PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Temi e commenti della Giornata Mondiale della Navigazione Marittima del 29 settembre 2022
    Caratteri: 7.447 - Tempo di lettura: 4,85 minuti

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    António Guterres: il ruolo fondamentale del trasporto marittimo è quello di svolgere il compito dl nutrire il mondo, minacciato com’è, dai crescenti impatti del cambiamento climatico e delle condizioni meteorologiche più estreme.


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    Il trasporto via mare può cooperare ad un futuro più sostenibile, per promuovere l'innovazione e le soluzioni che supportano una transizione nel settore, è stata la parte centrale della Giornata mondiale della navigazione marittima celebrata giovedì 29 settembre 2022. E non è una novità, uno dei protagonisti della giornata è stato il portoghese António Guterres, nono Segretario Generale delle Nazioni Unite, al quale dedichiamo questo post.

    Com’è noto, gli “Obiettivi dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite” (Sustainable development goals” - SDG -) sono collegati, in particolare, agli SDG 13 e 14 sull'azione per il clima e l'uso sostenibile degli oceani e dei marie delle loro risorse, e nella costruzione di un futuro equo e prospero per le persone e il pianeta. A tal proposito, giovedì scorso 29 settembre, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, nel suo messaggio per la Giornata mondiale della navigazione marittima, ha affermato che: “per limitare le emissioni navali, i governi e le aziende private devono lavorare insieme per sfruttare tecnologie innovative come la digitalizzazione e l'automazione e promuovere una transizione giusta che includa i paesi in via di sviluppo e promuova le energie rinnovabili e i combustibili alternativi; precisando che le navi da schierare in questo decennio determineranno se il settore marittimo raggiungerà zero emissioni nette entro il 2050. Le navi a emissioni zero più intelligenti ed ecologiche devono diventare la scelta predefinita e disponibili in commercio per tutti entro il 2030, considerando che il trasporto marittimo rappresenta oltre l'80% del commercio mondiale”.

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    Il Segretario Generale António Guterres e il presidente Recep Tayyip Erdoğan
    alla cerimonia della firma dell'Iniziativa sui cereali del Mar Nero ad Istanbul, Turchia.


    Mentre l'International Maritime Organization – IMO, (Organizzazione marittima internazionale) ha chiesto ai governi di designare i marittimi come lavoratori essenziali, il capo delle Nazioni Unite ha anche sottolineato che: “il settore marittimo deve accelerare il suo viaggio verso la deca...

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    Last Post by Filippo Foti il 5 Oct. 2022
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  2. Fulmini nelle tempeste sugli oceani vs fulmini nelle tempeste sulla terraferma.
    Caratteri: 5810 - Tempo di lettura: 3,84 minuti

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 31 Aug. 2022
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    Originale, ma vero: Secondo uno studio recente, le onde impetuose che provocano gli spruzzi graffianti tengono lontani i fulmini dagli oceani, inibendoli e riducendoli fino al 90%, mentre gli spruzzi (aerosol) più piccoli li aumentano. La dimensione delle particelle influisce anche sulle precipitazioni.


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    Una ricerca, guidata dal professor Daniel Rosenfeld e dal suo dottorando Zengxin Pan presso l'Istituto di Scienze della Terra dell'HUJI International, una delle migliori istituzioni di ricerca al mondo - fondata nel 1918 da importanti personalità come Albert Einstein, Sigmund Freud, Martin Buber e Chaim Weizmann che hanno pianificato il futuro con immaginazione e saggezza da sempre a beneficio dell'umanità - si è concentrata sul ruolo delle piccole particelle aerosol (nebulizzati in piccolissime particelle insieme ad altri sali marini e rimanere sospesi in aria) nel controllo della quantità di pioggia e fulmini prodotti dalle nuvole.

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    La loro ricerca è stata in grado di spiegare perché le forti tempeste oceaniche sono accompagnate da molti meno fulmini rispetto a quando un evento simile si verifica sulla terraferma. Hanno identificato che è lo spruzzo marino più grande e grossolano che riduce la quantità di fulmini fino al 90%, mentre gli spruzzi più piccoli aumentano i fulmini. La dimensione delle particelle dovute allo scoppio e il collasso delle piccole bolle sulla superficie del mare da circa 10 a 100 micron, influisce anche sulle precipitazioni. Pertanto, il loro lavoro mostra chiaramente che il ruolo degli aerosol nelle nuvole deve essere incorporato nei modelli climatici.

