PROFUMODIMARE: TERRA, MARE, NATURA, CAMBIAMENTO CLIMATICO, BIODIVERSITÀ, TRANSIZIONE ECOLOGICA

Profumo di mare: Terra, mare, natura, cambiamento climatico, biodiversità, transizione ecologica


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DISCUSSIONI RECENTI

 




  1. Climate Action Summit 2019: il primo dei cinque vertici ad alto livello solo un flop

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    Il vertice delle Nazioni Unite sul clima del 23 settembre scorso è stato come una tazza piena per metà o una tazza vuota per tre quarti? Propendiamo per la seconda ipotesi!


    Climate-Meltdown


    Il vertice sul clima delle Nazioni Unite del 23 settembre scorso che si è svolto a New York e a cui hanno partecipato i leader mondiali per condividere ciò che stavano facendo per affrontare i cambiamenti climatici, è stato decisamente deludente - non solo per gli attivisti climatici che speravano che l’occasione avrebbe potuto segnare una nuova era nell'azione per il clima, ma anche per i commenti molto severi che ci sono stati in tutto il mondo. Si è chiuso pertanto tra pochi cauti elogi per i suoi risultati e un’amara condanna per i suoi numerosi fallimenti.

    Secondo le previsioni si sono svolti cinque vertici / riunioni di alto livello:

    - Climate Action (23 settembre);
    - Copertura sanitaria universale (23 settembre);
    - Obiettivi di sviluppo sostenibile (24-25 settembre);
    - Finanziamento per lo sviluppo (26 settembre);
    - Sviluppo sostenibile negli Stati delle piccole isole (27 settembre).
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    CLIMATE ACTION

    I leader mondiali, convocati dal segretario generale António Guterres, sono stati impegnati nell’ambito dell'annuale Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed avevano come obiettivo quello di spingere i Paesi a intensificare le loro azioni individuali per combattere il cambiamento climatico.

    Dei cinque vertici ad alto livello di cui sopra cerchiamo di fare una sintesi su quanto è stato discusso, anticipando che alcuni dei Paesi che detengono le maggiori economie e che sono anche i maggiori inquinatori, devono ancora intensificare gli impegni per ridurre le emissioni.

    ALCUNI COMMENTI

    "Non commettete errori, altrimenti ci saranno migrazioni di massa da parte dei rifugiati climatici che destabilizzeranno i Paesi del mondo che non sono in prima linea in questa crisi climatica", ha dichiarato la Primo Ministro Mia Mottley delle Barbados.

    Mia-Mottley

    Mia Mottley


    I rappresentanti dei Paesi meno sviluppati (a dicembre 2018, l'elenco delle Nazioni Unite annovera 47 paesi) hanno chiesto che vengano assegnati più fondi alla resilienza climatica e ai programmi di adattamento...

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    Last Post by Filippo Foti il 1 Oct. 2019
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  2. L'importanza della vita marina per l'uomo. Mediterraneo da salvare.

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    Così stanno bruciando il mare, così stanno uccidendo il mare, così stanno umiliando il mare: la violenza all’ambiente e/è a noi stessi. È piccolo ma raccoglie nelle sue acque temperate circa il 50 % delle specie marine

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    L'importanza della vita marina per l'uomo.


    Il mare profondo è verosimilmente l'ecosistema più rilevante e, quasi certamente un ambiente biologico eterogeneo di cui ancora c’è molto da scoprire.
    Il mar Mediterraneo, crocevia di storia e culture, pur rappresentando meno dell’1% della superficie dell'oceano globale è un'area geografica importante della biodiversità marina ed include montagne sottomarine, canyon, coralli e sorgenti idrotermali che nei suoi ecosistemi di acque profonde raccontano una marea di habitat sempre più soggiogati dagli insulti umani, rifiuti e materie plastiche in primis, pesca eccessiva e scarichi inquinanti.


