PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. La Guardia Costiera ha partecipato alla 22ª edizione della Festa della Gente di Mare

    By Filippo Foti il 3 Aug. 2015
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    22ª festa della gente di mare in onore di San Francesco di Paola con festeggiamenti tra le Capitanerie di Vibo Marina e Gioia Tauro, e la VIa Squadriglia Guardia Costiera di Messina.


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    Il 20 Luglio 1865 è la data della fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto e il 18 luglio scorso sono iniziate le cerimonie del 150° anniversario della fondazione del Corpo delle Capitanerie di Porto (1865-2015) della 22ª Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, che ha coinvolto in Calabria le Capitanerie di Vibo Marina e Gioia Tauro, e in Sicilia la VI Squadriglia Guardia Costiera di Messina.

    Nel tragitto da Vibo Marina a Gioia Tauro la CP 265, come scorta d’onore, è stata accompagnata da un motoscafo della Guardia di Finanza. Dopo circa due ore di navigazione lungo la Costa degli Dei, attraversando i meravigliosi scorci panoramici di Tropea, Capo Vaticano e Nicotera.

    Nell’occasione la motovedetta CP 265 della Guardia Costiera ha partecipato alla suggestiva traversata del tratto di mare da Gioia Tauro a Messina.


    A bordo dell'unità del Corpo è stato trasportato un bassorilievo in bronzo dorato raffigurante San Francesco di Paola, emblema itinerante del santo protettore della gente di mare, precedentemente custodito dal Comandante di Gioia Tauro Capitano di Fregata Davide Barbagiovanni Minciullo. L'opera, come da tradizione, è stata affidata al Capitano di Vascello Paolo Zumbo, Comandante della VI Squadriglia Guardia Costiera di Messina, che la custodirà presso la Cappella di Santa Barbara della Base Navale di Messina fino al luglio 2016.

    San Francesco di Paola fa ballare anche i vescovi...


    E’ stato Papa Pio XII che con decreto del 27 marzo 1943 proclamava il taumaturgo calabrese Santo Patrono della Gente di mare italiana. Domenica, I6 giugno 1957, alle ore 12,05, ai devoti del Santo e a tutti i marittimi d'Italia fu trasmesso un radiomessaggio del sommo pontefice. Ne proponiamo uno stralcio:

    “[...]Voi, gente del mare, siete in grado d'intendere più chiaramente la sua voce nel coro di lode e di benedizione che le creature dell'universo, obbedendo all'invito dello Spirito Santo, innalzano al loro Creatore e Signore: « Benedicite Maria et flumina Domino, laudate et superexaltate eum in saecula» (Dan. 3, 78). In verità, quanto spesso per molti di voi, pescatori e navigatori, che trascorr...

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    Last Post by Filippo Foti il 3 Aug. 2015
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  2. Zanzare e cambiamento climatico

    By Filippo Foti il 6 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   77 Views
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    Cambiamenti climatici, riscaldamento globale, catastrofi naturali, eventi estremi, sono termini all’ordine del giorno che ormai inesorabilmente stanno interessando tutto il Pianeta, ed una delle conseguenze più noiose e nel contempo più pericolose è l’aumento delle zanzare sul pianeta.


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    Le temperature più elevate ed un aumento delle precipitazioni previste in diversi paesi europei da modelli di cambiamento climatico, potrebbero consentire a questi antipatici insetti le condizioni ideali per un loro rapido sviluppo.

    Il grande caldo che sta interessando tutta l’Europa, quanto per restare a “casa” nostra, ed il conseguente aumento dell’umidità relativa, rappresentano dunque un terreno fertile per le zanzare, tanto da potere diventare parte integrante della vita dei cittadini europei. Così come hanno avvertito esperti della Sanità Pubblica in Europa, le loro punture possono provocare la malaria, la febbre dengue ed altre malattie esotiche mortali nel giro di pochi decenni.Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la febbre dengue interessa circa 50 milioni di persone ogni anno in tutto il mondo. L'emergere delle malattie rischia dunque di essere pilotato dal cambiamento climatico, che renderà più facile il diffondersi delle zanzare e altri insetti ematofagi che trasmettono le malattie.

