PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità possono aumentare il rischio di pandemie.

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    In tutto il mondo, milioni di persone stanno risultando positive al Covid-19 e innumerevoli stanno constatando che il loro stile di vita si è completamente trasformato a causa del virus.


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    Hans-Otto Poertner e David Redding sono stati recentemente intervistati da Daisy Dunne, una laurea in biologia presso l'Università di Bristol e un master in giornalismo scientifico presso la City, Università di Londra. L’intervista è stata pubblicata il 15 maggio 2020 da “Carbon Brief” un sito Web con sede nel Regno Unito, progettato per "migliorare la comprensione dei cambiamenti climatici”, anche dal punto di vista scientifico.

    Hans-Otto Pörtner è un ricercatore sul clima, capo delle bioscienze presso l'Istituto Alfred Wegener (AWI) e co-presidente del capitolo sugli impatti del prossimo importante rapporto di valutazione dell'IPCC che recentemente si è espresso a favore di un ritiro completo degli esseri umani da molte regioni del mondo. Con questo, “l'umanità potrebbe agire contro il riscaldamento globale, proteggere la biodiversità e allo stesso tempo armarsi contro lo scoppio di nuove pandemie”. Lo ha affermato all'agenzia EPD (Environmental Product Declaration) che descrive gli impatti ambientali di un prodotto, generati lungo tutto il suo ciclo di vita.

    David Redding del Center for Biodiversity and Environment Research, Department of Genetics, Evolution and Environment, University College London, London, UK, è autore di uno studio, “La diversità zoonotica degli ospiti aumenta negli ecosistemi dominati dall'uomo”, pubblicato da un gruppo di ricercatori inglesi, Nature (05 agosto 2020) che dimostra come la conversione delle aree naturali in urbanizzate o produttive comporta favorisce ed aumenta il numero delle specie portatrici di malattie trasmissibili all’uomo (host species).

    Secondo i due scienziati i recenti focolai di malattie infettive emergenti di origine animale sono stati probabilmente accelerati da una complessa interazione di fattori ecologici, epidemiologici e socioeconomici in evoluzione.

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Oct. 2020
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  2. Suzuki sta realizzando un motore fuoribordo spazzino.

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    Mare a 360°
    Storie
    By Filippo Foti il 9 Oct. 2020
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    Filtrerà anche le piccole creature marine, che si nutrono anche di microplastica, il primo dispositivo di raccolta di microplastiche al mondo "spazzino" per motori fuoribordo?


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    Al centro lo scrittore e fotografo freelance David Liittschwager, che collabora con National Geographic e altre riviste.
    Liittschwager ha scattato delle foto di gocce di mare ingrandite anche 25 volte. La quantità di fauna, batteri e microplastica è allucinante.


    Suzuki, l'azienda giapponese fondata nel 1909 che produce automobili, moto e motori marini, ha annunciato giovedì 1° ottobre quello che afferma essere il primo sistema di raccolta di microplastiche al mondo per motori fuoribordo nell'ambito della 30ma edizione dell'IBEX Online virtual trade event, che si è svolta a Tampa sulla costa occidentale della Florida (Stati Uniti) dal 29 settembre all'1 ottobre 2020, un evento solo virtuale che ha consentito all'intera industria marittima di riunirsi in un modo nuovo come una comunità online. Questa decisione è stata presa con un evento virtuale a causa della pandemia COVID-19 in corso. Suzuki Motor Corporation è alla continua ricerca di soluzioni innovative ai problemi ambientali associati alla produzione di prodotti automobilistici e marini.

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    Last Post by Filippo Foti il 9 Oct. 2020
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  3. L'inquinamento atmosferico può influenzare la gravità del coronavirus.

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    Coronavirus
    By Filippo Foti il 10 Oct. 2020
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    Uno studio recente ha dimostrato che l'esposizione all'inquinamento atmosferico può influenzare la gravità del coronavirus e la riduzione potrebbe prevenire la morte.


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    I ricercatori Stefano Carattini, assistente professore di economia presso la Andrew Young School of Policy Studies della Georgia State University, e John Gómez Mahecha, con dottorato presso la Andrew Young School della Georgia State University, hanno confrontato i dati dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente del governo federale degli Stati Uniti d'America (EPA) con i dati sulla mortalità COVID-19 raccolti dagli esperti dell Johns Hopkins University Center for Systemic Science and Engineering che monitorano la salute pubblica globale, malattie infettive e preparano alle emergenze.