    Il mar Mediterraneo, come del resto succede in molte altre parti del pianeta, nelle sue profondità mostra un preoccupante aumento delle temperature che, negli ultimi decenni, sta accelerando a ritmi senza precedenti, e malgrado il complesso degli organismi (vegetali, animali ecc.) che occupano quel determinato spazio nell’ecosistema (biota) reagisce alla carenza di cibo, indicatori per la valutazione dello stato ambientale delle acque di programmi di monitoraggio per l'ambiente marino evidenziano un accumulo di tossicità con la conseguente diminuzione della disponibilità di cibo che può avere effetti drammatici nelle sue reti trofiche. Pertanto anche variazioni dell'ordine di 0,1 ° C possono causare un significativo spostamento della biodiversità.

    Temperature più elevate aumentano il metabolismo delle acque profonde, aggravando così gli effetti della limitazione del cibo. Inoltre, l'acidificazione degli oceani riduce la capacità di calcificazione dei coralli e altera il loro metabolismo. Sebbene ci si possa aspettare che un aumento delle temperature possa aumentare la potenziale diffusione della zona minima di ossigeno, nel mar Mediterraneo finora sono stati segnalati solo delle limitate carenze di ossigeno.

    L'analisi della potenziale vulnerabilità degli ecosistemi indica che sono i sistemi di coralli e le pianure di acque profonde i più sensibili ai cambiamenti del clima e al riscaldamento globale. Le informazioni fin qui disponibili suggerisco...

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    Last Post by Filippo Foti il 10 Aug. 2019
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  3. Meduse: delusione per i vacanzieri e problemi per le imprese legate al turismo

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 19 July 2019
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    In tutto il mondo, circa 150 milioni di persone ogni anno sono “attenzionate” dalle meduse. E' bene dunque saperle riconoscere e prendere le dovute precauzioni.


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    Angel Yanagihara un biochimico dell'Università delle Hawaii di Honolulu che studia il veleno delle meduse recentemente ha fatto un’acuta riflessione:"E’ importante ricordare che l'uomo rappresenta una minaccia più grande per l'ecosistema marino rispetto alle meduse che si strofinano a lui". Su questa riflessione ci rarebbe però molto da obiettare...

    Milioni di meduse, animali planctonici, nel loro pellegrinaggio quasi annuale, si dirigono verso le spiagge di larga parte del pianeta ed ogni anno, come in questo periodo, la gente del posto e i turisti stanno già segnalando avvistamenti e punture di queste “creature”, la cui presenza può significare delusione per i vacanzieri e problemi per le imprese legate al turismo. Le autorità e i bagnini dei luoghi interessati avvertono i bagnanti di prendere precauzioni e di seguire le ultime linee guida sul trattamento per ridurre al minimo il disagio.

    In tutto il mondo, circa 150 milioni di persone ogni anno sono “attenzionate” dalle meduse - centinaia di volte causando decessi - e stanno comparendo oltre i loro habitat abituali, anche se è in discussione la questione se i loro numeri siano effettvamente in aumento. Eppure molti turisti, nei loro piani di viaggio, non riescono ancora a prendere in considerazione i potenziali incontri con esse. Questa può essere una grave “dimenticanza” per una vacanza che può andare in rovina.

    Le meduse sono state create per essere erbivore e si nutrono di fitoplancton questi invertebrati chiamati cnidari o celenterati, ma la loro evoluzione, che deriva dalla loro eccessiva proliferazione, le ha portate e nutrirsi anche di pesci.

    La bufala della pipì sulla puntura di medusa: essere proattivi e informati, (ovvero ignorare quel consiglio secolare di applicare della urina su una puntura di medusa), può solo peggiorare le cose; i bagnanti possono meglio prendere precauzioni per minimizzare gli incontri e gestirli meglio se si verificano.

