Ecco gli ultimi aggiornamenti dalle 15,00 alle 21,00 GMT di lunedì 23 marzo 2020

Lunedì l'Italia ha denunciato 602 nuovi decessi per coronavirus, portando il totale a 6.077 con il conteggio dei casi nel paese, un importante hotspot, salendo a 63.928. Il numero di decessi segnalati nel nostro Paese è calato per il secondo giorno consecutivo, dopo che sabato ha raggiunto il massimo storico dall'inizio.

Nel Regno Unito, il numero di coloro che sono morti a causa della malattia causata dal virus, COVID-19, è aumentato di 54, portando il bilancio nel Paese a 335 su 6.650 casi. Nel frattempo, il primo ministro Boris Johnson ha ordinato ai residenti in tutto il paese di rimanere a casa. Negli Stati Uniti, il numero di casi è salito a oltre 35.000, con un bilancio delle vittime di 495, secondo i dati della John Hopkins University.

Lunedì 23 marzo 2020

22:10 GMT - La Nuova Zelanda PM fa appello prima del blocco del coronavirus:
Il primo ministro Jacinda Ardern ha fatto appello ai neozelandesi per aiutare a combattere la pandemia di coronavirus, mentre il Paese si è preparato per un completo blocco da giovedì per battere la diffusione del virus. Ardern ha dichiarato in un'intervista all'emittente televisiva TVNZ che il blocco offre al Paese circa 5 milioni di persone di buone probabilità di sconfiggere il virus. "Questo piano funzionerà solo se ci aiuti. Potresti sentirti resiliente e bene, ma non riguarda solo te. Riguarda tutti quelli intorno a te", ha detto. "Se lo facciamo tutti insieme, allora possiamo farcela."

La Nuova Zelanda ha 102 casi confermati di COVID-19, la malattia associata al coronavirus, con due casi di trasmissione locale finora con gli altri relativi ai viaggi all'estero. Non ci sono stati morti.


21:00 GMT - Senegal, Costa d'Avorio dichiarano gli stati di emergenza:

Gli stati dell'Africa occidentale del Senegal e della Costa d'Avorio hanno dichiarato ciascuno uno stato di emergenza di fronte alla nuova pandemia di coronavirus. Il Senegal imporrà un coprifuoco dal tramonto all'alba, mentre la Costa d'Avorio ha dichiarato che introdurrà misure di confinamento graduali. "La velocità del progresso della malattia ci impone di aumentare il livello della risposta", ha dichiarato il presidente senegalese Mack Sall in un discorso televisivo alla nazione.

20:55 GMT - Ontario e Quebec per chiudere tutte le attività non essenziali:

La provincia più popolosa del Canada ha dichiarato lunedì che le attività non essenziali ...

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Dalla Cina, che sta usando droni per fronteggiare il coronavirus, possiamo iniziare a trarre
alcune lezioni che possono essere utili alle autorità sanitarie italiane e di tutto il mondo.

La risposta della Cina mostra come il coraggioso processo decisionale possa contenere il coronavirus. L'India sta usando centinaia di droni per mappare il paese con incredibili risultati. Garantiscono alle persone di avere accesso immediato al cibo e ad altri beni e rendere più facili le raccomandazioni che limitano il contatto umano.

Anche dalla Spagna, varie notizie mostrano che i droni stanno avendo un ruolo importante nel rispondere alla pandemia di COVID-19 ma altri Paesi, come gli Stati Uniti, sembrano avere un approccio "aspetta e vedi" con questa tecnologia emergente. Il governo cinese negli ultimi mesi, ha sperimentato modi che hanno avuto buoni risultati.

I droni originariamente progettati per spruzzare pesticidi per applicazioni agricole sono stati adattati in Cina per spruzzare prodotti chimici disinfettanti in alcuni spazi pubblici e su veicoli per la prevenzione delle epidemie che viaggiano tra le aree colpite. Il coronavirus viene trasmesso principalmente attraverso goccioline respiratorie e può anche diffondersi toccando le superfici contaminate. Lo spray disinfettante aiuta a ridurre questi meccanismi di trasmissione.

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Compromesso in Cina tra efficienza energetica (crescita sostenuta) e sviluppo (degrado ambientale sostenibile?). Sono in grado di compensarli?

