PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Tony Amos: storia di un oceanografo protettore degli animali marini e mito nel Texas.

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    Natura
    By Filippo Foti il 5 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   70 Views
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    Un tratto della vita di Tony Amos mai laureatosi all'università, ma diventato uno degli oceanografi più importanti e amati della Costa del Golfo del Texas e di tutta l’America. Propugnatore di come meglio mantenere ciò che Madre Natura ha donato alla nostra folle umanità.


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    Provate a digitare Tony Amos nel vostro motore di ricerca preferito, noi l’abbiamo fatto su Google, e vedrete molte foto di un uomo con i capelli e una folta barba bianchi, spesso immortalato nei pressi di una spiaggia con una tartaruga o un animale marino tra le mani bisognoso di cure e di protezione.

    Tony Amos nasce a Londra il 12 agosto 1937. Nel 1954 con la sua famiglia si trasferisce a Bermuda, un territorio d'oltremare britannico nel Nord Atlantico, dove per otto anni lavora senza successo per un inventore inglese sul primo sistema televisivo a schermo piatto.

    Amos dal 1976 al 2003, conduce osservazioni dell'ambiente e degli effetti del disturbo umano sugli uccelli e altre popolazioni di animali marini compilando un massiccio database per conto della University of Texas Marine Science Institutedi Port Aransas (UTMSI) - Texas).


    Da quando nel 1978 si trasferisce a Port Aransas, raccoglie dati su tutte le cose che trova sulla spiaggia del golfo di Mustang: animali, piante, minerali, persone, veicoli, strutture e detriti, effettuando ogni giorno, per più di 35 anni, una ricognizione su 11,7 km di tratto di spiaggia del Golfo all'interno di Port Aransas.

    Nel 1983 fonda e dirige l’Animal Rehabilitation Keep (Centro di Mantenimento e Riabilitazione degli Animali - ARK) di Port Aransas, mantenuto sulla proprietà del (UTMSI) - all'inizio di questo anno è stato rinominato “Riabilitazione di Amos” dall'Università in onore del suo lavoro con le tartarughe marine e gli uccelli - continuando a studiare gli habitat degli animali marini conducendo indagini direttamente sulle spiagge per riabilitare tartarughe e uccelli marini.

    E’ anche un importante partner del “National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) Fisheries” con lavori di recupero legati alle tartarughe marine minacciate, diventando una delle persone più visibili del tratto costiero del Texas per far crescere l'interesse delle persone alla fauna costiera e spiegare la necessità di conservazione di uccelli, tartarughe marine e altre creature selvagge.

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    Le sue misurazioni dei parametri fisici quali le maree, la direzione del vento e la velocità, la temperatura dell'acqua, sono informazioni che consentono di c...

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    Last Post by Filippo Foti il 5 Oct. 2017
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  2. Perché le spugne marine hanno pochi predatori? Conosciamole meglio!

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 7 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   867 Views
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    Le spugne, gli animali multicellulari più semplici al mondo, sono stati i primi animali presenti sulla Terra. Malgrado ciò, continuano ad interessare gli scienziati che hanno scoperto recentemente alcuni dei loro segreti.


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    Le spugne marine, presenti negli oceani da più o meno 700 milioni di anni, sono animali, non piante, e pur non muovendosi, filtrano una notevole quantità di acqua per nutrirsi attraverso una cavità centrale che amplia la superficie destinata al filtraggio delle acque e ricevere ossigeno. L'osculo (dal latino osculus= piccola bocca) è l'orifizio che rappresenta la struttura escretoria nella spugna attraverso il quale esce la corrente d'acqua aspirata dai pori.

    Tra i più semplici organismi multi-cellulari, sono elencate circa 5.000 specie in tutto il mondo, sono pure presenti nei laghi e nei fiumi. Le più piccole spugne di mare sono lunghe 3 cm, le più lunghe arrivano normalmente a 1 metro! C'è però qualche eccezione come una spugna marina che si trova nelle acque delle Isole Hawaii nordoccidentali che è larga addirittura 3.6 metri e lunga 2.13. I biologi marini pensano che risale a circa 2.000 anni fa, rendendolo l'animale vivente più antico della terra.