    Per comprendere le meduse, occorre prima capire che non sono pesci. Sono “graziosi” invertebrati marini a forma di campana con tentacoli pieni di cellule urticanti che le aiutano a catturare le prede ed allontanare i predatori. Ed per gli umani, se pungono sono quasi sempre dolorose.

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    Angel Yanagihara

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    Last Post by Filippo Foti il 19 July 2019
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  4. Navi da crociera commettono crimini ambientali e sono puniti con una "tiratina d'orecchie".

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 21 June 2019
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    Un rapporto della Federazione europea per i trasporti e l'ambiente ha rilevato che le navi da crociera nelle acque europee, emettono un inquinamento atmosferico dieci volte maggiore rispetto a tutte le auto europee, valutate attorno a 260 milioni circa.


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    Lo studio, realizzato dalla OngTransport&Environment”, ha analizzato l'inquinamento atmosferico causato da 203 navi da crociera di lusso nelle acque europee nel 2017 e ha rilevato che rilasciano anidride solforosa, solfato e ossidi di azoto a un ritmo allarmante, tutte con implicazioni per la salute umana.

    I porti europei più colpiti dalle navi da crociera sono: Palma Mallorca e Barcellona (Spagna), Venezia, Civitavecchia e Southampton (Regno Unito). Spagna, Italia, Grecia, Francia e Norvegia sono i paesi europei più colpiti dall'inquinamento atmosferico delle navi da crociera rispetto a quanto producono le loro auto. Quelle spagnole hanno prodotto 23 milioni di tonnellate di ossido di zolfo o (SOx), mentre le navi da crociera nelle loro acque hanno prodotto 172 milioni di tonnellate.

    L'Europa, nelle loro acque, ha zone di controllo delle emissioni di zolfo “Sulphur Emission Control Areas” (SECA) che hanno regole severe in materia di standard di carburante, ma il rapporto ha rilevato che anche queste non riescono a proteggere gli oceani dall'effetto inquinante delle navi da crociera.

    MISC-Map


    Nel Mar Baltico, Mare del Nord, coste est e ovest degli Stati Uniti e Mar dei Caraibi, si applicano requisiti generali più stringenti rispetto a quelli di altre acque. In Danimarca, dove la costa è interamente protetta dalla SECA, le navi da crociera, nel corso di un anno, emettono 18 volte più ossido di zolfo di tutti i 2,5 milioni di veicoli circolanti nel paese.

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    Faig Abbasov, responsabile per le politiche navali di T&E, la Federazione europea per i trasporti e l'ambiente, ha affermato che le navi da crociera di lusso sono alimentate con il carburante più sporco che esiste in commercio. Abbasov ha osservato che mentre le città europee stanno approvando leggi più severe sull'inquinamento rispetto ad altre forme di trasporto, stanno dando però un “passaggio gratuito” alle compagnie di crociera che emettono fumi tossici che provocano danni incommensurabili sia ai passeggeri che a coloro che vivono in prossimità delle coste. L'ossido di zolfo ha effetti dannosi sull'ambiente marino e aumenta l'acidificazione delle acque oceaniche, interr...

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    Last Post by Filippo Foti il 21 June 2019
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  5. La magia della laguna e del mare di Venezia un magico paesaggio di gioielli come le tegnùe.

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    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 20 June 2019
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    Tra Venezia e Chioggia accumuli coralligeni costituiti da organismi marini denominati tegnùe, denominate anche (trezze, grèbeni e lastrure) sono considerate le barriere coralline dell'Adriatico apprezzate per la loro elevata pescosità.


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    Tegnùe


    Affioramenti rocciosi risalenti all’Olocene (sviluppatesi secondo alcuni negli ultimi 3-4.000 anni, secondo altri sono stati originati 20 mila anni dopo l'ultima glaciazione dalla cementazione carbonatica di sedimenti sulla spiaggia, come sabbia e frammenti di conchiglie, e rocce organogene prodotte dall'azione di organismi costruttivi di natura vegetale (alghe calcaree) o di natura animale (briozoi, serpulidi, cnidari incrostanti), i cui scheletri calcarei possono formare strutture di un certo spessore mentre si stratificano.