    La Johns Hopkins è in prima linea nella risposta internazionale al COVID-19. Il loro sito Web è una risorsa per aiutare a far progredire la comprensione del virus, informare il pubblico ed i responsabili delle politiche al fine di guidare una risposta, migliorare l'assistenza e salvare vite umane.

    Questo è il sito per seguire in diretta l’evoluzione della pandemia dalla Johns Hopkins University.

    Clicca, restando in questa pagina, per seguire in diretta la situazione in tutto il mondo.



    Dicevamo che, nel corso di detti studi, è apparso chiaro che una piccola diminuzione di un microgrammo di particolato per metro cubo d'aria riduce il numero di morti dal 3 al 5%, e confermato di recente che riduce inoltre del 2% il numero di casi di COVID-19. Pertanto, l'esposizione contemporanea alo virus con l'inquinamento atmosferico può influenzare la gravità della malattia ed aumentare la probabilità che le persone muoiano.

    I ricercatori hanno esaminato i dati giornalieri sull'inquinamento atmosferico raccolti dalle stazioni di monitoraggio dell'EPA, nonché i dati COVID-19 sulla mortalità e sul carico di lavoro del Johns Hopkins University.

    Lo studio sfrutta anche i cambiamenti plausibilmente casuali nella direzione del vento, che portano a grandi fluttuazioni nell'inquinamento atmosferico, per valutare la relazione tra l'esposizione all'inquinamento atmosferico e il carico di lavoro COVID-19 e la mortalità. Hanno utilizzato i dati dei telefoni cellul...

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    Last Post by Filippo Foti il 10 Oct. 2020
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  4. Il Papa chiede al mondo di agire con "urgenza" per frenare il cambiamento climatico.

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    Frenare il cambiamento climatico per Papa Francesco è un’azione urgente e, tra l’altro, ne accenna nella terza enciclica del suo pontificato “Fratelli tutti”. In modo incisivo lo ribadisce in videoconferenza su TED.


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    Sulla scia della Laudato sì‘, domenica 4 ottobre ad Assisi il Papa ha firmato la terza enciclica “Fratelli tutti”, ispirandosi a San Francesco d'Assisi patrono d'Italia. Bergoglio, che in suo onore ha preso il suo nome, ha ricordato il santo che, con tono di insegnamento e consigli spirituali ammonì, tra l’altro, della necessità di una fraternità umana e bontà tenace verso il prossimo e benevolenza verso i più deboli.

    Il Papa, alla sua udienza generale settimanale in Vaticano il 7 ottobre scorso ha incoraggiato i governi e le società di tutto il mondo a proteggere l’umanità e, in un recente messaggio videoregistrato trasmesso in streaming il 10.10.2020, ha chiesto al mondo di agire con "urgenza" per frenare, quella che chiama, crisi socio-ambientale e ad aiutare i poveri in un discorso fraternità e all'amicizia sociale

    COMMENTO AL DISCORSO/"VIAGGIO IN TRE FASI" DI PAPA FRANCESCO



    Viviamo in un momento storico segnato da sfide difficili, lo sappiamo. Il mondo è scosso dalla crisi provocata dalla pandemia Covid-19 che mette in evidenza ancora di più un’altra sfida globale: la crisi socio-ambientale. Il Covid-19,” ha proseguito il Papa, ci obbliga a scegliere tra ciò che conta e ciò che non conta".

    "Secondo le prove scientifiche, non abbiamo molto tempo,, ha sottolineato Papa Francesco. Ha poi esteso l'invito a intraprendere un "viaggio" insieme. Quel viaggio, ha detto, è uno di "trasformazione" ed "azione". "Il suo obiettivo, ha spiegato, è costruire entro il prossimo decennio"un mondo capace di rispondere alle generazioni presenti, inclusivo di tutti, senza compromettere le possibilità delle generazioni future".

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    Last Post by Filippo Foti il 12 Oct. 2020
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  5. Quanta vita resisterà ancora al Parco marino della Grande barriera corallina australiana?