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    Esattinellidi, famiglia Rossellidae, sottofamiglia Lanuginellinae.



    La creatura è stata scoperta a 2.100 m di profondità usando un sottomarino a comando remoto, i cosiddetti ROV. L'hanno filmata lo scorso anno ricercatori del NOAA (l'Amministrazione Nazionale Oceanica ed Atmosferica americana) all'interno del Papahānaumokuākea Marine National Monument, una delle più grandi aree marine protette al mondo, che ospita oltre 7.000 specie di coralli.

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    Per il semplice fatto che non hanno occhi, arti, orecchie, bocca e addirittura un cervello, la maggior parte delle persone pensa che le spugne marine siano semplicemente piante che vivono nelle barriere coralline e vengono utilizzate solo come trampolini da parte dei pesci. Ma in realtà, sono gli animali multicellulari più semplici al mondo. Sono stati i primi animali presenti sulla terra. Ciò vuol dire prima dei dinosauri e prima di qualsiasi altra cosa! In quel periodo hanno vissuto incuranti di tanti cataclismi che si sono succeduti sulla Terra, estinzione di massa inclusa, tanto che gli scienziati pensano che probabilmente sopravviveranno anche agli sconvolgimenti che causeranno...

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    Last Post by Filippo Foti il 7 Oct. 2017
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  3. Perché le persone di tutto il mondo temono il cambiamento climatico più degli americani

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    Cambiamento climatico
    By Filippo Foti il 12 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   375 Views
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    Anche se i sondaggi spesso tradiscono le reali opinioni delle persone, quelli effettuati recentemente da Pew Research Center aventi come oggetto i cambiamenti climatici, pongono una serie preoccupante di riflessioni.

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    Secondo un recente studio di Pew Research Center, pubblicato i 1° agosto c.a. (41.953 gli intervistati in 38 Paesi dal 16 al 8 maggio 2017), quando agli europei si chiede quali sono le principali minacce per il loro paese, una media del 64 % intervistati citano il cambiamento climatico globale. In America solo il 56 % vede il cambiamento climatico come una minaccia principale.

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    Perché tale differenza? La risposta delle persone intervistate può variare a seconda di quando vengono fatti i sondaggi e se nel corso dei giorni precedenti si verificano i cosiddetti “eventi estremi” – definirli tali ormai non ha senso - che ormai accadono sistematicamente sul nostro Pianeta. Ovviamente le indagini di questo tipo non trovano alcuna spiegazione su come le persone percepiscono effettivamente la minaccia del cambiamento climatico. Pertanto i dati riguardanti le preoccupazioni delle persone per i cambiamenti climatici, essendo "rumorosi" possono essere facilmente manipolati.

    Naturalmente, esistono molte spiegazioni. Gregory J. Carbone, professore di Geografia presso l’Università del Sud Carolina che come climatologo che ha insegnato per 30 anni e tenuto conferenze pubbliche sul cambiamento climatico globale, sostiene: “la preoccupazione del pubblico sul cambiamento climatico si è evoluta drammaticamente negli ultimi tre decenni. Negli Stati Uniti, ora più che mai, sembra legato all'ideologia”.

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    Gregory J. Carbone


    Secondo l’indagine di Pew Research Center che ha posto otto possibili minacce, le persone di tutto il mondo identificano l'ISIS e il cambiamento climatico come le principali minacce alla sicurezza nazionale. Mentre il livello e la messa a fuoco delle preoccupazioni variano per regione e paese, l'ISIS e il cambiamento climatico emergono chiaramente come i più frequentemente citati rischi per la sicurezza nei 38 paesi citati.