    Le zanzare tigri asiatiche sono tra gli insetti invasori noti per aver trasmesso febbre dengue in Francia e Croazia, e la chikungunya in Italia, esplosa nell'estate 2007. Il virus Chikungunya ha un'incubazione di circa 15 giorni ed una fase acuta che va da una settimana a circa dieci giorni e comporta forti dolori articolari, oltre che febbre anche sopra ai 38°. Nel Regno Unito, ad esempio, secondo nuovi studi, esistono 34 specie di zanzare e molte sono in grado di trasmettere la malaria.

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    Studiosi europei come il professor Steve Leach, del dipartimento di risposta alle emergenze della Sanità Pubblica in Inghilterra, hanno detto che mentre il clima è un fattore importante per la diffusione di malattie come la febbre dengue e la malaria, diverse altre questioni devono essere considerate, come ad esempio la disponibilità di acqua per le zanzare per deporre le uova.

    "Non stiamo suggerendo che i cambiamenti climatici sono l'unico o il fattore principale che guida l'aumento delle malattie trasmesse da vettori nel Regno Unito ed in Europa, ma che si tratta di uno dei tanti fattori tra cui lo sviluppo socio-economico, l'urbanizzazione, il diffuso cambiamento di uso del suolo, la migrazione, e la globalizzazione che dovrebbero essere anche considerati ", ha detto il profes...

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    Last Post by Filippo Foti il 6 Aug. 2015
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  3. Profumo di Mare Buon pomeriggio

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    Storie
    By Fatina-Gioia il 9 Aug. 2015
    +1   +1   -1    0 Comments   27 Views
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    La mia casa è molto piccola, ma le sue finestre si aprono su un mondo grande e meraviglioso.
    Confucio



    Attached Image
    www.profumodimare.forumfree.it - finestra sul mare

    Last Post by Fatina-Gioia il 9 Aug. 2015
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  4. Ampliamento canale di Suez: navi in aumento, specie invasive pure

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 9 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   231 Views
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    Le specie esotiche invasive rappresentano una delle principali minacce per la biodiversità nel Mediterraneo.



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    I rischi possono intensificarsi a causa dell'aumento del commercio mondiale, dei trasporti, del turismo e dei cambiamenti climatici. L'inaugurazione del secondo passaggio del nuovo canale di Suez del 6 agosto 2015, con quasi 190 km di lunghezza (il più lungo del mondo), oltre che un enorme successo tecnico ed economico potrebbe avere però un impatto devastante sugli ecosistemi del Mar Mediterraneo.

    L'allargamento del canale, costato 7 miliardi di euro, è stato fatto per facilitare e aumentare il flusso di traffico tra il Mar Rosso e il Mar Mediterraneo. Saranno non meno di 100 navi al giorno (più di 36.000 all'anno) gli attraversamenti in questo canale.

    Una grande quantità di imprese di riparazione navale, navi rimorchio e società di assistenza, complessi industriali e turistici inizieranno presto ad apparire lungo tutta questa nuova area che si è sviluppata. Alla fine, le conseguenze finanziarie di questo progetto potrebbero essere significative. Secondo Sebastien Bossois, dottore in scienze politiche, parla di un business che potrebbe raggiungere i 100 miliardi di dollari all'anno per l'intera area interessata. Un progetto ambizioso, ed uno dei progetti di punta del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi.


    Purtroppo, questo allargamento non sarà innocuo sulla biodiversità marina. Un aumento del traffico marittimo va di pari passo con un aumento del rischio di inquinamento (rumore, rifiuti), la contaminazione chimica e incidenti. Ma questa non è la principale preoccupazione del dottor Bella Galil, dell'istituto nazionale oceanografico di Israele.

    "Con il crescente numero di navi che attraversano il canale, il numero di specie invasive è anche a rischio di esplodere", dice. "Il Mediterraneo è considerato un mare semichiuso. È quindi estremamente sensibile a qualsiasi influenza esterna. Il suo intero ecosistema potrebbe essere disturbato, e con essa tutte le attività umane che dipendono da essa."