    Il prof. Rosenfeld si è concentrato sui modi in cui le emissioni antropogeniche di inquinamento atmosferico da particolato influenzano la composizione delle nuvole e i processi di formazione delle precipitazioni. I suoi principali mezzi di ricerca sono le misurazioni da aeroplani strumentati nelle nuvole in molte parti del mondo, accompagnate dal telerilevamento con radar e satelliti. Ha partecipato allo sviluppo di satelliti meteorologici e alle loro applicazioni negli Stati Uniti e in Europa. La sua ricerca ha prodotto una serie di scoperte, compresi i modi in cui l'inquinamento atmosferico può inibire la formazione di pioggia nelle nuvole e quindi diminuire le precipitazioni dalle nuvole poco profonde, ma rinvigorire l'intensità della tempesta, i fulmini e la grandine dalle nuvole profonde.

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    I risultati hanno mostrato che gli spruzzi del mare sollevati dal...

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    Last Post by Filippo Foti il 31 Aug. 2022
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  3. Conferenza sull'Oceano 2022 di Lisbona: parole, parole, parole...
    Caratteri: 14.033 - Tempo di lettura: 9,15 minuti

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    Dopo due anni di rinvio a causa della pandemia di COVID-19, la Conferenza sull'Oceano 2022 di Lisbona, dal 27 giugno al 1° luglio 2022, ha cercato di promuovere soluzioni ed auspichiamo non più “ambizioni” (termine troppo ab usato) bensì innovative basate sulla scienza, aumentando l’ondata dell'azione oceanica globale.


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    L'oceano, responsabile del 50% dell'ossigeno che respiriamo, fornisce cibo, mezzi di sussistenza e risorse minerali ed energetiche a miliardi di persone in tutto il mondo ed è la patria di una moltitudine di flora e fauna. La scienza è chiara: le minacce antropogeniche, tra cui la deossigenazione, l'acidificazione degli oceani, le fuoriuscite di petrolio, l'inquinamento da plastica e la pesca eccessiva, significano che la sopravvivenza dell'oceano potrebbe essere in pericolo. Ci sono ancora grandi lacune in ciò che sappiamo sull'oceano, ma ci sono anche molte ragioni per cui dobbiamo gestirlo in modo sostenibile, da affrontare nell'ambito dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 14 (vita sott'acqua), tra cui:

    - Affrontare l'inquinamento marino;
    - Promuovere e rafforzare economie oceaniche sostenibili, in particolare per i piccoli stati insulari in via di sviluppo e i paesi meno sviluppati;
    - Gestire, proteggere, conservare e ripristinare gli ecosistemi marini e costieri;
    - Ridurre al minimo e affrontare l'acidificazione, la deossigenazione e il riscaldamento degli oceani;
    - Rendere sostenibile la pesca e fornire l'accesso ai pescatori artigianali su piccola scala alle risorse e ai mercati marini;
    - Accrescere le conoscenze scientifiche e sviluppare capacità di ricerca e trasferimento di tecnologia marina;
    - Migliorare la conservazione e l'uso sostenibile degli oceani e delle loro risorse mediante l'attuazione del diritto internazionale, come riflesso nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare;
    - Sfruttare le interconnessioni tra l'SDG 14 e altri obiettivi per l'attuazione dell'Agenda 2030.

    A conclusione della Conferenza sull'Oceano 2022, i relatori hanno chiesto più partenariati scientifici e condivisione delle conoscenze per proteggere il patrimonio oceanico comune di tutto il mondo. La collaborazione scientifica e la condivisione delle conoscenze sono essenziali per proteggere il patrimonio oceanico condiviso dell'umanità - hanno sottolineato i conferenzieri nel quinto e ultimo giorno della Conferenza sull'Oceano 2022 - evidenziando anche la necessità di ampliare la partecipazione al processo decisionale per includere v...

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    Last Post by Filippo Foti il 5 July 2022
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  4. Giornata Mondiale degli Oceani, più di un tema è un ammonimento!
    Caratteri: 5.572 - Tempo di lettura: 3,62 minuti

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    L' 8 giugno scorso è stata celebrata la ricorrenza della Giornata Mondiale degli Oceani, il cui tema/ammonimento di quest'anno è "Azione collettiva per rivitalizzare l'oceano".