    Le persone che hanno una maggiore conoscenza delle cause del cambiamento climatico sono, comunque, più disposte ad accettare che il cambiamento climatico sta avvenendo nella sua drammaticità. L'ISIS è chiamata come la massima minaccia in un totale di 18 paesi intervistati - soprattutto concentrati in Europa, Medio Oriente, Asia e Stati Uniti. Un gran numero di questi paesi stanno sopportando attacchi terroristici mortali rivendicati dal gruppo militante islamico, mentre in 13 paesi, sopratt...

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    Last Post by Filippo Foti il 12 Oct. 2017
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  4. Scoperto dalla Guardia Costiera di Civitavecchia traffico di rifiuti contaminati

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 12 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   39 Views
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    Viene chiamato "End of Waste", (Fine dei rifiuti) il traffico internazionale di rifiuti pericolosi. La Capitaneria di Porto di Civitavecchia d’intesa con la DDA di Roma, blocca diverse spedizioni via mare su container da vari porti italiani.

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    L'articolo 28 delle Comunità europee (Direttiva sui rifiuti) del 2011, nel recepire l'articolo 6 della direttiva quadro sui rifiuti 2008 (2008/98 / CE), stabilisce i motivi per cui un materiale recuperato o riciclato dai rifiuti può essere considerato non più tale. Infatti, alcuni scarti specifici cessano di essere rifiuti quando sono stati sottoposti a un recupero, incluso il riciclaggio, l'esercizio e le operazioni con criteri specifici da sviluppare in conformità delle seguenti condizioni:

    - la sostanza o l'oggetto sono comunemente usati per scopi specifici;
    - esiste un mercato o una domanda per una tale sostanza o oggetto;
    - l'uso è legittimo (la sostanza o l'oggetto soddisfa i requisiti tecnici ai fini specifici e soddisfa le norme e gli standard esistenti applicabili ai prodotti);
    - l'uso della sostanza o dell'oggetto non porterà a un impatto ambientale o complessivamente alla salute umana.

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    Le Capitanerie di porto del nostro Paese, storicamente impegnate a disciplinare e vigilare su tutte le attività marittime e portuali, spesso sono all’attenzione dell’opinione pubblica per, tra l’altro, importanti operazioni a protezione della regolarità del traffico marittimo e dei traffici illeciti.

    La notizia è di ieri 11 ottobre in cui si viene a conoscenza della scoperta di traffico di rifiuti contaminati da parte della Guardia Costiera di Civitavecchia. L’operazione, chiamata "End of Waste", (Fine dei rifiuti) è stata condotta d’intesa con la DDA di Roma che ha bloccato spedizioni via mare su container da vari porti italiani.


    Viene chiamato "End of Waste", (Fine dei rifiuti) il traffico internazionale di rifiuti pericolosi. Due anni di intensa attività investigativa della Capitaneria di Porto di Civitavecchia coordinata dalla DDA di Roma, così riportiamo da guardiacostiera.gov.it/stampa, hanno portato la Guardia Costiera a sgominare un cartello di imprese dedite al traffico internazionale di rifiuti metallici contaminati che, spediti via mare su container da vari porti italiani (Civitavecchia, Livorno,...

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    Last Post by Filippo Foti il 12 Oct. 2017
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  5. Isola di Pasqua: tra tanti misteri, proviamo a fare più luce.

    By Filippo Foti il 17 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   260 Views
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    Tra leggende e prove scientifiche l’isola di Pasqua (Rapa Nui), un frammento di isola vulcanica del Pacifico meridionale, rappresenta ancora uno dei più grandi misteri dell'archeologia e dell'antropologia moderna. Si raccontano sempre storie controverse. Si arriverà un giorno a chiarire questo enigma?


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    Pochi luoghi sulla terra sono noti anche per misteri irrisolti come l’Isola di Pasqua.Chiamata così dai suoi primi visitatori europei e conosciuta anche, se non soprattutto, come Rapa Nui, questo luogo di origine vulcanica, il più isolato del mondo, solo 103 Km quadrati, è situata a circa 3.601 km a ovest delle coste del Cile e a 2.100 km a est delle isole Pitcairn ed è stata oggetto di innumerevoli attenzioni e controversie per la sua vera storia.