    Attualmente, 443 specie di macrofite, invertebrati e pesci hanno già invaso il Mediterraneo attraverso il Canale di Suez. Queste migrazioni possono accadere direttamente per le specie in grado di nuotare o galleggiare e di adattarsi alle diverse condizioni marine tra il Mar Rosso e il Mar Mediterraneo. Ma possono anche introdursi indirettamente in due modi: attaccame...

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    Last Post by Filippo Foti il 9 Aug. 2015
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  5. Pesci si spostano in profondità per combattere il caldo

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 11 Aug. 2015
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    Non solo gli umani boccheggiano in questi giorni di caldo senza precedenti, i pesci sembra che abbiano gli stessi problemi.



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    L'ossigeno è essenziale per la vita nel mare quanto lo è sulla terra. I livelli di ossigeno normalmente variano con la profondità, ma le aree oceaniche, a causa dell’eccessivo riscaldamento delle acque, stanno perdendo ossigeno, scatenando il caos sulla vita marina. A livello globale, queste zone a basso tenore di ossigeno sono aumentate di oltre 1,7 milioni di miglia quadrate (4,5 milioni di chilometri quadrati) negli ultimi 50 anni.

    Uno studio condotto dalla James Cook University (JCU) del Queensland, Australia, dimostra che a causa del riscaldamento degli oceani e dei mari il pesce è in ritirata verso acque più profonde per sfuggire al caldo. Ciò è quanto dire su cosa aspettarsi ormai su cosa aspettarsi in un prossimo futuro se si continuerà a rimandare l’adozione di urgenti provvedimenti per fermare l’eccessivo riscaldamento del Pianeta.

    Oltre al sale, ai nitrati e ai fosfati, nell'acqua marina ci sono tre gas disciolti nell'acqua marina: l'ossigeno, l’azoto e l'anidride carbonica. Questi gas servono per l'effettuazione di due processi che garantiscono la vita agli esseri viventi che popolano il mare: la respirazione e la fotosintesi clorofilliana.

    L'ossigeno disciolto è necessario per mantenere le condizioni aerobiche nelle acque superficiali ed è considerato un indicatore principale per valutare l'idoneità delle acque superficiali per sostenere la vita acquatica. Il contenuto di ossigeno delle acque naturali varia con la temperatura, la salinità, la turbolenza, l’attività fotosintetica delle alghe e piante, e la pressione atmosferica. Fonti primarie di ossigeno nei corpi idrici comprendono la diffusione di ossigeno atmosferico attraverso l'interfaccia aria-acqua e la fotosintesi delle piante acquatiche.

    La temperatura eccezionalmente alta dell'acqua nel mare, fa cadere fortemente la quantità di ossigeno disciolto. I pesci, infatti, respirano l'ossigeno molecolare presente nell'acqua, la cui solubilità dipende dalla temperatura. Mentre le acque calde diventano progressivamente sempre più asfittiche, quelle fredde sono ben ossigenate.

    Alcuni scienziati della JCU hanno taggato 60 pesci imperatore, (Lethrinus Miniatus), a Heron Island nel sud della Grande Barriera Corallina. I pesci sono stati dotati di trasmettitori che li hanno identificati individualmente segnalando la loro profondità ad una serie di ricevitori posti in tutta l'isola.

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    Last Post by Filippo Foti il 11 Aug. 2015
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  6. Milioni di palline nere di plastica galleggiante come scudo termico contro la siccità in California

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 13 Aug. 2015
    +1   -1    2 Comments   494 Views
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    Palle ombra simili ad una grossa mela, sono in grado di deviare i raggi UV ed impedire l’evaporazione dell’acqua nei bacini e la formazione dell’agente cancerogeno bromato.