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    Il Parco marino della Grande barriera corallina australiana, un "tesoro" rinvigoritosi 240 milioni di anni fa, rischia l’estinzione con grave pericolo per gli equilibri e la sopravvivenza umana stabiliti da “Madre Natura”.


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    "Tesoro" di nuove specie di coralli scoperti recentemente lungo la Great Barrier Reef Marine Park e nuovi studi condotti dallo “Schmidt Ocean Institute”, nonostante pause dovute al Covid- 19, denunciano che il Parco marino della Grande barriera corallina australiana ha perso più della metà dei suoi coralli negli ultimi 3 decenni a causa dei mari più caldi causati dal cambiamento climatico.

    La Grande barriera corallina australiana si stima possa valere oltre 39 miliardi euro, sostiene 64 mila posti di lavoro compresi gli indiretti, e contribuisce ogni anno all'economia nazionale circa 4,5 miliardi di euro. La sua importanza è cruciale per sostenere attività economica e occupazione in Australia è stata più volte ripresa da analisi economiche pubblicate su “Deloitte Access Economics”, sito dedicato a creare un futuro migliore per l'Australia. Ciononostante, man mano che gli oceani si riscaldano ulteriormente e diventano più acidi, a causa dell'aumento delle emissioni di anidride carbonica, le barriere coralline sono destinate a diventare tra i primi ecosistemi al mondo a estinguersi a causa nostra. Infatti, gli effetti delle attività antropiche sugli ecosistemi globali minacciano specie animali e vegetali, oltre che risorse e servizi essenziali per la sopravvivenza dell’umanità.


    Le barriere coralline sono antiche e altamente adattabili: sono emerse per la prima volta quasi 500 milioni di anni fa; quei coralli si sono estinti ed i coralli che abbiamo ora sono apparsi per la prima volta 240 milioni di anni fa. La differenza ora è l'estrema velocità del cambiamento. Il corallo cresce lentamente e una barriera corallina impiega circa 10 anni per riprendersi completamente dopo un singolo evento di sbiancamento.

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    Ci sono stati cinque eventi di sbiancamento nella Grande Barriera. Il divario tra un evento e il successivo si sta riducendo, non solo per la Grande Barriera Corallina, ma anche per le barriere coralline dei tropici. Questo è importante, perché ci vuole circa un decennio per un recupero decente anche dei coralli a più rapida crescita. I più lenti impiegano diversi decenni", ha detto Hughes a NBC News. Comunque, è una prospettiva triste e uno dei motivi per cui nel 2015 le nazioni del mondo si sono impegnate a limitare il riscaldamento...

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    Last Post by Filippo Foti il 19 Oct. 2020
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  6. Greta Thunberg chiama e Conte risponde. Il suo appello con altre attiviste di Fridays for future in Italia.

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    Greta Thunberg insieme alle attiviste dei "Fridays For Future" Adélaïde Charlier, Martina Comparelli, Luisa Neubauer e Laura Vallaro chiedono al premier Conte di trattare la crisi climatica come una crisi.


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    "These days, it is easy to assume that sufficient climate action is already being taken, (In questi giorni, è facile presumere che sia già stata intrapresa un'azione sufficiente per il clima). Così GretaThunberg nel suo profilo di Twitter che riporta un articolo pubblicato dall'editoriale domani.it ed altre fonti.

    "I paesi dell'UE, leggiamo e riportiamo, stanno discutendo nuovi obiettivi climatici per il 2030 e parlano di una "ripresa verde" dalla crisi economica del Covid-19. Quasi tutti i discorsi dei leader dell'UE toccano il clima e i ministeri pubblicano "rapporti di sostenibilità". Questo è un problema, poiché una delle più grandi minacce attuali dell'umanità è la convinzione che si stia intraprendendo un'azione reale sufficiente per il clima, che le cose siano state prese in considerazione, quando in realtà non lo sono. Affatto.

    In questo momento, stiamo assistendo a un mondo che si è riscaldato di circa 1,2 gradi Celsius. E questo mondo sta bruciando, mentre interi ecosistemi stanno collassando e le specie si stanno estinguendo. Questo mondo si sta sciogliendo. Le persone stanno fuggendo dalle loro case mentre le catastrofi diventano più estreme e colpiscono più frequentemente. È difficile immaginare come sarebbe un mondo che si è riscaldato di 1,5 gradi o anche di 2 gradi. E attualmente siamo su un percorso verso un mondo che è almeno 3 gradi più caldo.