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    Per lungo tempo non è stato chiaro se la popolazione nativa dell'isola fosse originaria della Polinesia o del Sud America. Comunque, fonti accreditate e uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Pnas suggeriscono che è una popolazione di origine polinesiana insediatasi nell’isola intorno al 1200.

    E come possiamo spiegare il suo apparente paradosso: la progettazione, la costruzione e il trasporto di gigantesche teste di pietra giganti (Moai), un notevole successo culturale realizzato su un'isola praticamente sterile che apparentemente mancava sia delle risorse che delle persone a realizzare un tale impresa?

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    Gli antropologi si sono domandati a lungo se questi abitanti, apparentemente semplici, avessero veramente la capacità di una tale complessità culturale. Ovvero sia stata una popolazione più avanzata, quella che successivamente avrebbe spazzato via tutte le risorse naturali che l'isola aveva una volta?

    Recentemente, Rapa Nui è diventata anche la parabola ultima dell'egoismo dell'umanità, un racconto morale dei pericoli della distruzione ambientale. Una ipotesi di ecocidio di una società che avrebbe distrutto sé stessa sfruttando troppo le proprie risorse. Questa teoria è stata diffusa dal geografo Jared Diamond che si è occupato di fisiologia e biologia evolutiva, e considerato il massimo esperto mondiale della flora e della fauna della Nuova Guinea. Docente all’Università della California. Membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze americana, Diamond nel suo best-seller del 2005 “Collapse”, li descrive come "ciò che resta di un'epidemia di guerra civile".

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    Jared Diamond


    Ebbene, secondo Diamond, Rapa Nui viene utilizzata come dimostrazion...

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    Last Post by Filippo Foti il 17 Oct. 2017
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  6. Biodiversità essenza della vita sulla Terra.

    By Filippo Foti il 17 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   64 Views
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    Una delle più famose citazioni di William Cowper è: “Quote Variety's the very spice of life, That gives it all its flavor”, ovvero - la varietà è la spezia (condimento) della vita, che dà tutto il suo sapore - è un vecchio detto del poeta e scrittore inglese del XVIII secolo, citazione che spesso è ricorrente anche nella nostra lingua.


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    Variare la propria vita, secondo Cowper significherebbe arricchirla di sapore. E, come dargli torto! Come valore differenziato, “varietà” significa notevole eterogeneità (o diversità), assortimento, o una differenza che è di solito piacevole. Questo può essere applicato in più modi. Per esempio: È bello avere un gruppo di amici, ciascuno con i propri punti di vista. È sano avere un assortimento di interessi, ti rende più interessante agli altri. Alcune persone scelgono di andare in vacanza nello stesso posto ogni anno, mentre altre persone scelgono sempre qualcosa di nuovo e diverso; mentre questo potrebbe sembrare un po' rischioso, è ciò che aggiunge il sapore alla vita.

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    La natura senza una varietà di tante vite, un equilibrio delle loro reciproche relazioni, e coesistenza in uno stesso ecosistema di diverse specie animali e vegetali, e cioè la biodiversità, non consente agli ecosistemi di sopravvivere.

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    Gli ecosistemi comprendono tutte le cose, vive e non vive, necessarie per la salute di una determinata area. La biodiversità insultata danneggia l'ecosistema perché i componenti dello stesso sono interdipendenti. Anche la vita umana è colpita. Per esempio, il danneggiamento della vita degli insetti di una regione può interferire con l'impollinazione, il che a sua volta influenza la capacità delle colture di rigenerarsi. La protezione della biodiversità, quindi, protegge anche gli interessi umani.

    Purtroppo l'attività umana ha danneggiato la biodiversità del mondo. Troppa pesca e caccia, distruzione e danni agli habitat, inquinamento, cambiamenti climatici - tutti questi eccessi minacciano la biodiversità. Fortunatamente, alcuni danni possono essere invertiti attraverso il ripristino dell'habitat di una zona.