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    In genere è cosa nota che i colori scuri assorbono calore dalla luce del sole e fanno riscaldare la materia che è posta a diretto contatto. Ma non è sempre così.
    In assenza di altre misure idonee e che non siano molto costose, a Los Angeles, in California, afflitta da grave siccità, si è pensato bene rivolgersi a metodi più insoliti e più economici per proteggere l'acqua della città.

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    Proprio l’altro ieri, 11 agosto 2015, funzionari della città hanno versato 20.000 palline di plastica nera galleggianti lungo le pendici del bacino di Los Angeles, unendosi con altre che già coprono la superficie dell'acqua, allo scopo di proteggere il prezioso liquido non solo dall'evaporazione e dalla crescita di alghe nel serbatoio, ma anche per impedire la reazione chimica che crea il bromato, un composto cancerogeno per gli animali da laboratorio e possibile anche per l’uomo. Il bacino fornisce acqua potabile a più di mezzo milione di persone a sud di Los Angeles.

    La scoperta di questo composto cancerogeno, già rilevato nell’ottobre 2007, ha indotto il dipartimento dell’acqua di Los Angeles (Department of Water & Power), di servirsi di questa strategia per due grandi serbatoi d'acqua, allo scopo di ombreggiare le sue acque dalla luce solare. La ragione di questo approccio non proprio ortodosso è semplice: bloccando il sole, si impedisce che si verifichi la reazione tra il bromuro e il cloro, che forma bromato.

    E’ stato accertato che alcune persone che hanno ingerito grandi quantità di bromato hanno sofferto di nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
    Le palle formano anche una barriera protettiva sulla superficie che aiuta a tenere fuori gli uccelli, gli animali e altri contaminanti.

    Il dr Brian White, biologo del Dipartimento di Los Angeles di acqua ed elettricità, ora in pensione, è stata la prima persona a pensare di utilizzare palline ombra per salvaguardare la qualità dell'acqua.


    La United States Environmental Protection Agency (EPA) ha dato disposizioni che siano coperti tutti i serbatoi, ma non con teloni che possono essere costosi o con rivestimenti metallici che avrebbero richiesto troppo tempo per installarli, pertant...

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    Last Post by Filippo Foti il 15 Aug. 2015
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  7. Caldo eccessivo e stretto di Messina, quando il mare è una tavola blu...

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 20 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   124 Views
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    Situazione climatica con preoccupante escursione termica diurna, “quando il mare è una tavola blu sotto un cielo di mille colori...” che non può continuare ancora ad assorbire il calore in eccesso della Terra.


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    Può capitare di andare per mare ed essere scortati da alcuni delfini che danzano davanti al naso di prua. Gustare una giornata meravigliosa con l’aria calda che sfora i confini della dolcezza con una temperatura dell'acqua sopra i 27 gradi nelle ore centrali della giornata e con il mare liscio come l’olio.

    Ieri siamo andati per mare ed in serata abbiamo osservato da casa, le palme del lungomare e le prime luci della costa siciliana che continuano a riflettersi sul mare come alle prime luci dell’alba.

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    Reggio di Calabria, afflitta da una storia inclemente, oggi, come succede non di rado, è stata molto calda con temperature che nelle ultime 24 ore sono passate da 20 a 35 gradi centigradi con una preoccupante escursione termica che pone la città, posta al centro del Mediterraneo, al rischio del noto fenomeno del riscaldamento globale.

    Il poeta Gabriele d’Annunzio definì il lungomare di Reggio di Calabria come “il più bel chilometro d’Italia”, quando ancora non c’erano le palme sul lungomare, ma alberi secolari, magnolie e piante esotiche, palazzi antichi, in particolare Villa Genoese Zerbi edificata con stile neogotico veneziano, tracce delle mura greche del IV° secolo avanti Cristo, ora impreziositi dalle opere della scultrice di fama internazionale Rabarama.

    Reggio Calabria web


    Palme del lungomare che, dopo gli interventi mirati effettuati dal Comune, sembrano stati finora risparmiati dal famigerato “punteruolo rosso“ (Rhynchophorus ferrugineus), parassita micidiale per le palme che arrivato in Sicilia nel 2005, da lì s’è diffuso in tutt’Italia, provocando la morte di centinaia di palme secolari in parchi pubblici, riscontrato quasi esclusivamente sulla palma delle Canarie (Phoenix canariensis).