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    Il concetto di Giornata Mondiale degli Oceani è stato proposto per la prima volta nel 1992 all'Earth Summit di Rio de Janeiro come un modo per celebrare l'oceano ed il nostro legame con il mare, nonché per aumentare la consapevolezza sul ruolo cruciale che l'oceano svolge nelle nostre vite e gli importanti modi con cui le persone possono contribuire a proteggerlo. Nel 2008, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato l'8 giugno Giornata mondiale degli oceani e, nonostante la continua cooperazione internazionale in materia di ricerca e conservazione degli oceani, ciò non è sufficiente. In quanto il problema richiede una cooperazione internazionale sempre più stretta.

    Pur coprendo più del 70 per cento del pianeta, il vasto oceano non è illimitato e non solo ospita la maggior parte delle creature, ma regolano il clima, produce ossigeno, fornisce risorse alimentari ed altro ancora. Purtroppo, però, l'innalzamento del livello del mare, lo sbiancamento dei coralli, il declino delle specie e così via significano che gli oceani sono seriamente minacciati.

    Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), ogni anno, almeno 14 milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani costituendo l'80% di tutti i detriti marini trovati dalle acque superficiali ai sedimenti di acque profonde. Bottiglie, borse, imballaggi per alimenti, tazzine da caffè e cannucce: un'enorme quantità di plastica non viene riciclata adeguatamente e finisce in mare. Gli impatti più visibili dei detriti di plastica sono l'ingestione, il soffocamento e l'intrappolamento di centinaia di specie marine. L'inquinamento da plastica minaccia la salute delle specie marine, la sicurezza alimentare e la salute umana.

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    La pesca eccessiva sta minacciando la sicurezza alimentare per le persone distruggendo gli ecosistemi oceanici a livello globale. Secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, in mezzo secolo il numero di stock eccessivamente sfruttato a livello globale è triplicato e ben un terzo della pesca valutata nel mondo viene spinta oltre i propri limiti biologici. La pesca eccessiva è strettamente legata alle catture accessorie – la cattura di vita marina indesiderata durante la pesca di una specie diversa – che è una grave minaccia marina che ca...

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    Last Post by Filippo Foti il 9 June 2022
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  5. Prove scientifiche sugli allevamenti intensivi in un contraddittorio senza fine.
    Caratteri: 10969 - Tempo di lettura: 7,41 minuti

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    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 26 May 2022
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    L’acquacoltura e l’insostenibilità ecologica e sociale della dipendenza dell'allevamento del salmone. Cosa mangia un salmone d'allevamento? Tanto pesce selvatico nutriente o monnezza?


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    Tralasciando la monnezza che già tanto è dispersa in tutti gli oceani del pianeta, per quanto attiene il salmone – pur non rinunciando a qualche brevissimo commento su chi opera fraudolentemente in questo settore - viene allevato utilizzando olio di pesce e farina a base di milioni di tonnellate di pesce catturato in natura, la maggior parte del quale è di qualità alimentare eccellente. Ovviamente se dobbiamo dare credito alle buone e rigide regole che dovrebbero osservare tutte le aziende mondiali del settore.

    Sulla base dei risultati dell'industria scozzese del salmone, questi scenari alternativi sono stati quindi applicati su scala globale. Uno scenario mostra che l'allevamento di più carpe e meno salmone, utilizzando solo mangimi da sottoprodotti del pesce, potrebbe lasciare 3,7 milioni di tonnellate di pesci selvatici in mare, producendo nel complesso il 39% in più di frutti di mare. Quindi ora stiamo parlando di un vantaggio per tutti socio-ecologico! Sempre e meglio pesce nei nostri piatti, e di più nel mare.