    Ripristinare un habitat costituisce la base per la biodiversità. Le specie che dovrebbero vivere in una zona possono tornare o aumentare in numero. Anche nelle aree urbane, il ripristino delle piante autoctone può fornire cibo e riparo per specie animali e insetti nativi. In tali aree, la creazione di corridoi della fauna selvatica consente agli animali di vivere e prosperare in modo sicuro.

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    Secondo I...

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    Last Post by Filippo Foti il 17 Oct. 2017
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  7. Il mondo nel 2017 corre sull’asse di “pianeti” effimeri?

    By Filippo Foti il 17 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   31 Views
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    Uno degli appuntamenti importanti per il pianeta Terra nel 2017 è rappresentato, paradossalmente e sia pure in senso figurato, da altri “pianeti” come: il pianeta Trump, il pianeta Brexit e il pianeta globalizzazione.

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    Con Donald Trump come 45° presidente americano, il 2017 ha segnato l'inizio di un nuovo ordine globale più scuro. Questo è il pensiero di Zanny Minton Beddoes, il primo editor femminile della storia di 173 anni della rivista d'affari “The Economist”.

    Le previsioni dell’inizio del 2016 erano che il magnate Donald Trump non sarebbe mai potuto diventare anche il “magnate della Casa Bianca, la Brexit non sarebbe stata votata dai britannici e la globalizzazione sarebbe diventata la “panacea” della storia dell’umanità. Il libero movimento delle persone e del commercio, mercati aperti dunque, ed un impegno comune tra tutti i Paesi per affrontare i problemi del cambiamento climatico sembrava cosa fatta.

    Ma le cose non sono andate così! Per i liberali, ormai dicono di esserlo tutti, il 2016 è stato un anno torvo. Un'ondata di rabbia populista ha attraversato l'Occidente, portando i britannici a votare per un divorzio da parte dell'Unione Europea e gli americani a scegliere come loro 45° presidente un magnate di beni personali, senza precedenti esperienze governative che ha condotto la campagna più divisiva e brutta nella storia moderna americana.

    In pochi mesi gli elettori su entrambi i lati dell'Atlantico hanno espresso una potente rinuncia alla loro formazione politica ed hanno espresso un ruggito collettivo di disapprovazione della globalizzazione.

    Per non allargarci troppo, che tipo di presidente Donald Trump risulterà essere alla fine del 2017!

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    I TUNNEL TERMINANO CON LA LUCE?

    C’è da sperare che le tenebre non dureranno per sempre. La tecnologia sta forgiando connessioni globali, qualunque sia la lotta contro la migrazione o il commercio. Gli studenti studiano presso le università straniere tramite corsi online; esportazione di piccole imprese tramite mercati online; le persone parlano e condividono notizie sulle piattaforme social-media globali. I più giovani elettori sollevati tra queste opportunità digitali sono più attenti alla globalizzazione rispetto ai loro genitori che hanno votato contro Brexit e a favore di Trump.

    La questione non è se il mondo tornerà verso l'apertura, ma quanto presto e quanti danni saranno fatti nel frattempo. La risposta a questa domanda dipende soprattutto da un uomo: Donald J. Trump.

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    Last Post by Filippo Foti il 17 Oct. 2017
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  8. Caligola “rivive” in un pezzo pavimentale di mosaico ritrovato negli States.

    By Filippo Foti il 20 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   130 Views
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    Lo “scarpone”, fa parlare ancora di sé con il ritrovamento di un pezzo di mosaico di una nave cerimoniale che l'imperatore romano fece costruire per ospitare i festeggiamenti decadenti che teneva sul lago di Nemi e che tanto amava.


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    Dopo la scomparsa di Tiberio, il 13 marzo del 37 d.C., Gaio Giulio Cesare Germanico - meglio conosciuto come Gaio Cesare o Caligola (nome latino Caligula) – iniziò a regnare a soli venticinque anni. Era nipote di Druso, figliastro di Augusto, e dello stesso Tiberio.