    Diamo quindi un messaggio chiaro all'incontro di oggi con il premier Conte: siamo in un'emergenza climatica che sta già colpendo il nostro presente. E il nostro futuro sarà in pericolo finché la crisi climatica non sarà trattata come una crisi. È tempo di agire. Non domani, non il prossimo anno, ma adesso. Affrontare gli impatti sanitari, sociali ed economici della pandemia covid-19 deve ovviamente essere una priorità assoluta in questo momento. Ma la crisi climatica non se ne andrà e non abbiamo altra scelta che affrontare più crisi contemporaneamente.

    Greta Thunberg a Che Tempo Che Fa - 18/10/2020...

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    Last Post by Enrico Franco Amoroso il 20 Oct. 2020
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  7. Rinvenuti antichi sedimenti lacustri per una maggiore comprensione dei record climatici

    Tags
    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 19 Oct. 2020
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    Una ricerca canadese eseguita da scienziati del clima dell'Università del Massachusetts Amherst utilizza antichi sedimenti lacustri per una maggiore comprensione dei record climatici.


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    Lago Sawtooth, Ellesmere Island, alla fine di maggio scorso.
    Francois Lapoint impegnato ad estrarre nuclei di sedimenti per lo studio che pubblichiamo.


    Il riscaldamento globale dovuto a fattori antropogenici può essere amplificato o smorzato dalle oscillazioni climatiche naturali, in particolare quelle che coinvolgono le temperature della superficie del mare. Approfittando delle proprietà uniche dei sedimenti dal fondo del Lago Sawtooth nell'Alto Artico canadese, gli scienziati del clima hanno aumentato il record della temperatura della superficie dell'oceano Atlantico da circa 100 a 2.900 anni e hanno potuto constatare che l'intervallo più caldo in questo periodo è stato negli ultimi 10 anni.

    Un team guidato da Francois Lapointe del Climate System Research Center, Department of Geosciences, University of Massachusetts, e tra gli altri,Raymond S. Bradley del Climate System Research Center, Department of Geosciences, University of Massachusetts, e Pierre Francus dell'Università del Québec-INRS ha analizzato gli strati annuali di sedimenti "perfettamente conservati" che si sono accumulati nel lago a nord dell'isola di Ellesmere, territorio del Canada di Nunavut. Ellesmere è la più settentrionale delle isole artiche canadesi, che contengono titanio avanzato da secoli di erosione delle rocce. Misurando la concentrazione di titanio nei diversi strati, gli scienziati possono stimare la temperatura relativa e la pressione atmosferica nel tempo. Francois Lapointe, View ORCID ProfileRaymond S. Bradley, View ORCID ProfilePierre Francus, View ORCID ProfileNicholas L. Balascio, View ORCID ProfileMark B. Abbott, View ORCID ProfileJoseph S. Stoner, Guillaume St-Onge, Arnaud De Coninck, and Thibault Labarre

    Il record recentemente esteso mostra che le temperature più fredde sono state trovate tra il 1400 e il 1600 d.C. circa, e l'intervallo più caldo si è verificato solo nell'ultimo decennio, riferiscono gli autori. Francus aggiunge: "Il nostro set di dati unico costituisce la prima ricostruzione delle temperature della superficie del mare Atlantico negli ultimi 3000 anni e questo consentirà ai climatologi di comprendere meglio i meccanismi alla base dei cambiamenti a lungo termine nel comportamento dell'Oceano Atlantico".

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    Last Post by Filippo Foti il 19 Oct. 2020
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  8. Siccome, al momento, non c'è un pianeta B per gli umani, lo spazio va protetto.

    Tags
    Natura
    By Filippo Foti il 24 Oct. 2020
    +1   -1    0 Comments   60 Views
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    La prossima crisi ambientale potrebbe essere nello spazio, una frontiera inaspettata che sta affrontando le richieste di nuove normative ambientali e di pulizia. La ricerca della vita su Europa, la luna di Giove.