    Si accennava al surriscaldamento del Pianeta ed a quanto tempo ancora mari ed oceani potranno continuare ad assorbire il calore in eccesso della Terra.

    Le emissioni di gas ad effetto serra, motivo principale che ha causato l’impennata delle temperatu...

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    Last Post by Filippo Foti il 20 Aug. 2015
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  8. Marina Militare italiana per un mare d’aMare

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 21 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   67 Views
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    La Marina Militare italiana offre diverse opportunità di lavoro ed esperienze, con lo sviluppo di carriere che si adattano ad una moltitudine di interessi.


    Harley marina


    Ci sono letteralmente decine di figure professionali distinte in decine di campi entusiasmanti. E qualunque cosa facciate - sia come arruolato marinaio o ufficiale, vi troverete a potere fare esperienze in una carriera che ha pochi altri riscontri.
    In Marina è possibile, tra l’altro, lavorare su unità navali militari polifunzionali, pilotare velivoli all'avanguardia, dall'ingegneria civile all'elettronica dei sottomarini, offrire un supporto vitale in ospedali, laboratori e strutture di ricerca, mantenere la pace e salvare vite umane, garantendo la sicurezza ed il rispetto della legge militare ed aiutare i giovani marinai a prendere le decisioni giuste di carriera.

    Essere un marinaio della Marina Militare, a prescindere del grado significa soprattutto amare il mare, l'avventura e lo spirito di corpo.

    Avere un lavoro in Marina vuol dire essere parte integrante di una grande famiglia in cui trascorrere gran parte della propria vita, acquisendo esperienze e valori irripetibili. Rispetto per il mare, solidarietà, amicizia, onore e lealtà. Ti senti pronto? Marina Militare, il tuo futuro a portata di mare. Se hai meno di 22 anni e più di 17 è possibile compilare la domanda online per partecipare a vari concorsi.


    Clicca qui per avere tutte le informazioni per iscriverti online:

    L’importanza che il mare assume per il nostro Paese, così come viene riportato su “marina.difesa.it”, rende la professione dell’Ufficiale di Marina sempre più proiettata verso il futuro. Una professione che richiede un costante aggiornamento, e, quindi, alte capacità e grande senso di responsabilità. Doti che, anche se presenti in ognuno di noi, durante l’Accademia vengono esaltate fino a diventare i tratti caratteristici di uno stile inconfondibile. L’Ufficiale di Marina è un professionista chiamato a decidere; le sue decisioni coinvolgono la vita dei dipendenti, in qualche caso l’intera Nazione, e debbono quindi essere indiscutibilmente le migliori.

    Quando compili la domanda, ricorda che è importante la scelta del Corpo di appartenenza.

    Questo lavoro, come pochi altri, offre la straordinaria opportunità di viaggiare, di raggiungere mete lontane e luoghi unici, lavo...

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    Last Post by Filippo Foti il 21 Aug. 2015
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  9. MOS Sweeper:record di recupero di petrolio in caso di un incidente

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 21 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   105 Views
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    "MOS Sweeper”, attrezzatura innovativa di pulizia, in caso di sversamento in mare, è riuscita a recuperare il 96,4% di petrolmonnezza, nel corso di una esercitazione nel mare del Nord in Norvegia.


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    L’Egersund Group, un’azienda norvegese fornitrice di reti da traino per la flotta peschereccia del paese, per l'acquacoltura e l'industria offshore, ha prodotto recentemente delle attrezzature innovative capaci di un recupero formidabile in caso di fuoriuscita di petrolio. Fondato nel 1952, ha oltre 1300 dipendenti. Amministratore delegato è Leif J. Kvamme.

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    Leif J. Kvamme


    Il sistema si chiama “MOS Sweeper”, e l'operazione ha consentito il recupero del 96,4% di petrolmonnezza rilasciato nel mare del Nord nel corso di una esercitazione.