    Il soprannome "Caligola", in latino "scarponi", il terzo degli imperatori di Roma, gli fu attribuito in quanto gli piaceva indossare una uniforme in miniatura e scarponi; nome che gli rimase per il resto della sua vita. Il suo regno fu caratterizzato da un comportamento sempre più eccentrico, e frequentemente si vestiva da donna e persino si dichiarava un dio vivente. Il suo regno fu molto breve dal 37 al 41 d.C. . Infatti sembra che sia stato ucciso il 24 gennaio del 41 d.C. da una guardia pretoriana con 30 pugnalate tra il collo e la spalla.

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    Cum adversum cunctos ingenti avaritia, libidine, crudelitate saeviret, interfectus in Palatio est anno aetatis vicesimo nono”.

    "Siccome infieriva contro tutti con grande avarizia, libidine, crudeltà, fu ucciso nel palazzo (Palazzo di Tiberio sul Palatino il 24 gennaio del 41 d.C. n.d.r.) a ventotto anni".

    Le navi cerimoniali che l'imperatore romano Caligola fece costruire per ospitare i festeggiamenti decadenti che tanto amava sul lago di Nemi - un piccolo lago vulcanico, che si trova tra il paesino di Nemi e Genzano poco a sud di Roma, erano ville ornate galleggianti, con colonne in marmo rosa e pavimenti in mosaico colorato. Adornati con oro, gemme e fregi in bronzo colorato con rosso carminio, verde, l’ocra e il blu, erano secondo fonti storiche luoghi di mega party che a volte durarono per più giorni.

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    Ma per la maggior parte degli ultimi cinque decenni, uno dei quattro pezzi di pavimento in mosaico di una delle navi è stato esposto in un ambiente piuttosto prosaico, un appartamento di Park Avenue a New York City di un rivenditore di oggetti d'antiquariato, dove è stato utilizzato come un tavolino, spesso per tenere un vaso di fiori e, occasionalmente, dei bicchieri per bere per i visitatori.

    Il mese scorso, carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale illecitamente sottratti (hanno sequestrato il mosaico, dicendo che avevano la prova che fosse ...

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    Last Post by Filippo Foti il 20 Oct. 2017
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  9. La CO2 un equilibrio perfetto per le sorti della Terra.

    By Filippo Foti il 23 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   95 Views
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    In attesa della prossima Conferenza delle Parti “Conference of Parties (COP 23)” sul clima, cerchiamo di capire l’importanza del carico di CO2 (anidride carbonica) presente nell'aria espresso in ppm (acronimo di parti per milione), l'indicatore più importante della qualità dell'aria sopportabile per la Terra.


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    Il futuro dell’umanità è ormai proiettato verso un mondo che dovrà essere alimentato da energia pulita e rinnovabile. Le sfide climatiche che attendono l’uomo, e ciò che gli sta intorno, impongono un drastico taglio delle emissioni di CO2 che stanno conducendo al cambiamento climatico.

    Il cambiamento climatico è stato descritto come uno dei più grandi problemi che l'uomo dovrà affrontare e l’anidride carbonica è il principale driver del riscaldamento globale. La prof.ssa Joanna Haigh del “Grantham Institute for Climate Change and Environment at Imperial College” di Londra, spiega perché questo gas ha svolto un ruolo cruciale nella formazione del clima della Terra:

    L'anidride carbonica (CO2) è stata presente nell'atmosfera in quanto la Terra dopo l'esplosione di una stella enorme, è stata condensata in una palla calda di gas dopo la sua formazione circa cinque miliardi di anni fa. A quel tempo l'atmosfera era prevalentemente composta da azoto, CO2 e vapore acqueo, che penetravano attraverso fessure nella superficie solida del neonato pianeta. Una composizione molto simile emerge oggi dalle eruzioni vulcaniche. Mentre il pianeta si raffreddava ulteriormente, alcuni vapori acquei si condensarono per formare gli oceani e scioglievano una parte della CO2 ma erano ancora presenti nell'atmosfera in grandi quantità”.