    Nel Mare Adriatico li troviamo da 15 a 40 metri di profondità. I pescatori del luogo li chiamano appunto con diversi nomi dialettali, per lo più tegnùe ovvero che “trattengono”, da qui il nome, le reti. Possono svilupparsi in altezza anche per 3-4 metri.

    Si tratta di “reef" naturali, biocostruzioni unici nel loro genere dove i principali organismi costruttori non sono i coralli ma spugne e alghe rosse calcaree, denominate "Corallinacee", e che costituiscono una esplosione di varie forme di vita. Qui, brulicano piccoli paguri, ofiure, crostacei ed astici. Si possono incontrare corvine e gronghi, scorfani, bavose, castagnole e sacchetti.

    La laguna veneziana è un ambiente delicato e fragile, un equilibrio tra forze naturali e umane. L'ambiente era ben noto al conte Alessandro Pericle Ninni, naturalista nato a Venezia nel 1837, che dedicò gran parte della sua vita agli studi zoologici, in particolare alla fauna veneta, progettando la costruzione di una stazione zoologica a Venezia, come quella di Dorhn fondata a Napoli. Ed è la biblioteca del Museo di Storia Naturale di Venezia, infatti, che conserva gli studi di Pericle Ninni e di altri scienziati, oltre a una ricca collezione di manoscritti.

    Il labirinto di acque lagunari scorre tra terreni pianeggianti e bitorzoluti: nelle paludi salmastre canne, salicornia e limonium. Qui ci sono le velme dove, in fondali poco profondi che sono completamente esposti durante le basse maree, i colori si trasformano con le stagioni in terreni sabbiosi e fangosi che emergono appunto unicamente con la bassa marea, e in queste oasi naturali, gli uccelli nidificano usando queste aree.

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    Last Post by Filippo Foti il 20 June 2019
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  6. Finanziare progetti innovativi per proteggere la vita nel mare.
    Il post contiene 822 parole, tempo stimato di lettura circa 7’ .

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 11 June 2019
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    Dopo i progetti verdi che hanno dato un impulso positivo all’ambiente, ecco i “blue bond” per sostenere progetti legati agli oceani, ai mari e all’acqua.


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    Pescatori alle Seychelles


    Negli ultimi anni la rinnovata attenzione per gli oceani si riflette negli “Obiettivi di sviluppo sostenibile” delle Nazioni Unite, poiché l'obiettivo numero 14 mira a conservare e utilizzare in modo sostenibile l'oceano, i mari e le risorse marine.

    La cosiddetta “economia blu” sta diventando sempre più importante e sta facendo breccia tra i politici di tutto il mondo. Non sorprende più di tanto il fatto che l'oceano è un generatore di ricchezza significativo stimato in un valore annuo di circa 1.5 trilioni di dollari all'anno, rendendolo la settima più grande economia del mondo.

    Tuttavia, gli effetti del cambiamento climatico, delle attività umane e di altri fardelli possono essere avvertiti dai mari, poiché, quanto per citarne qualcuno, abbiamo perso ad esempio quasi la metà delle barriere coralline del mondo, estremamente importanti per la biodiversità degli oceani in quanto supportano un quarto di tutte le specie marine.

    Lo scorso 22 marzo è stata celebrata la Giornata Mondiale dell’Acqua (World Water Day) e l’attenzione si è polarizzata sui danni che il cambiamento climatico e l’inquinamento da plastica stanno provocando sia alle difficoltà di approvvigionamento e accesso all’acqua potabile sia agli esseri viventi degli oceani. L’8 giugno è stata la “Giornata mondiale degli oceani” che quest'anno è stata dedicata, a livello globale, al ruolo delle donne nel rapporto con l'oceano, tema su cui ancora si discute poco.