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    Che gli elementi costitutivi di base della vita sulla Terra possano aver avuto origine nello spazio non è esattamente un'idea nuova. Ma con l'acqua che sgorga da Europa, la luna di Giove, la Terra non può più essere ragionevolmente considerata l'unico posto dove c'è vita nel sistema solare. Allora, per potere disporre di uno spazio di riserva, potrebbe avere un senso con uno spazio pulito. Già pubblicato dalla nota rivista “phys.org” il 16 ottobre 2009 col titolo “Jupiter's Moon Europa Has Enough Oxygen For Life”, gli scienziati della NASA credono infatti che “La luna di Giove Europa possa sostenere la vita”.

    Richard Greenberg, professore emerito, - già Ph.D., 1972, Massachusetts Institute of Technology, dinamica orbitale, ricerca in astrofisica teorica, scienze planetarie - è l'autore del recente libro "Unmasking Europa: The Search for Life on Jupiter's Ocean Moon", ovvero "Mostrare il vero volto di Europa: la ricerca della vita sulla luna di Giove."Pubblicato il 19 agosto 2008, seconda edizione 12 settembre 2014, Europa è ampiamente considerato come il luogo più probabile per trovare vita extraterrestre, descrivendo la possibilità di una biosfera di Europa. La luna di Giove è dunque adatta alla vita? Grazie alle navicelle spaziali Voyager e Galileo, che hanno riportato immagini e dati provenienti da Europa, sono visibili vastissime estensioni d’acqua sotto la sua superficie superiore a tutti gli oceani della Terra messi insieme.

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    Last Post by Filippo Foti il 24 Oct. 2020
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  9. Il Coronavirus è un'arma biologica prodotta come e da chi?

    Tags
    Coronavirus
    By Filippo Foti il 28 Oct. 2020
    +1   -1    2 Comments   114 Views
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    Due teorie sulle origini del COVID-19 sono state ampiamente diffuse rispettivamente in Cina e in Occidente. Si conoscerà mai la verità nel rapido deterioramento delle relazioni e persino nell'incombente "Nuova Guerra Fredda" tra le due Paesi, una superpotenza esistente contro una emergente. O troveranno un accordo?



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    Clicca l'immagine per conoscere Li-Meng Yan su Twitter


    Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le armi biologiche altro non sono che microrganismi come virus, batteri, funghi o altre tossine che vengono prodotti e rilasciati deliberatamente per causare malattie e morte negli esseri umani, animali o piante causando un gran numero di decessi in un breve lasso di tempo essendo difficili da contenere.

    Due teorie sulle origini del COVID-19 sono state ampiamente diffuse rispettivamente in Cina e in Occidente; una che incolpa gli Stati Uniti e l'altra un laboratorio di biocontenimento cinese.
    che usa un protocollo di altissimo livello di biosicurezza 4 (BSL-4) o P4 (patogeno o livello di protezione 4) costruito presso Wuhan Institute of Virology nella provincia di Hubei (l'Istituto di virologia di Wuhan - WIV) dell'Accademia cinese delle scienze nel 2017 e diventato pienamente operativo nel 2018, l'epicentro iniziale della pandemia. Pur se prove scientifiche affermano l’infondatezza di queste affermazioni, in entrambi i casi si paventano tentativi di guerra biologica.

    Tuttavia, come gli episodi di guerra biologica durante la metà del ventesimo secolo, la diffusione di queste teorie del complotto odierne riflettono una serie di tendenze di lunga data e dannose nella scena internazionale che includono, nelle campagne di propaganda, profonda sfiducia, animosità, il potere di ideologie come il nazionalismo e il sacrificio della verità.

    IL PROGREDIRE DELLA SCIENZA E DELLA TECNOLOGIA HA COMPORTATO UN SOSTANZIALE CAMBIAMENTO NELL’USO DELLE ARMI.

    Inoltre, le minacce associate alla guerra biologica, al bioterrorismo, e la fuoriuscita accidentale di virus mortali dai laboratori è reale e in crescita. Pertanto, lo sviluppo di una migliore governance globale della biosicurezza rispetto a quella attuale è un imperativo urgente per la comunità internazionale nel contesto più ampio di una seconda guerra fredda incombente. Per tale governance, viene proposto un quadro etico basato tre valori etici: trasparenza, fiducia e bene comune dell'umanità.

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    Last Post by Filippo Foti il 30 Oct. 2020
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