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    Joanna Haigh


    La prima forma di vita che si è evoluta sulla Terra era composta da microbi che potevano sopravvivere in questa atmosfera primordiale; ma circa 2,5 miliardi di anni fa, le piante svilupparono la capacità della fotosintesi, creando glucosio e ossigeno dalla CO2 e acqua in presenza di luce dal Sole.

    Ciò ha avuto un impatto tale da trasformare l'atmosfera e consentire lo sviluppo della vita sul Pianeta, e la CO2 che è stata consumata da circa 20 milioni di anni fa ha fatto scendere la sua concentrazione a meno di 300 parti per milione (ppm). Oggi la concentrazione di CO2 nell'atmosfera ha superato le 410 ppm. L’Osservatorio di Mauna Loa, nelle Hawaii, ne ha dato notizia il 18 aprile dell’anno scorso.

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    Osservatorio Mauna Loa, Hawaii....

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    Last Post by Filippo Foti il 23 Oct. 2017
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  10. Entro il 2022 sarà vietato l’uso e la diffusione dilagante del glifosato.

    By Filippo Foti il 25 Oct. 2017
    +1   -1    0 Comments   54 Views
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    Si accelera la transizione verso sistemi alimentari più sostenibili eliminando l’uso del Roundup in agricoltura.


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    Anche se in Italia è fatto divieto dell’uso del glifosato nei campi nella fase di preraccolta, al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura, si impongono precauzioni anche per i prodotti importati. In Europa, sarà attuato progressivamente, ma inesorabilmente. Decisione storica!

    Il glifosato si trova infatti nel 60% circa del pane europeo e gli ambientalisti hanno accolto con favore il divieto, ma l'industria avverte che ci saranno sconvolgimenti tra gli agricoltori se l'erbicida sarà eliminato del tutto.

    La risoluzione è stata approvata da 355 eurodeputati, 204 sono stati i voti contrati e 111 le astensioni. Praticamente l’organo cui compete redigere le proposte di nuovi atti legislativi di Bruxelles, si è opposto alla precedente proposta della Commissione UE di rinnovare per dieci anni la licenza dell’erbicida alla scadenza dell’attuale licenza del 15 dicembre prossimo.

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    Il diserbante, noto col nome Roundup della Monsanto, sul mercato italiano dal 1977, è un diserbante così penetrante che i suoi residui sono stati recentemente riscontrati nel 45% del terriccio europeo, cinque volte superiore al limite legale per l'acqua potabile e nelle urine di tre quarti dei tedeschi testati.

    Dal 1974 quasi tutto l’erbicida che svolge la sua azione alterando il metabolismo enzimatico delle malerbe. E’ stato spruzzato per coprire circa 1.638 ettari coltivabili del pianeta, e i suoi residui sono stati trovati in biscotti, cracker, crisps, cereali per la colazione e soprattutto nel pane venduto in Europa.

    La Monsanto dice che questo veleno non è così selettivo, tanto che può anche uccidere alberi di grandi dimensioni ed è distruttivo per gli habitat selvatici e seminaturali, e per la biodiversità.

    Patrick Holden, il direttore fondatore del Trust Sustainable Food Trust, che lavora a livello internazionale per accelerare la transizione verso sistemi alimentari più sostenibili, ha affermato che questo divieto "potrebbe essere l'inizio della fine dell'utilizzo di erbicidi nell'agricoltura come oggi lo conosciamo, portando a un nuovo “era” di innovazione e diversità".

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    Patrick Holden


    Ma chi produce questi veleni avverte gli agricoltori, che peraltro non gradiscono il divieto, che ci sarà il degrado ambientale con le colture che marciranno nei campi se il glifosato sarà vietato.

    L'allarme a livello della onnipresenza del glifosato è cresciuto da quando ...

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    Last Post by Filippo Foti il 25 Oct. 2017
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