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The newest member is SILVIO MANTEGNA
Most users ever online was 910 on 19/2/2020, 22:13
La "pesca di plastica" è un modo creativo per ripulire le nostre spiagge e l'oceano. Ora c'è un'armata di pescatori in tutto il mondo, che raccoglie pezzi di plastica dalle nostre spiagge.
La logica per rendere i nostri oceani più sostenibili sta diventando sempre più urgente. Se non agiamo per cambiare rotta, le principali funzioni biofisiche dell'oceano potrebbero collassare.
Il progresso delle conoscenze sulla connettività marina è fondamentale per sostenere la transizione verso un'economia blu sostenibile.
La Lista rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (International Union for Conservation of Nature) ha affermato che le pressioni sulla vita del pianeta continuano a crescere.
Grande importanza riveste il monitoraggio degli oceani per la misura del drastico andamento dei suoi cambiamenti allo scopo di mitigare l'attività antropica. Le attività umane stanno infatti influenzando sempre più l'ambiente marino ma capire quanto e in che modo è una sfida estrema data la vastità di questo sistema.
La produzione ed il consumo sostenibili di alimenti acquatici devono fare i conti con l'inquinamento, il degrado degli habitat e il cambiamento climatico. Occorre, pertanto, un sistema alimentare olistico delle risorse ittiche che madre natura ha dispensato nel pianeta blu, per un'equa distribuzione e disponibilità e per ridurre le disuguaglianze sociali.
La strategia malvagia della disinformazione, che ha ingannato il movimento ambientalista dietro l'icona anti-inquinamento degli anni '70, continua ancora oggi.
Michael Evan Mann
A causa dell'incidente al Canale di Suez del “grattacielo” Ever Given, cattive notizie per le navi che hanno deviato verso Capo di Buona Speranza, ex Capo delle Tempeste, il confine fra Oceano Atlantico del Sud e Oceano Indiano. Saranno 28 giorni circa di maggiore navigazione.
L'obiettivo 14 dell'Agenda 2030 per conservare e utilizzare in modo sostenibile le risorse degli oceani è essenziale per la protezione, la produzione e la prosperità a vantaggio delle persone, della natura e dell'economia.
Reinventare il nostro rapporto con gli oceani è questa la rivoluzione che il decennio degli oceani (2020-2021) desidera portare avanti con l’ONU. Occorre l'inclusività per raggiungere l'oceano che vogliamo nel 2030, ovvero la tendenza ad estendere a quanti più soggetti possibili il godimento di un bene prezioso.
Coraggiosi amanti degli oceani, tra i protagonisti di "A brave news ocean", insomma 'braves' come si vuole che sia il nuovo pianeta blu.
Secondo l'UNESCO l'Ocean Decade (2021-2030) fornirà alle nazioni un'opportunità unica nella vita di lavorare insieme per dare alla scienza globale di oceani e mari il “nuovo coraggio” che serve per sostenere lo sviluppo sostenibile del nostro oceano globale condiviso. Gli oceani possono sembrare vasti, indomabili e “brave” come, seppure con molta enfasi e come leggeremo tra poco (The brave news ocean), l’ONU attribuisce questo termine agli oceani trattandoli alla stregua di un’entità definita da molti vivente.