    Ma, oltre a queste belle celebrazioni che, per carità, sono importanti al fine di tenere desta l’attenzione del pubblico, già dal 2018 sono stati lanciati per la prima volta sui mercati finanziari le obbligazioni blu (blue bond) allo scopo di sostenere progetti legati agli oceani, ai mari e all’acqua.

    FINANZIARE PROGETTI INNOVATIVI

    L'idea delle obbligazioni blu si ispira al concetto di obbligazioni verdi (green bond) che rappresentano uno strumento per cui gli investitori obbligazionari – coloro che inves...

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    Last Post by Filippo Foti il 11 June 2019
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  7. Il livello del mare: media, variabilità e cambiamento, sia locale che globale.

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    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 9 June 2019
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    Le proiezioni del cambiamento del litorale sabbioso non riescono a dare la misura dei futuri cambiamenti medi del livello del mare, dei moti verticali del terreno e di altri processi naturali e antropogenici che influenzano la variabilità e le tendenze del cambiamento del litorale. Malgrado ciò la dura legge del trasporto vuole porti sempre più attrezzati.


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    Si fa un gran parlare dell’innalzamento del livello dei mari causato dall’aumento costante e inesauribile del riscaldamento globale. Gli addetti ai lavori studiano i cambiamenti dovuti alla variabilità e stimano medie sia a livello locale che globale.

    Gonéri Le Cozannet è uno scienziato francese, responsabile del programma scientifico sui cambiamenti climatici e vulnerabilità presso l’Ufficio di ricerca geologica e mineraria “Bureau de Recherches Géologiques et Minières” - BRGM), l'istituzione pubblica di riferimento per le applicazioni delle scienze della terra nella gestione della superficie e del sottosuolo in Francia.

    Le Cozannet è anche uno dei 700 scienziati francesi, come oceanografi, professori universitari, climatologi, economisti ambientali e studenti in dottorato di ricerca che, durante l’estate dello scorso anno, si sono mobilitati attraverso e pagine di "Liberation", esortando” i governanti francesi a passare dall'incantesimo all'azione per dirigersi infine verso una società senza emissioni di carbonio. Soprattutto perché le soluzioni sono disponibili”.

    LO STUDIO DI GONÉRI LE COZANNET

    I cambiamenti del livello del mare portano ad alcuni degli impatti più gravi dei cambiamenti climatici antropogenici. Di conseguenza, sono oggetto di grande interesse sia per la ricerca scientifica che per la politica pubblica.

    Le Cozannet nel suo studio mette in rilievo, tra l’altro, che le coste sabbiose del nostro pianeta sono in continua evoluzione, minacciando spesso risorse umane come edifici o infrastrutture di trasporto. In questi ambienti, l'innalzamento del livello del mare aggraverà l'erosione costiera fino ad un livello che rimane incerto.

    Secondo il ricercatore, “le proiezioni del cambiamento del litorale sabbioso non riescono a dare la misura dei futuri cambiamenti medi del livello del mare, dei moti verticali del terreno e di altri processi naturali e antropogenici che influenzano la variabilità e le tendenze del cambiamento del litorale. Ciò significa che sono necessarie osservazioni costiere sostenute e sforzi per sviluppare i modelli d’impatto sull'innalzamento del livello del mare per comprendere e alla fine ridurre i dubbi delle ...

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    Last Post by Filippo Foti il 9 June 2019
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  8. "Mayday Sos Plastica Tour" con goletta Mahayana, uno schooner di 18 metri.

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    Mare a 360°
    By Filippo Foti il 30 May 2019
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    I fiumi sono una delle principali fonti di inquinamento di mari e oceani. Recenti stime globali delle emissioni di plastica fluviale negli oceani variano tra 0,4 e 2,75 milioni di tonnellate all'anno.


