere, precisa Duarte Santos, se la politica climatica mondiale finirà per seguire la traiettoria dei 3,5°C o rimanere al di sotto degli obiettivi di temperatura dell'accordo di Parigi. Se accade la prima ipotesi, questa può essere interpretata come una concretizzazione dei vincoli imposti della scuola di pensiero economica, cosiddetta neoclassica, (l'area oggi denominata microeconomia)”. La microeconomia consiste nella ricerca di una soluzione al problema del cambiamento climatico che ha fortemente sostenuto il libero scambio come motore per lo sviluppo economico e come modo per sfruttare i vantaggi comparativi dei paesi, secondo la quale condizione necessaria e sufficiente affinché si realizzi lo scambio tra due paesi è che esista una differenza tra i costi comparati delle merci che vengono scambiate, quale che sia il livello dei costi assoluti.

    In conclusione, c'è una grande distanza tra le attuali politiche mondiali sul cambiamento climatico e le politiche ottimali di mitigazione globale delle multinazionali che dovrebbero affrontare efficacemente la sfida del cambiamento, ma le prime sono fortemente influenzate appunto dal preponderante dominio globale dell'economia. Il punto non è perdere tempo a scrivere per i pochi che ancora respingono il cambiamento climatico, ma per chi è preoccupato e non sa cosa fare.

    Studioso dell’ambiente, non mi è difficile ribadire che il clima sta uccidendo il pianeta blu e sta cambiando più velocemente ora che in qualsiasi altro momento della storia umana. Gli inverni si stanno riscaldando. Le primavere arrivano prima. Le estati sono più calde. Non si tratta solo delle medie; il nostro tempo sta diventando più strano mentre il cambiamento climatico procede imperterrito contro di noi. Sappiamo perché ciò sta accadendo: la causa è ascrivibile ad uno sparuto gregge di prezzolati che va da scienziati corrotti alle lobby.

    Per oltre un secolo, scienziati e climatologi, almeno quelli che in parte ho citato attraverso queste pagine, attraverso le loro pubblicazioni sottoposte a revisione paritaria, hanno esaminato tutte le altre ragioni per cui il clima è cambiato in passato: cicli naturali, vulcani, cambiamenti nell'energia solare. In base a questi fattori, in questo momento, il pianeta si sarebbe dovuto raffreddare gradualmente, invece, si sta riscaldando sempre più velocemente e la colpa è delle ‘nostre’ scelte. Uno studio del 2021 ha rilevato che il 98,7% degli esperti del clima ha indicato che la Terra si sta riscaldando principalmente a causa dell'attività umana. Tra gli scienziati che ho citato spese volte attraverso questo blog, uno su tutti è Michael E Mann, uno degli esperti del clima più influenti al mondo.

    Più carbone, petrolio e gas bruciamo, più gas che intrappolano il calore si accumulano nell'atmosfera, avvolgendo una ‘coperta’ in più attorno al pianeta. Cosa possiamo fare dunque? Possiamo accelerare la nostra transizione verso l'energia pulita? Ciò include l'aumento dei programmi nazionali di determinazione del prezzo del carbonio, come del resto più di quaranta paesi lo hanno già fatto! Ammodernamento delle case, riduzione degli sprechi alimentari (lo sapevate che, secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO), circa un terzo di tutto il cibo prodotto (dai campi alle nostre tavole) finisce per essere buttato via. Questo è un enorme spreco di risorse, tra cui energia, acqua, suolo, fertilizzanti e pesticidi usati per produrre cibo. Lo spreco alimentare danneggia anche l'ambiente perché i cibi in decomposizione provocano inquinamento, compreso il metano, un gas serra molto potente.


    In uno studio condotto in Israele, pubblicato il 14 luglio 2023, ho rilevato che il 45% di tutti i rifiuti domestici è costituito da rifiuti alimentari e il 54% dei rifiuti alimentari è costituito da alimenti ancora commestibili, in particolare frutta e verdura e l’utilizzo della tecnologia per ridurre la quantità di energia necessaria per tutto, dal tenere accese le luci alla “Supply Chain Management - SCM”, ovvero alla (Gestione del flusso complesso delle merci), approvvigionamento, produzione e distribuzione che possono avere un impatto enorme. Possiamo altresì contribuire proteggendo e ripristinando la natura che ci circonda, dalle foreste alle cinture verdi urbane e implementando pratiche agricole rigenerative rispettose del clima come colture di copertura, piante che vengono piantate per coprire il suolo, e una migliore gestione dei fertilizzanti. Oppure adattarsi al cambiamento già avvenuto, non ci resta che questa opzione? Questa è la resilienza climatica: adattarsi ai cambiamenti già avvenuti come piantando alberi per mantenere i quartieri più freschi, assicurandosi che le loro infrastrutture e servizi pubblici siano pronti per tempeste, inondazioni e ondate di caldo più forti.

    Parlare potrebbe sembrare poco: ma come ha scritto, tra l’altro, la giornalista ambientale Sara Peach su National Geographic, Scientific American): “parlare, è il campo fertile in cui inizia il cambiamento culturale; in sua assenza, è impossibile per un gruppo di persone risolvere un problema. Inoltre, i sondaggi mostrano che la maggior parte di noi non parla di cambiamento climatico. Ecco perché avere una conversazione è il primo passo fondamentale per catalizzare l'azione, ed è qualcosa che tutti possiamo fare”.

    Discutere, a volte implica incoraggiare gli altri ad agire: come chiedere dove va il cibo avanzato nei ristoranti o se prenderebbe in considerazione la possibilità di fissare obiettivi climatici basati sulla scienza. Possiamo anche usare la nostra voce, o come in questo caso le mie riflessioni che sto pubblicando, per assicurarci che le nostre banche e i nostri governi sappiano che la scienza è chiara: nessun nuovo sviluppo di combustibili fossili è possibile se vogliamo raggiungere l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento a meno di 1,5 gradi Celsius. Altre volte, potremmo conversare con un amico o un parente mentre stiamo facendo colazione o stiamo sorseggiando un aperitivo. Ed è così che rendiamo contagioso il cambiamento.

    Il passaggio all'energia pulita fa risparmiare denaro alle persone: “Sapevi che l'energia solare è ora la forma più economica di elettricità che gli esseri umani abbiano mai avuto? Elimina anche l'inquinamento atmosferico da combustibili fossili che uccide circa 10 milioni di persone in tutto il mondo ogni anno. Ridurre i nostri sprechi alimentari e rendere le nostre colture resistenti al clima, garantisce risorse alimentari più abbondanti. E, cosa più importante, queste soluzioni portano ad un pianeta più sicuro e vivibile.

    Possiamo iniziare con una conversazione da subito, anche qui, aprendo un post: sul perché il cambiamento climatico è importante e su come sta influenzando le persone, i luoghi e le cose che amiamo. Anche da questo mio blog, possiamo esplorare cosa possiamo fare insieme. Discutendone, sono convinto che possiamo creare un futuro migliore e più resiliente che protegga le persone e i luoghi che amiamo. Il nostro futuro, anche se appartiene alle prossime generazioni, è nelle nostre mani.

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    Last Post by Filippo Foti il 23 Aug. 2023
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