    Queste sono domande a cui un team di scienziati delle università di Cambridge, Lancaster e Liverpool, ha deciso di rispondere in uno studio pubblicato di recente su “PLOS Sustainability and Transformation”, che spiega come massimizzare la produzione sostenibile di nutrienti da sistemi accoppiati pesca-acquacoltura. Nell’abstract pubblicato il 1° marzo 2022 redatto da David F. Willer (Department of Zoology, University of Cambridge), James PW Robinson (Lancaster Environment Centre), Grace T. Patterson (University of Liverpool) e Karen Luyckx (Feedback Global Tottenham, London), si legge: “L'espansione dell'acquacoltura dovrebbe soddisfare la crescente domanda di alimenti sostenibili di origine animale. Eppure, le specie nutrite con pesci del mare richiedono già milioni di tonnellate di catture, di cui oltre il 90% sono specie nutritive per uso alimentare umano”. Gli autori dimostrano altresì come la rimozione del pesce catturato in natura per la produzione di salmonidi, potrebbe lasciare 3,7 milioni di tonnellate di pesce in mare aumentando al contempo la produzione globale di frutti di mare di 6,1 milioni di tonnellate.

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    Evidenziando alcune gravi inefficienze ecologiche e sociali che circondano la produzione di salmone d'allevamento, l'analisi mostra che se rimuovessimo il pesce intero cattura...

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    Last Post by Filippo Foti il 26 May 2022
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  6. Prevedere la dinamica del ciclo del carbonio su scala oceanica, si può.
    Caratteri:10.573 - Tempo di lettura:7,09 minuti

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 8 May 2022
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    Gli scienziati sono riusciti a prevedere il trasferimento di carbonio negli oceani. Conoscere la velocità di trasferimento del carbonio potrebbe aiutare a capire meglio come la Terra trattiene il carbonio nelle parti più profonde dei suoi oceani.


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    I minuscoli organismi che vanno in profondità nell'oceano sono la chiave di un ciclo naturale che aiuta a mitigare il riscaldamento globale. Un team di scienziati guidato dall'USC Dornsife College of Letters, Arts and Sciences (Scuola di Sanità Pubblica Collegio di Lettere, Arti e Scienze) ha scoperto il motivo e ha costruito un modello al computer che prevede la velocità di trasferimento del carbonio.

    Il team ha scoperto che la velocità di trasferimento del carbonio nell'oceano è influenzata dalle dimensioni e dal tipo di batteri che si attaccano alle particelle. La scoperta ha consentito ai ricercatori di sviluppare un modello computerizzato per stimare il trasferimento di carbonio, una parte del ciclo naturale del carbonio della Terra per stabilizzarne il clima negli oceani di tutto il mondo.

    Questa scoperta, pubblicata martedì 29 marzo scorso sulla rivista "Nature Communications", fa luce anche su come il carbonio, compreso l'inquinamento delle automobili, si sposti dall'atmosfera nell'oceano e alla fine si fa strada nelle profondità oceaniche, ha affermato Naomi Levine, ricercatrice di scienze biologiche, biologia quantitativa e computazionale, e scienze della Terra presso l'USC. La Levine, per questo studio, ha collaborato con i ricercatori del "Massachusetts Institute of Technology" "l'Università della California, San Diego"; ed il "Politecnico federale di Zurigo" in Svizzera.

    "Conoscere la velocità di trasferimento del carbonio potrebbe aiutare gli scienziati a capire meglio come la Terra

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    Last Post by Filippo Foti il 8 May 2022
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  7. Cina:sempre a caccia di animali da cancellare dalla faccia della Terra.
    8564 caratteri - 5,81 min. tempo di lettura

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    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 21 April 2022
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    In attesa che gli umani compromettano definitivamente la propria sopravvivenza, continua imperterrito il massacro di molte specie di animali in via di estinzione.


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    Pezzo essiccato di vescica natatoria di totoaba.


    La vaquita, il più piccolo mammifero marino del mondo, è da tempo sull'orlo dell'estinzione. La popolazione di focene contrassegnate da occhi cerchiati di nero e bocche sorridenti e all'insù è diminuita di un devastante 99% nell'ultimo decennio. Ora gli scienziati affermano che il loro futuro è più precario che mai, dopo che un recente sondaggio ha rilevato che meno di 10 individui sono rimasti nelle acque del loro limitato home range tra Baja California e Messico. Ma alcuni dicono che c'è ancora speranza per le specie in via di estinzione che hanno resistito contro ogni previsione.