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    Mayday, in inglese “Primo Maggio”, Mayday3 ripetuto tre volte è stato il richiamo universale per quasi un secolo, adottato dopo l’ultima guerra con la diffusione delle comunicazioni radiofoniche. Alcuni collocano l’espressione Mayday come una derivazione dalla pronuncia dell’ultima parola della frase francese “venez m’aider” (vieni ed aiutami). Insomma un S.O.S.

    Viviamo nell’Età della plastica. Dalla sua creazione nei primi anni del 1870, è entrata nel nostro uso quotidiano contribuendo largamente allo sviluppo della società e facilitando la vita di tutti i giorni.

    La plastica presente sulla Terra è però considerata una delle principali fonti di detriti di plastica marina. Tuttavia, le stime delle emissioni di plastica dai fiumi negli oceani rimangono scarse e incerte, principalmente a causa di una grave mancanza di osservazioni standardizzate. Per valutare correttamente i flussi globali della plastica, sono urgentemente necessarie informazioni dettagliate sulla variazione spaziotemporale delle quantità e della composizione di plastica presente nei fiumi. È importante sottolineare che i dati che si riesce a reperire rappresentano conoscenze cruciali per l'ottimizzazione degli sforzi futuri di mediazione e riciclaggio.

    Matnzasos_pca


    LA PLASTICA ARRIVA ANCHE, SE NON SOPRATTUTTO, DAI FIUMI

    I fiumi sono una delle principali fonti di inquinamento dei mari e degli oceani. Le recenti stime globali delle emissioni di plastica fluviale negli oceani effettuate da Laurent Lebreton, ricercatore presso la Ocean Cleanup e pubblicato su “Nature Communications” il 7 giugno del 2017 e Christian Schmidt dell’Environmental Research Dipartimento di idrogeologia di Lipsia, Germania nel 2018, variano tra 0,4 e 2,75 milioni di tonnellate di plastica all'anno. Allo stato attuale queste stime, basate su modelli, sono ancora associate a grandi incertezze, poiché la mancanza di misurazioni sul campo ostacola l'ulteriore avanzamento della comprensione della dinamica dei detriti della plastica. Inoltre, i metodi e le unità di campionamento variano, il che rende difficile il confronto diretto tra i diversi sistemi fluviali.

    Tutti questi metodi richiedono apparecchiature a...

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    Last Post by Filippo Foti il 30 May 2019
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  9. Il futuro della vita sulla Terra è nell'equilibrio

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    Mare a 360°
    Natura
    By Filippo Foti il 24 May 2019
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    In attesa che gli umani "entrino" :woot: a far parte della "Lista rossa (IUCN) - leggasi specie minacciate dalla sua stessa insaziabilità" - il collasso degli ecosistemi già porta alla riduzione della dimensione corporea di diversi senzienti.


    Mass-extinction


    Lo studio di quello che è accaduto in passato sul pianeta rappresenta un investimento di primaria importanza per il prossimo futuro: capire come il pianeta e la vita hanno reagito nel passato ai diversi surriscaldamenti del clima, questa volta non causati dalle “esigenze”, ovvero dall’avidità dell’uomo, permette di costruire dei modelli che possono predire eventi futuri e preparare eventuali strategie d’intervento per arginare un problema apparentemente irrisolvibile.

    Ad esempio, la continua distruzione della fauna selvatica da parte dell'umanità, porterà ad una riduzione della vita animale in natura, ma non solo. A parere di alcuni scienziati si verificherà anche una riduzione della dimensione corporea media degli animali di almeno un quarto.

    Alcuni scienziati, guidati da Robert Cooke dell'Università di Southampton, che ha realizzato la nuova ricerca, stimano che più di 1.000 specie tra mammiferi e uccelli di dimensioni più grandi si estingueranno nel prossimo secolo, dai rinoceronti alle aquile. Ed aggiungono che questo potrebbe portare al collasso degli ecosistemi su cui gli umani fanno affidamento per cibo e acqua pulita.