    L’attrezzatura è a forma a V come una rete a strascico tradizionale e può essere azionata da pescherecci, navi da rifornimento, navi della guardia costiera ed altre imbarcazioni allo scopo di garantire una risposta immediata in caso di emergenza.


    L’esercitazione è servita a testare e sviluppare la preparazione contro fuoriuscite di petrolio in caso di gravi incidenti e stabilisce un nuovo record per un sistema di recupero che ha attirato l'attenzione delle compagnie petrolifere che orbitano nei mari norvegesi e non solo.

    Il sistema MOS Sweeper, che è altamente adatto anche in condizioni atmosferiche avverse, è molto conveniente in quanto può essere adoperato da una singola imbarcazione, ed è stato parte del programma di “Oil Spill Response 2010” del “Norsk Oljevernforening For Operatørselskap” (NOFO), un programma di sviluppo tecnologico svolto dal 2009 al 2013. Effettuato come un programma di tecnologia innovativa per dare una risposta in caso di una marea nera, realizza circa 100 esercitazioni ogni anno.

    La Norvegia è tra i migliori paesi al mondo per lo sviluppo di nuove tecnologie per il recupero di petrolio in caso di incidente in mare.

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    Last Post by Filippo Foti il 21 Aug. 2015
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  10. L’Europa colpita da una delle peggiori siccità dal 2003

    Tags
    Natura
    By Filippo Foti il 22 Aug. 2015
    +1   -1    0 Comments   32 Views
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    Gran parte del continente europeo è stato colpito quest’anno, da giugno a luglio, da una grave siccità, una delle più gravi che si sono verificate dall'estate del 2003.


    july 2015 hottest month ever



    Secondo l'ultimo rapporto dell’Osservatorio Europeo della siccità “Joint Research Centre” (CCR) della Commissione Ue, la siccità, ha colpito in particolare la Francia, Benelux, Germania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Ucraina, Bielorussia, Italia settentrionale ed il nord della Spagna, ed è stata causata da una combinazione di carenza di pioggia prolungata e temperature eccezionalmente elevate, e con una riduzione di circa il 50 - 60%, o anche 80% localmente, rispetto alla media a lungo termine.

    Ciò viene evidenziato anche dagli ultimi report del National Oceanic and Atmospheric Administration, l'Amministrazione Nazionale Oceanica ed Atmosferica (NOAA), l’agenzia federale statunitense che si interessa di meteorologia, secondo cui lo scorso mese di luglio è stato a livello globale il mese più caldo da quando c'è disponibilità dei dati, con 0,81 gradi in più rispetto alla media del 20° secolo ovvero dal 1880.

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    La temperatura media degli oceani, sempre nel recente mese di luglio è stata di 0,75 gradi in più, la più alta temperatura mai registrata nel periodo. Il NOAA evidenzia che la media dell'estensione dei ghiacciai artici a luglio è stata il 9,5% in meno rispetto alla media 1981-2010. Percentuale inferiore è stata registrata in Antartide, la diminuzione è stata infatti del 3,8%.

    Dopo il primato registrato lo scorso giugno, in un altro post abbiamo commentato che è stato il mese più caldo degli ultimi 136 anni, la temperatura media mondiale ha raggiunto i 16,33 gradi, luglio ha battuti tutti i precedenti record in tutto il mondo. Non c’è da stare allegri, riferisce Jessica Blunden del NOOA: “E’ quasi impossibile che il 2015 non sarà l'anno più caldo mai registrato, battendo il record del 2014”.

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    Jessica Blunden


    Immagini satellitari e modellistica hanno rivelato che la siccità, causata da una prolungata carenza piogge da aprile, aveva già colpito il contenuto di umidità del suolo e le condizioni della vegetazione nel mese di giugno. Inoltre, le zone con i maggiori deficit delle precipitazioni registrate, anche con eccezionali temperature massime giornaliere, in alcuni casi questi hanno raggiunto valori record.

    Un'altra caratteristica di questo periodo ...

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    Last Post by Filippo Foti il 22 Aug. 2015
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