    Il nostro ecosistema è composto da animali e piante interdipendenti che costituiscono una complessa rete di vita e varietà sulla Terra. Ciò, definito tradizionalmente come biodiversità, presenta numerose interazioni tra le specie ed è estremamente vitale per l'esistenza del nostro pianeta e, in particolare, dell'umanità. Così, infatti, l'estinzione di una singola specie può interessare l'intero sistema biologico relativo alla vita e agli stessi esseri viventi. Sfortunatamente, gli interventi impropri in natura degli esseri umani stanno spingendo molte delle specie nell'ecosistema sull'orlo dell'estinzione. Innaturale e senza precedenti l'estinzione di queste specie non solo ha messo in pericolo il funzionamento dell'ecosistema, ma ha anche influenzato in larga misura le questioni ecologiche.

    Molte specie marine, inclusi mammiferi marini, tartarughe marine e salmonidi, sono sull'orlo dell'estinzione poiché il cambiamento climatico e la pesca eccessiva diventano una grave minaccia per la loro esistenza. Allo stesso modo, anche sulla Terra da creature sconosciute a megafauna carismatica, queste sparizioni nell'ecosistema accadono frequentemente, animali come l'orangutan, il rinoceronte nero, il leopardo dell'Amur ed il panda gigante sono alcune delle specie più in pericolo di estinzione al mondo.

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    Secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), centinaia di specie marine in tutto il mondo rientrano nelle categorie di specie in via di estinzione e in pericolo critico. L'IUCN, ad intervalli regolari, determina infatti lo stato...

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    Last Post by Filippo Foti il 21 April 2022
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  8. Oceani, mari, laghi: come è diventato difficile averne contezza.
    Caratteri 7505 - Tempo di lettura 5,34 minuti

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 6 April 2022
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    Sembra una domanda banale, ma in realtà non lo è affatto. Spesso alcuni dissenzienti si chiedono perché il Mar Mediterraneo non è considerato un grande lago o un oceano. Ecco le differenze fondamentali tra mari ed oceani.


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    Nella scienza, di solito, c'è un termine “quasi” esatto per ogni cosa. Precisiamo che il quasi virgolettato, ci sta, e come, in quanto esiste un principio per cui non sussiste l’infallibilità, ovvero il concetto di dimostrazione rigorosa, che porti a conoscere qualcosa con assoluta certezza. E ciò è in relazione al fatto che il campo scientifico si riferisce spesso ad aree che sono spesso correlate in qualche modo l'una all'altra, rendendo ulteriormente difficile il raggiungimento appunto della completa certezza. D'altra parte, si può anche sostenere che è possibile raggiungere la quasi completa certezza in matematica e scienze naturali, pur con qualche distinguo filosofico.

    Ad esempio, diversi scienziati hanno condotto molti studi sul cambiamento climatico e, dalle loro ricerche, hanno concluso che la temperatura media globale è effettivamente in aumento. Questo è del tutto certo poiché tutte le ricerche concordano sul fatto che questo è un fatto incontrovertibile, in quanto può essere dimostrato con prove scientifiche rigorose. Insomma, vogliamo sottolineare che questa è una introduzione di chi “colpevolmente”

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    Last Post by Filippo Foti il 6 April 2022
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  9. La vita marina e i suoi suoni

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 27 Mar. 2022
    +1   -1    0 Comments   43 Views
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    Gli scienziati pianificano un vasto repertorio di rumori acquatici per aiutare a monitorare la vita marina, identificare le specie e persino scoprire i “dialetti” di determinate aree marittime.

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    È noto che il suono sott'acqua viaggia ad una velocità maggiore che nell'aria, esattamente cinque volte di più. Tuttavia, per gli esseri umani l'udito sott'acqua non è così facile come lo è nell'aria. Il volume del suono in realtà dipende principalmente dalla percezione degli organi uditivi e dall'ampiezza delle onde sonore. I suoni possono essere percepiti attraverso la conduttività dell'aria, utilizzando le ossa uditive dell'orecchio interno o attraverso la conduzione ossea, utilizzando la vibrazione delle ossa nel cranio. Uno dei motivi per cui gli esseri umani non riescono a sentire sott'acqua è perché la conduzione ossea è meno efficace del 40% della conduttività dell'aria. La tonalità del suono influenza anche la distanza percorsa dall'onda sonora. I suoni con una tonalità maggiore possono viaggiare a distanze maggiori, e quelli emessi sott'acqua, di solito, non possono essere uditi in superficie.