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    Gli esseri umani, negli ultimi 125.000 anni, hanno annientato la maggior parte delle grandi creature di tutti i continenti abitati, soprattutto in Africa e, secondo la ricerca, questo annientamento accelererà rapidamente nei prossimi anni. Le future estinzioni possono essere evitate se vengono intraprese azioni radicali per proteggere la fauna selvatica e ripristinare gli habitat, e gli scienziati dicono che il nuovo lavoro può aiutare a concentrare gli sforzi sulle specie chiave.

    Le popolazioni di animali sono diminuite del 60% dal 1970, suggerendo che è in corso una sesta estinzione di massa della vita sulla Terra a causa della distruzione delle aree selvagge, della caccia ed agricoltura intensiva, con la metà degli ecosistemi naturali ormai distrutti ed un totale di circa un milione di specie a rischio di estinzione.

    "È preoccupante che stiamo perdendo queste grandi specie quando non conosciamo il loro ruolo completo. Senza di loro, le cose potrebbero iniziare a degradarsi ...

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    Last Post by Filippo Foti il 24 May 2019
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  10. Goletta Oloferne “Museo Navigante” itinerante per ampliare la rete della cultura marinara.

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    Mare a 360°
    Natura
    Storie
    By Filippo Foti il 21 May 2019
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    Goletta Oloferne, simbolo storico della rete virtuale che raggruppa 74 musei marittimi italiani riuniti sotto l’egida “Museo Navigante”, per connettere i musei marittimi di Italia, Slovenia e Croazia.


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    La cultura marinara si perpetua grazie al viaggio itinerante della goletta Oloferne, il cui nome rievoca il personaggio che conquistò la città ebraica di Betulia, ovvero Oloferne, il generale supremo di Nabucodonosor (605-562 a.C.), re degli Assiri. La barca storica Oloferne, ammiraglia dell’Associazione “La Nave di Carta”, sostiene la promozione dei musei del mare, della sua cultura, della marineria e della vela, con sede operativa a Fezzano, una frazione del comune di Porto Venere, in provincia della Spezia.

    La goletta Oloferne, 23 metri in legno, costruita a Messina nel 1944, un tempo impiegata come barca da lavoro in Sicilia per trasportare farina e vino, oggi è gestita dall’Associazione La Nave di Carta della Spezia. Dopo un restauro durato oltre 300 giorni complessivamente dal 2007 al 2009, realizzato dai soci dell’associazione e dal maestro d’ascia Aurelio Martuscelli, è diventata subito dopo una base per crociere didattiche con equipaggi di oltre 5.000 ragazzi di tutte le età, abili e disabili. Oggi rappresenta 74 musei marittimi italiani che sono riuniti appunto sotto l’egida di “Museo Navigante”,.

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    "Lo scopo di goletta Oloferne, ama spesso ripetere il suo comandante Marco Tibiletti, è quello di dare risalto alle tradizioni della gente di mare, a queste tradizioni che sono conservate spesso in luoghi bellissimi, grandi e piccoli, a volte saltati a volte invece poco conosciuti. Il nostro compito è quello di farli conoscere di più per fare rete" regionale (n.d.r.).

    Goletta Oloferne, simbolo storico della rete virtuale che raggruppa 74 musei marittimi italiani riuniti sotto l’egida “Museo Navigante”, da gennaio a marzo del 2018, ha fatto un viaggio di tre mesi per 2000 miglia, da Cesenatico a Sète in Francia, toccando 27 città italiane promuovendo insieme ai musei incontri con le scuole e i cittadini per far conoscere la cultura del mare e i luoghi che la custodiscono.

    Marco_Tibiletti

    Marco Tibiletti


    Quest’anno avrà come compito quello di svolgere una crociera attraversando la sponda orientale dell'Adriatico, che sarà la seconda dopo quella dello scorso anno e inizierà il 21 maggio 2019 dal Museo della Marin...

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    Last Post by Filippo Foti il 21 May 2019
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