Lo stato di sviluppo economico della Cina continua a crescere, ma anche il suo problema di degrado ambientale sta diventando una preoccupazione globale. L'energia viene utilizzata in grandi quantità per creare una crescita economica che può provocare un deterioramento della qualità dell'aria, che molti studiosi associano anche alla recente epidemia da COVID-19. Il fattore chiave dell'utilizzo della politica nell'uso dell'energia è come ridurre il fattore di influenza negativa dell'inquinamento ambientale. Dai risultati che combinano il rapporto tra l'utilizzo dell'energia e le prestazioni ambientali si può vedere che la politica energetica e le prestazioni ambientali hanno una relazione molto stretta nel livello provinciale cinese relativamente al periodo di studio dal 2014 al 2017. Condotto da Liang-han Ma e Xueyuan Rd (Department of Business Administration, Taipei City University of Science and Technology Xueyuan Rd.,Beitou, Taipei) e Jin-chi Hsieh e Yung-ho Chiu (Department of Economics, Soochow University, 56, Kueiyang St., Sec. 1, Taipei) il 13 febbraio 2019, lo studio "ammonisce" che la Cina deve promuovere una politica di sviluppo economico nell'ambito di una politica di utilizzo dell'energia a basso inquinamento.

Abbiamo sottolineato in un precedente post del 14 marzo che, secondo la maggior parte degli esperti, la distruzione della biodiversità, l’avanzare dell’urbanizzazione e la globalizzazione potenziano il meccanismo del cosiddetto salto di specie (“spillover”) da specie selvatiche a uomo di nuovi virus.

La Cina è stata presa a modello da molti Paesi, e molti hanno iniziato in questi giorni, con sistemi seppure autocratici che però hanno consentito rapidamente la soppressione dell'epidemia di coronavirus che ha travolto Wuhan e stava minacciando il resto del paese, anche se ora, molti altri casi stanno comparendo in altre parti del mondo. Il contrattacco cinese può essere replicato ma richiederà velocità, denaro, immaginazione e coraggio politico. Per i Paesi che agiscono rapidamente, il contenimento è ancora possibile anche se abbiamo focolai che si verificano a livello globale. Ci sono voluti però oltre 100.000 contagi in più di 90 paesi in tutto il mondo, perché l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarasse il coronavirus "Pandemia globale".

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Non si tratta di una “Fake News”: “Non c'è bisogno di bloccare l'economia e vietare le riunioni: la soluzione è un'igiene impeccabile e una mascherina per tutti, ovunque, per tre settimane.

A sinistra l’immagine satellitare dell'inquinamento atmosferico in Cina (immagini della NASA)
dopo le misure drastiche per eliminare Coronavirus, a destra un mese dopo.

Vi proponiamo, cari lettori, il pensiero di un medico che in Francia sta avendo il coraggio di dire ciò che pensa e che sicuramente non possiede una Azienda che produce mascherine che vanno tanto di moda oggi. Lui è Pierre-Jacques Raybaud.

Per Raybaud non c'è bisogno di bloccare l'economia e vietare le riunioni: la soluzione è un'igiene impeccabile e una mascherina per tutti, ovunque, per tre settimane.

Pierre-Jacques Raybaud in qualità di medico ed esperto in medicina e biologia dello sport, il 15 marzo 2020 ha comunicato al Presidente della Repubblica francese - dopo quanto ha pubblicato il 2 marzo su Médiapart una rivista online indipendente di investigazione e opinione francese – quanto segue: “il necessario confinamento ha senso solo se accompagnato da altre misure, alcune delle quali, le più importanti, non sono state prese. Peggio ancora: senza queste misure, il fatto sarebbe persino controproducente. La priorità assoluta è la distribuzione di maschere ai francesi, quindi la loro produzione in serie".

Pierre-Jacques Raybaud in vari commenti pubblicati sui social asserisce che è necessario e dovrebbe essere effettuato al più presto uno studio su un limitato gruppo di persone, ovvero su pazienti contaminati per verificare l'efficacia di soluzioni che si stanno sperimentando in diversi Paesi del mondo. D'altra parte, sostiene, che indossando sistematicamente la mascherina protettiva a partire dal 60 % della popolazione in zona confinata si blocca l'epidemia. Se addirittura lo fa il 90 %, in un mese e mezzo l'epidemia sarà fermata. L'efficacia di una sciarpa, di un fazzoletto spessi, o altro, ben messo è quasi identica a quella di una mascherina chirurgica con un tasso di fuga dal 10 al 20 %. Basterebbe passarlo due volte al giorno con un asciugacapelli molto caldo (120-150 gradi) per stare più tranquilli.

Pierre-Jacques Raybaud sostiene: "Abbiamo a che fare con un virus estremamente contagioso, ma anche fragile. Si trasmette attraverso i tratti respiratori e oro-fecali, cioè viene espulso nelle ...

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