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    Gli ambienti acquatici comprendono gli habitat più estesi del pianeta, ricchi di suoni prodotti da una consistente varietà di animali. Il monitoraggio acustico passivo (dall’inglese Passive Acoustic Monitoring - PAM) è una tecnologia di telerilevamento sempre più accessibile che utilizza idrofoni per ascoltare il mondo sottomarino e rappresenta un metodo non invasivo senza precedenti per monitorare gli ambienti subacquei. Queste informazioni possono aiutare nella delimitazione di aree biologicamente importanti attraverso il rilevamento di specie produttrici di suoni o la caratterizzazione in base al tipo ed alle condizioni dell'ecosistema, dedotte dalle proprietà acustiche del paesaggio sonoro locale. In un momento in cui la biodiversità mondiale è in declino significativo ed i paesaggi sonori sottomarini vengono alterati a causa degli impatti antropici, è necessario documentare, quantificare e comprendere le fonti sonore biotiche, potenzialmente prima che scompaiano.

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    Ascoltare i rumori degli animali marini può fornire una valutazione della biodiversità dei nostri oceani: Nell'oceano c'è uno strato d'acqua profondo noto come “canale SOFAR (abbreviazione di Sound Fixing and Ranging channel, o Deep Sound Channel)” e cioè uno strato orizzontale di acqua alla profondità di circa 1.000 metri in cui l...

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    Last Post by Filippo Foti il 27 Mar. 2022
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  10. Sir Ernest Shackleton e l'Era Eroica dell'Esplorazione Antartica.

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    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 16 Mar. 2022
    +1   -1    0 Comments   39 Views
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    La drammatica storia di sopravvivenza nel 1916 dell'esploratore Sir Ernest Shackleton, dopo la perdita della sua nave Endurance, e dei 27 uomini dell'equipaggio con le meravigliose immagini immortalate dal fotografo australiano Frank Hurley.


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    Il 9 marzo 2022, il nuovo sito web “Falklands Maritime Heritage Trust” lanciato l'8 dicembre 2020, ha comunicato che il 5 marzo una squadra di ricercatori a bordo della nave da ricerca polare sudafricana Agulhas II, ha finalmente individuato il relitto di Endurance nelle fredde profondità dell'oceano. L'evento eccezionale è accaduto dopo 106 anni da quando la nave dell'esploratore Ernest Shackleton è rimasta intrappolata, schiacciata e affondata nel ghiaccio marino nel novembre 1915 nelle profondità del Mare di Weddell a ridosso del continente antartico.

    Lo scopo di queste spedizioni era spesso più competitivo che scientifico, ovvero gli esploratori, più che comprendere l'ambiente dell'Antartide, volevano vincere la "Corsa al Polo Sud" . Poiché i primi esploratori affrontarono ostacoli estremi e condizioni debilitanti, questo periodo di tempo divenne noto come "l'Era Eroica" delle esplorazioni. Roald Amundsen, Robert Falcon Scott, Edward Adrian Wilson ed Ernest Shackleton gareggiarono tutti per raggiungere la meta agognata. È doveroso però premettere che l'esploratore norvegese Roald Amundsen, fu il primo a raggiungere il Polo Sud nel 1911 e il britannicoRobert Falcon Scott, morì dopo averlo raggiunto un mese dopo.

    Comunque, dopo la conquista del Polo Sud da parte di Amundsen, che, solo per uno stretto margine di giorni, era in anticipo rispetto alla spedizione britannica guidata da Scott, non restava che un grande obiettivo principale dei viaggi in Antartide: l'attraversamento del continente polare.

    Sperando di superare i precedenti esploratori, Sir Ernest Shackleton pianificò il viaggio per l'attraversamento del continente polare utilizzando due navi, l'Aurora e l'Endurance, da collocarle all’estremità opposte del continente. Aurora doveva salpare verso il Mare di Ross depositando rifornimenti, mentre sul lato opposto, Endurance, attraverso il Mare di Weddell, per raggiungere appunto il continente. Una volta arrivati, la squadra avrebbe marciato verso il polo con squadre di cani, smaltito il bagaglio extra e utilizzato i rifornimenti lasciati da Aurora per raggiungere l'altra estremità del continente.
    Last Post by Filippo Foti il 16 Mar. 2022
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